Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Ricorda la storia  |      
Autore: cassiana    24/12/2022    2 recensioni
Le ultime navi elfiche sono salpate dai Porti Grigi recando con sé i Portatori dell'Anello e le ultime vestigia della leggendaria età degli elfi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elrond, Galadriel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: i personaggi e i luoghi non sono miei, ma di J.R.R. Tolkien. Questa storia è scritta per puro divertimento e senza scopo di lucro.


Titolo: Lontano, nelle Terre Beate
Fandom: Il Signore degli Anelli
Rating: G
Relazione: /
Personaggi: Elrond, Galadriel
Note: Questa storia partecipa all’iniziativa A CHRISTMAS OF SECRETS - NON SOLO SHERLOCK SECRET SANTA EVENT Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom col prompt: X si ferma a pensare al suo passato e a tutto quello che lo ha portato lì dov’è ora. Y lo nota e decide di stare al suo fianco, anche in silenzio
Warning: feels, het brotp, missing moment, slice of life, ficlet
Sinossi: Le ultime navi elfiche sono salpate dai Porti Grigi recando con sé i Portatori dell'Anello e le ultime vestigia della leggendaria età degli elfi.




Lontano, nelle Terre Beate




La candida nave elfica cavalcava le onde dorate che si arrotolavano intorno alla carena, la luce radente del sole creava arcobaleni iridescenti sulla spuma perlacea e i gabbiani piangevano volteggiando intorno alla polena a forma di cigno. Un elfo solitario era appoggiato da lungo tempo al parapetto e scrutava ciò che non era più in vista. Neri capelli di giaietto intrecciati semplicemente nascondevano il volto segnato dalle esperienze più che dalla pur lunga durata degli anni.

“Come mai i tuoi occhi che sempre guardavano in avanti ora si volgono all’indietro?”

Una voce muliebre interruppe le sue elucubrazioni e un'alta figura femminile dai lunghi capelli dorati come luce stellare gli si accostò, lui rispose con voce scura:

“In verità essi scorgono solo una liquida cortina d’argento, mia cara amica.”
“Lacrime, Elrond?”

La mano di Galadriel si appoggiò accanto a quella di Elrond, le pietre di Nenya e Vylia luccicarono deboli: gli anelli un tempo così potenti erano privi ormai dei poteri che erano stati dati loro con la forgiatura, non dei ricordi che essi recavano con sè.
Finalmente Elrond voltò il viso verso Galadriel, si conoscevano da così tanto tempo, ere intere durante le quali erano accadute cose inimaginabili, che il loro rapporto travalicava lo stesso concetto di amicizia. Lei gli sorrideva dolcemente in attesa di una risposta e l’elfo scosse le trecce corvine stringendosi nelle spalle:

“Per tutti questi anni non abbiamo, non ho fatto altro, che guardare e sospirare Amman come il resto della mia gente, eppure ho combattuto e ho sofferto l’indicibile per questa Terra di Mezzo. Non so, mi sembra di aver lasciato più di quanto non troverò mai nella Terra dei Beati…L’ho lasciata indietro.”

Terminò con un filo di voce Elrond, il dolore per la figlia perduta gravò sulle spalle e lui piegò la testa per nascondere l’espressione angosciata delle sue labbra. Galadriel posò la sua mano su quella dell’amico in muta comprensione:

“Arwen ha fatto la sua scelta, come tu facesti la tua: ella ha scelto una vita mortale e lunghi e dolorosi saranno i suoi anni di solitudine. Vagherà per le terre degli uomini in solitaria attesa. Pochi sono forse gli anni in cui ella conoscerà la piena e perfetta felicità in confronto alla nostra vita da elfi, ma sarà una vita d’amore e il ricordo le basterà.”
“Sei diventata saggia, Galadriel. Dov’è la fanciulla guerriera tanto orgogliosa che sfidò Gil Galad e financo i Valar stessi?”

Galadriel piegò le labbra in un sorriso indulgente:

“Oh, sciocca e vanagloriosa ragazzina. Credo che sia stata forgiata dagli anni e dalle esperienze.”
“Invero, lo credo anche io.”

Per qualche minuto i due elfi rimasero a contemplare l’orizzonte, chiusi ognuno nei propri pensieri, le dita intrecciate in una muta conversazione. La prima stella della sera brillò a est e la brezza fredda del mare fece rabbrividire Galadriel.

“Amica mia, non indugiare nella sera dietro alle cupe amarezze di un vecchio addolorato. Presto, sento in lontananza una musica: i due piccoli della Contea stanno cantando una delle loro buffe canzoncine hobbit. E qual meraviglia: se il mio udito non falla riconosco la voce di Mithrandir!“

Galadriel raccolse la lunga veste inumidita dalle salse goccioline e diede il braccio a Elrond:

“Accetto il tuo consiglio, ma preferirei avere la compagnia di un vecchio amico se questi accettasse di unirsi a me.”

Elrond piegò indulgente la testa in un cenno di assenso e il suo volto severo si aprì in un sorriso. Prese a braccetto l’amica e insieme calpestarono le bianche assi di legno del ponte in direzione della musica e delle risate.
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: cassiana