Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Mikarchangel74    27/12/2022    1 recensioni
Un gigante anomalo ferisce Eren gigante, ma stavolta le stesse ferite che si trovano sul corpo gigante sono anche sul corpo umano del ragazzo. Il capitano Levi porta Eren nella cantina del padre, cercando una soluzione per farlo guarire. Troverà una cura ma purtroppo questa cura ha degli effetti indesiderati sgradevoli.
Genere: Drammatico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Scritto per il gruppo FB Hurt/Comfort.
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#nappiechallenge
Parole chiave:
- Medicazioni
- "No, ascolta. No"
Fandom: AoT
Personaggi: Eren (sick), Capitano Levi (caretaker)
Warnings: H/C, ferite e deiezioni corporee involontarie, leggero yaoi.
(Questo è il primo racconto che scrivo su un argomento del genere che non è proprio il mio. Secondo, ho iniziato da poco a seguire AoT e sono solo a metà della terza stagione, quindi spero d'aver interpretato bene i due personaggi ... in una situazione del genere. Spero vi piaccia)
 
"No, ascolta. .. No."
Aveva cercato di opporsi ancora una volta Eren con voce roca e flebile colma di un dolore che doveva essere indescrivibile. Tremante, sdraiato su un vecchio e logoro materasso, tutto ciò che era rimasto di un letto nella stanza laboratorio del seminterrato di quella che una volta era stata la sua casa natale. Aveva profonde ferite su tutto il corpo, dalle quali usciva una quantità di sangue impressionante ed il capitano Levi si domandava come riusciva ad avere ancora un briciolo di lucidità.
Non aveva trovato altro modo per aiutarlo ma capiva benissimo che non era semplice da accettare.
~*~
(Alcune ore prima)
Il corpo di ricerca era stato allertato e dopo essersi rifornito di armi e gas, era partito per affrontare una quindicina di giganti che si dirigevano verso le mura della città.
Era stato uno scontro tremendo ed Eren aveva dovuto trasformarsi divenendo a sua volta un gigante per contrastare quelle furie ad armi pari.
Alla fine non era stato poi così difficoltoso abbatterli, se non che da ultimo ne era sbucato uno diverso, un 'anomalo' che aveva dato del filo da torcere ad Eren, lo aveva stremato e ferito con un'arma mai vista prima:  sembrava avere dei laser al posto degli occhi. Ad ogni modo gli era bastato infliggere delle ferite profonde per metterlo ko e poi era fuggito lasciando il gigantesco Eren sanguinante e fumante a terra.
Non vedendolo uscire, Levi era andato ad estrarlo da quel corpo recidendo la zona posteriore del collo, ma si era reso subito conto che qualcosa non andava. Eren aveva sul corpo umano le stesse ferite del suo alter ego gigante; Allora lo aveva caricato sul cavallo tenendolo contro di sé e ripetendogli che sarebbe andato tutto bene. Aveva spronato l'animale al galoppo, fino alla vecchia casa di Eren, poi era sceso giù nella stanza segreta dove il padre aveva studiato e fatto esperimenti sui giganti. Se c'era una cura poteva trovarsi solo lì.
Aveva trafficato con frenesia per aprire la porta, mentre Eren sembrava privo di sensi e cercando di non dar retta a quell'orrenda vocetta che gli stava sussurrando: stavolta lo perderai.
Lì c'era sicuramente qualche intruglio o medicazione che avrebbe potuto aiutarlo.
Prima aveva cercato di fasciargli quelle lacerazioni al meglio delle sue capacità visto che lui non era medico e non sapeva bene come fare, comunque le bende si erano subito inzuppate di sangue e poco dopo anche il materasso aveva iniziato a diventare cremisi.
Eren respirava irregolarmente e con fatica producendo dei bassi ansiti.
Il capitano iniziò seriamente a preoccuparsi, perchè anche se lo trattava sempre male, il loro legame era profondo.. c'era più di una semplice amicizia tra loro, anche se non si erano mai dichiarati apertamente.
Preso dall'angoscia con la paura che stavolta avrebbe perso Eren sul serio, si mise a cercare tra scaffali e bauli tra libri ed appunti, tra boccette e provette di ogni tipo e dimensione, qualsiasi cosa che potesse avere un qualche potere curativo e dopo quasi una mezz'ora tornò dal compagno con un'ampolla.
Nel frattempo Eren sembrava essersi svegliato, anche se Levi non ne era così sicuro.
"Eren sei sveglio? ... Forse ho trovato qualcosa ma è.... ci sono delle controindicazioni..."
La giovane recluta lo aveva guardato con gli occhi semi chiusi ed aveva parlato con un filo di voce
"Controin.... q-quali?"
"Allora, qui c'è scritto che si tratta di un siero in via di sperimentazione .. ancora da perfezionare perchè quando era stato testato sulle cavie, queste poi avevano .."
S'interruppe incerto, non sapendo come dirglielo.
"Avev...avevano?" Chiese l'altro cercando di spingere il capitano a proseguire
"Bè, sulle cavie testate dice che le ferite guarivano subito, ma gli animali perdevano il controllo del proprio corpo dalla vita in giù, cadevano, non sapevano più camminare e ... se la facevano addosso."
Eren lo aveva guardato corrucciato e Levi aveva subito aggiunto.
"È l'unica cosa che ho trovato Eren! Se non fermiamo subito l'emorragia morirai! E poi è una condizione temporanea."
Ma Eren aveva iniziato a protestare.
"No... sa- sarebbe ... imbarazzan..te... orribile."
Arrossì, immaginando la scena: la divisa sporca e gli altri che lo deridevano.
Anche Levi aveva qualche perplessità, ma se doveva scegliere tra veder il compagno morto o vivo pur facendosela addosso bè, preferiva la seconda opzione.
Il capitano si rigiró la boccetta tra le mani, capiva il disappunto di Eren, nemmeno lui probabilmente avrebbe accettato facilmente un compromesso del genere, ma qui ne andava della sua stessa vita.
Sospiró e si abbassò portando il viso vicino a quello di Eren stringendogli una mano dolcemente.
"Ci sono solo io qui con te. Lo so che non te l'ho mai dimostrato ma... sei molto importante per me... non voglio perderti."
Confessò con lo sguardo agganciato a quello di Eren, il quale deglutì con il cuore che seppur in quello stato di debolezza aveva reagito accelerando i battiti; Il suo bel capitano che si dimostrava sempre severo e freddo come il ghiaccio, gli aveva appena fatto una specie di dichiarazione. Questa era stata una rivelazione inaspettata. Era messo davvero così male da spingere Levi a mostrare così apertamente la sua preoccupazione e ed i propri sentimenti?
Ma cosa sarebbe successo al suo corpo prendendo quell'intruglio sperimentale? Se davvero avesse perso l'utilizzo del corpo dalla vita in giù e se fossero arrivati dei giganti in quel frangente?
E poi, farsi vedere da colui che amava in quelle condizioni...
Distolse lo sguardo abbassandolo.
"M-mi dispiace... io....non..."
Ma Levi non lo fece proseguire interrompendolo.
"Ascolta, qui c'é scritto che l'effetto durerà solo mezza giornata al massimo"
Eren aveva spalancato gli occhi e Levi aveva proseguito.
"Ti ho detto che resterò qui con te, non ti lascerò solo, ti difenderò a costo della vita e questo lo sai. E poi ... ti garantisco...Ti giuro che resterà tra noi. Manterrò il segreto di quel che succederà in queste quattro o cinque ore."
Si alzò mettendosi sull'attenti e battendosi il pugno sul petto in una promessa solenne.
Eren lo guardò triste ed alla fine annuì. Quali altre alternative aveva?
"Và bene... Se non c'è altra soluzione."
Il capitano lo guardò e gli accarezzò la testa sollevato.
"Bravo ragazzo"
Lesse poi la posologia e la somministrazione.
"C'è scritto che ci vuole un misurino ogni venticinque chili, credo che due misurini potrebbero bastarti."
Preparò il primo misurino e poi passando un braccio sotto alle spalle di Eren, lo sollevò con estrema cautela cercando di non provocargli ulteriore sofferenza, gli avvicinò il primo misurino colmo di un liquido violaceo alle labbra.
Eren guardò Levi e poi bevve docile, mandando giù quello ed il misurino seguente di quella strana medicina sperimentale.
Levi lo riadagió giù e rimise l'ampolla al suo posto.
"Adesso non resta che aspettare."
Controllò un paio di fasciature e si mise ad ispezionare alcune cartine su un tavolo non lontano dal compagno sofferente per ammazzare il tempo, non riuscendo a stare fermo.
Nemmeno mezz'ora dopo era iniziato; Eren aveva chiamato Levi spaventato.
"Io non... oddio Levi non sento più le gambe!! Non le ho più!! Nooo!!"
Il capitano si era subito avvicinato al lui per tranquillizzarlo e si era accorto che il ragazzo scottava.
"Ci mancava solo la febbre, sarà dovuta a ciò che ha ingerito?"
Si chiese.
"Eren, Eren calmati, va' tutto bene.
Sei ancora tutto intero, vedrai che tra poco passerà tutto." 'Lo spero' Pensò tra sè accarezzandogli le guance e cercando di tenerlo giù tranquillo o le ferite avrebbero ripreso a sanguinare.
Eren gemeva e singhiozzava debolmente e Levi stava male a vederlo così, poi capì perchè l'altro aveva quel comportamento; Abbassando lo sguardo lungo il corpo di Eren notò che i pantaloni del ragazzo erano bagnati e sporchi al cavallo, le controindicazioni previste sull'ampolla erano iniziate.
 
Pur febbricitante Eren, era cosciente di quanto gli stava capitando. Aveva girato il volto verso il muro e teneva gli occhi serrati, come i pugni ai lati del corpo.
Era la peggiore degradazione ed umiliazione che avesse potuto ritrovarsi ad affrontare, specie davanti a qualcuno che ammirava ed amava. Come avrebbe avuto il coraggio di guardarlo di nuovo in faccia?!
"Adesso ci penso io"
Sentì proferire al capitano e poi sentì le sue mani trafficare con la chiusura dei pantaloni, se ne accorse solo dal rumore tintinnante che produceva la fibbia.
Continuò a tenere gli occhi chiusi ed il volto girato, ma irrigidì i muscoli delle braccia e delle spalle, trattenendo il fiato. Cosa voleva fare? Togliergli i pantaloni? E poi?
Non avendo più sensibilità non si accorse che poco dopo era effettivamente privo di indumenti al di sotto dell'addome.
Perché aveva accettato tutto questo?! L'alternativa era morire, ma questo... questo era inaccettabile.
 
Levi aveva cercato di rimanere tranquillo e muoversi come se fosse una cosa normale, esitare o fare espressioni di disgusto non avrebbe certo aiutato quel povero ragazzo ad affrontare in modo più tranquillo quelle ore in quelle condizioni.
Si preparò una bacinella d'acqua e lo ripulì usando carta e stracci umidi, gli mise poi alcuni panni 'puliti' sotto e gli appoggiò un telo a coprire le nudità per non lasciarlo esposto, Eren si ostinava a non voler guardare e Levi non lo avrebbe certo forzato.
Non era semplice per nessuno dei due, ma non avrebbe mollato.
Si diresse poi fuori ad una fontana esterna che aveva notato al loro arrivo e dove aveva potuto anche bere e dove si era rifocillata anche la loro cavalcatura, per lavare gli indumenti sporchi e li tese ad uno dei fili sopravvissuti alla distruzione, sperando che asciugassero nel lasso di tempo che sarebbero rimasti bloccati lì.
Quando tornò circa dieci minuti dopo, purtroppo si accorse che i fluidi e l'encopresi avevano già sporcato di nuovo i panni, il materasso e le parti intime di Eren.
Doveva trovare una soluzione o di quel passo avrebbe finito ogni risorsa per tenere pulito il compagno e soprattutto voleva evitare di dover continuamente mettere le mani tra le sue gambe e farlo sentire a disagio.
"Eren ascolta, devo assentarmi un momento, devo ... devo cercare una cosa, ma tranquillo non sarò lontano ok?"
Gli aveva spiegato, ma come previsto, non aveva ricevuto nessun tipo di risposta o reazione dal compagno. Tutto ciò lo rattristava e sperò in cuor suo che questo sgradevole episodio non compromettesse il loro rapporto.
Levi uscì dalla casa iniziando a camminare tra le rovine di quello che una volta era un quartiere solare e pieno di vita di Shiganshina.
Proseguì lungo la via centrale fantasma saltando detriti e cumuli di macerie e ed intrufolandosi in ciò che rimaneva di case e negozi
E finalmente trovò una possibile soluzione in quella che una volta doveva esser stata una farmacia o un supermercato.
Trovò dei pacchi di pannolini per adulti ancora integri, per fortuna essendo prodotti non deperibili, qualcosa si era salvato.
Afferrò quanti più pacchi possibili e tornò di corsa da Eren.
 
~*~
"No ascolta, no."
Aveva supplicato Eren tra le lacrime.
"Questo no ti prego"
"Ma Eren non trattieni niente ed io non so come tenerti pulito.
È ... È un ordine recluta."
Gli disse poi inasprendo il tono della voce.
Non gli piaceva dover essere così duro, ma solo così avrebbe indotto Eren a fermare le sue lamentele.
Eren si zittì lo fissò per qualche secondo e poi tornò a guardare il muro.
Levi era tornato il solito capitano imperturbabile ed insensibile. Sarebbe andato fino in fondo. Gli avrebbe messo quei dannati così e lui semi paralizzato ed ancora ferito com'era non avrebbe certo potuto impedirlo.
Il capitano aprì una confezione e con non poche difficoltà, visto che doveva sollevare il bacino di un ragazzo già in età adulta e non di un poppante, riuscì a spingere il pannolino di grosse dimensioni sotto alla schiena del ragazzo e fermò le alette adesive, Non aveva figli ma gli era capitato di vedere una madre mettere un pannolino al proprio bebé.
Era veramente strano vedere però quel pannolino indossato dal suo compagno, era inverosimile. Gli rimise il telo a coprire la parte inferiore del corpo così che fosse più semplice ignorare tutto ciò e si sedette di nuovo sulla sedia avvicinata al letto. Si sentiva in colpa per avergli parlato con durezza prima.
"Mi dispiace. ...Eren guardami."
Gli strinse una mano tra le sue e baciò la punta delle dita.
A quel gesto il ragazzo dagli occhi verde acqua si voltò mostrandogli due laghi arrossati e lucidi di pianto, ma soprattutto arresi senza quella scintilla ribelle che solitamente li animavano.
"Ti prego non odiarmi per tutto questo. Io voglio solo che tu guarisca."
Anche stavolta Eren non rispose, lo avrebbe odiato? Adesso non aveva nemmeno questo desiderio. Ormai aveva capitolato e si era arreso a questa sua situazione.
 
~*~
Furono quattro ore molto impegnative soprattutto per il capitano che circa ogni mezzora doveva provvedere al cambio del pannolino.
A poco a poco però le profonde ferite sul corpo di Eren iniziarono finalmente a richiudersi e guarire.
E dopo poco più di quattro ore, lentamente iniziò a riprendere il controllo del suo corpo, cominciò ad avere la sensibilità sulle gambe e muovere le dita dei piedi.
A quel punto Levi tolse l'ultimo pannolino e forse fu quello il momento più imbarazzante, perchè Eren adesso stava bene e poteva sentire il tocco delle sue dita e delle sue mani.
Non aveva più pronunciato una parola fino ad allora, Eren si era limitato a fissarlo in silenzio quelle poche volte che aveva aperto o incrociato i suoi occhi.
Levi arrivò con i pantaloni asciutti, glieli appoggiò in fondo al letto, ma a quel punto Eren lo richiamò.
"Capitano Levi .... grazie."
Il capitano lo guardò con il suo solito sguardo serio e riflessivo.
Annuì.
"Dai rivestiti. Sei stato abbastanza a letto recluta. Gli altri si domanderanno che fine abbiamo fatto ed immagina tutte le chiacchere che circoleranno tra le file.
Ti voglio pronto a partire tra tre minuti."
Dopodiché uscì dalla stanza aspettando il compagno fuori con un sorriso sulle labbra.
 
~Fine~
   
 
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