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Autore: Devildragon    14/01/2023    0 recensioni
Racconto partecipante al contest "il personaggio misterioso" del gruppo Facebook "Scrittori in Gioco". Linee guida, 2000 parole massime e utilizzo di un personaggio proveniente da qualsiasi piattaforma e opera che comunque sia famosa. Link: https://www.facebook.com/events/1885724178438150/permalink/1885750358435532/
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Giallo, sei petali a chiudere la sua corolla e altrettanti stami carichi di polline. Chiudo gli occhi cercando di capire dove sia oppure ricordare qualcosa che permetta di mettere ordine nella testa.

《 Fiori... 》penso confusa, il vuoto totale su qualsiasi altra cosa oltre dei fiori.

Riapro gli occhi alla ricerca di qualche indizio, scorgo gigli in ogni direzione e mi accorgo di essere sdraiata anche su di essi. Una distesa di fiori mi dona il benvenuto creando alla vista un tripudio di colori, un mare giallo chiazzato di bianco o di rosso. In fondo alla distesa, alberi pieni di frutti ne delimitano il confine, mentre per me circoscrivono quel mondo sconosciuto. Mentre cammino, un dolore improvviso mi attanaglia il ventre e cerco di frizionarlo. Il malessere attraversa il corpo come una stilettata dal centro della schiena fino ad arrivare nell'addome. Parte un singulto che non riesco a reprimere e penso ad una spada che mi trafigge prima di cadere in ginocchio.

Prima di perdere conoscenza, sento dei passi avvicinarsi.

~

Una lama di luce mi richiama da un sonno privo di sogni. Di nuovo in un luogo sconosciuto. Sento la paglia del letto mordere il corpo come grossi spilli, mentre sopra di me la coperta è morbida e confortevole. Mi alzo confortata all'idea di lasciare quel letto e guardo attorno esaminando la stanza. Noto uno piccolo oggetto che riflette le immagini e alcuni ricordi tornano al loro posto. Oggetti ritrovano il loro nome nella mia testa e la superficie riflettente torna a chiamarsi specchio. Il profilo riflesso non lo riconosco, seppure mi sforzi, l'effetto provocato è lo stesso di un estraneo che mi fissa. Mi giro per essere assicura che non ci sia qualcuno assieme a me, ma non ci sono dubbi che quella ragazza sono proprio io. Due occhi verde smeraldo scrutano a fondo la figura davanti a essi. Lunghissimi capelli castani raccolti in una interminabile treccia, tranne due grandi ciuffi che sormontano la fronte e grossi boccoli ad incorniciarne il volto. Un fiocco rosa decora quei fluenti capelli, mentre un lungo vestito smanicato dello stesso colore è chiuso da una fila di bottoni. Sopra il vestito, una giacchetta rossa a maniche corte rinforzate da anelli metallici e degli scarponcini in cuoio. Assimilo queste informazioni con avidità e impaziente di riappropriarmi dell'identità scomparsa.

Sento bussare alla porta e senza attendere viene aperta con lentezza. Un ragazzo con una cicatrice sulla fronte supera l'uscio, una giacca in pelle con pellicciotto bianco sopra una maglietta grigia e pantaloni dello stesso materiale lo vestono.

《 Come ti senti? 》mi chiede glaciale, tagliando corto e saltando le presentazioni.

《 Credo bene. 》lo stuzzico sorridendo, il suo viso austero rimane impassibile e soltanto un sopracciglio che si innalza ne tradisce le emozioni.

La divisa attrae la mia attenzione, forse appartenevo a qualche corpo armato oppure ha un forte significato per me.

《 Seguimi! 》mi ordina e senza attendere ruota su sé stesso per uscire dalla stanza.

La sua arma ciondola legata alle spalle, una spada con l'elsa che ricorda l'impugnatura di un'arma da fuoco mi lascia stupefatta. Osservandola un nome sembra formularsi sulle labbra, un ragazzo biondo con capelli a spazzola si avvicina e il nome sfuma come se non fosse mai apparso assieme al ricordo che l'ha generato.

《 Squall, Quistis vorrebbe parlarti. 》comunica il nuovo arrivato, il bel tenebroso mi indica senza voltarsi e mi lascia alle cure del nuovo arrivato.

《 Zell portala da Rinoa! 》incita Squall mentre si dirige nella stessa direzione da cui era giunto il ragazzo.

Seguo Zell sperando di ricevere qualche spiegazione a breve.

《 Come ti chiami? 》chiese il ragazzo che mi sta guidando.

《 Non lo ricordo. 》rispondo con sincerità.

《 Già che comprendi e parli la nostra lingua è straordinario. 》constatò con ammirazione, un fiume di parole usci dalle sue labbra, ma smisi di ascoltarle con attenzione poco dopo.

Mentre camminiamo noto in lontananza una tenda da campo azzurra, vicino l'ingresso un cane bianco e marrone ci corre incontro. L'animale salta addosso al soldato, facendolo cadere a terra e coprendone il volto con il suo candido petto villoso.

《 Angelo, birbantella! 》la saluta sorridendo, il nome va in contrasto con l'aggettivo al femminile ma decido di non investigare.

Il cane mi osserva per un attimo, ruota su sé stessa e sparisce all'interno della tenda. Appena entro, una giovane donna mi osserva stendendo una mano nella mia direzione.

《 Sei come me! 》esulta emozionata, la voce gli vibra per l'eccitazione e gesticola di continuo come se volesse toccarmi, ripensandoci all'ultimo.

Snella con pelle perlacea, lunghi capelli lisci corvini e due topazi bruni ad osservarmi. Indossa un top smanicato nero, una minigonna a jeans blu scuro, pantaloncini aderenti neri e stivaletti dello stesso colore con placche argentate sul dorso. Sopra al completo ha un gilet celeste di lana lungo fino ad arrivarle alle caviglie sulla parte posteriore, chiuso sul petto da laccio annodato e due manicotti dello stesso materiale sugli avambracci. Infine, un nastro nero al braccio sinistro, mentre al collo una catenina da cui ciondolano un paio di anelli d'argento.

《 Identiche! 》penso con sarcasmo.

Le darei della matta, ma una strana sensazione mi urla che ha ragione.

《 Rinoa, questa persona è... 》entra il biondino.

《 Come hai detto che ti chiami? 》mi chiede confuso mostrando un volto enigmatico.

《 Zell, ci sono dei panini ad attenderti. 》indica la ragazza dietro di sé.

Il ragazzo sparisce dietro di lei mentre mi sfiora l'avambraccio,  il suo tocco mi trasporta assieme a lei in un turbinio di pensieri. Non è necessario parlare, tutti gli eventi che mi hanno portato lì divengono chiari e acquisiscono senso.

《 Compressione temporale. 》 balbetto questa atrocità, non sono la prima che vengo catapultata nel loro mondo e credo neanche l'ultima.

Devo essere riportata nel mio mondo, riattraversando un portale per scongiurare la fusione dei due universi. Sto per chiedere sul rapporto speciale che lega lei a Squall quando quest'ultimo entra correndo nella tenda.

《 Dobbiamo muoverci Rin, deve tornare nel suo mondo. Il portale è instabile, abbiamo poche ore. 》vomita tutto in un fiato, riesco a malapena a ricollegare le informazioni impresse a forza nella mia testa con le ultime ricevute.

Un suono roboante riempie l'aria, nessuno si allarma per quel frastuono e anche io trovo un collegamento nei ricordi trasmessi.

《 La lagunarock... 》riconosco il rumore dei reattori che si spengono mentre la navicella atterra in lontananza.

Guardo Squall mentre parla con Rinoa, i suoi occhi mostrano apprensione per il pericolo che corre quella donna e non per sé stesso.

《 Testarda! 》la rimprovera stizzito prima di girarsi verso l'ingresso.

Tutti escono dalla tenda e li seguo in silenzio. Giungiamo al limitare della pianura, mi soffermo a studiare quei frutti nivei. Tante piccole sferule carnose unite tra loro formano questo frutto che ricorda una mora allungata, tendo una mano cogliendolo   e gustandolo come fosse il mio ultimo pasto. Il succo dolciastro fa esultare le mie papille, un simile sapore inebriante non l'avevo mai provato e sono quasi tentata di coglierne altri. Un colpo di tosse mi fa desistere e mi giro osservando il luogo in cui mi sono risvegliata su questo mondo. La navicella scarlatta è al centro della pianura, i fiori sono piegati in terra come inchinati verso di noi. Entro dal portellone aperto per ultima e si richiude con celerità appena salita a bordo.

Una ragazza dai capelli lunghi biondi si trova a pilotare l'aeronave con Zell come copilota. La ragazza tira la cloche, l'aeronave si innalza senza scossoni e io capisco che voliamo soltanto osservando l'esterno da un'oblo. Ci impenniamo e in un attimo il cupolino della cabina di pilotaggio si oscura.

Un vortice nero come la pece con venature violacee si staglia sopra di noi e inorridisco pensando che siamo diretti proprio dentro di esso. Rimango senza fiato vedendo quell'abominio ingrandirsi mentre ci avviciniamo. Alcune turbolenze ci scuotono mentre fuori una nebbia scura nasconde la visuale. Passa un attimo, ma sembra un'eternità appena si dirada la bruma e compaiono dei crepacci.

Atterriamo con la stessa delicatezza con cui siamo partiti e il portello si apre sull'ignoto.

《 Zell rimani con Quistis a proteggere la lagunarock! 》ordina Squall mentre assieme a Rinoa varca l'uscita, il cane li segue senza esitazione e io con lei.

Il piede si posa su un pavimento brullo e polveroso. Una colonna di luce in lontananza attira l'attenzione, e come un faro nella notte diventa impossibile ignorarlo. Come falene attratte dalla luce, la raggiungiamo e spero di non fare la stessa fine di quei lepidotteri. L'incantesimo mostra un cerchio d'oro contornato da rune sconosciute, mentre un cerchio nero esterno ingloba quello di luce al suo interno. Un suono pervade l'aria e la luce sparisce.

Il cerchio si dilegua, lasciando un foro nel terreno e dal quale due paia di mani cercano di uscire. Squall estrae il suo Gunblade parandolo di fronte mentre Rinoa sprigiona i suoi poteri manifestando due candide ali. Il cavaliere della strega non attende che l'avversario esca, il suo compito è proteggere Rinoa mentre tutto il resto non ha importanza. Carica a testa bassa partendo all'attacco.

Un essere con quattro braccia, due lunghe corna, due ali membranose e la pelle bruciata fuoriesce dal portale. Uno sgalembro dritto cala sull'avversario, parte il colpo del revolver facendo vibrare la lama e potenziando il colpo. Il demone blocca il colpo con l'avambraccio mentre la lama intacca appena la pelle coriacea. Con una delle braccia cerca di schiacciare quel moscherino molesto senza riuscirvi, il ragazzo si ritrae in tempo mentre la mano si abbatte sul suolo sgombro. Il mostro risponde all'attacco in maniera fulminea.

Di fronte a lui una sfera di tenebra prende forma, le braccia distese ad alimentare quella massa di energia terrificante. Il colpo parte nella nostra direzione, incrocio le braccia proteggendomi al volto nella speranza che sia sufficiente.

Esseri antropomorfi si interpongono, una dama azzurra e un uccello con scariche elettriche che ne avviluppano il corpo incassano il colpo al nostro posto. Soltanto un cratere testimonia che non mi sia sognata nulla, di loro non rimane traccia.

《 Haste! 》pronuncia Rinoa mentre una luce azzurra fuoriesce dal suo corpo e ci avviluppa.

I movimenti del demone prima fulminei adesso vengono seguiti con facilità, osservo Angelo notando la sua estrema lentezza e capisco che in realtà quella divenuta troppo veloce sono io. Un flusso verdastro compare da quel foro, mi reclama e sento un'intimità che non riesco a spiegare. Tendo la mano verso di esso e si estende avvicinandosi come a seguire i miei movimenti. L'idea è istantanea e ugualmente rapida la risposta, quel flusso che ricorda un serpente si avvinghia al nemico stritolandolo.

《 Slow! 》ruggisce la strega contro il mostro,  come in precedenza una luce fuoriesce dal suo corpo ma di colore purpureo che si abbatte sul demone.

《 È la tua fine chaos! 》grida Squall lanciandosi in un affondo, uno sparo riverbera nell'aria e vibrando la lama trapassa il busto dell'essere.

Il corpo di Chaos ha appena un sussulto ricevuto il colpo e si dissolve subito dopo in del fumo nero. La terra trema, i miei compagni mi guardano un'ultima volta e io so che per salvare i nostri mondi devo saltare in quel foro nel terreno. Mi lancio al suo interno mentre il flusso di energia mi abbraccia, un calore piacevole mi inonda il petto e sento la forza vitale di quel mondo che avevo dimenticato.

《 Torno a casa. 》penso sentendo la forza di un behemoth attraversarmi le membra, poi le tenebre mi inghiottono e perdo conoscenza cullata dall'essenza del pianeta e le sue creature.

~

Una lama mi trapassa il corpo, non riesco a terminare la preghiera che sto compiendo e questo è uno dei pochi rammarichi della mia breve vita. Riesco ad intravedere qualcuno osservare con sgomento la scena, vorrei dire poche parole e incitarlo a salvare questo mondo ma non ne ho più le forze. L'ultimo pensiero va ai miei nuovi amici e nella speranza in una loro vita felice.

Oppure è stato tutto soltanto la fantasia finale di una ragazza morente e di un viaggio inventato da una mente ormai che sta per spegnersi.

  
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