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Autore: NicoJack    24/03/2023    0 recensioni
A Night City si parlava sempre di leggende, ma nessuno di loro aveva mai visto una vera leggenda in città, ed era giusto che tutti loro imparassero a temere una scimmia.
Crossover tra Cyberpunk (sia anime che videogioco) e il Viaggio in Occidente
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Nirvana: Questo era un luogo che solo gli illuminati raggiungevano, coloro che si staccavano completamente dai desideri terreni e per questo andavano oltre il ciclo delle reincarnazioni. Un luogo, anzi meglio uno stato in cui tempo e spazio non avevano significato, oltre i vari multiversi infiniti e che tra vari macroversi e microversi potevano confondere anche la mente del dio più superiore. Ma davanti a quello sublime spettacolo di assoluta contemplazione c’era chi urlava… “CHE PALLE!” Proprio lì in mezzo a tutta quella serie di bodhisattva si trovava uno di loro che per un tempo indefinito continuava a lamentarsi di come si stesse annoiando nel trascorrere il suo tempo semplicemente a meditare, cercando di infastidire (inutilmente) gli altri suoi compagni di meditazione. L’essere fatto di puro potere cosmico e quindi senza forma, stava cominciando a recuperare le sue sembianze terrene nel suo andare contro l’immobilita di un vero Buddha e cioè a tornare una scimmia dalle fattezze umanoidi. Non che qualcuno potesse contenere per troppo tempo l’essere che un tempo veniva chiamato Sun Wukong, Il Re delle Scimmie, Il Grande Saggio Pari al Cielo e il Buddha della Vittoria in Battaglia. Tutto questo chiasso però attiro l’attenzione dell’amico e maestro di Sun Wukong, Xuanzang anche noto come Tripitaka, che chiese con calma al suo irruento ex servitore: “Che succede Sun Wukong?” La voce del suo ex maestro calmo l’antico eroe cinese che rivolgendosi al suo maestro gli disse: “Succede che mi annoio, qua non c’è niente da fare se non meditare e aiutare i mortali nei vari multiversi grazie alle nostre meditazioni.” Tripitaka a quel punto chiese: “E che c’è di male in questo?” “Niente” rispose Sun nel modo più infantile possibile per un essere che aveva terrorizzato gli stessi dei “ma il punto è che mi annoio, io per aiutare gli altri almeno dovrei farlo con le mie mani facendo qualcosa di concreto non solo echi nel multiverso nella speranza di poterli aiutare con essi.” E poi con un filo di voce, quasi come se si vergognasse Wukong confesso: “Voglio tornare in vita.” Xuanzang se avesse ancora un capo, lo avrebbe scosso deluso, ma prima che potesse rimproverare l’allievo sul come le cose terrene fossero solo illusioni dei sensi e che per essere un bravo Buddha bisognava completamente slegarsi da esse, una voce che tutti riconoscevano si fece sentire: “Quindi è questo che desideri Sun Wukong?” La voce calma e soave del vero Buddha si fece sentire e tutti i bodhisattva fecero un rapido cenno di rispetto verso il fondatore del buddhismo e primo vero illuminato, tutti tranne Sun Wukong ovviamente, che rispose: “Si, lo voglio, voglio tornare essere mortale, voglio tornare a vedere, sentire, toccare, annusare e gustare come un mortale. Voglio reincarnarmi di nuovo.” Buddha entro in contemplazione dell’idea per un po', Sun Wukong era un essere potentissimo e molto irruento (dopotutto uno che dichiara guerra al cielo e vince solo perché si sentiva offeso non era di certo da prendere alla leggera), ma l’esperienza con Xuanzang lo aveva cambiato e reso un essere migliore, non di sicuro un degno bodhisattva, ma sicuramente aveva tirato il fuori il meglio in quella piccola scimmia ribelle. Quindi il Buddha disse: “Va bene, Sun Wukong accetto.” Su quello che era il viso dello scimmiotto di pietra che si stava riformando comparve un’espressione di stupore e chiese: “Davvero?” Buddha disse: “Davvero, in fondo è un compito di un bodhisattva reincarnarsi in un nuovo corpo per poter aiutare gli altri esseri viventi o apparire davanti a loro per aiutarli nel loro ciclo di vita e morte, ma so che tu non hai di sicuro quello che i mortali chiamano tocco delicato; quindi, ti darò via libera in questa nuova vita, l’importante è che tu non compia azioni del tutto malvagie.” Prima che Sun Wukong potesse fare balzi di gioia in mezzo al nirvana per questa bellissima notizia venne fermata da un palmo di una delle mani del Buddha che disse: “Però non ti reincarnerai in un nuovo corpo del tuo mondo d’origine, ma un nuovo corpo in un altro e dovrai aiutare questa nuova vita a raggiungere il suo pieno potenziale, le verranno concessi i tuoi poteri, ma per il resto dovrai pensarci tu a guidarla.” Sun Wukong ci penso un attimo, all’inizio l’idea di non rivedere più il suo amato popolo delle scimmie e il Monte dei Frutti il luogo in cui era nato non li piacque granché, ma poi quando era diventato bodhisattva e aveva scoperto l’esistenza di vari multiversi una parte di lui non poté che definirsi incuriosita e volesse visitarli quindi dopo un po' disse: “Accetto.” Il Buddha a quel punto voleva preparare il Grande Saggio Pari al Cielo alla sua prima reincarnazione, ma questi disse all’improvviso: “Aspetta.” Il Buddha a quel punto si chiese se Sun ci avesse ripensato, la cosa lo avrebbe sorpreso, ma Sun Wukong sorprendeva perfino un illuminato come lui (come quando stava per sollevare la Montagna dei Cinque Elementi), ma poi Sun chiese: “Posso chiederti un favore?” Il Buddha annui e Sun chiese: “Riguarda la mia arma il Ruyi Jingu Bang” e pronunciato il nome della sua vecchia arma, comparve nella sua zampa destra un bastone nero, dai bordi in oro lungo sei metri: “Vorrei che venisse con me, anche nella mia prossima vita.” Il Buddha rispose: “Ma certo lo rincontrerai nella tua prossima vita, dopotutto è l’arma che ha aiutato il Buddha della Vittoria in Battaglia a difendere Tripitaka nel suo viaggio verso occidente.” Lo scimmiotto di pietra sorrise e facendo un profondo inchino disse: “Ti ringrazio Gautama Siddharta.” Buddha conoscendo Sun Wukong sapeva che quel profondo inchino e quei ringraziamenti erano il massimo dell’umiltà che avrebbe mai ricevuto da un essere come lui e la massa di potere cosmico che era il Buddha scimmiotto la forma di quello che in passato era Gautama Siddharta e fece un inchino meno profondo verso lo scimmiotto e disse: “Prego Sun Wukong, ora è il momento di partire.” La forma dello scimmiotto svani dal Nirvana e il Buddha tornando al suo vero aspetto volle mettersi a meditare ancora, ma senti Xuanzang chiederli: “Ne è veramente sicuro?” Il Buddha allora disse: “Sun Wukong di sicuro ucciderà qualche mortale e si permetterà qualche atto egoistico nella sua nuova forma, ma di sicuro svolgerà bene il suo dovere come ha sempre fatto e troverà sicuramente nuove persone da amare e proteggere come ha sempre fatto con il suo popolo e anche con te Xuangzang.” Poi Tripitaka chiese: “D’accordo, ma è sicuro che è l’essere giusto per il lavoro?” “Fidati amico mio dove l’ho mandato è sicuramente richiesto uno come lui.”
   
 
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