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Autore: Marlena_Libby    13/03/2023    1 recensioni
Inigo ha passato così tanto tempo a pensare alla vendetta che nemmeno la pirateria gli dà soddisfazione. Che uno sbarco a Florin sia l'occasione per trovare una nuova ragione di vita?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La nave pirata Vendetta stava solcando la costa settentrionale sfruttando al massimo il vento.
Fezzik reggeva il timone con una sola mano, tanto gli era sufficiente per mantenere stabile la barra e contemporaneamente tendere la vela con l'altra mano.
Era da molto tempo che i pirati avevano lasciato Florin dopo che Westley aveva passato il titolo di capitano a Inigo e si erano dati più che altro al vagabondaggio, senza una meta precisa.
Inigo trascorreva molte ore sul ponte della nave osservando il mare in silenzio: aveva passato così tanto tempo dietro alla vendetta che non sapeva più cosa fare del resto dei suoi giorni.
Non esistevano più sfide, avventure o battaglie in grado di interessarlo, quindi era il capitano più triste dei sette mari.
Quel giorno si fermarono al porto di Florin per fare rifornimento di acqua e provviste e il nostromo venne a conoscenza di un'importante questione: Westley e Bottondoro avevano fatto perdere le loro tracce da molto tempo ormai, ma il principe Humperdinck, pazzo di rabbia e rancore, aveva deciso di vendicarsi sulla popolazione.
Gli abitanti del luogo riferivano che il principe aveva fatto rapire dal paese una giovane e avvenente fanciulla, di nome di Josephine: ella era una lontana cugina di Bottondoro e la sua bellezza ricordava al principe l'umiliazione subita, così un giorno aveva mandato i soldati a prenderla alla fattoria in cui abitava per rinchiuderla in prigione e torturarla a suo piacimento.
Inigo fremette di rabbia nel sentire ciò: Humperdinck non era cambiato affatto, era sempre il malvagio bastardo che lui e gli altri avevano conosciuto!
L'unico motivo per cui non l'aveva ucciso allora era stato per rispettare la volontà di Westley, ma non poteva permettere che una ragazza innocente soffrisse a causa sua!
Così, dopo averne discusso un po' con Fezzik, entrambi decisero di liberarla.
Andarono dalla cuoca del castello, una donna di buon cuore che accettò di aiutarli a entrare, anche se in un modo un po' bizzarro: travestendoli da donne!
Fezzik e Inigo non si erano mai sentiti così idioti!
Comunque, andarono dai soldati di guardia alla cella in cui era rinchiusa Josephine con dei bicchieri di vino e Inigo, cercando di fare la voce da donna, disse: - Ecco a voi, signori.
I soldati ringraziarono, bevvero il vino e caddero subito a terra addormentati, dato che nei bicchieri era stato messo un potente sonnifero.
Fezzik e Inigo si tolsero i costumi, sotto cui avevano lasciato i loro normali vestiti, presero la chiave ai soldati e aprirono la cella.
La ragazza era rannicchiata in un angolo e piangeva: era sicuramente spaventata, ma per fortuna stava bene, il principe non le aveva ancora fatto niente.
I due le si avvicinarono e Inigo le disse: - Hola, tu sei Josephine?
- S... Sì. Voi chi siete?
- Non vogliamo farti del male, siamo venuti a salvarti. Yo soy il pirata Roberts e lui es Fezzik.
- Piacere - disse il gigante buono.
Inigo aiutò la ragazza a rialzarsi e la osservò meglio: aveva i capelli lunghi, lisci e neri come l'ala di un corvo, grandi e dolci occhi marroni e la pelle abbronzata dal sole.
- Qualcosa non va? - chiese Josephine, imbarazzata da quello sguardo così intenso.
- No... Ehm... Vogliamo andare? - disse Inigo arrossendo un po'.
Fezzik rise sotto i baffi e lasciarono la cella.
Sembrava andare tutto liscio, quando si imbatterono nel principe Humperdinck in persona.
Lui riconobbe subito l'elsa della spada di Inigo, dal momento che si era ritrovato la punta a pochi centimetri dalla gola non molto tempo prima. Ma stavolta non era legato ed era assolutamente convinto di poter dare del filo da torcere allo spadaccino.
- Voi! Ancora una volta tra i piedi! - disse sguainando la spada. - Pagherete cara la vostra impudenza!
Inigo sbuffò: se decideva di combattere rischiava di infrangere la promessa fatta a Westley, ma se non faceva qualcosa Josephine rischiava di farsi male, quindi doveva mettere Humperdinck fuori gioco.
Il principe menò un fendente verso il collo di Inigo, ma lui deviò il colpo con un clangore d'acciaio della sua spada.
Humperdinck si sorprese di quanto lo spagnolo fosse veloce di riflessi e a muovere la spada: ovviamente non conosceva l'abilità di Inigo, altrimenti non l'avrebbe sfidato, vigliacco com'era.
Inigo, d'altro canto, sembrava divertirsi un po' come il gatto col topo, per dare tempo a Fezzik e Josephine di uscire dal castello.
Non si trattava di una vera e propria sfida, in quanto Humperdinck non era certo all'altezza di Inigo: il modo in cui maneggiava la spada ricordava piuttosto una ballerina goffa con una scopa, mentre Inigo poteva permettersi il lusso di sbadigliare con una mano, deviando con noncuranza i colpi del principe con l'altra.
Ad un tratto agguantò un boccale di birra da un tavolo e lo offrì al principe, il quale ruggì inferocito e cercò di infilzarlo.
Inigo sorseggiò la birra con noncuranza e poi fracassò il boccale sulla testa di Humperdinck, tramortendolo.
Corse via, lontano dal castello, fino ad arrivare al porto dove lo aspettavano Fezzik e Josephine.
La ragazza non tornò mai alla sua fattoria, perché aveva capito di amare l'affascinante pirata venuto in suo aiuto e lui aveva capito di ricambiare, così da quel momento in poi solcarono i mari insieme.
Finalmente Inigo aveva trovato la sua ragione di vita.
   
 
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