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Autore: Striginae    14/02/2023    2 recensioni
[Wenclair]
«Mi hai fatto un regalo per San Valentino. Perché?»
Inquisisce Mercoledì, ora sulla difensiva.
Enid all’altro lato del piccolo tavolino si stringe nelle spalle e sembra a corto di parole.
«Sei una mia amica e...»
«Hai regalato qualcosa anche ad altri?»
Enid esita.
«No.»
Risponde infine e Mercoledì non sa cosa dire.

[Questa storia partecipa alla Valentine's Day Challenge indetta dal forum Siate Curiosi Sempre.]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Enid, Mercoledì
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: 12. L’amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano
— Rainer Maria Rilke


 
Séance


Mercoledì tiene gli occhi chiusi, in meditazione. La camera è immersa nel silenzio e nel buio, schiarito soltanto da una tozza candela bianca che arde e illumina a malapena il viso cereo della ragazza. Sta per iniziare una seduta. È un peccato che Mercoledì non abbia potuto portare il suo tavolino tondo adibito specificatamente per quel rituale, purtroppo è stata costretta a lasciarlo a casa e si è dovuta accontentare della sua scrivania che, per l’occasione, ha spostato al centro della stanza.

Mercoledì prende un profondo respiro e sta per cominciare con il suo rituale quando la porta della stanza si apre e la voce di Enid raggiunge le sue orecchie.
«Mercoledì!»
La saluta la ragazza ma lei non risponde, fissando semplicemente il punto da cui proviene la voce di Enid. Sente i suoi passi farsi più vicini fino a quando non è di fronte la scrivania e la luce della candela le rischiara il viso. Sta sorridendo, nota Mercoledì che invece rimane impassibile di fronte alla sua compagna di stanza.
«Ho interrotto qualcosa?»
Chiede Enid, dandole un’occhiata curiosa.
«No, ma per poco. E adesso siediti.»
Ordina Mercoledì, spostando lo sguardo sulla sedia di fronte a lei. Enid obbedisce mentre cerca, fallendo, di nascondere la sua titubanza.

«Cosa stiamo facendo esattamente?»

«Voglio entrare in contatto con gli spiriti.»

C’è un attimo di silenzio, prima che Enid riprenda di nuovo a parlare.
«Sì... comunque, sono stata a Jericho questo pomeriggio!»
Mercoledì non risponde ma mantiene il contatto visivo, come in un tacito invito a continuare il racconto. La sta ascoltando. Ad Enid basta questo per andare avanti.
«Per caso, sai no, passavo davanti ad un negozio... cioè, in verità non è stato proprio un caso, volevo andarci fin da principio, ma...»
«Enid. Vieni al punto.»
Taglia corto Mercoledì, che vorrebbe tanto iniziare la sua seduta. Enid si imbroncia e prende un bel respiro, cercando di essere il più breve possibile, come le è stato richiesto.
«Ti ho preso questi!»
Esclama, porgendo a Mercoledì una confezione scarlatta a forma di cuore. Mercoledì la prende tra le dita sottili, esaminandola con occhio critico. La scuote leggermente, sentendo il contento in essa agitarsi. Cioccolatini, sicuramente.
«Gli unici cuori che apprezzerei ricevere sono quelli cavati dal petto dei miei nemici. Ancora pulsanti, magari.»
Osserva con freddezza la giovane Addams, prima di puntare il suoi occhi scuri nel punto in cui immagina di trovare quelli chiari di Enid, anche se è troppo buio per vederli distintamente.
«Grazie, suppongo.»
Aggiunge infine Mercoledì, senza una particolare inflessione.


«Quindi, cosa... cosa ne pensi? Non li assaggi?»
La voce di Enid giunge incerta alle sue orecchie, ma Mercoledì non la sta ascoltando davvero perché sotto sotto, quella scatola di cioccolatini le dà da pensare.

Qual è l’occasione?
La risposta arriva in pochi secondi. 14 febbraio, San Valentino, la festa degli innamorati. Mercoledì lo sa bene, perché i suoi genitori quel giorno diventano ancora più insopportabilmente stucchevoli del solito.
Vomitevole.

«Mi hai fatto un regalo per San Valentino. Perché?»
Inquisisce Mercoledì, ora sulla difensiva.
Enid all’altro lato del piccolo tavolino si stringe nelle spalle e sembra a corto di parole.
«Sei una mia amica e...»
«Hai regalato qualcosa anche ad altri?»
Enid esita.
«No.»
Risponde infine e Mercoledì non sa cosa dire.

«Dunque perché a me?»
«Perché... perché... dai Mercoledì, lo sai il perché! Sei abbastanza intelligente da potertelo immaginare.»
Sbotta Enid e Mercoledì riesce a percepire con chiarezza la sua frustrazione.

Mercoledì allunga entrambe le mani verso la sua compagna di stanza ma per qualche secondo rimangono a mezz’aria, a vuoto.
«Iniziamo la seduta.»
«Mercoledì...»
«Enid. Le mani.»
Mercoledì percepisce le mani di Enid nelle proprie. La ragazza si fa allora più vicina alla candela, in modo che il suo viso risulti illuminato dal debole stoppino.

«Io non ho nulla per te.»
È la verità, non le è passato neppure per l’anticamera del cervello che quel giorno potesse essere in qualche modo diverso dagli altri. Enid cerca di sfilare le mani dalle sue, ma Mercoledì è più svelta e stringe un po’ di più la presa in modo tale da non lasciarla andare. Non ha ancora finito di parlare.
«Ma, Enid, sono disposta a condividere la mia solitudine con te.»
Ora è Enid che si avvicina cosicché il suo viso venga illuminato fiocamente alla luce della candela. Mercoledì nota che ha gli occhi lucidi. Un sorriso però increspa le labbra della giovane licantropa.

«È il tuo modo da gotica per dirmi che anch’io ti piaccio?»
Esclama Enid, che a stento riesce a non alzare troppo la voce per l’entusiasmo.
«Significa soltanto quello che ho detto.»
Ribadisce ancora Mercoledì ed è ciò che più si avvicina ad un “sì” e quanto di meglio possa concedere Mercoledì.

«Ed adesso, Enid, potremmo iniziare questa seduta?»
Finalmente, l’ombra di un sorriso si fa strada sul viso di Mercoledì.

«I morti odiano attendere.»


Note finali
Buonasera! Che dire, buon San Valentino. 
È la prima volta che mi avventuro a scrivere in questo fandom e questa è una shottina di poche pretese ma... spero che possa piacere. Grazie a chiunque sia arrivato a leggere fino a qua. 
Se volete, date un'occhiata al forum Siate Curiosi Sempre!

 
   
 
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