Mi prude la faccia con tutta questa cipria, nanny ha veramente esagerato!
Questa non sono io.
Labbra rosse, occhi bistrati, ma che diavolo mi è passato per la mente?
Il corsetto è talmente stretto che sento le stecche di balena conficcarsi nella pelle, inoltre le scarpine di seta con il tacco sono una vera tortura.
“Maledizione non riesco a respirare”
Con un movimento rapido mi sciolgo i capelli, costretti e tirati da forcine messe ad arte, cadono fluenti come manto dorato sulle spalle scoperte.
“André fermati!”
Busso con forza sulla parete e ti ordino urlando.
La carrozza si ferma di colpo facendomi perdere l' equilibrio e cadere in terra.
“Dannato vestito”
Apro la porta velocemente e scendo correndo verso il fiume, inzaccherando tutte le scarpine e il bordo del bianco vestito nel fango.
Se mi vedesse ora nanny, povera gli verrebbe un colpo!
Rido un pochino anche se sono affanata dalla corsa, questo abito pesa e mi costringe come un sarcofago.
“Oscar cosa ti prende?”
Ti grido dietro, sei uscita come una furia dalla carrozza, i capelli sciolti ,reggendo la gonna goffamente con le mani e scappando verso il fiume ,
Non mi resta che correrti dietro per vedere cosa hai combinato.
Nella corsa inciampo nelle tue scarpe, lasciate per terra imbrattate di fango,
ne raccolgo una è irrimediabilmente rovinata, la lascio in terra.
"Ah Oscar! Sei sempre la solita, pensavi che un abito ti avrebbe cambiato?"
Ti scorgo , sei china sulla riva del fiume in ginocchio e avvolta nella nuvola bianca dell'abito rigonfio.
Mi avvicino cauto e ti sento parlottare da sola nervosamente.
Mi sto lavando via il trucco dal volto.
Ad ogni passata di fresca acqua sul viso mi sento meglio, ritrovo la vera me stessa.
Nella foga mi bagno anche i capelli e il seno che dalla scollatura dell'abito fa capolino.
“Il mio migliore amico...il mio migliore amico ha detto!!! Illusa, cosa volevi essere se non quello? sei una povera stupida”
Non respiro , dopo la corsa comincia a mancarmi il fiato, cerco di rimanere calma mentre ti vedo in piedi con un aria piuttosto
preoccupata accanto a me.
“Oscar cosa ti succede , stai male?”
Ti ammiro alla luce della luna risplendere, bella come non mai .
La tua pelle candida quasi trasparente baciata dai raggi lunari, i tuoi capelli scarmigliati e bellissimi come io ricordo da sempre, il tuo viso arrossato per l'acqua fredda che ti sta lavando via dal viso il trucco di cui non hai assolutamente bisogno.
Tu sei unica amore mio...
ah se solo potessi vederti con i miei occhi!
“André ti prego non respiro aiutami...slaccia questo maledetto corsetto!” ti supplico quasi senza fiato, strattonando il malefico strumento.
Ti guardo affannata, e cerco disperatamente di slacciare i lacci ,ma nanny ha fatto un ottimo lavoro e non riesco a mani nude ,allora prendo il
coltellino rosso dalla tasca e li recido in una mossa veloce.
L'abito scende un poco permettendoti di respirare meglio e facendomi intravedere la leggera veste sottostante.
Il mio sguardo non riesce a staccarsi dalla tua scollatura che tu ,ingenuamente hai contribuito a rendere più invitante ai miei occhi bagnandola.
“Grazie André”,inspiri a grandi boccate, la testa china ,le mani sulle ginocchia.
Ti aiuto ad alzarti, mettendoti un braccio intorno alla vita.
Incrocio il tuo sguardo e i tuoi occhi sono tristi e colmi di lacrime.
Questo mi fa male ,molto male...
Decido di guardare lontano oltre il fiume, è troppo per me vederti così per lui, io che darei la vita per un tuo sorriso.
Io che non ti avrei mai fatto stare così male, mai.
Torniamo alla carrozza lentamente abbracciati, le scarpine ormai rovinate lasciate per terra.
“Ti prenderai un malanno Oscar, copriti con questa”
Mi tolgo la giacca e te la poggio sulle spalle, vedo
un brivido percorrere la tua pelle.
L'aria fresca della notte è umida e forma piccole nuvolette ad ogni nostro respiro.
In silenzio ti aiuto a salire
in carrozza, ma come preso da un moto involontario, ti prendo la mano, e poso un piccolo
bacio al centro del palmo, dolcemente.
Credo che mi abbia dato di volta il cervello, mi sento un pazzo ma non posso trattenermi nel compiere questo gesto.
“Sei bellissima così mia contessa” ti sorrido e con un leggero inchino chiudo la porta e salgo in cassetta.
La carrozza riparte piano, ho la tua giacca addosso André, è calda e profuma
di te.
Ci sto bene, meglio che nelle braccia di Fersen sicuramente.
Mi guardo il palmo della mano che tu hai baciato e senza pensare, piano ci poso le labbra .
Cosa sto facendo?
Chino confusa la testa sul sedile, e mi abbandono a inaspettati pensieri cullata dal dondolio della vettura.