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Autore: storiesinthemoonlight    13/02/2023    0 recensioni
Roma, 15 maggio 1854
Cara Jojo,
mi manchi tantissimo. Vorrei che fossi qui con me, ad ammirare le meravigliose strade di questa città.
[...]
Mi chiedo quando ci potremmo rivedere. Ma fino ad allora: tieni accesa la candela per leggere le mie lettere.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Roma, 15 maggio 1854

 

Cara Jojo, 
mi manchi tantissimo. Vorrei che fossi qui con me, ad ammirare le meravigliose strade di questa città, a passeggiare per le strade insieme, come facevamo a Parigi nelle nostre rare fughe da casa. Mi mancano quelle passeggiate: io e te contro il mondo, contro nostro padre e nostra madre, contro tutte le regole per essere perfette. Ma tu non sei voluta venire con me, hai preferito ciò che è facile. Non ti biasimo, è stata dura, all’inizio. Ma sono felice, ora. Sono finalmente libera. Posso essere chi voglio, posso amare chi voglio. Ma mi manchi ancora.
Mi manca la tua vivacità e allegria, il tuo modo di parlare con quella finta aria snob e la tua risata dopo che abbiamo giocato a fare le signore quando non sapevamo nemmeno metterci il corpetto. Ogni volta che vedo un gatto per strada, mi viene in mente quella volta che per poco non finivi schiacciata da una carrozza per salvare Fleur. L’hai anche tenuta contro il volere della mamma, su in soffitta. 
A quel tempo credevo che saresti stata tu la prima a scappare, a ricercare la libertà di scegliere. E io ti avrei seguita, ti avrei seguita in capo al mondo. Ma il destino ha voluto diversamente. Ha voluto che incrociassi Paolo, che me ne innamorassi e scegliessi lui. Ti sei mai innamorata, Jojo? Lo ami tuo marito? Oppure è stata nostra madre a scegliere al posto tuo? So com’è andata, e me ne rammarico. Ti avrei dovuto portare con me, sette anni fa. Ti avrei dovuto trascinare a forza, ma tu sei sempre stata più forte di me. Come quando giocavamo con i guanciali e tu vincevi sempre. O avrei dovuto convincere Paolo, ma lui non ti avrebbe mai costretta, è troppo buono. E i bambini gli assomigliano molto. Te li ricordi? Lettere e lettere a descriverteli. Vorrei che anche tu avessi la gioia di avere dei figli.
Qui a Roma, poi, sono degli angioletti. Penso siano anche loro meravigliati dalla città. 
Mi chiedo quando ci potremmo rivedere. Ma fino ad allora: tieni accesa la candela per leggere le mie lettere, come facevamo noi per leggere quelle di Louis. 
Ti saluto con affetto,
tua sorella,
Zoé.

 
   
 
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