M2 Chi vuol giocare?: Cluedo
Un lampo squarciò il cielo notturno, illuminando la veranda e le sue mattonelle a scacchi.
Un nuovo tuono, seguito da un lampo poco lontano.
Quella volta la luce illuminò la figura davanti a sé, mettendo in risalto le forme avvenenti della giovane dai capelli castani e lo sgargiante vestito rosso, che si trovava dritta di fronte a lui.
Heiji scosse la testa e così Sonoko dopo di lui. Al suo turno guardò le carte, non aveva effettivamente niente per confutare quell'ipotesi.
Scosse la testa e si voltò verso Goro, lui doveva per forza avere qualcosa! Non poteva essere il trofeo l'arma del delitto!
"Dunque..." Goro scorse le proprie carte, lasciando tutti i giocatori sulle spine, poi gli occhi gli si illuminarono e gli scappò un'esclamazione di sorpresa.
Conan tornò a sperare, tra poco l'ipotesi sarebbe stata confutata. Doveva essere confutata.
La pistola era l'arma del delitto.
Fu un attimo, prima ancora di ricordarsi che Goro non poteva avere tra le mani la pistola, quest'ultimo disse con un sorriso: "No, non ho nulla nemmeno io."
"Uhm... ok." Ran annotò qualcosa nel suo taccuino e poi tornò tranquillamente a seguire la partita.
Sui giocatori era sceso un velo di dubbio impenetrabile.
La mente di Heiji stava andando a mille, lo si poteva intuire dall'espressione pensosa che aveva messo su, la stessa che aveva Conan.
Sonoko invece sorrideva, ormai certa di aver capito l'enigma dietro l'assassinio di Black.
Heiji tirò il suo dato e fece un'ipotesi, venendo smentito, il dato passò quindi a Sonoko, che spostò il suo personaggio verso la X, per andare a risolvere il mistero.
Il turno passò a Conan.
La sua pedina era già nello studio, gli sarebbe bastato un dieci per arrivare alla X e dare la sua soluzione. Ma era davvero quella giusta?
Ran aveva davvero ingannato tutti loro con quella messinscena?
Le rivolse uno sguardo dubbioso, poi, tirò il dado.
Doppio sei.
La sua pedina arrivò alla X.
"Accuso il colonnello Mustard, nello studio, con la pistola." disse, mentre gli occhi di tutti gli erano puntati addosso e le bocche di Goro e Sonoko erano spalancate nel sentir formulare un'accusa diversa dall'ultima ipotesi di Ran.
Heiji lo guardò nervosamente. Aveva pensato la stessa risoluzione per quel caso... era l'unico modo in cui sarebbe potuta andare la vicenda.
Cona prese la busta e l'aprì lentamente.
Fu folgorato dal contenuto e la richiuse poco dopo, rimettendo le carte al suo interno.
"Ammetto la mia sconfitta." liquidò, mentre Heiji lo guardava stupito.
"Oh, quanto mi dispiace." ghignò Sonoko, beandosi di un giocatore in meno.
La loro ipotesi sbagliata? Come era possibile? Non poteva essere vero.
Goro tirò e tentò di avvicinarsi alla X, fallendo miseramente.
Al turno di Ran, la ragazza riuscì ad arrivare alla X.
"Accuso il colonnello Mustard, nello studio... con il trofeo." disse, per poi aprire la busta ed esultare:"Sììììì! Evviva!" esclamò, felicissima per aver risolto lei, per una volta il caso.
"Ran, come sei riuscita a indovinare? Come hai fatto?" domandò Conan, un tono appena supplichevole di un bambino che era stato battuto al suo gioco preferito.
"Fortuna!" esclamò la ragazza con un sorriso a trentadue denti.
Conan e Heiji si guardarono allibiti. Fortuna... maledetti giochi da tavolo che permettevano ai principianti di potersi beare della risoluzione di casi con la semplice fortuna.
"Bene, chi ha voglia di fare un'altra partita?" domandò Ran.