25 dicembre 1791
 

Sono passati anni, mia cara Oscar…anni, da quel tempo malevolo e funesto che con tanta violenza ti ha strappata da questo mondo e… non c’è stato giorno, credimi, in cui non ti abbia pensata; quanto coraggio hai avuto, mia cara amica.
Quanto coraggio!

Ogni sera, quando la casa è da tempo entrata in un silenzio talmente profondo da fare male, mi rinchiudo nel mio studio ormai sfinito dal continuo girovagare senza sosta – cosa che faccio affinché i pensieri non si affollino troppo nella mia mente e non mi conducano alla pazzia- ed è qui, davanti al fuoco, che tu mi raggiungi: il tuo viso si affaccia alla mia mente, quasi a chiedere permesso ed io…io subito, sempre, accolgo il tuo ricordo.
Mi manchi, Oscar, così come mi mancano i tempi passati; oh, che sfortunato fato, il nostro, mia cara.
Io, te, Maria… il destino ci ha fatti incontrare, il destino ci ha divisi; solo di una cosa, sai, sono contento quando ripenso a tutto ciò: almeno tu…almeno tu hai scoperto davvero la felicità pure, intensa, la gioia di poter amare ed essere riamata; seppure per il tempo di un battere d’ali, il vero amore , la condivisione di corpo e anima, la struggente follia e l’ ardente passione…almeno tu le hai provate mentre io…io ho vissuto solo brevi, intangibili attimi; al confronto. Attimi che non torneranno più, tantomeno ora, il suo destino ormai deciso.

Le ho detto addio, sai?
Ma questa volta, per sempre; sono certo, non la rivedrò più. Le nostre strade hanno preso direzioni opposte. Niente sarà più come prima.
La penso ogni attimo, ad ogni mio respiro, senza sosta.
L’ unica cosa che mi fa andare avanti è l’immenso amore che ancora provo per lei e che, anche combattendolo, non mi lascerà mai.
 
Si è fatto tardi.
Ti devo salutare, Oscar; ti prego, torna ancora a trovarmi.
Sii felice, ovunque tu sia, insieme al tuo André…
 
Ah, dimenticavo.
Buon compleanno, amica mia. Buon compleanno.