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Autore: Roxanne Potter    12/01/2023    2 recensioni
“Astoria. Pensavo di essere sola.” Sventoli la bacchetta e le fiaccole sulle pareti si accendono, illuminando l'aula. “Ho ricevuto il tuo biglietto. Allora, di cosa volevi parlar...”
Ti zittisci di colpo, il sangue che ti si gela nelle vene. Astoria si è fermata davanti a te e ora riesci a vederla chiaramente in volto; ha gli occhi lucidi, come se fosse sull'orlo del pianto, il lato sinistro del suo labbro è spaccato e macchie rosso scuro sporcano il colletto bianco della sua divisa.

[Ginny Weasley/Astoria Greengrass]
[Questa storia partecipa alla Challenge “Tuttigusti + 1 prompt” indetta da Ciuscream sul forum Ferisce più la penna]
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Astoria Greengrass, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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È necessaria una dose non indifferente di coraggio – qualcuno lo chiamerebbe istinto suicida – per percorrere i corridoi di Hogwarts dopo il coprifuoco.
Dopotutto crescere con Fred e George ti ha davvero forgiata, rifletti con amara ironia mentre scendi a passo felpato la scalinata di pietra e ti avvicini alla porta dell'aula di Incantesimi. Esiti un istante, lanciandoti uno sguardo intorno per assicurarti di essere sola, prima di aprire la porta con un colpo di bacchetta. Ti eri ripromessa di diventare più cauta, dopo il tentativo fallito di rubare la spada di Grifondoro dall'ufficio di Piton e la punizione nella Foresta Proibita, ma come al solito non hai potuto fare a meno di agire d'istinto, senza soffermarti a riflettere su cosa potrebbe accadere se i Carrow dovessero trovarti a vagare per il castello di notte.
L'aula è fredda, immersa nel silenzio, illuminata appena dal chiarore lunare che filtra attraverso le finestre e mette a fuoco i lunghi banchi di legno impolverato. Nessuna traccia di lei.
Un'immediata tensione ti porta a serrare la presa intorno all'impugnatura della bacchetta.
Stai tranquilla. Non le è successo niente. Arriverà a momenti...
“Ginny?”
Sobbalzi leggermente, pur avendo riconosciuto la voce che ha pronunciato il tuo nome. Ti senti sciogliere dal sollievo quando la figura di Astoria emerge da dietro un armadio sul fondo dell'aula e s'incammina verso di te; anche nella penombra, riesci a distinguere i contorni familiari del suo viso e le lunghe trecce scure che le ricadono sulle spalle.
“Astoria. Pensavo di essere sola.” Sventoli la bacchetta e le fiaccole sulle pareti si accendono, illuminando l'aula. “Ho ricevuto il tuo biglietto. Allora, di cosa volevi parlar...”
Ti zittisci di colpo, il sangue che ti si gela nelle vene. Astoria si è fermata davanti a te e ora riesci a vederla chiaramente in volto; ha gli occhi lucidi, come se fosse sull'orlo del pianto, il lato sinistro del suo labbro è spaccato e macchie rosso scuro sporcano il colletto bianco della sua divisa.
“Cosa... cosa è successo?” mormori, la voce intrisa di orrore.
Astoria si torce le mani, guardandoti con gli occhi spalancati e le labbra tremanti. Non l'hai mai vista così apertamente vulnerabile.
“Oggi i Carrow mi hanno interrogata. Mi hanno fatto delle domande su di noi, sul nostro rapporto.”
Un brivido ti corre lungo la schiena, un moto di rabbia e disgusto ti contorce lo stomaco. Se solo avessi i Carrow davanti in questo momento, useresti la Maledizione Cruciatus su di loro e godresti delle loro urla di dolore, li faresti a pezzi fino a lasciarli in una pozza di sangue e carne maciullata.
“Hanno cercato di farmi ammettere...” La voce di Astoria si spezza, la sua mano corre a sfiorarsi il colletto della divisa – un altro moto di furia ti contrae le viscere quando i tuoi occhi si posano sulle macchie di sangue secco che le sporcano il polso. “Di farmi ammettere che mi sto associando ai Traditori del Sangue, agli studenti che si oppogono al regime di Tu-Sai-Chi. Mi hanno persino chiesto cosa sapessi della tua intenzione di rubare la spada di Grifondoro insieme a Neville e Luna... ovviamente non ho detto nulla. Non mi hanno cavato una parola di bocca.” La voce di Astoria riprende finalmente la sua solita verve e lo sguardo nei suoi occhi si fa più fermo, nonostante il suo viso sia ancora pallido e scavato dalla tensione. “Per questo ti ho chiesto di vederci. Ginny, devi scappare il prima possibile, come hanno fatto Neville e Seamus. I Carrow ti stanno puntando, sei molto più in pericolo di quanto immagini...”
Astoria si interrompe nel momento in cui le poggi un dito sulle labbra, accarezzandole la ferita cicatrizzata. Un attimo dopo siete abbracciate, aggrappate l'una all'altra, le mani di lei che scorrono tra i tuoi capelli e poi sulla tua schiena.
Il suo tocco delicato incenerisce la rabbia e il disgusto, che scivolano via lasciando il posto a un bruciante senso di colpa.
Ricordi con una stretta al cuore il vostro ultimo incontro, le parole crudeli che le hai rivolto. L'hai accusata di essere una vigliacca, un'ipocrita – stanca di vederla continuare a fingere di sposare gli ideali dei Mangiamorte, stanca di vederla continuare a frequentare le stesse persone che si divertono a usare la Cruciatus sui bambini del primo anno e che, quando ti incontrano nei corridoi, sputano a terra e ti danno della Traditrice del tuo Sangue.
Astoria ti ha sempre spiegato di avere troppa paura per potersi schierare apertamente; paura delle ritorsioni, delle torture, del disprezzo della sua famiglia. Ma quelle ragioni, che avevi inizialmente compreso, nel corso del tempo non ti erano bastate più – non mentre la guerra prendeva sempre più forma intorno a voi e Hogwarts si trasformava in un teatro di crimini commessi alla luce del sole, non nel momento in cui c'era più bisogno che mai di lottare e sacrificarsi per i propri ideali.
Ora ti senti morire davanti alla consapevolezza di non aver avuto alcun riguardo per Astoria e le sue paure. Avresti dovuto darle la tua piena fiducia, avresti dovuto temere per lei come lei teme per te, invece di convincerti stupidamente che il suo status di Serpeverde Purosangue l'avrebbe protetta.
Le lacrime ti inumidiscono gli occhi e il senso di colpa si fa più violento che mai. Astoria si è fatta torturare, ha versato del sangue per te, e forse nulla di ciò che puoi fare basterà a ripagare quel tributo mai richiesto che le è stato strappato a forza dalle vene.
“Scusami per tutte le cose orribili che ti ho detto l'ultima volta,” le mormori all'orecchio. “Io... se solo avessi saputo cosa avevano intenzione di fare...”
Sciogli l'abbraccio e le prendi il viso tra le mani.
“Non permetterò più che accada una cosa del genere. Devi sapere che Seamus e Neville non hanno lasciato la scuola. Si sono rifugiati nella Stanza delle Necessità. Io, Lavanda e Calì abbiamo intenzione di unirci a loro. Vieni con noi domani notte, ti prego. Ho bisogno che anche tu sia al sicuro.”
Astoria finalmente sorride e ti poggia un bacio sulle labbra – in un attimo, stai annegando in quella sensazione di pace e gioia feroce che credevi di aver dimenticato da tempo. Che significato può avere l'orrore che vi circonda, se tu e lei state per affrontarlo insieme?
“Certo che verrò con te, Ginny. Ormai non ho più paura di fare la scelta giusta.”

Il boato fa tremare il pavimento, una parete della Stanza delle Necessità viene giù in un cumulo di polvere e detriti. Il cuore ti scalpita nel petto mentre ti schieri al fianco di Neville, con la bacchetta in pugno; non hai idea di come vi abbiano trovati ma forse c'è ancora una speranza, siete in venti di voi e tutti pronti a dare battaglia – ringrazi il cielo che Astoria in questo momento non sia qui ma alla Testa di Porco insieme a Seamus.
Non batti ciglio mentre Amycus e Alecto Carrow si fanno strada verso di voi – i visi contorti da due identici ghigni folli – seguiti da un gruppo di figure incappucciate.
“Imped...”
L'incantesimo ti muore di colpo sulle labbra; la bacchetta ti scivola di mano e funi invisibili ti comprimono, impedendoti qualsiasi movimento.
“Nei sotterranei, tutti!” strepita Alecto. “Al momento ho bisogno solo di Paciock e della Weasley, potrebbero avere delle informazioni interessanti per noi. Chi vuole darmi una mano a farli cantare?”
Una figura affianca Alecto. Nel momento in cui il cappuccio le ricade sulle spalle e due grandi occhi scuri si intrecciano ai tuoi, lo shock ti paralizza i sensi.
No. Non è possibile. Non lei. Non lei, non lei, non lei. Non la ragazza di cui sei innamorata. Lei non è come loro, lei ti ama, lei non farebbe mai una cosa del genere, lei...
Lei si ferma davanti a te e inarca le sopracciglia in un'espressione di pura indifferenza – in un attimo, ti scorrono davanti agli occhi le notti consumate nelle aule vuote e negli angoli più remoti del parco, le ore passate a baciarvi, quegli sguardi languidi che ti facevano bruciare di desiderio.
Ora ogni dolcezza è sparita dallo sguardo di Astoria, sostituita da una freddezza spietata che ti taglia in due il cuore. Per la prima volta dal momento in cui si venuta al mondo, non hai parole, non hai voce, non hai neanche più la rabbia a tenerti in vita.
“Avresti dovuto imparare a non riporre la tua fiducia nelle persone sbagliate, Ginny.”
Cadi in ginocchio sul pavimento freddo e, finalmente, urli tutto il tuo orrore mentre le mani della ragazza che hai amato ti strappano a forza dalle vene quel tributo di sangue che un tempo hai creduto lei avesse versato per te.



*


Note

Questa storia è stata iscritta per la meravigliosa challenge "Tutti i gusti + 1 Prompt" di Ciuscream (che ringrazio infinitamente per avermi donato l'ispirazione!) seguendo questo pacchetto: [Personaggio: Ginny Weasley; Luogo: La deserta aula di Incantesimi; Prompt: Ci sono macchie di sangue sulla sua divisa + 1 prompt - tipo di coppia: Femslash]
Spero che il finale sia riuscito a rendere l'effetto "sorpresa" richiesto dalla challenge e anche a creare in chi legge una sorta di dubbio, di sospensione; il doppiogioco e il tradimento di Astoria potrebbero essere autentici, così come è possibile che in realtà lei sia sempre stata sincera e che nel finale agisca sotto l'effetto della Maledizione Imperius. Insomma, non c'è una vera e propria risposta, ho volutamente scelto di scrivere una storia breve che non scendesse troppo nei retroscena così da lasciare questo finale a libera interpretazione.
Grazie se siete arrivati fin qui!


   
 
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