09/01/2023
2 recensioniKenma – ripagarti di @drisinil; Kenma – un tipo interessante di @Marta
Generosità
Kenma pensò che il modo in cui Hinata era apparso alla sua porta – in piena notte, all’improvviso e non invitato - con un cappotto invernale indossato sopra un paio di pantaloncini del costume e le infradito ai piedi, era decisamente strano. Così com’erano strani i suoi capelli più dorati del solito (forse per il sole?), e il suo viso abbronzato puntinato di lentiggini. Ne aveva alcune addirittura sulle labbra, piegate in un sorriso immenso appena lo vide apparire oltre la soglia. A pensarci bene, strano non era per niente l’aggettivo giusto per descriverlo.
“Kenma!!! Scusa l’improvvisata! Posso entrare? Mi si sta gelando il culo qua fuori.”
“Forse perché sei vestito mezzo estivo e mezzo invernale? Cosa ci fai a Tokyo?” domandò sbuffando mentre si spostava per lasciarlo passare.
Hinata saltellò dentro ridendo, trascinando dietro di sé una grossa valigia gialla.
“Beh, ovviamente, sono venuto a sorprenderti! Sorpresa!!!” Esclamò allargando le braccia. “Non ci vediamo da un bel po’, e non vorrei mai che smettessi di pensare a me come a un tipo interessante… Visto che di questo ci campo. Letteralmente.”
Kenma sollevò gli occhi al cielo (come se Shouyou fosse un tipo a cui fosse possibile smettere di pensare). “Te l’ho già detto, non è nulla. Sono soldi che mi avanzano.”
Shouyou lasciò andare la valigia. “Si, lo so. Però…” Guardò verso il basso, mordendosi il labbro inferiore. Aspettò qualche secondo (come un fottuto maestro. E come se ne avesse bisogno). Poi piantò gli occhi dritti nei suoi, con le guance appena arrossate, e le lentiggini che spiccavano ancora di più. “Però sei sorpreso?”
Kenma pensò che non c’era nessuno capace di farlo ridere come lui (nemmeno Kuroo) e perciò rise. “Si, sono molto sorpreso. Sono esterrefatto.”
“E sei anche contento di vedermi?”
“Sono molto contento di vederti. Sono felicissimo.”
“Molto bene allora. Sono molto felice anche io. E lo sarò ancora di più se mi permetterai di ringraziarti e di ripagarti come si deve per una volta. Perché in questi mesi sei stato molto generoso Kenma, e sai… So essere generoso anche io.”
Kenma pensò (in quel brevissimo attimo di lucidità che gli rimaneva mentre Hinata iniziava a slacciare lentamente i bottoni del suo cappotto,) che stava accadendo qualcosa di dannatamente strano e inappropriato e in qualche modo irreparabile, e che lui, nel momento stesso in cui aveva aperto la porta di casa, aveva perso qualunque voce in capitolo a riguardo.
Anzi, pensò qualche istante più tardi, la voce avrebbe preferito perderla del tutto perché i miagolii che gli uscirono dalla gola quando si trovò le labbra lentigginose di Shouyou sul collo e la sua mano sul cavallo dei pantaloni erano tutto fuorché accettabili.
E continuò ad essere strano anche dopo, quando tutti i “no, fermati, sei il mio migliore amico” che continuava a formulare nella sua mente si trasformavano magicamente in “si, continua, mi fai impazzire” quando lasciavano le sue labbra.
La situazione gli era decisamente, e velocemente, sfuggita di mano, poiché ci volle veramente poco perchè si ritrovasse ansimante e senza pantaloni, schiacciato tra Shouyou e lo schienale della sua sedia da gaming.
Mentre si aggrappava con le unghie alla pelle della sedia come ne andasse della sua stessa vita, pensò (ebbene si, seppur con un certo stupore riusciva ancora a pensare nonostante in quel momento avesse la lingua di Hinata affondata tra le natiche) che fosse assurdo e surreale come il più utopico dei suoi sogni bagnati adolescenziali si stesse realizzando così, di botto, in un martedì notte qualunque. Ed evidentemente non riusciva più ad applicare nessun filtro a ciò che diceva, perché tra un gemito e una preghiera doveva essergli sfuggita anche quella confessione.
Infatti Shouyou si fermò, lo girò come un bambolotto e gli prese il viso tra le mani.
“Perché non me l’hai mai detto?” gli domandò con una serietà stupefacente (considerando che un secondo prima gli stava leccando il culo). “Si poteva realizzare molto prima! Mi piaci da quando ti conosco!”
E Kenma gli rispose con la stessa sbalorditiva serietà, data la situazione. “A te piacciono un sacco di persone, Shou.”
Shouyou si rabbuiò per un istante. (Ecco, aveva rovinato il momento con la sua bocca larga.)
Sembrò riflettere a lungo per trovare le parole giuste. “Questo non vuol dire che tu mi piaccia meno degli altri. Ho un cuore molto grande, sai.” Affermò infine, posandogli sulla guancia un bacio leggerissimo. Poi lo afferrò per le cosce e lo sollevò con uno strattone, “Per non parlare del ca-”
“AH!”