Film > Altro - Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Fiore di Giada    20/02/2023    0 recensioni
[[L\\\'angelo bianco]]
L’inferno dei morti gli sembra miserevole rispetto alla pena che sta attraversando.
E non riesce a vedere la fine di quest’incubo.
Appoggia l’arma contro la tempia e resta immobile, simile ad una statua. L’arma è carica, ne è ben cosciente.
Con una sola, decisa pressione del suo dito il proiettile può dilaniargli il cranio.
La pace gli sembra così vicina, allettante.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come uno spettro, Guido vaga nella villa, illuminata dalla luce delle lampade.
Di tanto in tanto, siede e il suo sguardo spazia negli ambienti, senza posarsi su un punto preciso. Niente è mutato.
Tutto sembra fermo a quel giorno crudele.
Con crudele, chirurgica precisione, riconosce gli oggetti di Elena e di Anna, non toccati dalle sue mani.
Quella villa, tanto grande, è per lui un santuario di memorie.
Gli pare di sentire in quel luogo la presenza di Elena ed Anna.
Sospira e si passa una mano tra i capelli. Perché? Perché ha scelto quel luogo?
In ogni parte della villa, gli sembra di sentire i loro passi.
Come fantasmi, sorgono dall’oscurità e lo tormentano.
Assassino. Assassino. Assassino.
Risuona quella parola nella sua mente e il senso di colpa si inasprisce.
Perché? Perché si è lasciato annebbiare dall’odio e dalla collera?
Elena è stata punita con troppo rigore e il suo amore di madre si è ribellato.
E ora solo due tombe restano di lei e di Anna.
A che scopo continuare così?, si chiede il conte, la testa stretta tra le mani. Ormai, nulla gli è rimasto.
L’avvocato Rossi, con tono affettuoso, lo ha incoraggiato a riprendersi, ma, ne è ben cosciente, quella è un’eventualità improbabile.
Non si può vivere senza il calore di una famiglia e lui teme il gelo di lunghe giornate solitarie.
Ne è consapevole, non c’è più posto per la felicità nella sua vita.
Ed è solo colpa sua.
Posa lo sguardo sulla scrivania e scorge una rivoltella.
La prende e, per alcuni istanti, la stringe tra le mani, gli occhi lucidi di lacrime.
Poi, le sue lunghe dita accarezzano il gelido acciaio della canna e un lungo, spiacevole brivido si irradia lungo il suo braccio destro.
Un colpo… Un colpo…, sussurra. Con un unico, letale proiettile può mettere fine a quella lunga agonia.
La sua mente, fin troppo lucida, cesserebbe di pensare e di macerarsi in un rimorso senza scopo.
Forse, perfino Dio avrebbe pietà di lui.
Chiude gli occhi e riflette. La morte, in quel momento, gli pare invitante.
L’inferno dei morti gli sembra miserevole rispetto alla pena che sta attraversando.
E non riesce a vedere la fine di quest’incubo.
Appoggia l’arma contro la tempia e resta immobile, simile ad una statua. L’arma è carica, ne è ben cosciente.
Con una sola, decisa pressione del suo dito il proiettile può dilaniargli il cranio.
La pace gli sembra così vicina, allettante.
Sospira e appoggia l’arma sulla sua scrivania. No, non ci riesce.
La sua mano trema e non riesce a compiere un gesto così semplice.
Oltre al dolore, sente su di sé il peso della sua viltà.
Non riesce a fare una scelta e continua a percorrere una strada buia, sospeso sull'orlo su un abisso.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro - Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Fiore di Giada