Vuoi partire con me?

 
Non voglio aspettare la sera come tutti gli anni. No quest’anno no.
Erano da poco passare le sei di mattina, la neve scricchiolava sotto i suoi piedi e il vapore del respiro saliva in alto verso il cielo che piano piano andava rischiarandosi, donando quel colore che cangiava tra il lilla e il celestino. 
La mattina era fredda, forse una delle più fredde di quell’anno ma niente lo avrebbe fermato.
 
Daichi era stanchissimo il turno di notte era stato massacrante quel giorno, e sbadigliando si avviò verso l’uscita della caserma per avviarsi verso casa. Non vedeva l’ora di poter vedere Suga, ancora addormentato e coricarsi vicino a lui per il resto della giornata.
 
Ma Suga aveva altri programmi.
 
Appena Daichi mise piede fuori dal posto di lavoro vide il Suga tutto imbacuccato sul marciapiede di fronte, una tazza fumante tra le mani guantaie e tremanti. Occhi profondi color nocciola erano contornati da ciglia lunghe cosparse da piccole goccioline formate dalla condensa del suo respiro.  Era meraviglioso. La luce dell’alba lo illuminava mentre si avvicinava sorpreso, gli sorrise e tutto cominciò a brillare.
Il sorriso di Suga gli faceva sempre lo stesso effetto, potevano essere passati tutti gli anni che volevano dal liceo e da quando si erano dichiarati l’un l’altro ma lui si perdeva in quel ciao angelico.
“Buongiorno”
“Buongiorno, che ci fai qui? Ti starai congelando! Vieni qui!”
Lo tirò verso di sé per poterlo circondare con le braccia.
“Ti ho portato un the caldo, ho pensato che ne potessi aver bisogno dopo la notte in centrale e poi…. “
Daichi si meravigliò di quella gentilezza, non perché non ne ricevesse, Suga era solito avere gentilezze verso di lui, ma ogni volta la meraviglia lo invadeva. Gli riempiva il cuore e l’animo e non poteva che ringraziare tutte le divinità che conosceva per aver avuto la fortuna di avere Kou al suo fianco.
“Grazie. Non dovevi, stamani fa più freddo di sempre e ti prenderai un malanno!”
“Conosco un modo per farmi tornare in vita le punte di mani e piedi in un batter d’occhio!” Disse facendo l’occhiolino mentre si sporgeva attraverso il vapore del the, per posare delicatamente le labbra morbide su quelle screpolate del poliziotto.
“Mmmm non vedo l’ora di sapere quale sia!”
Poi Daichi prese la tazza e la guardò, e gli occhi cominciarono a diventare lucidi…li alzò verso Suga che stava sorridendo con una busta in mano.
Sulla tazza campeggiava una scritta fatta con il pennarello:
 

“Vuoi partire con me?”

 
Dopo un attimo di smarrimento Daichi prese la busta che Suga gli stava porgendo:
 
L’immagine della Tour Eiffel, uno scorcio del quartiere di Montmartre, il Moulin Rouge e la faccia sorridente di topolino facevano bella mostra su un volantino insieme a due biglietti aerei.
 
“Buon compleanno amore mio!”
“La città degli innamorati eh?”
“Quale miglior viaggio per festeggiarti e dimostrare l’amore che provo per te? Ogni giorno della mia vita tu mi rendi l’uomo più felice al mondo e sono così grato di averti che qualunque cosa paragonata a te non ha nessun significato. Tu sei la mia vita Daichi, la mia forza , la mia vitalità, la roccia che mi sostiene, la mia casa dove tornare. Sei tutto per me, e io non so neanche come farti capire quanto è grande e immenso e profondo l’amore che provo per te!”
Le loro labbra si fusero insieme in un bacio intenso e pieno d’amore, che face scomparire qualunque cosa avessero attorno. 
“Sai che a Eurodisney c’è anche un’attrazione di Alice nel paese delle meraviglie?” disse Suga piano sfiorando ancora le labbra di Daichi
“Non lo sapevo!” Rispose l’altro
“Bene adesso lo sai e …” scostandosi e avviandosi verso casa tirandolo per il bavero della giacca di ordinanza, aggiunse “Il Bianconiglio ha una sorpresa per te a casa, vogliamo farlo aspettare ancora?”
Daichi rivolse gli occhi al cielo che ormai era diventato chiaro e la punta del sole faceva capolino dalle montagne
“Certo che no! Quel coniglio ha già problemi di suo con i ritardi….”!
La giornata aveva preso una direzione molto diversa da quella che si era immaginato prima di uscire. Miracolosamente tutta la stanchezza provata era svanita, rimpiazzata da un senso enorme di gratitudine e di benessere che lo avvolgeva nel profondo del cuore.
“Grazie Kou!”
Sussurrò all’orecchio di Suga mentre lo raggiungeva e lo stringeva per le spalle avviandosi verso casa. 
Ogni anno il giorno del suo compleanno pensava sempre la stessa cosa:
“Questo è stato il miglior compleanno di sempre” per poi ripetersi l’anno dopo e quello dopo ancora. 
I compleanni, come anche tutti gli altri giorni, erano sempre più belli da quando Suga era al suo fianco.
 
 
Nota Autrice:
Ebbene non potevo esimermi dal festeggiare il giorno del compleanno di Daichi con una ficcina sdolcinata tutta per lui. Daichi è la roccia sul quale tutti possono contare, specialmente Suga che non si risparmia mai per far felice la sua dolce metà. 
Chissà cosa avrà in serbo il bianconiglio…
Grazie mille a tutti per essere arrivati qui. 
Un grazie speciale va alle amiche di merende, sempre presenti. 
Buon compleanno al mio poliziotto preferito e tanti auguri a tutti per un anno pieno di gioia 
Chiara