Challenge: “Give me 4 ships to make
fanfiction of” organizzato dal gruppo su Facebook “Non solo Sherlock - gruppo
eventi multifandom”
Prompt:
- Elle Mahone - UshiOi
- dopo ogni partita giocata insieme, i due si isolano
da qualche parte per sfogarsi a modo loro dopo il risultato della partita (e
Oikawa ha sempre perso)
- “sapete che gira voce che Ushiwaka
è gay?”
Beh, Oikawa SA!
Fandom: Haikyu!!
Genere:
romantico
Tipo:
one shot
Personaggi:
Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Coppia:
yaoi
Rating:
PG-17 - giallo
Spoiler:
sì
PoV:
terza persona
Disclaimers:
i personaggi non sono miei, ma di Haruichi
Furudate. I personaggi e
gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Chi perde paga pegno!
Erano
tutti sul pullman mancava solo il loro capitano. Iwaizumi sbottò una mezza
imprecazione a denti stretti, possibile che ad ogni partita con la Shiratorizawa, Oikawa fosse sempre l’ultimo a salire sul bus.
Stava per alzarsi per andare a cercarlo quando sentì la voce dell’alzatore,
scusarsi con il coach e con la squadra, per raggiungerlo e prendere posto
accanto a lui.
Hajime
si fece indietro per farlo passare, Tooru voleva sempre stare dalla parte del
finestrino e, l’asso dell’Aoba, non aveva voglia di discutere, anche perché appena
si era seduto, il sorriso falso che Oikawa aveva in viso scomparve per lasciare
spazio ad una espressione corrucciata ed arrabbiata.
Kindaichi si sporse verso di
loro con un sorriso e con fare cospiratore mormorò nella loro direzione: “Sapete che gira voce che Ushiwaka è gay?”
Il numero quattro
dell’Aoba Johsai sollevò un sopracciglio e con la coda dell’occhio vide Tooru
tirarsi su la cerniera della felpa e continuare a guardare fuori dal
finestrino.
“Ehi, Oikawa, hai
sentito?” domandò il centrale rivolto al proprio capitano, che con un sospiro
raccolse le gambe sul sedile e posò la fronte sul vetro freddo.
“Sì, ho sentito”
rispose stancamente chiudendo gli occhi, mentre ascoltava Iwaizumi rispondere “Saranno
affari di Ushiwaka, no?”
Certo che Oikawa lo
sapeva, lo sapeva eccome; nascose il naso dentro la felpa, aveva ancora il suo
odore addosso e un bel succhiotto sul collo che la maglietta verde acqua non
copriva.
Era dalla terza media
che lui e Ushijima, ogni volta che disputavano una partita, si ritrovavano
sempre chiusi da qualche parte, all’inizio solo a pomiciare, poi si erano
toccati a vicenda, fino agli ultimi due anni di liceo dove erano arrivati fino
in fondo.
Era tutto iniziato
per gioco o quasi: la Kitagawa Daiichi aveva perso l’ultima partita delle medie contro la Shiratorizawa, e Oikawa si era
attardato nei bagni della palestra per calmarsi e sbollire la rabbia; quando
era stato raggiunto inaspettatamente da Ushijima.
Tooru era furente mentre Wakatoshi
imperturbabile, questo faceva adirare ancora di più l’alzatore. Non ricordava
esattamente come era successo, ma ad un certo punto Ushijima se ne era uscito
con “Chi perde paga pegno!” gli si era avvicinato senza indugio e si erano
baciati. Oikawa ricordava perfettamente la sensazione che aveva provato, tra lo
sconvolto e l’affascinato, non sapeva se per il fatto di baciare un maschio o
se perché questi fosse il suo rivale o se, da come lo stava baciando, era
chiaro che avesse più esperienza di lui.
Da allora era rimasta quella folle penitenza
che chi perdeva baciava l’altro, solo che la squadra di Tooru non aveva mai
vinto.
Sorrise tra sé, sistemandosi sul sedile, rammentando
quella volta che oltre al bacio aveva messo una mano dentro i boxer di Ushijima
e lo aveva masturbato fissandolo negli occhi per non perdere nemmeno una delle
sue pochissime espressioni e Wakatoshi aveva ricambiato imitandolo ed erano
venuti insieme.
La volta dopo ancora era stato Tooru a trascinarlo
in uno dei bagni e gli si era inginocchiato davanti e lo aveva preso in bocca,
facendolo gemere come raramente lo aveva sentito e anche quella volta dopo essersi
ripreso, lo schiacciatore, aveva contraccambiato.
Alla sconfitta successiva si era trovato
Wakatoshi addosso, ancora prima di chiudere la porta dello spogliatoio, e
mentre lo tastava tra le natiche cercando la sua apertura gli aveva sussurrato “Se
non ti conoscessi bene, penserei ti faccia sconfiggere di proposito”
Oikawa lo aveva spinto via furibondo “Non
osare, non ti azzardare mettere in dubbio…” ma le sue parole erano state
soffocate dalla bocca bollente di Ushijima che lo baciava con passione “Non
metto in dubbio le tue capacità… non l’ho mai fatto… lo sai…”
E poi non c’erano state più parole ma solo
gemiti e ansiti, mentre facevano sesso negli spogliatoi, poi, mentre si rivestivano,
Oikawa aveva proposto: “La prossima volta sto sopra io” visto che non avevano né
il tempo né la forza per fare una doppietta.
“Solo se vinci”
Uno scossone del bus lo trascinò fuori dai
suoi ricordi sbatté le palpebre, Iwaizumi lo stava guardando.
“Va tutto bene, Tooru?” chiese sottovoce,
sinceramente preoccupato.
Il capitano dell’Aoba Johsai annuì, cambiando
posizione, poggiando la fronte sulla spalla dell’amico a cui aveva raccontato
tutto fin da subito e chiesto consiglio più spesso di quanto voleva ammettere.
“Dobbiamo vincere la prossima volta, Iwa-chan” sussurrò piano, tutto il resto della squadra, per
fortuna, stava dormendo.
“A te piace stare sotto” mormorò piano.
“Questo è un dettaglio che Wakatoshi non deve
conoscere!” asserì con un sorriso tagliente.
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Note dell’Autrice.
Ecco qui la seconda storia della challenge.
Come sempre grazie a chi è giunto fino
a qui e che ha voglia di dire la sua opinione è sempre cosa gradita.
A presto.
Un Kiss
Bombay