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Autore: Hap Collins    06/02/2023    0 recensioni
Marco è amico di Martina, lei lo accompagna a scuola e lo aiuta negli spostamenti perchè Marco ha un problema: un rarissimo virus lo ha rimpicciolito all'altezza 10 centimetri.
Marti è molto attaccata a lui, Marco invece è innamorato dell'inarrivabile Barbara. Inarrivabile anche in altezza, ma Marco è deciso a provarci comunque.
Genere: Romantico, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Barbara fissava Marco col suo sguardo penetrante. L'aula era semivuota per l'intervallo, sedeva davanti a lui a braccia conserte, indecisa su come iniziare la conversazione. Marco si alzò dalla sedia e prese a passeggiare per il banco con le mani in tasca.
- Volevi cambiare compagno per finire la ricerca.
Bofonchiò guardandola troneggiare sopra di lui.
- Già, invece saremo ancora insieme. Noi, e la cosa la in fondo.
Marco guardò Laura seduta nell'angolo in fondo all'aula. Capelli corvini trascurati, pelle bianchissima, aspetto dimesso come i vestiti. Osservava qualcosa fuori dalla finestra. La sua tipica modalità di difesa dal mondo esterno.
- Non è una "cosa", e parla piano che magari ti sente.
Barbara inarcò un sopracciglio, non se l'aspettava Marco così duro, e senza lo sguardo da triglia che le faceva fino a due giorni prima.
- Senti, non ce l'ho con te. Disse Barbara.
- Volevo finire subito quella stupida ricerca, e tu hai complicato le cose.
- Io? Sei tu che mi hai innaffiato, per non parlare del resto.
Barbara lo fulminò con un'occhiataccia, poi appoggiò una mano sul banco bloccandogli la strada.
- Adesso sono io che ti chiedo di abbassare la voce, mi avevi promesso che la cosa restava tra noi.
- Infatti ci resta.
Diede un paio di manate all'enorme anello al dito della compagna, a mò di pacca sulla spalla. Era sorpreso pure lui da quell'improvvisa sicurezza.
- Marco, volevo dirti che, insomma, sei l'unica persona in questa classe con cui mi sono trovata bene.
Abbassò lo sguardo. Marco rimase spiazzato da quell'apertura, doveva esserle costata uno sforzo non da poco per i suoi standard. Istintivamente le toccò la mano.
- E se puoi parlarci tu con la cos...cioè con Laura. Io potrei non essere molto amichevole. Magari vi mettete d'accordo per venire da me, ok?
Detto questo lo prese e lo appoggiò a terra.
- Vai! Disse sottovoce.
- A piedi? Non potevi portarmi tu?
- No, fidati che è meglio se vai tu.
Marco scosse la testa, poi si incamminò verso il banco di Laura. Bella idea, pensò, a questa piglierà un colpo quando mi vedrá tra i piedi.
Si avvicinò chiamandola, sembrava non sentire nulla, poi notò che aveva gli auricolari. Guardò le scarpe da running, semplici, da cestone delle offerte. Si avvicinò con cautela. Che faccio, busso? Speriamo non faccia movimenti improvvisi.
Tirò un laccio con forza. La scarpa si animò improvvisamente sollevandosi per metà e mostrando minacciosa la suola sopra di lui. Gli mancò il fiato.
Lei guardò a terra spaventata e tolse gli auricolari. Marco alzò le mani.
- Tu non vuoi spiaccicare brutalmente un compagno di classe, vero?
Le guance di Laura avvamparono, fece di no con la testa.
- Bene, mi porti su così parliamo del lavoro che faremo insieme?
- Co...come?
- Con la mano, tu la abbassi, apri il palmo e io salgo. Non c'è bisogno che mi prendi in pugno.
Laura arrossì ancora di più. Poi esitante abbassò la mano, Marco salendoci sopra percepì un piccolo brivido di lei. Lo mise sul banco velocemente, come se scottasse.
- Ok, adesso mi sento più a mio agio a parlare. Comunque bella suola pulita, tu non calpesti tutti gli esserini indifesi che ti capitano davanti, come altre qua dentro.
Si girò verso Barbara che sembrava immersa nel suo iPhone.
Laura diventò viola, e scosse di nuovo la testa.
- Hai la macchina?
- Oggi ce l'ho io. Mugugnò Barbara.
- Perfetto. Abbiamo un passaggio per tutti allora!
Il sopracciglio di Barbara si inarcò di nuovo con fare indisponente, ma non disse nulla.
Passi pesanti, qualcuno stava entrando in aula.
- Hey microbo, cosa ci fai sul banco della mummia?
Veronica si diresse ad ampie falcate verso di loro sghignazzando, ma a metà percorso la gamba con stivale a punta di Barbara si alzò a sbarrarle la strada.
- Qui non sei gradita, chiaro?
Veronica sbiancò, e uscì di nuovo velocemente con la scusa che tanto aveva dimenticato il caffè.
- Bene. Disse Marco rivolgendosi a Laura.
- Questo pomeriggio lavoreremo insieme. Io, te, e la "Cosa" laggiù.
Indicò Barbara, che alzò lo sguardo con un sorriso feroce.

 

  
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