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Autore: Rota    12/09/2009    3 recensioni
Tre anni. Tre soli e semplici anni.
Questo breve lasso di tempo sanciva la differenza d’età tra i due fratelli, giorno più giorno meno.
Eppure… se il piccolo Rufy dimostrava tutta la sua giovinezza nel carattere fin troppo gioviale e spensierato, il cipiglio altrettanto giovane e sorridente di Ace sembrava trasmettere ben altri sentimenti che la leggerezza tipica degli infanti.
-Ti proteggerò io, da ogni pericolo!-
[AceRufy NO INCEST]
[A mimica ^^ sperando ti piaccia ^^]
Genere: Generale, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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acerufy Prima ff su One Piece, prima AceRufy.
Enjoy it ^^


Thank you

Tre anni. Tre soli e semplici anni.
Questo breve lasso di tempo sanciva la differenza d’età tra i due fratelli, giorno più giorno meno.
Eppure… se il piccolo Rufy dimostrava tutta la sua giovinezza nel carattere fin troppo gioviale e spensierato, il cipiglio altrettanto giovane e sorridente di Ace sembrava trasmettere ben altri sentimenti che la leggerezza tipica degli infanti.

-Ti proteggerò io, da ogni pericolo!-

Così aveva esclamato, così amava rassicurare il fratellino minore, quel piccolo demente che si cacciava, volente o nolente, per propria colpa o altrui, in guai inimmaginabili e in casini più finiti.
Ma, tra i due, quello che alla fine stava più in ansia era specialmente Ace.

-Grazie, ma non ho bisogno del tuo aiuto!-

Quella faccia da pesce lesso, quella semplicità nell’esprimere concetti tanto semplici da lasciar basiti i propri interlocutori. Rufy era semplice e diretto, non credeva che inutili fronzoli potessero dar impeto maggiore alle proprie parole. O semplicemente era incosciente abbastanza da lasciarsi trasportare da qualsivoglia emozione, persino dall’apatia stanca e assolutamente disinteressata.
Ma ogni volta che lo doveva andare a cercare in mezzo ad un bosco, magari per trovarlo legato ad un albero, oppure scendere fossi perché quel pazzo idiota del nonno ce lo aveva buttato sotto per semplice sport o per puro e semplice sadismo inconscio, Ace correva con quanta velocità poteva sostenere, buttando dai polmoni anche la più misera goccia d’ossigeno che era in grado di respirare. Suo fratello, quello stupido demente che non avrebbe urlato di paura nemmeno nel ritrovarsi nella pancia di una belva, valeva ben più di tutto questo. Anche se, nel momento effettivo e fisico del suo aiuto, Rufy lo guardava con un’espressione strana, come se non si raccapezzasse del fatto che Ace avesse il fiatone e si trovasse lì, proprio lì vicino a lui, magari a picchiare a sangue una tigre affamata, oppure a lottare contro qualche sabbia mobile per trarlo fuori da quella coltre di fango.
Rufy non intendeva il motivo di tutto questo sforzo gratuito.
Ogni volta che Rufy lo guardava con quell’aria assolutamente apatica, con i suoi occhi scuri distanti anni luce dal luogo dove si trovavano entrambi, implicati in chissà quali ragionamenti stupidi e idioti, magari sognando il prossimo pasto da mettere sotto i denti, a Ace veniva una voglia matta di mettergli le mani attorno al collo e vedere se riusciva a realizzare il desiderio intimo del proprio nonno. Il Rufycidio.

-Grazie, fratellone!-

Ma Ace sapeva, sapeva perfettamente che un buon cuore, seppur governato da una mente assai stupida, non trova ostacoli per esprimersi.
E per quella semplice parola, per quella semplice emozione, che ogni santissima volta le labbra del bimbo pronunciavano, con grinta ed entusiasmo, per quel “grazie” pronunciato con enfasi, Ace Pugno di Fuoco si sarebbe fatto persino decapitare per il suo amato fratellino. Quella totale testa vuota di Rufy.
   
 
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