Grantaire si sveglia e raggiunge Enjolras

Si sveglia come molte altre volte ha fatto: seduto a un tavolo, con le braccia indolenzite e la testa pulsante. L’ebrezza di vino e birra è una sensazione piacevole, fin quando non vi si soccombe; ma il fastidio postumo non è sufficiente a impedirgli di ripetere quella routine, ancora e ancora. 

Stira le braccia e si guarda intorno. Vede degli uomini appostati dietro le finestre, armati di fucili e baionette. Si stropiccia le palpebre, poi ricorda: “Ah, sì! La rivoluzione.”

Chiede a quegli uomini se hanno visto Enjolras. La sua domanda viene accolta da una scarica di mitraglia all’esterno che rompe la pace della stanza. I colpi non giungono fino a loro, ma sono abbastanza potenti da risvegliare completamente Grantaire, che sa che Enjolras non può essere troppo lontano dalla battaglia. Forse gli spari sono atterrati vicino a lui. Forse…

Ripete la domanda, con più urgenza.

«Prima ha tenuto un discorso sulla barricata» gli risponde un uomo. «Immagino sia ancora lì.»

Grantaire si precipita fuori.
Ignora qualunque volto incroci lungo il percorso, inclusi i saluti rivolti direttamente a lui – forse è Combeferre o Bousset; non ha importanza. Tutto il suo essere è concentrato nella ricerca di un volto giovane e austero, circondato da un’aureola di capelli biondi. 

Lo scorge, appena fuori dalla locanda.
Rilascia il respiro, trattenuto fino a quel momento, mentre si siede sui selci accanto a lui.

«Eccomi» dice, e sorride.

Enjolras volta il capo verso di lui, lo fissa con un sopracciglio inarcato.

«Ah. Quindi sei vivo.» Torna a puntare lo sguardo verso la barricata. «Ti fossi ubriacato meno, avresti potuto approfittare della notte per allontanarti. Adesso è tardi.»

«Bene. Dopotutto, non ha senso che stia dove non sei tu.» 

«Sei ancora ubriaco.»

«Mai stato più sobrio in vita mia» esclama. Poi, abbassando la voce, più serio: «Ti avevo detto che sarei rimasto al tuo fianco.» 

«E mi sei stato molto utile» risponde Enjolras, tornando a fissarlo con occhi pieni di rimprovero. 

«Lo sarò adesso. È una promessa.» 

Enjolras non sembra convinto. Grantaire si sente offeso: ancora non sa che lui è tutto ciò che conta nel suo mondo? Non gli mentirebbe, non lo deluderebbe – o, almeno, si impegnerebbe a non farlo. 

«Prendi un’arma» dice Enjolras, dopo un lungo momento di riflessione. «E appostati dove ce n’è bisogno.» 

«Qui va bene. Tu hai bisogno di qualcuno che ti protegga.»

«A che scopo? Morirò oggi. Vuoi forse venire con me?»

«Certo.» Non ha un solo momento d’esitazione. Perché che senso avrebbe, vivere in un mondo senza Sole?

Si allontana il tempo di recuperare una baionetta e poi torna al suo fianco, pronto a condividere il destino di Enjolras. Qualunque esso sia.