Honey non riusciva ancora a credere di essere stata ammessa alla SFIT.
Era talmente emozionata che il cuore le batteva forte nel petto.
Percorrendo i corridoi, guardò le aule, i laboratori e tanti futuri scienziati.
Mentre pensava a cosa avrebbe detto per presentarsi al suo nuovo insegnante, Honey strinse così forte la sua borsetta che la tracolla si lacerò rovesciando tutto il contenuto sul pavimento.
La ragazza si chinò subito a raccogliere tutto quel groviglio di chip molecolari, levette, transistor, microcircuiti e batterie sincro-ioniche.
- Scusami, per caso ti è caduto anche questo? - disse una dolce voce maschile.
Honey guardò imbambolata il ragazzo che le restituiva il suo lapis.
- G... Grazie.
- Primo giorno?
- Beh, dipende dal punto di vista: ad esempio, nello spazio quantico interstellare, con un piano delimitante di alterazione dei confini della materia protocellulare, proiettando il fascio mesonico del tempo presente sull'isotopo della relatività, ciò che effettivamente viene considerato primo assumerebbe la connotazione distopica di ultimo, penultimo o terzultimo in funzione di...
Honey si interruppe vedendo lo sguardo perplesso del ragazzo.
- Sì, è il mio primo giorno!
- Lo immaginavo! A proposito, io mi chiamo Tadashi Hamada e sono nella classe del professor Callaghan!
- Piacere, io sono Honey Lemon!
Tadashi le porse un braccio per aiutarla a rialzarsi dal pavimento.
La borsa di Honey stava per scivolare di nuovo a causa della tracolla lacerata, ma Tadashi la prese al volo, riallacciò la cinghia con un nodo di fortuna e gliela restituì.
- Tieni, Honey. Spero che andremo d'accordo, in fondo qui siamo tutti una grande famiglia!
- L... Lo spero anch'io! - disse Honey arrossendo.
- Devo andare ora, ci vediamo!
- C... Ciao!
Honey rimase lì immobile per alcuni minuti.
Era la prima volta che un ragazzo così gentile, educato e carino le rivolgeva la parola.
Quel lapis in seguito diventò uno dei suoi oggetti più preziosi e lo custodì gelosamente nel suo cofanetto dei ricordi.