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Autore: fennec    20/03/2023    2 recensioni
Questo è quello che Steve Harrington, eroe ferito, amico fraterno, amante respinto, giovane in eterno, lascia a chi lo ha conosciuto, alla sua vera famiglia.
Il tempo non sente se gli chiedi di aspettare.
È la mia prima fanfiction su Stranger Things, spero vi piaccia!
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dustin Henderson, Nancy Wheeler, Robin Buckley, Steve Harrington
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per Dustin
 







A Dustin Henderson lascio la mia adorata Beemer, la macchina che ci ha accompagnato nelle nostre avventure.
Quella che ha usato per imparare a guidare (e diciamo che aver avuto me come istruttore è stato l’unico motivo per cui gli ho permesso di toccare la mia piccola).
L’auto su cui mi ha invitato a salire dopo essersi assicurato che potessi ancora brandire una mazza da baseball dentata, l’arma fedele per eccellenza… quando io, invece, avrei desiderato farci salire Nancy dopo averle chiesto e (magari ottenuto) perdono con un mazzo di rose. L’auto in cui Dustin mi ha domandato se provassi ancora qualcosa per lei, la prima vera ragazza della mia vita ed io, cercando forse solo di mentire a me stesso, gli ho risposto che Nancy era ormai diventata soltanto “un’amica”.
La mia amata BMW 733i color borgogna, una delle berline migliori mai prodotte… e quel genio-troglodita-nerd di Henderson ha osato pulirsi le scarpe sui tappetini che, con tanta cura e per quanto possibile, tenevo sempre puliti.
Nonostante questo, anzi forse proprio per questo, lascio a Dustin Henderson la mia preziosa automobile, una delle poche cose che mi ha permesso di sentirmi libero durante l’adolescenza. Perché scarrozzare lo stronzetto e i suoi (i miei) amici su quella BMW mi faceva sentire ancora più libero e felice. Perché così come è solo una la macchina che io, Steve Harrington, porterò sempre nel cuore… così è soltanto uno, unico, il ragazzino riccio e goffo, un po’ bruttino, sicuramente fastidioso ma terribilmente geniale e buono che farà aprire la mia bocca in un inaspettato sorriso e alzare gli occhi al cielo ogni qualvolta avrà una delle sue maledettissime e benedettissime trovate.
Perché con quella macchina ho portato Dustin al Ballo di Inverno delle medie e per la prima volta ho provato la gioia di avere una famiglia: avevo finalmente il fratello da sempre desiderato. Perché con quell’auto mi sono fiondato all’ospedale non appena saputo dell’incidente e, siccome non potevo vedere Henderson a meno che non fossi stato un suo parente, ho detto che ero suo fratello. Robin mi ha guardato con stupore, ma è rimasta zitta e, oltre al fatto che l’ospedale era ad Indianapolis, l’avevo detto con così tanta naturalezza e preoccupazione per le condizioni del mio amico, che l’infermiera del pronto soccorso mi ha creduto all’istante. Del resto non ho detto una bugia: Dustin è in tutto e per tutto mio fratello, non quello che avrei tanto voluto avere dai miei genitori (e che loro non si sarebbero mai sognati di darmi, nonostante le suppliche), ma quello che io mi sono scelto.
 
Così avrebbe scritto Steve Harrington nel suo testamento, se ne avesse avuto il tempo.
Ma il tempo, si sa, non aspetta i comodi di nessuno… e fu così che, qualche giorno dopo la sua morte, ritrovarono sul cruscotto della Beemer un biglietto che, con la calligrafia frettolosa e un po’ infantile di Steve, recitava così:
 
Per DUSTIN
Stronzetto, usala con la cura e il rispetto che merita, ha scarrozzato fedelmente il tuo culo in tutte le nostre epiche (e meno epiche) avventure!
Steve
ps: So che mi renderai fiero, ti ho insegnato bene a guidarla, ma tu sei stato il migliore allievo che potessi mai avere. Ti voglio bene, fratello!
 
Per quanto all’inizio Dustin non poteva nemmeno vedere quell’auto senza stare terribilmente male, figuriamoci salirci sopra o addirittura guidarla, tanto che aveva persino pensato di darle fuoco o, nel migliore dei casi, venderla per beneficienza… con il passare del tempo, tanto tempo, il ragazzo fece un buon uso di quella macchina, un ottimo uso in effetti.
Con la Beemer portò Suzie a ballare, al cinema, insomma… per le loro uscite romantiche, per poi sfoggiarla, fiammante come se fosse nuova, il giorno del loro matrimonio. Poiché gli anni iniziavano a farsi sentire anche per quella meravigliosa BMW, fece qualche leggera modifica (che Steve, era sicuro, avrebbe apprezzato) in modo da poterla usare come macchina ufficiale degli Henderson-Bingham fino a quando il motore l’avrebbe concesso e magari anche dopo. Chissà… forse un giorno avrebbe potuto servirsene per insegnare a guidare ai suoi figli…
Al momento, comunque, Dustin non aveva dubbi. Suzie diede alla luce il loro primogenito e questi, più che piangere, cacciò un grido a pieni polmoni, forte come un leone, e aprì gli occhi scuri, che guardavano attorno attenti e curiosi, sotto una massa inaspettatamente abbondante di capelli castani non ricci, ma elegantemente mossi. Era stato già deciso da tanto tempo prima, ma il neopapà si commosse comunque, perché suo fratello, ovunque si trovasse, gli aveva fatto ancora un enorme regalo.
- Ciao, Steve… - sussurrò al piccolo, con le lacrime agli occhi - Sono tuo papà –
 
 
 
 
 
 
 



Angolo dell’autrice
Salve, fan del Sottosopra, grazie per il tempo che mi avete dedicato, questa è la mia prima fanfiction di Stranger Things e spero che la lettura non vi sia dispiaciuta.
Questo racconto è un po’ una sorpresa, nel senso che inizialmente doveva essere una one-shot… Poi, ho cominciato a scriverla di getto (cosa abbastanza rara per me) e mi sono accorta che una struttura a capitoli mi avrebbe concesso di concentrarmi di più sui vari personaggi e tediare voi di meno, oltre a permettermi di conoscere prima (almeno spero) le vostre reazioni.
Che altro aggiungere? Non amo tantissimo le serie tv, preferisco i film e i libri, ma Stranger Things mi ha conquistato, forse perché all’horror (per cui non impazzisco) unisce un po’ di fantasy e di giallo (i miei generi preferiti). Inutile dire (ma lo dico comunque) che Steve è il mio personaggio preferito, perché da perfetto “quasi” stronzo qual era intraprende una trasformazione coi fiocchi fino a diventare quell’eroe coraggioso ma imperfetto che ha conquistato un po’ il cuore di tutti… Anche se nella mia storia, per fini chiaramente attinenti alla trama, muore, spero non muoia nell’ultima stagione!
E ora bando alle ciance e ciancio alle bande, altrimenti questa nota diventa più lunga del capitolo (sob!).
Sarà mio grande piacere sapere (nel male e nel bene) che ne pensate.
Per il momento… grazie ancora!
Alla prossima,
fennec
  
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