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Autore: Edoardo DV 2000    14/02/2023    0 recensioni
Dudley Dursley ha una figlia.
Harry Potter ha un compito importante.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dudley Dursley, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Godric’s Hollow, 14 marzo 2003
“Caro Harry, sicuramente non ti aspetterai una lettera da parte mia. Sono passati tanti anni, 6 mi pare, dall’ultima volta che ci siamo visti. Dopo la nostra partenza ho parlato con la mamma di te tante volte e mi ha raccontato la tua storia e quella dei tuoi genitori. Sono stato un idiota a prenderti in giro per così tanto tempo, senza sapere quanto dolore hai provato e quanta responsabilità avevi e hai sulle spalle. Non ho la pretesa di instaurare un rapporto da migliori amici, ma vorrei ricostruire con te almeno qualche contatto pacifico. Per questo ti sto scrivendo, volevo raccontarti qualcosa di bello.
Nel 1999 ho conosciuto una ragazza, Helena, e mi sono innamorato. Stranamente si è innamorata anche lei. Sono cambiato Harry, lei mi ha cambiato.
Le ho chiesto di sposarmi e ci sposeremo il prossimo 20 aprile. Se sarai libero in quel giorno, mi piacerebbe che tu fossi presente. Non so se sei fidanzato o sposato, però se lo sei, invita pure la tua dolce metà.
Grazie alla mamma ho saputo che la signora Figg (che tra l’altro è ancora viva) è rimasta in contatto con qualcuno del tuo mondo, quindi ho capito come riuscire a recapitarti questa lettera.
Se verrai, il matrimonio sarà nella vecchia chiesa di Little Whinging (te la ricordi?) alle 10.30.
Ciao, un abbraccio,
Dudley”

Non se l’aspettava, proprio per niente. Il giovane Potter era appena rientrato nella nuova casa che aveva comprato con la neo-sposa Ginny a Godric’s Hollow e si era trovato questa bizzarra lettera nel soggiorno di casa.
Dudley si sposa. E lo aveva invitato. E adesso che si fa? Certo Harry non aveva dimenticato tutto quello che Big D gli aveva fatto negli anni passati.
“Ginny sei a casa?”
“Sì Harry, arrivo”.

La giovane Weasley sbuca dalla cucina con il grembiule e in mano una spatola. Il viso bello, un po’ arrossato dal caldo dei fornelli, i lunghi capelli rossi raccolti in uno chignon raccolto con la bacchetta. Era comunque bellissima.
Appena la vede Harry la abbraccia forte e la dà un bacio dolce sulle labbra e uno sul naso, come faceva sempre quando tornava a casa dal lavoro.
Le porge la lettera e aspetta pazientemente che la moglie finisce la lettera.
“Quindi Ginny, secondo te cosa devo fare?”
“Harry, siamo adulti oramai, passiamo oltre a fatiche del passato. Sei riuscito con Malfoy, perché non puoi farlo con tuo cugino?”
Aveva ragione. Si era rappacificato con Draco durante il primo ricordo pubblico dell’anniversario della fine della guerra.
Poteva farlo anche con Dudley. E il mese successivo sarebbe andato al matrimonio.
 
Godric’s Hollow, 23 giugno 2016
Caro signor Potter, la mia lettera sarà molto breve. Ho bisogno di te a Hogwarts, immediatamente.
Ti aspetto nel mio ufficio. Api Frizzole.
Con affetto,
Minerva McGranitt”

Maledizione.
“JAMES SIRIUS POTTER”.
Il suo primogenito era da poco rientrato dal suo primo anno a Hogwarts e si era scoperto degno erede dei suoi due nomi. Casinista come non mai, Harry era stato convocato almeno 4 volte alla scuola per colpa dei suoi casini. Si aspettava che la preside gli volesse dire qualcos’altro su di lui.
“Papà cosa c’è? Stavo per andare da Teddy”.
“Dimmi la verità. Hai combinato qualcosa negli ultimi giorni di scuola o sul treno per tornare a casa? Dimmelo adesso, è la tua ultima occasione”
“No papà, sono stato tranquillo, anche perché mi hai minacciato che non mi avresti comprato la Firebolt 3.0 se tu fossi stato convocato la quinta volta dalla preside per colpa mia. Perché me lo chiedi?
“La McGranitt mi ha appena convocato. Vedremo stasera quando torno a casa”.

Crac. Harry si smaterializza davanti alla Testa di Porco. Hogsmeade era diventata una cittadina abbastanza popolata dopo la guerra. Tutti lo conoscevano e lo salutavano ossequiosamente, non solo perché è il Ragazzo-Che-E’-Sopravvissuto, ma anche perché è il più giovane Auror che il Ministero della Magia avesse mai avuto. Si incammina verso il Castello, ricambiando gentilmente i saluti. Velocemente raggiunge il gargoyle davanti all’ufficio della preside. Dopo aver detto la parola d’ordine, bussa alla porta, e subito una voce femminile lo invita ad entrare.
“Minerva buongiorno. Mi scuso già per quello che James ha combinato, e ti chiedo di non espellerlo, nonostante l’ultima volta che ci siamo visti me lo avevi promesso”.
“Harry caro, non ti ho convocato qua per colpa di James, ma per un’altra tua parente. Siediti e prendi un biscotto, così parliamo con calma”.
 
Little Whinging, 25 giugno 2016
Privet Drive numero 4. Harry si era ripromesso di non metterci più piede, ma ora le cose erano diverse.
Un bel respiro. Toc, toc, toc.
Passi leggeri dietro la porta. Qualcuno la apre.
Una piccola bambina, capelli biondi scuri, occhi scurissimi e un visino rotondo.
“Ciao! Io mi chiamo Sophia! E tu chi sei?”
“Ciao Sophia, io sono un vecchio amico. C’è tuo padre?”
“Sì! Lo sai che domani compio 11 anni?”.
Prima che Harry potesse rispondere una voce arriva dalla cucina.
“Sophia, sai che non devi aprire agli sconosciuti”
Dei passi. Dudley alza lo sguardo e incrocia quello di Harry.
“Ciao Big D. Posso entrare?”.
Stupore dall’altra parte, misto ad imbarazzo. Dal matrimonio di Dudley si erano visti solo un’altra volta. E comunque erano passati 10 anni.
Un cenno di assenso da parte di Dud, che poi spedisce la piccola Sophia di sopra, anche lei si ferma in cima alle scale per poter origliare quello che sembrava uno stranissimo incontro.
Harry si siede sul divano e intanto che Dudley era in cucina a preparare il thè, si guarda intorno. Tutto quello che apparteneva alla vecchia casa era scomparso ed era stato sostituito da qualsiasi cosa che simboleggiava la nuova famiglia. Foto di Dudley e Helena in luna di miele, foto del matrimonio, della nascita di Sophia e una foto per ogni compleanno della bambina.
Appena il padrone di casa torna con due tazze di thè è Harry a rompere il silenzio.
“Sta nella mia vecchia stanza o nella tua?”. Dudley lo guarda in primis spaesato ma poi capisce, e al posto di rispondere rimane a fissarlo.
“So che non ti saresti mai aspettato una mia visita. Di solito non è la prassi fare così, ma sono stato incaricato a consegnare una cosa. A Sophia”.
Detto questo tira fuori una lettera con lo stemma di Hogwarts, indirizzato a Sophia Dursley, scritto con un inchiostro sottile e verde.
Sulla faccia di Dudley la confusione lascia spazio all’incredulità.
“Ma com’è possibile?” sussurra.
“Non lo so, ma tua zia, mia mamma, era una strega, magari tu avevi un germe di magia che non si è manifestato in te, ma in tua figlia. Tua moglie non è una strega, l’avrei conosciuta a scuola. Non è così raro che nasca un mago da una famiglia di Babbani. La mia migliore amica è come tua figlia. Sophia ha la stessa età di Albus, il mio secondogenito. Andranno a scuola insieme.”
“Sophia, scendi un attimo”.
La bambina stava aspettando solo quello. Infatti, correndo, in meno di due secondi arriva in salotto.
“Bimba mia, ti presento Harry, mio cugino. È tuo zio, ed è una persona speciale, mi ha salvato la vita più di una volta. Abitava prima di te nella tua stanza. Ti ha portato una lettera e ti spiegherà una cosa su di te”. Detto questo sorride nei confronti di Harry e di sua figlia porgendogli la lettera.
“Ah ma papà, ha la stessa intestazione di una lettera che hai in camera tua! Che bella!”
Harry guarda confuso Dudley e lui gli sorride.
“Ti ricordi quando sono arrivate quella quantità immensa di lettera a casa 25 anni fa? Ne tenni una, come di ricordo”.
Si trovano a sorridere, poi Harry si rivolge a Sophia.
“Sei una strega, Sophia”.
   
 
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