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Autore: Allen Glassred    29/12/2022    0 recensioni
DALLA DICIOTTESIMA LUNA ( PARTE SECONDA )
Fukiko si introduce di soppiatto nella villa di sua zia, Mina. Perchè? Cosa succederà quando la cacciatrice sorprenderà la nipote? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Fukiko entra in quella che è villa Veghner. Riflette un momento: non sa nemmeno lei perché lo stia facendo e, a dire il vero, sa anche che non è molto bello entrare nelle case altrui senza che i proprietari diano il loro benestare. Ma lei l’ha vista come un’occasione: la porta è aperta e lei vuole solo dare un’occhiata al luogo in cui vive sua zia, assieme a Jean Jacques ed a tutto il resto della sua famiglia. Quella zia con la quale non ha praticamente mai avuto rapporti, così come non ne ha avuti con i suoi cugini, Nezuko e Men. L’unico con cui ha, si e no, scambiato qualche parola è appunto il fratello maggiore ma anche in quel caso, i loro incontri non sono stati molto fruttuosi. “ Ah! Mi sento come una volgare ladrona… “. pensa semplicemente la fanciulla dai boccoli biondi, eppure la curiosità è più forte di lei: entrata nella casa di Mina, non può fare a meno di ammirare l’entrata. La logica le direbbe di dirigersi verso il salone, ma così non è: il suo istinto, la sua curiosità o chissà che cosa la conducono a muovere dei passi verso delle scale che, di sicuro, devono condurre alle stanze da letto. “ Non dovrei farlo… “. Mormora solamente, per poi scuotere il capo. “ Ah! Al diavolo: non faccio nulla di male, voglio solo vedere se c’è qualcosa che gli appartiene. Qualcosa che mi aiuti a conoscerlo… “. Sussurra, anche se dentro di sé dubita fortemente che Mina abbia conservato qualcosa di quell’uomo. “ Darò solo un’occhiata… “. Sussurra poi la figlia di Jeanne, come a convincersi che ciò che sta facendo non sia una cosa scorretta. Salita l’ampia scalinata, Fukiko si guarda intorno con un velo di amarezza: non c’è nulla che ricordi suo padre in quella casa. Né un ritratto né qualunque altra cosa, nemmeno il ritratto della famiglia Lunettes è esposto. È come se quell’uomo non fosse mai esistito e, se deve essere sincera la cosa la manda un po' in collera. Stringe lievemente i pugni mentre, quasi senza rendersi conto entra in una stanza non chiusa a chiave. Non appena vi mette piede tuttavia, la ragazza non può fare a meno di notare quanto sia buia ed impolverata: non ci dorme più nessuno da anni e questo è assodato, pensa la vampira. Posando una mano sul mobile impolverato la ragazza ha una strana sensazione: è nostalgia mista a qualcos’altro, come se quelle mura fossero pregne dei sentimenti di chi vi dormiva tempo addietro. La sua attenzione viene attratta da una cosa in particolare: una cosa posata sul letto, assieme ad un meraviglioso abito da sposa: un velo da sposa. Un vecchio velo da sposa che attrae immediatamente l’unica figlia di Dominique e Jeanne, facendola avvicinare e facendole prendere tra le mani quel pregiato velo, quasi timorosa di romperlo. “ Ma è bellissimo… “. Sussurra solamente, non accorgendosi che qualcuno è entrato nella stanza subito dopo di lei.

 

A dire il vero, la donna è sorpresa: quando Fukiko è entrata di soppiatto in casa sua, non si è resa conto che c’era qualcun altro in casa? Non ha percepito la sua presenza? In oltre, come mai la fanciulla si è introdotta in quel modo alla villa e non ha semplicemente chiesto di entrare? “ Vedo che ti piace molto, il mio velo da sposa “. Sentenzia finalmente la corvina, mentre a quelle parole Fukiko sussulta.

 

“ Io… ecco, io… scusate! Non intendevo rubare nulla, solo che… ecco.. “. Balbetta, incapace di dare una vera spiegazione. Anche perché, in effetti, non ce l’ha. Colei che si rivela essere Mina Veghner fa un lieve sorriso, posandole una mano sulla spalla.

 

“ Va tutto bene: è da quando sei entrata che ti tengo d’occhio, ed ho capito che non hai intenzioni ostili. Sta serena “. Sentenzia solamente, mentre Fukiko arrossisce imbarazzata.

 

“ Così voi siete… “. Mormora, mentre la donna fa un lieve inchino per poi presentarsi.

 

“ Mina Veghner, la sposa di Giyu e nuova regina del clan della Luna Indaco. Ma tu puoi semplicemente chiamarmi zia “. Sorride lievemente la corvina, mettendole poi una mano sulla spalla dopo essersi avvicinata alla più giovane. Dal canto suo invece, Fukiko la osserva: accidenti pensa, sua zia assomiglia veramente tantissimo a suo padre. È proprio vero pensa, che erano gemelli anche se, certo, caratterialmente erano totalmente opposti. “ Non ti chiederò perché ti sei introdotta in casa mia, ma la prossima volta chiedi semplicemente di entrare: sai, mio marito è pur sempre uno dei tredici pilastri. È un obiettivo molto facile, le sue guardie avrebbero potuto scambiarti per una male intenzionata “. Spiega, mentre Fukiko annuisce mestamente.

 

“ D’accordo. Vi chiedo ancora scusa… “ Mormora solamente, mentre Mina osserva il vecchio velo da sposa tra le mani della nipote.

 

“ Quello è mio: era il mio velo da sposa, lo indossai il giorno in cui mi sposai “. Sussurra, mentre Fukiko rimane a dir poco esterrefatta.


“ Oh! Quindi questo è l’abito che indossaste quando voi e Giyu vi sposaste! “. Fa, mentre a quelle parole Mina sorride amaramente: Fukiko è giovane, probabilmente non conosce tutta la storia.

 

“ No: fu quando sposai Garry che indossai questo vestito e questo velo da sposa: il velo delle spose Veghner, tramandato da madre in figlia da generazioni. Anche se io credo interromperò questa tradizione “. Spiega, mentre a quelle parole la nipote la osserva stranita: perché sua zia dice quelle parole, si chiede?

 

“ Ma voi avete una figlia: un giorno anche lei si sposerà, non desiderate che indossi il velo delle spose della vostra famiglia? “. Chiede, mentre a quelle parole Mina scuote il capo ancora una volta.

 

“ Quando indossai questo velo da sposa, fu celebrato un matrimonio che fece soffrire molte persone: me, il mio allora marito e tua madre in primis “. Inizia, mentre a quelle parole la Principessa sgrana gli occhi sconcertata. “ Ed il responsabile di tale sofferenza fu lui… “. Il suo sguardo cade su un ritratto: il ritratto della famiglia Lunettes, quello che rappresenta due giovanissimi Antoine e Veronica con i loro figli gemelli, Mina e Dominique. “ Non guardarmi così, Fukiko: tuo padre non era ciò che credi. Non era che un mostro spietato, che ha fatto delle cose terribili a me, a tua madre ed a moltissime altre persone. Anche in punto di morte, non ha dimostrato un minimo di umanità. Nemmeno di fronte a sua moglie, incinta di sua figlia, esitò un istante “. Continua a spiegare Mina, notando lo sguardo della nipote. A quelle parole tuttavia, Fukiko scuote il capo.

 

“ Perchè tutti mi dite che mio padre era un mostro? Avrà pur avuto un lato buono, no? Nessuno è totalmente buono o totalmente cattivo! “. Tenta la bionda, ma a quelle parole Mina scuote lievemente il capo.

 

“ E’ vero: non siamo né totalmente buoni né totalmente cattivi. Ognuno ha la sua ombra e la sua luce, ma non mio fratello “. Sentenzia la cacciatrice, puntando lo sguardo su quello che è il ritratto della sua vera famiglia. “ Vuoi sapere la verità? Vuoi sapere perché sono certa al cento per cento che Dominique non avesse un lato buono? Che lo avesse definitivamente soppresso? “. Chiede seria, affrontando lo sguardo della nipote che, seppur in soggezione annuisce lievemente: si, pensa. Si, vuole la verità. Quella verità che tutti si ostinano a negarle. “ D’accordo: il mio matrimonio con Garry fu celebrato proprio per colpa di Dominique. Mi morse e rese vampiro, all’epoca non conoscevo le mie origini e forse nemmeno lui. Forse lo scoprì solo in seguito, che eravamo gemelli. Ma questo non lo fermò: iniziò a rendere la mia vita infernale, iniziò a ricattare tua madre fino a costringerla a sposarlo. E da quel matrimonio senza amore, da quelle violenze sei nata tu “. Rivela, mentre Fukiko deve sedersi sul letto per non cadere. “ E non contento, in una notte di luna rossa fece a me la stessa cosa: da quello stupro è nato tuo fratello, Jean Jaques “. Conclude il discorso, mentre Fukiko deve fare profondi respiri per evitare di svenire. “ Ecco chi era tuo padre: un violento, uno stupratore e sadico. Non ha esitato a pugnalare tua madre incinta, infischiandosene se avrebbe ucciso anche te. Non teneva neppure alla sua stessa erede “. Sussurra, mentre Fukiko stringe forte a sé il velo da sposa di Mina. La donna sospira pesantemente: sa che può essere dura, ma Fukiko aveva un’immagine di suo padre del tutto sbagliata ed è giusto che invece, sappia come stanno le cose. “ Tieni pure il velo da sposa, se ti piace te lo regalo. Così avrai qualcosa che ti ricorderà tua zia “. Fa poi la corvina, cercando di smorzare la tensione e mentre, a quelle parole la bionda si alza per poi precipitarsi tra le sue braccia, scoppiando in lacrime: dunque pensa, è proprio vero. Quello spirito, lo spirito di suo padre le ha mentito! Aveva ragione sua madre, con la quale invece ha litigato ma con cui, lo sa bene, dovrà sistemare le cose quanto prima.

 

Fukiko si introduce di soppiatto nella villa di sua zia, Mina. Perchè? Cosa succederà quando la cacciatrice sorprenderà la nipote?

   
 
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