Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Edoardo DV 2000    24/01/2023    0 recensioni
Quel giorno del settimo anno in cui Lily Evans scoprì il più grande segreto dell’amicizia tra i Malandrini.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

29 ottobre 1977

 

Porca Morgana”. 

 

Sono le 7.30 di mattina. James Potter si guarda allo specchio dopo la doccia. Sul braccio e sul petto sono presenti ancora le ferite dovute alla luna piena.

 

Merda, Remus ci è andato giù pesante l’altro giorno”.

 

Sono passati due giorni da quando la luna piena era salita in cielo. Per colpa di Sirius che si era distratto, James ha cercato di proteggerlo dalla furia del lupo mannaro e si era guadagnato quei due segni da battaglia che interrompono il fisico quasi marmoreo del giocatore di Quidditch. 

Remus non l’ha fatto apposta, se lo continua a ripetere, ma comunque il Dittamo non era riuscito ancora a far guarire completamente le ferite.

 

“James, noi andiamo a colazione, vieni?”

 

La voce di Felpato lo raggiunge dall’altra parte della porta del bagno.

 

“Iniziate ad andare, al massimo vi raggiungo a Trasfigurazione”.

 

James allunga la mano sopra il lavandino, dove l’essenza di Dittamo spicca tra le varie boccette di profumo di Sirius. Un dolore quasi lancinante lo accompagna mentre si versa qualche goccia sul petto e sul braccio.

 

Toc. Toc. Toc.

 

Un bussare lieve, dolce, alla porta lo distrae e lo riporta alla realtà.

Con i capelli bagnati e ancora l’asciugamano legato alla vita, va ad aprire la porta, pensando che fosse uno dei Malandrini che si era dimenticato qualcosa.

Appena apre la porta gli appare davanti la figura della ragazza da lui amata. Capelli rossi, un po’ più bassa di lui, portamento fiero, fisico esile ma molto femminile, occhi verde smeraldo. A quella 

visione le sue guance si colorano di rosso, pensando alla sua mezza nudità.

 

“Ehm... ciao Lily, scusa sono appena uscito dalla doccia”.

 

Le guance di lei si tingono della stessa colorazione dei suoi capelli.

 

“Scusa James, ripasso dopo”.

 

“Nono figurati, entra e siediti sul mio letto, ci metto un attimo”. 

 

James si sposta facendo entrare la rossa, dirigendosi a passo veloce in bagno.

Lily entra senza dire a James che non ha la più pallida idea di quale fosse il suo letto.

Si aggira per la camera in completo disordine dei quattro ragazzi.

Solo un letto era in ordine, quasi come se il suo ospite non avesse dormito lì.

 

“Quello è il letto di Remus di sicuro. È ancora in infermeria dopo la luna piena. Questa deve essere stata peggiore delle altre” si dice tra se e se.

 

Il suo sguardo è catturato da un comodino, più nello specifico da tre foto presenti su di esso. È di fronte a quello di Remus. Aggira lentamente la grande stufa presente nel centro della stanza e si avvicina agli oggetti che hanno attirato la sua attenzione.

 

Tre foto sono appoggiate lì sopra, due più grandi, una leggermente più piccola.

 

La più grande in assoluto è la foto dei quattro amici, abbracciati e sorridenti verso la macchina fotografica. Tutto a sinistra c’è Sirius, portamento fiero, capelli lunghi fino alle spalle, occhi grigi di ghiaccio, sorriso vero. Era magnetico Sirius, non aveva senso nasconderlo. Il suo senso di ribellione che lo ha spinto a scappare di casa per rifugiarsi dai Potter, il suo charme, la sua maschera di menefreghismo attrae e non poco. Di fianco a lui, abbracciato stretto, l’alta figura di James: capelli in tutte le direzioni, occhiali storti sul naso che rendono ancora più visibili i profondi occhi a mandorla, un sorriso splendente sul viso. Torreggiava sugli altri, un fisico perfetto nascosto dal mantello e due ali che sbucavano fuori dalla tasca della divisa. Sicuramente il Boccino d’Oro che aveva sgraffignato due anni fa. Le piace James, anche se non se lo voleva ancora dire. La attrae come un magnete molto forte nei confronti di un piccolo pezzo di metallo. Durante l’estate passata praticamente insieme aveva cambiato opinione su di lui. È davvero una persona fantastica, dolce, sempre pronta a sollevare il morale alle persone, comprensiva, straordinariamente intelligente, forse più di lei, pronta a sostenere e a prendersi cura degli amici. Di fianco a lui, poi, c’è Remus. Gli occhi ambrati sorridenti sostengono il suo sguardo. Il più mite tra i quattro, un amico vero. Avevano legato subito dal primo anno. Le era stato vicino da sempre, sopratutto quando litigava com Severus, non l’aveva mai giudicata. E lei non aveva giudicato lui quando le aveva confidato di essere un lupo mannaro. È stata la prima tra i suoi compagni di Casa a saperlo, dopo i Malandrini ovviamente. Lei lo andava a trovare ogni volta che c’era la luna piena e gli faceva compagnia appena poteva durante la degenza in infermeria. Arriva proprio da lì Lily. E poi, per concludere il gruppo, c’è anche Peter. Basso, grassoccio, con il volto rosso. È timido Peter, e per questo le sta simpatico. Sta sempre un passo indietro rispetto agli altri, auasi come se si sentisse immeritevole di essere in quel gruppo di amici. Infatti era quello che “stonava” un po’ di più tra i qquattro, ma gli altri lo avevano accolto finnda subito, facendolo sentire importante. È questo che invidiava ai Malandrini: la loro stupenda amicizia che li legava, nonostante le differenze e le difficoltà. 

 

La parola che capeggiava sulla cornice è un versetto della Bibbia: “Chi trova un amico trova un tesoro” con in aggiunta delle parole scritte con la bella e sottile scrittura di James: “Io sono fortunato, ne ho trovati tre

 

Il suo sguardo poi è rapito sulla foto più piccola. Un piccolo bambino con i genitori. Sulla cornice ci sono tre iniziali: E, J, F. Sono i genitori di James con il piccolo Malandrino. Il padre, Fleamont, è esattamente la fotocopia di James, solo con qualche capello bianco in più. Euphemia, la madre, era alta come Il marito, capelli scuri, occhi blu cielo. Era di una bellezza stratosferica, e si vede dal viso che è una donna gentile e buona.

 

L’altra foto grande la lascia spiazzata. Ritrae lei e James, abbracciati. Sorride al ricordo di quella foto. L’aveva fatta Remus di soppiatto il giugno scorso, quando James l’aveva abbracciata al binario 9 e 3/4 per salutarla. E lei aveva ricambiato con gioia l’abbraccio. Aveva già iniziato a cambiare i suoi pensieri su James. Lui l’aveva difesa da un attacco verbale di Severus poco tempo prima dello scatto.

 

 

“Adesso non solo te la fai con gli altri Sanguesporco, ma adesso anche con gli Ibridi.”

 

La voce di Severus riecheggia sbeffeggiante nell’aula di Pozioni ormai vuota. Lily aveva abbracciato Remus che si era complimentato per la perfetta riuscita della sua pozione.

 

“Quello che faccio io non ti deve interessare, Piton”. Aveva risposto lei fingendo di essere forte. La sua presenza continuava a farle male, nonostante avessero chiuso già da tempo i rapporti.

 

“Mi interessa perché lo fai in mia presenza e la cosa mi dà ribrezzo”. Sprezzante le sibila addosso Severus. Lei non sa che cosa dire, si trova spiazzata. Dopo che le aveva detto “Sanguesporco” ai piedi dell’albero, mai le aveva detto qualcos’altro con quel tono.

 

“Lily tutto ok. Vieni, ti stiamo aspettando per Incantesimi”.

 

James fa il suo ingresso in aula e si blocca, facendo passare lo sguardo dalla pietrificata Lily a Piton.

 

“Oh ma guarda che carino, il Traditore del suo Sangue è venuta a prenderla. Non sai più difenderti da sola Evans? Hai bisogno del cavaliere?”

“Sparisci Mocciosus”. La voce di James si era fatta dura rispetto al tono dolce usato per Lily. La sua mano si tocca la tasca destra, pronta a sguainare la bacchetta nel caso in cui Piton l’avesse tirata fuori.

 

“Non è affar tuo quello che faccio, Potter, e non mi dai ordini”. Anche la voce di Piton si era fatta 

dura. “Stavo solo dicendo alla Sanguesporco di non respirare la mia stessa aria, la inquina”.

 

Il volto di James si era fatto duro come la pietra.

 

“Devo ricordarti Piton che tu sei un Mezzosangue? Della peggior specie aggiungerei. Da quello che so i tuoi amichetti Mangiamorte perseguitano anche loro. Glielo hai già detto a loro del tuo stato di sangue? Ah, dal viso che hai fatto, direi proprio di no. Codardo”. 

 

Senza aspettare la sua risposta James aveva preso la mano di Lily e l’aveva portata fuori dall’aula. Il tocco leggero e dolce aveva fatto riprendere la povera Lily. Lo sguardo profondo color nocciola aveva intercettato il suo impaurito verde.

 

“Andrà tutto bene Lily, non preoccuparti. Ci sono, ci siamo noi” le aveva detto indicando le spalle dei loro amici che li stavano aspettando.

 

“Grazie” aveva sussurrato di rimando lei.

 

Un grazie che significava molto per James, che non se lo era dimenticato, anzi che gli aveva messo ancora più nel cuore la convinzione che per il suo amore per lei c’era ancora qualche speranza”

 

Anche su questa fotografia c’era una scritta, ancora più inaspettata: “Il Boccino più bello”.

Si trova a sorridere, con una lacrima che vela i suoi occhi.

 

Il rumore della porta del bagno la fa girare. James riemerge dal bagno, completamente vestito con i capelli ancora un po’ umidi che però lo facevano ancora più bello.

 

“Allora, a cosa devo questa piacevole visita di prima mattina?” le chiede appoggiandosi al baldacchino di fronte a lei.

 

“Te lo chiedo schiettamente James, cos’è successo l’altro ieri? So che era la luna piena, però mi sono spaventata a morte. Tu con quel taglio sul petto, Sirius in fronte e Peter che cercava di portarvi di peso qua in camera”. I suoi occhi, velati dalle lacrime di sincero spavento, incrociano quelli sorpresi di James.

 

“Tu..... sai di Remus?” le chiede sottovoce, con un velo di spavento nella voce.

 

“Sì, me lo ha confidato al quarto anno. Ma non sviare la domanda, non è su di lui, ma su di te. Cos’erano quei tagli?”

 

James si allontana da lei, aprendo la finestra. Dal comodino di Sirius tira fuori una sigaretta babbana e, con le mani tremanti la accende.

 

“Ti prego James, ti supplico. Voglio aiutarti...”

 

“Non te lo permetterò Lily, è troppo pericoloso” le dice Ramoso senza guardarla. È una sofferenza per lui mentirle, ma lo doveva fare. Per proteggere gli altri. “È un segreto che non coinvolge solo me”.

 

“James ti prego, fidati del tuo Boccino più prezioso” gli dice Lily con tono supplicane, facendo leva sull’ultimo appiglio che ha. Lei stessa.

Lo sguardo di James si posa prima su lei, poi sul suo comodino. Si trova a sorridere, con il cuore. È combattuto dentro di lui. Dirglielo oppure no? Svelarle il loro più grande segreto oppure continuare a mentirle con il rischio di perderla?

 

“Aspetta qui un attimo”. James si allontana, dirigendosi in bagno. Mentre lo fa, con una mano sfiora il suo viso, con l’altra traffica nella tasca sinistra dei jeans.

L’unica cosa che sente Lily provenire dal bagno sono le parole delle chiare e forti “Sirius Black” e poi l’incantesimo Muffliato, per imperturbare la porta. 

 

I tre minuti successivi sembrano interminabili, con un’altra domanda che le percorre la mente: 

C’è Sirius in bagno?” Ma non può essere, erano lì da soli. Non sapeva che dall’altra parte della porta James stava parlando con Felpato (in compagnia di Lunastorta e Codaliscia in infermeria) attraverso uno specchio magico.

 

Alla fine di quei tre minuti, James riemerge dal bagno. È sollevato.

 

“Allora Lily, dopo una consulta rapida con gli altri Malandrini, abbiamo deciso che sei degna di sapere il nostro segreto. Però ci sono due condizioni essenziali: la prima è quella, ovviamente, di non dirlo a nessuno. La seconda è quella di non allontanarti da me o dagli altri quando lo saprai. Potrai spaventarti, ma ti prego non allontanarti. Non lo sopporterei. Sei d’accordo?”

 

Un po’ spaesata lei si trova ad annuire, vogliosa di scoprire tutto.

 

“Qual è la materia in cui, modestamente, eccello?”

 

La domanda un po’ la spiazza, ma si trova comunque a dire, in un sussurro, “Trasfigurazione”.

 

“Esatto. Quando al secondo anno abbiamo scoperto il Piccolo Problema Peloso di Remus, ci siamo chiesti che cosa potessimo fare per aiutarlo. Non riuscivamo a stare in pensiero tutti i mesi per lui, per le sofferenze che provava. La pozione Anti-Lupo l’abbiamo scartata subito, facciamo schifo tutti e tre in pozioni, e non potevamo dirlo a Remus, ci avrebbe fermati subito. Un giorno (penso l’unico della sua vita) Sirius era in biblioteca e si era imbattuto in un libro che descriveva i comportamenti di un lupo mannaro dopo essersi trasformato. È letale per gli umani, sente il loro sangue e non riesce a resistere da attaccare tutti gli umani di cui sente gli odori. Modestamente, nella mia intelligenza, mi i è illuminata una lampadina. Nel libro parlava di umani, e che se fossero stati assenti, il lupo mannaro si auto-infligge la violenza.

Ti ricordi all’inizio del terzo anno che mi dicevi di starti alla larga perché il mio alito puzzava di morte?”

 

Lei, ancora un po spaesata, si ritrova ad annuire.

 

“Lily sei la ragazza più intelligente che io conosca. Adesso ti dirò il motivo per cui il mio alito puzzava così tanto, tu prova ad arrivare alla conclusione di questo discorso. Sei pronta?” 

 

La rossa si trova ancora ad annuire, non più spaesata ma concentrata e sempre più curiosa di 

scoprire tutto quel mistero.

 

“Ho dovuto, insieme con Sirius e Peter, masticare per un mese intero una foglia di Mandragora”. 

 

Detto questo si mette a braccia conserte ad ammirare una Lily presa a pensare a tutti quei processi magici che comprendono questo strano processo. La risposta le balza subito in testa. Non può essere però. Erano solo al terzo anno. È magia così avanzata che non è sicura che tutti i maghi possano farla. Sussurra però la risposta.

 

“Animagus”.

 

Il sorriso che si espande sul viso di James le dà conferma.

 

“E bravo il mio Boccino. Siamo diventati Animagus. Lo so cosa stai pensando, te lo leggo in faccia: “Ma è magia avanzatissima, come avete fatto?”. Cara Lily, siamo o non siamo i migliori studenti di Hogwarts? Comunque, a contatto con altri animali, i lupi mannari sono più docili e non si infliggono da soli le ferite, ma le scaricano sugli animali che li circondano, in modo molto più lieve rispetto che ad un umano. Per questo una volta al mese ci vedete stanchi, con tagli nuovi. Non è il gatto pazzo di Peter (anche se pazzo lo è davvero). L’altro giorno c’è andato più pesante del solito per colpa di un nostro errore, ma non fa niente. È il nostro modo di aiutare Remus.”

 

Silenzio.

Totale silenzio. 

 

Negli occhi di Lily sono presenti una marea di emozioni: spavento per la pericolosità del gesto, ammirazione per quello che la loro amicizia li porta a fare, emozione perché adesso sa che Remus non è solo in quelle notti terribili, paura per la loro vita.

 

Si trova ancora una volta a sussurrare:

 

“Ramoso.... Felpato.... Codaliscia”

 

“Esatto. I nostri soprannomi non derivano soltanto dai nostri Patroni (sì, se te lo stai chiedendo siamo in grado di evocare Incanti Patroni corporei, fin dal quinto anno, ma questa è un’altra storia). Io, Ramoso, sono un cervo. Felpato un grosso cane nero (che tra l’altro hai anche accarezzato dietro le orecchie a casa mia quest’estate), Codaliscia un topo. Ecco, mia cara Lily, il nostro più grande segreto.”

 

James, dal canto suo, si sentiva sollevato. Aveva appena svelato il suo più grande segreto alla ragazza che gli piaceva. Sapeva che non li avrebbe giudicato, non sa come mai, ma lo sapeva. Ne era certo. Ha affidato alla persona più importante per lui (oltre i fantastici tre) la sua vera essenza che si nascondeva dietro la maschera di arroganza che si metteva spesso addosso.

 

Una risata cristallina da parte della rossa lo lascia spiazzato.

 

“Voi siete totalmente fuori di testa. Non ti farò la predica che ti meriteresti, non la farò a nessuno di voi. L’unica cosa che mi sento di dire è che sono ammirata. Anzi di più, orgogliosa di quello che avete creato per non fare sentire solo il vostro migliore amico nel suo più grande momento di difficoltà. Io davvero non so cosa dire, ma una cosa la so”. 

 

Lasciando a metà la frase si avvicina al volto di James e lo bacia, spiazzandolo e pietrificandolo 

ancora di più. Poi con la voce ridotta, ancora una volta, ad un sussurro gli dice:

 

“Posso dire che hai conquistato definitivamente il tuo boccino più prezioso”.

 

Quella notte un cervo si mette a correre spensierato e felice per tutta la Foresta Proibita, pensando che finalmente la sua vita è completa.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Edoardo DV 2000