IL DOLORE DELL’ADDIO

Nella caligine di quella notte d' estate un gentiluomo dagli occhi rigati di lacrime, si allontanava gridando da una carrozza, mentre quella dama emaciata a guisa di un pallido spettro lo guardava dissolversi tra la bruma dei vicoli. La regina Maria Antonietta andava incontro al suo cruento destino, mentre Fersen, quel conte dai bei lineamenti scandinavi, cercava di soffocare quell’amore impossibile che come un tenero manto era penetrato in tutte le sue fibre, sentimento nato per caso, in quel turbine di danze dove mille maschere roteavano al suono di note romantiche, mentre una fanciulla dal raggiante sorriso lo aveva ammaliato. Ma ecco scoprire che era quella delfina che presto avrebbe riempito il suo cuore come uno scrigno di infinito tormento. Era partito ed in quel paese lontano avrebbe portato l effige del volto di lei. Adesso in quella gelida landa d origine immaginava, quel viso avvilito mentre piangeva sull’esanime corpo del figlio..Non poteva resistere in quel freddo maniero, il desiderio struggente lo riportò a riandare da lei, assaporando ancora quel tremulo abbraccio, mentre il suo profumo si spandeva come tenera essenza, accarezzando quei cuori che trepidanti si scioglievano in un unico bacio. Voleva vederla al sicuro, tentando quei gesto impossibile in quella luminosa notte d estate, mentre quel nordico incitava i cavalli, una voce lo portò a lasciare il cammino,.doveva abbandonarla. Entrambi sconvolti piegarono il capo davanti al sovrano. Ecco scorgerla un ultima volta; imprimendola come fine pittura nella sua mente in subbuglio custodendola come gemma di rara bellezza. Quel amore segreto era stato la loro fonte di vita, consumato in rarefatto silenzio, tra le mura di quella reggia ciarliera. Adesso quelle due anime gridavano il loro compianto, sperando di ritrovarsi un domani. Laggiù in quel paese d origine, la testa riscossa in mille pensieri, eccolo immerso tra il ridondante scroscio di una pioggia incessante, contemplando il cielo colmo di lampi, abbandonarsi nel fragore dei tuoni, ai ricordi dell'altra quell'amica che lo aveva amato in silenzio.