Anime & Manga > Lady Oscar
Ricorda la storia  |      
Autore: elenabastet    24/12/2022    5 recensioni
Dopo aver scritto una fanfiction strappalacrime sul compleanno di Oscar, eccone una un po' più godereccia, sperando un giorno di poter mangiare di nuovo i bignet salati, una cosa della mia infanzia che non ho mai più ritrovato...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

AUGURI DI CUORE

 

Titolo: Auguri di cuore.

Fandom: Lady Oscar.

Note: una storia per celebrare il compleanno di Oscar ma anche un’importante giornata che si festeggia il 21 dicembre, la giornata mondiale dell’orgasmo (eh sì…) Toni adulti ma non offensivi.

 

I rumori da fuori erano tutti attutiti, e Oscar capì, girandosi nel letto, che il nevischio della sera precedente si era trasformato in una vera nevicata con i fiocchi, era il caso di dirlo. Non sentiva freddo, tra le coltri c’era una piacevole sensazione di calore, portata dal corpo che avvolgeva il suo, quello di André. Il suo André, compagno di una vita, amico da sempre, che le aveva rivelato i suoi sentimenti d’amore confondendola… finché una sera di alcuni mesi prima aveva rischiato di perderlo in quel dannato attacco a Saint Antoine e aveva capito quanto tenesse a lui e quanto lo amasse. E da lì tutto era cambiato, perché ora André era il suo compagno di vita completo, il suo amante, il suo uomo, come gli ripeteva ogni notte.

Si mosse delicatamente, sentendo che anche André si muoveva, erano talmente stretti da non riuscirsi a muovere senza farsi sentire dall’altro.

“Ciao, André!”, mormorò dolcemente, baciandogli il mento e godendosi il calore familiare di quel petto contro cui era serrata.

“Auguri, Oscar”, disse André, baciandole dolcemente la fronte e accarezzandole i capelli con una mano, mentre con l’altra la serrava più forte, facendo aderire ancora di più i loro corpi.

“Già, oggi oltre che Natale è anche il mio compleanno...”, mormorò lei, godendo quel momento con gli occhi socchiusi. Come aveva fatto a vivere tanti anni senza gustare anche quello?

“Non me lo dimenticherei mai e bisogna festeggiarti….”, disse André, iniziando a baciarla sul volto, mentre Oscar cercava di rispondere al volo ai suoi baci.

“Ho paura che stia nevicando e anche tanto...”, disse Oscar.

“Credo anch’io, basta sentire il rumore… per fortuna Cesar e Alexander hanno biada a sufficienza e sono al calduccio nella stalla, certo che poi dovrò andare da loro...”, rispose André, baciando l’incavo del collo di Oscar e spostandosi poi con la bocca verso la spalla, mentre lei gli accarezzava i capelli.

“Anche noi stiamo al calduccio...”, disse Oscar arcuandosi e abbandonandosi ai baci e alle carezze di André, che non riusciva mai a ricambiare come avrebbe voluto. Sarebbe stata sempre in debito con il suo André.

“Mi pare il minimo...”, disse lui, mentre arrivava con la bocca sul suo seno e mentre la mano scendeva sotto l’ombelico di lei, verso l’inguine.

“Madamigella!”

La voce di Marie Grandier, la governante nonché nonna di André, fece sussultare entrambi. Era dietro alla porta della camera di Oscar, non sarebbe mai entrata, o almeno lo speravano.

Oscar tentò di mantenere la voce ferma, cosa non facile con le labbra e le mani di André addosso.

“Sì, dimmi...”

“Sapete mica dirmi dov’è quello sfaccendato di André? In camera sua non c’è...”

“Dobbiamo discutere di questioni legate al servizio presso i Soldati della Guardia”, disse Oscar serissima, trattenendo un gemito per il bacio che André le diede su un capezzolo e per il dito che si insinuava nel suo sesso.

“Sei fantastica!”, le sussurrò André, “e adesso ti ricompenso...”

“C’è un soldato che chiede di voi, Oscar...”, aggiunse Marie.

Oscar si irrigidì e guardò André:

“Mi spiace, ma devo andare… sarà il colonnello D’Agoult!”

“Uff”, fece André, “fanno bene a chiamarlo Testa di legno…”

“Poveraccio, cosa ne sapeva lui? Ci rifaremo presto”, disse Oscar, passandosi velocemente una pezzuola umida addosso. Adorava l’odore di André addosso, e alzarsi dal letto che sapeva del loro amore era davvero duro.

Si vestirono in fretta, e André ad un certo punto disse:

“L’importante è che non ci succeda come in quella novella del Boccaccio che leggemmo di nascosto da ragazzi, con la madre superiora che si mise in testa come velo le brache del suo amante...”

“Quello non c’è pericolo, ma mi sa che ci siamo scambiati le camicie...”, disse Oscar. Infatti quella che aveva addosso era decisamente più grande, mentre ad André la sua tirava leggermente.

“Ottimo, è come avere addosso te, in attesa di ritrovarti”, rispose André prendendo una mano di Oscar e baciandole le dita.

Oscar indossò la giubba dell’uniforme e di corsa scese la scala, seguita da André.

Una figura di soldato la stava aspettando nell’androne di casa e Oscar capì subito che non era il colonnello D’Agoult, e si trattava comunque di una piacevole sorpresa.

“Alain, che piacere rivederti!”

Non aggiunse altro, sapeva quello che il suo sottoposto aveva passato, la scena della tragica scoperta della morte di Diane aleggiava ancora tra lei e André, e sapeva che anche la madre di Alain aveva seguito la sua figlia nella tomba, letteralmente di crepacuore.

“Comandante, ho voluto avvisarvi io stesso che da oggi torno in caserma, ritengo che sia mio compito prestare servizio, oggi più che mai. Voi soldati siete ormai la mia famiglia e io voglio stare con voi, aiutarvi e prendermi cura di voi. Siete tutto quello che ho, anche voi comandante, ah, ciao André!”

Alain aveva notato l’amico dietro al suo comandante, così era in licenza anche lui per quel giorno.

“Bentornato, Alain, speriamo davvero che il prossimo anno, 1789, porti qualcosa di buono per tutti noi, anche se è difficile pensarlo”, disse Oscar, che era felice comunque di rivedere un uomo di cui aveva imparato ad apprezzare il valore e il coraggio. Temeva davvero che si fosse perso nell’alcolismo e nella follia per il dolore, e André con lei.

“Ho saputo che anche il colonnello D’Agoult è rimasto vedovo...”, aggiunse Alain, “mi spiace per lui”.

“Sono molto addolorata anch’io”, disse Oscar, aveva sentito voci vaghe sulla grave malattia di cui soffriva la moglie del suo sottoposto, e si sentì in colpa perché quella felicità a lungo attesa, negata e ora assaporata con André, la stava portando a non pensare più ai drammi altrui, come quello che stava anche vivendo Sua Maestà la Regina con il piccolo Delfino. Ma quando era tra le braccia del suo amore dimenticava tutto.

“Comunque, sono venuto anche a portarvi i miei auguri, comandante!”, disse Alain, “so che oggi è il vostro compleanno e ci tenevo a farveli di persona, per rinnovarvi la mia stima e la mia ammirazione”.

André abbassò lo sguardo, era felice di sentire l’amico dire queste cose, finalmente aveva capito il valore della sua Oscar. Però lui sapeva che Oscar non era solo da ammirare, ma da amare.

“Alain, fa freddo, nevica, fermatevi con noi un attimo”, disse Oscar. Voleva dare al suo sottoposto qualcosa da portare in caserma agli altri soldati, lei li avrebbe poi raggiunti il giorno dopo, e sapeva che c’erano in casa bignet dolci e salati, una delle prelibatezze che faceva Marie, oltre ad altre squisitezze per il doppio festeggiamento, Natale e il suo compleanno.

“Non dico di no...”, disse Alain, che si guardò attorno in quel lussuoso ma sobrio salone e poi seguì André che gli faceva strada verso un salotto più interno.

“Serviti pure, Alain, e ti sono grata se porti qualcosa anche in caserma”, disse Oscar.

Alain era confuso ma felice, non aveva mai pensato che un nobile e un superiore potessero essere così generosi. Sì, valeva la pena essere tornati. Nella Sala da pranzo, sui tavoli, erano disposti i bignet dolci e salati, torte di formaggi e di frutta, biscotti, anche quel dolce che aveva quel nome strano e che André gli aveva detto che per giri strani i de Jarjayes facevano arrivare dalla città italiana ma asburgica di Milano, il panettone, si chiamava così.

Ma di colpo sentì che c’era qualcosa di nuovo, André era diverso, sembrava rilassato e sereno, come non l’aveva mai visto. E la sua comandante era cambiata anche lei, certo, era a casa e quindi in veste non ufficiale, era come sempre rispettosa e distante, ma le sue mosse erano diverse, trasudavano gioia, e non solo perché era Natale, era il suo compleanno e c’erano tante buone cose da mangiare.

Alain guardò tutto quel cibo e si sentì quasi colpevole di pensare a vivere dopo aver perso due persone così care, ma voleva vivere, per i suoi amici, per vedere un mondo migliore. Poi guardò verso la sua comandante e André, che gli sorridevano, erano felici di rivederlo. Ma ad un tratto si lanciarono uno sguardo d’intesa, Alain sapeva tutta la storia di André e del suo rapporto con Oscar fin da quando erano bambini, sapeva che erano legatissimi, sapeva che avevano avuto dei problemi, ma ora.. non gliela raccontavano giusta, davanti non aveva due amici di lunga data, due bambini cresciuti insieme, due compagni d’arme, aveva due innamorati per la vita.

Li guardò con un sorrisetto che diventava sempre più largo.

“Vedo che state bene, soprattutto tu André...”, disse squadrandoli con simpatia e cercando di non essere irrispettoso, soprattutto per Oscar.

“Insomma...”, disse André. Alain era sempre troppo acuto.

Alain assaggiò alcuni bignet e poi ne prese parecchi in un involto da portare in caserma, insieme ad un pezzo di panettone e ad una quiche ai formaggi.

“Sempre ai vostri ordini, comandante!”, disse, scattando sull’attenti.

“Riposo, Alain, ci vediamo domani in caserma...”, disse Oscar.

André accompagnò Alain alla porta, per vedere anche quanta neve era venuta: certo, doveva fare un giro alle stalle per sistemare Alexander e Cesar, ma poi sarebbe tornato in casa da Oscar.

“Che bello avervi rivisti… beh, mio caro, direi che qui ci sono grosse novità, ho visto come vi guardate...”, disse Alain.

“Oh, non ti si può nascondere niente”, fece André.

“Sembravate su una nuvola beati… e magari vi ho pure disturbati!”

André trattenne una risata. Eh già, li aveva proprio disturbati.

“Benissimo”, disse Alain, “allora falle ancora tanti auguri da parte mia e godetevi la giornata!”

André fece per dargli una gomitata, ma poi si trattenne e scoppiò a ridere.

“Non mancherò!”, fece André.

“E bravo il mio amico, tu e lei mi fate venire voglia di vivere, davvero e ne ho bisogno”.

Andrè andò a controllare che Cesar e Alexander stessero bene nelle stalle, camminando in mezzo alla neve che continuava a scendere. Stava uscendo dalla stalla e stava chiudendo il battente quando da dietro qualcuno gli buttò addosso un mantello più caldo, come lui aveva fatto una sera di tanto tempo prima. Si girò, era Oscar che lo strinse a sé.

“Anche il ritono di Alain è stato un bel regalo...”

“Puoi dirlo forte...”, disse André, “e ha capito tutto di noi...”

Oscar rise e tornarono in casa sotto la neve che continuava a cadere.

Marie aveva preparato un bel pranzo della festa, per festeggiare il Natale e la sua Oscar, e ad un tratto prese André per un orecchio, se lo mise vicino al viso e gli disse:

“E vedi di renderla felice!” senza aggiungere altro.

Decisamente non si potevano nascondere a lungo i segreti con chi li aveva a cuore pensò André, ma pazienza… e fece di nuovo gli auguri ad Oscar, prima di poterglieli esternare in altro modo.

 

In caserma, Alain fu accolto con grande amicizia e calore dai commilitoni, che esultarono vedendo tutto il buon cibo mandato dalla loro comandante.

“Ma quante belle occasioni per festeggiare!”, disse Gerard La Salle, mangiando un paio di meravigliosi bignet di nonna Marie al formaggio blu.

“Puoi dirlo forte”, disse Alain. Il suo ritorno, Natale, il compleanno della comandante, e qualcosa che forse loro non avevano ancora subdorato. Ci sarebbero stati giorni per piangere e per avere paura, ma quello era proprio un bel giorno, e Alain dedicò un silenzioso brindisi al suo amico André, che sapeva benissimo cosa stesse facendo in quel momento, mentre fuori la neve continuava ad ovattare tutto...

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: elenabastet