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Autore: SatoSugu93    19/03/2023    1 recensioni
Dopo la lotta contro la Moebius, Mikey si ritrova al capezzale di Draken. La quasi perdita del suo secondo in comando fanno capire molte cose al capitano della Toman.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ken Ryuguji (Draken), Manjirou Sano
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quando seppe con esattezza che non c’era più nessuno, Mikey fece capolino dall’armadio in cui si era nascosto. L’orario delle visite era terminato ma proprio non ce la faceva a separarsi dalla figura che giaceva sul letto. Prese una sedia e si sedette mentre osservava Draken, il viso ancora pallido ma meno rispetto a quello di ieri, segno che il pericolo maggiore era scampato. Quando Takemichi aveva detto che era andato in arresto cardiaco il resto della Toman era andata nel panico, così come Emma, la sua dolce sorella. Mikey aveva preso coraggio dicendo loro che tutto sarebbe andato bene, che Ken-chin non li avrebbe mai lasciati, non lo avrebbe mai lasciato. Perché quando faceva una promessa lui tendeva sempre a mantenerla, costi quel costi. Ma dentro di sé sentiva una tempesta di emozioni. Per la prima volta, in tutta la sua vita, Mikey provò paura. Una paura viscerale, che attanagliava le viscere e impediva di respirare, ma non lo diede a vedere ai suoi compagni. Quando il chirurgo era uscito dalla sala operatoria, comunicando loro che sarebbe sopravvissuto, tutti quanti avevano urlato di gioia, compreso il resto della Toman che aspettava fuori dall’ospedale con impazienza. E lui, Mikey l’Invincibile, come veniva chiamato da chi lo temeva e rispettava, si era allontanato dagli altri ed era uscito dalla struttura nascondesi in un angolo. Con la schiena appoggiata al muro lasciò che tutte le emozioni che aveva trattenuto straripassero come un fiume in piena, si era lasciato cadere sul terreno lasciando le lacrime scorrere senza vergogna sul viso dai lineamenti delicati. Aveva ringraziato gli Dei, Mikey, aveva ringraziato il cielo tra i singhiozzi e sussurrato come una preghiera il nome di Draken mentre con una mano stringeva convulsamente i capelli. Per una volta si era sentito come un normale ragazzo di quindici anni, spaventato se fosse successo qualcosa ad una persona importante per lui. Quando suo fratello era morto, Draken e gli altri erano lì per lui. Ma era sempre Ken-chin ad essere presente nella sua vita, una costante che credeva di perdere durante quel conflitto. Aveva urlato a Takimichi di prendersi cura di lui, glielo aveva affidato, mentre prendeva a calci chiunque osasse mettersi sul suo cammino. Cosa avrebbe fatto se fosse morto? Non ci voleva nemmeno pensare. Era impossibile per lui immaginare anche un solo giorno senza Ken, figuriamoci il resto della vita. Ken-chin che lo faceva ragionare laddove lui era troppo cieco per capire, che gli metteva la bandierina sui suoi stuzzichini preferiti, che lo trasportava sulle spalle quando si addormentava senza preavviso. Ken-chin che era sempre accanto a lui nella Toman, il suo fidato secondo in comando, il ragazzo che conosceva fin da quando era piccolo. Davvero sarebbe stato in grado di farcela senza di lui? A controllare quell’oscurità che ogni tanto prendeva sopravvento su di lui? Mikey non lo sapeva e sperò che non lo avrebbe mai saputo. Ed ora eccolo qui, a meno di ventiquattro ore dall’incidente, a osservare il volto della persona che per lui rappresentava qualcosa di importante. Sollevò una mano e gli scostò con delicatezza il ciuffo che gli ricadeva sulla fronte, mettendoglielo dietro l’orecchio. Draken indossava la mascherina per respirare meglio, c’erano flebo attaccate alle sue braccia l’addome era accuratamente bendato. Mikey odiava gli ospedali ma in questo momento non poteva esserci posto più sicuro per lui. Posò l’altra mano sopra quella di Draken, stupendosi di quanto la sua fosse più minuta rispetto a quella del suo amico, e gliela strinse con dolcezza. Gli venne da ridere, aveva appena pensato a lui come amico. La verità era che Mikey già da tempo lo considerava qualcosa di molto di più ma aveva taciuto per non rovinare il loro rapporto, aveva paura di perderlo. Paura di perdere quel ragazzo dai modi grezzi ma dal cuore grande. Solo che adesso era diverso, Draken era vivo e presto sarebbe tornato a casa. Sarebbero ritornati insieme e avrebbero guidato un’altra volta la Toman.

«Ken-chin…» iniziò con voce bassa, sia per timore di svegliarlo che per timore di essere scoperto dalle infermiere di turno. «Ken-chin, io-…» proseguì per poi bloccarsi un’altra volta. Mikey osservò il suo volto dormiente e prese un bel respiro. «Mi hai fatto preoccupare molto, lo sai? Idiota, se ti avessi perso io-…» un altro blocco, un altro sospiro. Perché era così dannatamente difficile? «Ken-chin, non provare mai più a lasciarmi, ci siamo capiti? Dobbiamo creare una nuova era ma ho bisogno di te per farlo, intesi? Io… ho avuto paura di perderti.» La sua voce iniziò a tremare mentre sentiva uno strano groppo in gola, Mikey cercò di deglutire ma non ci riuscì emettendo un verso strozzato. Si coprì la bocca con la mano sentendo i suoi occhi bruciare, le lacrime avevano ripreso a scendere anche se lui cercava di ricacciarle indietro. Perché stava piangendo un’altra volta? Ormai il pericolo era passato e Ken-chin era vivo. Allora perché? Fu come se una diga si fosse rotta nel profondo della sua anima. «Non provarci mai più, mai più, Ken-chin. Non voglio perderti, ho già perso mio fratello e non voglio perdere un’altra persona a me cara. Tu sei troppo importante per me, lo capisci? Capisci che senza di te io mi sentirei come se fossi alla deriva? Ti amo troppo e non voglio immaginare un mondo in cui tu non ci sei. È la verità, Ken-chin, sono innamorato di te. Forse lo sono sempre stato solo che non capivo cos’erano questi sentimenti inizialmente, dopo l’ho fatto. Mi sono sentito un codardo e lo sono tutt’ora perché te lo sto dicendo mentre tu stai dormendo invece che faccia a faccia. Ma ti amo e io… io non voglio perderti.» sussurrò coprendosi gli occhi con una mano. Mikey non si accorse di una lacrima che cadde come goccia di rugiada sulla guancia di Draken. Il ragazzo aprì gli occhi a fatica per poi vedere l’altro che singhiozzava accanto a lui, la mano che stringeva la sua. In quel momento gli parve davvero piccolo e fragile, ciò che Mikey non dimostrava, ma ognuno aveva la sua debolezza.

«Mi-Mikey-…» sussurrò con voce rauca.

Mikey sussultò e tolse la mano dal viso spalancando gli occhi, erano arrossati e pieni di lacrime.

«Ken-chin, ti ho svegliato? Io… tu-…»

«Mikey» iniziò sollevando con fatica la mano che era stretta in quella di Mikey. Con delicatezza gliela posò sulla guancia mentre con il pollice asciugava le lacrime che continuavano a scendere senza sosta. Il ragazzo si appoggiò contro il suo palmo strofinando con dolcezza la guancia. Ci fu un bacio leggero sulla sua pelle come il battito delle ali di una farfalla. «Non vado da nessuna parte.» disse con voce bassa.

Mikey lo guardò ancora con occhi spalancati, Ken gli sorrise in modo flebile e fece vagare la mano dietro la nuca del ragazzo dove arricciò le dita per poi avvicinarlo a se. Con l’altra mano si tolse la maschera che lo aiutava a respirare bene durante la notte.

«Ken-chin, fermati! Io-…» iniziò mentre si agitava.

Draken si fermò esattamente a pochi millimetri dalle sue labbra, poteva sentirne il respiro sulla lingua.

«Ti amo anche io, Mikey.» mormorò.

E Mikey abbandonò ogni paura, sentendo il suo cuore battere all’impazzata, posando le labbra su quelle di Ken. Un contatto che aveva agognato da molto tempo. Erano umide e rese salate dalle lacrime ma a Draken sembrò non importare, tanto che con la lingua ne tracciò il contorno per poi approfondire quel contatto. Contatto che Mikey fu più che felice di assecondare. Fu un bacio lento, stranamente dolce, che entrambi volevano rendere qualcosa di più profondo ma non potevano a causa delle condizioni di Draken. Quando si separarono c’era un sorriso sul volto di Mikey, finalmente, e il ragazzo si asciugò il viso con il braccio.

«Hai sentito tutto?» chiese quasi con imbarazzo, la punta del naso e le guance erano lievemente rosse a causa delle lacrime e di quel bacio.

«Ogni cosa.» ammise con un lieve sorriso. «Non ti facevo così romantico.» concluse.

Mikey gli diede un piccolo buffetto sulla fronte.

«Idiota» iniziò con il broncio per poi sporgersi un’altra volta verso di lui. «Idiota» continuò a dire mentre posava le labbra sulle sue per la seconda volta. Draken ricambiò con entusiasmo quel bacio, questa volta più giocoso e veloce rispetto all’altro. «Il mio idiota.» concluse Mikey quando si separarono per poi posare la fronte contro la sua. Occhi negli occhi e respiro condiviso.

Draken gli accarezzò il viso, strofinando il naso contro il suo in un gesto insolitamente tenero per lui. Non seppero con precisione quanto tempo rimasero così, quando Mikey si allontanò gli rimise delicatamente la maschera. Ken continuava a fissarlo.

«Conosco quello sguardo, a cosa pensi?»

Mikey sorrise.

«Takemichi ti ha salvato e gliene sono grato. Quindi-…»

«Vorresti farlo entrare nella Toman?» il ragazzo annuì facendolo sorridere. «Bene, sono contento.»

Mikey si sporse baciandogli la fronte.

«Grazie, Ken-chin, per non aver mollato e non avermi lasciato.»

«Non potrei mai farlo, Mikey.»







Note dell'autrice :

Ed eccomi anche nel fandom di TR. L'episodio 11 mi ha straziata e mi sono promessa di scriverci assolutamente qualcosa. Come potete ben intuire, amo la ship Draken x Mikey, sono così belli insieme *.*. Il titolo della one, penso lo abbiate capito, si riferisce a una frase di Takemichi quando afferma che Draken è il cuore di Mikey. Potevo non sclerare? XD. Prossimamente ci sarà una nuova storia, una long, sul mondo di TR : una AU a ranting molto rosso su una coppia... bè, lo capirete XD. La pazza sta arrivando XD
   
 
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