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Autore: ValeAlcazar    25/12/2022    3 recensioni
Una one scritta con Manu Roja per il compleanno di Oscar
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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COMPLEANNO D’AMORE Dicembre 1789 Erano trascorsi mesi da quella famosa giornata, Oscar ed André sotto insistenze di Alain, erano andati via subito dopo i primi tafferugli della mattina di quel 14 Luglio. André era stato ferito ad una spalla che per fortuna grazie ad Oscar percependo il pericolo, sparò velocemente senza farsi cogliere di sorpresa colpendo la mano del soldato che presidiava Parigi di vedetta in cima ad uno dei tanti sottopassaggi del Lungo Senna che alla loro vista puntava l’arma facendo fuoco a sua volta, così Oscar aveva deviato il fucile che altrimenti avrebbe colpito il suo André in pieno petto. La ferita non era grave ma dovettero rifugiarsi in casa di Alain per qualche giorno per poi partire e trovare un posto tranquillo dove vivere insieme. Era questo il loro desiderio, trovare un prete per suggellare la loro unione davanti a Dio dopo che si erano uniti anima e corpo. Parigi non era più un posto tranquillo per loro, sapevano che li cercavano perché tutti gli altri Reggimenti sapevano che si erano uniti ai rivoluzionari, qualche giorno dopo presero la decisione di abbandonare la città. Avevano trovato rifugio in un centro abitato lontano pochi chilometri da Parigi, in attesa di potersi trasferire nel posto che era caro al loro cuore, Arras. Nel frattempo Alain dopo la presa della Bastiglia aveva lasciato i Soldati della Guardia e si era unito a loro nella fuga, non aveva nulla che lo trattenesse a Parigi, la sua adorata sorellina e sua madre erano entrambe morte in poco tempo e i suoi commilitoni erano diventati la sua famiglia. Ora il suo Comandante e il suo amico André avevano bisogno di lui. Nel giro di poche settimane, il tempo di organizzarsi, avevano raggiunto Arras così da poter finalmente vivere la loro storia d’amore. Avevano trovato una modesta casetta, una piccola costruzione in pietra, con gli scuri alle finestre, in cima ad un’altura da dove si poteva ammirare il mare, davanti alla casa vi era un grazioso giardino delimitato da un muretto in pietra e un cancelletto in legno, Oscar se n’era innamorata a prima vista. Oscar entrando ebbe un turbinio di emozioni, la sensazione di viverla, si vedeva già dentro quelle quattro mura vivere la sua vita insieme al suo André. Gli occhi lucidi di felicità di Oscar non sfuggirono ad André che alla vista del suo viso raggiante capì che quella sarebbe stata la loro abitazione, che lì iniziava veramente la loro vita insieme. Al piano terra vi era la cucina con il focolare, attiguo un salottino con delle poltrone e un camino dove potevano ritirarsi a leggere. Al piano di sopra la camera da letto con anch’essa un camino per scaldare la stanza nei freddi inverni normanni, in una parte della stanza c’era un paravento che nascondeva una grande vasca da bagno...ora ne era certa, quella era la loro casa. Non volevano andare ad abitare nella villa di proprietà dei Jerjayes, Oscar aveva rinunciato al suo titolo e non voleva più vivere in quel modo. I mesi trascorsero tranquilli, André aveva trovato lavoro nella bottega del falegname e Oscar presso una famiglia borghese come precettrice ed insegnante d’armi, Alain aveva trovato una piccola casetta poco lontano con un po’ di terreno e viveva dei frutti e del raccolto dell’orto che coltivava e talvolta vendendoli a chi ne faceva richiesta. L’inverno normanno era freddo e pungente per via dei forti venti che sferzavano la costa, quell’anno particolarmente violenti. Era meraviglioso rientrare a casa, trovare il focolare acceso e Oscar ad attenderlo, non gli sembrava vero...era un sogno diventato realtà, Oscar era molto attenta a far sentire bene il suo André anche per lei era stupendo vederlo rientrare, accoglierlo in quella casa, loro due da soli. Arrivò il giorno di Natale, il compleanno di Oscar. André aveva organizzato con Alain un pranzo degno di lei, era andato in cerca di un regalo per giorni poi, in un piccolo negozio aveva trovato un grazioso anello, era perfetto, finalmente avrebbero coronato anche il loro sogno di sposarsi e glielo avrebbe chiesto quella mattina. André si svegliò e non vide Oscar accanto a lui, giratosi ne scorse la figura nella penombra della luce dell’alba seduta sul bordo del letto, le si avvicinò e abbracciandola da dietro le sussurrò. “Auguri amore mio...non è troppo presto per svegliarsi? Oggi possiamo stare un po’ di più a letto. Senti che gelo...non vorrai mica prenderti un malanno proprio nel giorno del tuo compleanno!? Su torna a letto che ho voglia di coccolarti un po’.” “Buongiorno a te amore mio, sono sveglia da un po’, non riuscivo a dormire...ecco vedi...devo dirti una cosa.” “Dimmi amore mio, che succede? Cosa ti angustia? Lo sai che puoi dirmi tutto.” Oscar rivolse uno sguardo dolcissimo al suo amore e gli guidò la mano sul ventre senza proferire parola. André guardò Oscar tra l’incredulo e la felicità poi con la voce rotta dall’emozione le disse “Oscar, non ci posso credere...dimmi che è quel che penso...da quanto lo sai? È una splendida notizia.” “È da un po’ di tempo che avevo questo sospetto ma alcuni giorni fa ne ho avuto la certezza. Volevo dirtelo subito ma ormai era così vicino questo giorno che sarebbe stato il mio primo regalo di Natale per te da quando stiamo insieme. La nascita dovrebbe avvenire a fine estate e chissà...magari il giorno del tuo compleanno.” sorrise André era allibito, un bellissimo regalo di Natale non c’è che dire, che poteva concretizzarsi nel giorno del suo compleanno...dopo tanta sofferenza ora era arrivata la felicità. “Oh Oscar, amore mio. Ma dimmi come stai? Sdraiati, vieni qui, non devi stancarti e non devi prendere freddo. Non darai più lezioni con la spada, non devi fare sforzi, dobbiamo trovare un medico. Oh mio Dio! Un bambino, avremo un bambino, sono così felice. Ti amo Oscar, non sai quanto.” disse tutto d’un fiato sopraffatto dall’emozione abbracciando stretto a sé Oscar. “André...André, calmati André, ti prego. Stiamo bene io e il piccolino o la piccolina, non ho nessun malessere. Ti amo anch’io amore mio, ma tienimi ancora stretta a te. Sembra un sogno anche a me...tu, noi. Sarai un padre fantastico, invece non sono sicura che io sarò una buona madre. Ho paura André, non so nulla di bambini.” rispose sconsolata “Oh Oscar, sarai una madre meravigliosa, ti ho vista con i tuoi nipoti e con i Principini. Hai tanto amore da dare e non sarai da meno con nostra figlia, non dubitare, ti aiuterò...la cresceremo insieme.” le disse accarezzandole il viso e perdendosi in quel blu profondo dei suoi occhi che in quell’istante brillavano come due stelle luminose nel cielo scuro d’inverno “Figlia? Tu pensi sia una bambina André?” “Ne sono sicuro Oscar, sarà bellissima come sua madre.” “Amore mio, avrà il tuo dolce sorriso, i tuoi meravigliosi occhi verdi, la tua dolcezza e ti farà ammattire come ti ho fatto ammattire io.” rispose ridendo Oscar. André si allontanò un attimo da lei per prendere il regalo che le aveva preso per il suo compleanno. Aveva deciso di farlo a colazione, ma quale momento migliore era quello per poterle chiedere di sposarlo vista la notizia appena avuta. Prese l’anello s’inginocchiò ai piedi di Oscar e guardandola con gli occhi lucidi dall’emozione la disse “Oscar, vuoi farmi l’immenso onore di diventare Madame Grandier?” “Oh André. Sì, certo che voglio sposarti non desidero altro lo sai. Sì, sì, miliardi di volte sì!” Prese il viso di André tra le mani e lo baciò suggellando quel dolce momento. “Sono immensamente felice Oscar...vieni qui, fammi stare abbracciato stretto a voi ancora un po’.” disse attirando a sé Oscar che a quel dolce pensiero di André sorrise. Oscar accoccolata ad André alzò lo sguardo verso di lui e guardando l’anello che faceva bella mostra sull’anulare della sua affusolata mano sinistra disse “È il più bel compleanno della mia vita André, non potevo desiderare regalo più bello. Ti amo.” “Per me è il Natale più bello. Dovevo farti un regalo degno di te e invece sei stata tu a farmi un regalo meraviglioso. Ti amo anch’io Oscar.” Tra quelle quattro mura era racchiusa la felicità pensarono sia Oscar che André, lì stava prendendo forma la loro vita insieme che sarebbe stata presto allietata da un fagottino su cui avrebbero riversato tutto il loro amore. Sì era quella la felicità.
   
 
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