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Autore: Mela S Alem    20/01/2023    0 recensioni
Sembra "Alice nel paese delle meraviglie", ma non lo è.
Somiglia anche a Stranger Things, ma non è nemmeno quello.
Metà dei personaggi fa parte di quella serie, ma non rispetta il copione
l'altra metà non c'entra nulla, appare casualmente stravolgendo la trama
lƏ stessƏ protagonistƏ non doveva essere nel cast, ci è finitƏ per sbaglio.
Il narratore non sopporta più nessuno, ma quello più insopportabile di tutti è proprio lui.
Ad un casino del genere dovrebbero mettere i sigilli.
Leggete a vostro rischio e pericolo.
"C'era una volta...
Mh no, troppo vecchio stampo.
Cantami o Diva del pelide.....vabè, dalla padella nella brace.
Avviso ai signori passeggeri, buongiorno, e benvenuti, qui è il vostro misterioso narratore che vi parla, per avvisarvi che sono le ore 8 del mattino e questa disastrosa avventura senza un senso apparente sta per decollare.
Vi ricordiamo che questa è una storia a basso contenuto di romanticismo e serietà, senza olio di palma, senza lattosio e senza glutine con una bassa concentrazione di sodio.
Praticamente non c'è nulla.
Allacciate le cinture di sicurezza fatevi il segno della croce, poiché è prevista una tempesta di stronzate.
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Dustin Henderson, Eddie Munson, Nuovo personaggio, Steve Harrington
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Signori e signore, buonasera e benvenuti ad una nuova puntata di Super Quark.
La puntata di stasera è dedicata ad un piatto che fa parte della cultura tradizionale di molti paesi del mondo: il Waffle.

Oh mio Dio Piero Angela, quale onore! Anche se in realtà, mi duole ammetterlo, credo che Lei abbia sbagliato sede.

...la nostra storia ha origine in Germania, Francia, Belgio,Paesi Bassi, Scandinavia e Italia arrivando fino alla cultura gastronomica americana.

Mi perdoni illustrissimo Signor Angela, la ammiro profondamente e la rispetto per la sua smisurata sapienza, ma vede, questo non è lo studio di Super Quark, lo definirei più come teatro di una storia dell'orrore.

Capisco mio caro narratore misterioso. Non era mia intenzione interrompere il suo lavoro, tolgo immediatamente il disturbo. Arrivederci.

Non disturba affatto Signor Angela, anzi! Ma non voglio trattenere la sua mente brillante.
Grazie di tutto e a presto.
Anni ed anni di speranze e proprio ora dovevo incontrarlo? Non importa, la sua cultura non deve entrare in contatto con gli eventi che seguiranno.
Wilkommen zurck! O anche bentornati cari spettatori, in questa disastrosa storia. Vi preggo di seguirmi, credo che lƏ nostrƏ amicƏ sia atterratƏ in quel mucchietto di foglie laggiù, che fortunatamente ha attutito la caduta.
EggolƏ che si rialza, si toglie da addosso fogliame e sporcizia varia e nel mentre si guarda attorno, spaesatƏ; si ritrova in un posto bizzarro, un bosco come tanti altri se non fosse per il silenzio irreale in cui è avvolto e pieno di uno strano tipo di rampicante che ha invaso tutto il paesaggio.
Una volta una pazza con i capelli rasati che fingeva di essere mia amica mi ha trascinato in vacanza in un posto simile, ma alla fine si è rivelata per quello che è, tentando di aggredirmi.
Ma questa è un'altra storia, torniamo a quella in cui ci troviamo ora.
Dovete sapere che una delle più grandi fobie di AlicƏ è il buio e in questo momento ce n'è da vendere, quindi lƏ ragazzƏ ha gli occhi pallati, un blocco sul petto, il battito accelerato e non riesce a muovere un muscolo, il tutto accompagnato da respiri affannosi.

“ok calma respira, tu non hai paura del buio; non succede nulla, non avere paura del buio” con voce tremolante e per niente convinta di quello che sta dicendo, ripete il mantra che di solito lƏ aiuta a razionalizzare e smorzare la sua fobia.

Purtroppo però stavolta si trova in un posto assurdo, in cui le cose accadono senza un nesso logico: non appena termina l'ultima frase qualcosa di totalmente imprevisto e non calcolabile accade alle sue spalle.

“E quindi prendimi, mordimi, toglimi tutto
Continuerò a non avere la paura del buio...”

Una voce graffiante rompe il silenzio, cogliendo AlicƏ di sorpresa; è nuovamente impietritƏ, ma stavolta riesce a reagire e tornare in se più rapidamente.
Lentamente si volta verso la fonte di quelle parole, aspettandosi di trovare un tablet, un telefono o una radio ma no, niente di tutto ciò: un ragazzo in giacca di velluto rossa bordeaux, choker dello stesso materiale, canottiera bianca e avvolto in un paio di pantaloni di pelle nera, emerge lentamente dal buio cantando.
Il panico lascia spazio alla perplessità, d'altra parte non capita tutti i giorni di incontrare Damiano David, noto anche come il cantante dei Maneskin in mezzo ad un bosco, di qualunque genere esso sia.

“ehm, sc-scu-scus-a...” lƏ ragazzƏ tenta di superare il panico, che nel frattempo si è fatto risentire, per attirare l'attenzione del cantante, ma con poco successo visto che questo non se lƏ fila di pezza e continua a cantare.

“...ed anche quando sarò giù per terra distrutto
continuerò a non avere la paura del buio...”

La performance continua, accompagnata da lampi rossi e tuoni smorzati dovuti alla lontananza, che tutto sommato creano una bella atmosfera, se non fosse per uno strano ringhio che questi due pazzi sembrano ignorare.
“ H-Hey, sc-scusa, potresti sta-tare z-zitto un se-se-secondo e a-ascoltarmi?!” prova ancora AlicƏ, con un briciolo di coraggio e irritazione in più, ma niente non ce la fa.
Il cantante si lancia in una nuova canzone e lƏ ignora come farebbe chiunque con quelli che in pieno centro ti chiedono quanti libri hai letto nell'ultimo mese

“E buonasera signore e signori
fuori gli attori
vi conviene non fare più errori
vi conviene stare zitti e buoni
qui la gente è strana tipo spacciatori...”

Questo è troppo; in un impeto di rabbia e disperazione AlicƏ si lancia contro il ragazzo tappandogli la bocca con una mano e scaraventandolo a terra.

“Senti coso, ti devi dare una cazzo di calmata, non siamo all'Eurovision e non penso proprio che qui la cosa più temibile siano gli spacciatori, vedi di non attirare l'attenzione di nessuno, chiaro?!” la nuova strategia sembra aver dato i suoi frutti: dopo aver ascoltato in silenzio ogni parola con gli occhi sgranati, Damiano annuisce.
“Va bene, tanto in questo posto c'è un'acustica orrenda” risponde il frontman una volta che lƏ ragazzƏ, accertatƏsi che non ricominci a cantare, gli ha concesso di rimettersi in piedi, dandogli persino una mano.
“Ti dirò, quegli effetti pirotecnici rossi alle tue spalle non erano niente male. Senti, ora che abbiamo chiarito la questione rumori, potresti aiutarmi a capire che posto è ”
“Bo, sarà Ostia” afferma casualmente Damiano dopo essersi guardato intorno attentamente, ignorando la parte degli effetti pirotecnici, non capendo a cosa si stia riferendo.
“Ti sembra possibile che sia Ostia?” chiede AlicƏ rassegnatƏ.
“Beh, che c'è? i posti di mare dopo la stagione estiva diventano bui e spettrali...” riflette il romano con l'intento di proseguire, ma viene interrotto.
“ nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita...”
Rendendosi conto di non essere più soli, entrambi i ragazzi si girano in sincrono e a rallentatore verso la fonte: una figura avvolta in una tunica rossa con una corona d'alloro ad incorniciargli la testa.

Cala il silenzio.

“Dante Alighieri?” chiede lƏ protagonistƏ sull'orlo della crisi di pianto, timorosƏ di sapere la risposta.
“Così è, se vi pare” risponde lui, mantenendo un atteggiamento distaccato ed austero.
“Guarda che questa è di Pirandello, tu non dovresti nemmeno conoscerla” Damiano commenta con tono saccente.
Il poeta mantiene i suoi toni e non risponde.
“Ma non dovrebbe essere morto?” dice ad alta voce AlicƏ per dare sfogo alla sua disperazione, più a se stessƏ che al diretto interessato.
Mi scuso con tutti voi cari i miei lettori, per l'enorme insensibilità e la maleducazione di questƏ ragazzƏ, non ci sono più i protagonisti di una volta.
Lo stesso Alighieri sembra essere risentito per la domanda ma si limita ad osservare lƏ ragazzƏ in cagnesco, mantenendo il suo silenzio.
Per nostra fortuna Damiano interviene per riparare a questa gaffe e voltandosi verso il poeta con fare amichevole esclama:
” Oh mio dio AlicƏ non puoi chiedere alla gente se è morta! Bella Alighiero, non ragionar di lƏi, ma guarda male e passa. Caffettino?” “ ma il poeta lo ignora e disgustato torna a Ravenna.
Dopo un breve silenzio, Damiano si volta verso una pentitissima AlicƏ, con uno sguardo di rimprovero pronto a farle una ramanzina, ma prima che possa dire qualsiasi cosa un potente ruggito rimbombante interrompe la discussione facendo impietrire i due per l'ennesima volta che una volta recuperata la lucidità iniziano a correre come degli ossessi.
Non voglio costringere nessuno a tenere il loro passo, aspettiamo che rallentino e poi li raggiungiamo.

   
 
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