Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    26/03/2023    0 recensioni
Dopo che sua figlia lo ha mandato a quel paese per l'ennesima volta, Zenigata si domanda se davvero valga ancora la pena inseguire Lupin o di concentrarsi un po' di più sulla sua vita privata. Keep calm and get a life, Zazà!
Genere: Commedia, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Koichi Zenigata, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Zenigata si trovava seduto alla sua scrivania, immerso nei suoi pensieri, mentre il telefono squillava un minuto sì e l’altro pure o quasi. Solo che lui non rispondeva. La sua mente stava subendo un deficit di attenzione e non era per colpa della fame.
No, non era nulla di questo, appunto, nonostante, quella mattina, non fosse riuscito a far colazione.
L’ispettore più scrupoloso, ma più isterico, dell’Interpol aveva avuto, la sera precedente, un'altra lite telefonica con sua figlia, che gli aveva rimproverato, per l’ennessima volta, di dedicare troppo tempo al lavoro e troppo poco alla vita privata.
“Siamo arrivati al 1984, Lupin III è ancora in giro per il mondo a spassarsela coi suoi crimini e io marcisco qui, tra questa sedia e a consumare le mie scarpe in giro per il Pianeta Terra” pensò Zenigata.

-Ispettore, mi scusi- irruppe la segretaria.

-Che vuoi?- riuscì a rispondere a mezza voce l’ispettore -Ti prego, scusami, non meriti la mia solita scortesia-

-Figuriamoci, ne sono anestetizzata- rispose la giovane -Comunque, ha telefonato la sua ex moglie-

Zenigata rimase immobile.

-Cos’è, uno scherzo? La mia ex moglie, che non sento dal… ’78? Boh, ma che diam..-

-No no, è proprio lei, gliela passo?- lo interruppe la segretaria, contenendo a stento un sorriso abbozzato.

 -No. Non è il momento, non è giornata, non è…non è tutto. Punto-

Non era il momento, per l’ispettore, di affrontare la sua ex moglie con una semplice telefonata, in una giornata in cui le sue energie sembravano ai minimi storici. Però, in cuor suo, un serio proposito ce l’aveva: trovare del tempo per parlare seriamente con sua figlia.
 
Quel momento non tardò ad arrivare. La sera successiva, la giovane andò a trovarlo, per cenare insieme. Due buste di cibo d’asporto, due bottiglie di birra, la radio accesa in sottofondo e il gioco era fatto.

-Spegni la radio, mi dà fastidio- disse Zenigata.

-Era per creare una bella atmosfera, papà-

-Guarda che sei mia figlia e dobbiamo parlare, non una che ho rimorchiato per strada e che sto per…-

-Che finezza!-

Padre e figlia si guardavano e lui era convinto di farle pena. 
Mentre i due cenavano, regnava il silenzio, nonostante quella cena avesse la finalità di agevolare un dialogo.

-Ma davvero vale ancora la pena inseguire Lupin?- si domandò Zenigata, rompendo quel momento di quiete -Sono anni che lo cerco, ma non sono mai riuscito a prenderlo. E ogni volta che sembra che sia sul punto di catturarlo, lui sfugge di nuovo-

-Papà, ti senti bene?- chiese lei preoccupata -Ho preso una birra scadente, ok-

Zenigata alzò lo sguardo e la guardò con un'espressione malinconica.

-Sì, sto bene. Sto solo riflettendo su alcune cose- rispose lui.

-Su Lupin, giusto?- chiese la figlia.

-Sì, su Lupin- rispose Zenigata -È il criminale più geniale che esista, ma sono stanco di inseguirlo senza mai riuscire a prenderlo-

La figlia gli prese la mano.

-Papà, ci risiamo. Lupin ha di nuovo preso il sopravvento nei tuoi pensieri, nei dialoghi. Se con te sono sempre così arrabbiata è per questo motivo. Sono quasi gelosa di lui, anche se è un ragionamento paradossale. So che il tuo lavoro è importante per te, che Lupin è un male per la società, ma non devi dimenticare che ci siamo anche noi, la tua famiglia. Parlo al plurale, perché in questa storia ci è finita anche mamma. Non voglio che tu passi tutta la vita a inseguire un sogno che forse non si realizzerà mai. Tanto non lo prenderai mai né gli altri tre della band; figurati- disse lei.

Zenigata guardò sua figlia con affetto e la strinse tra le braccia.

-Hai ragione, figlia mia. Forse è tempo di fare una pausa e concentrarmi su di voi. Non voglio perdere di vista le cose veramente importanti della vita- disse lui -E magari troverò il coraggio di riprendere i contatti con tua mamma, perché ormai mi sono convinto: voglio rivederla. Dobbiamo ricucire le nostre vite, insieme. Chiedo troppo?-

La figlia sorrise soddisfatta e abbracciò suo padre.

-Papà, posso dirti “Ti voglio bene" o sverrai dall’emozione?- domandò lei.

Zenigata sorrise e accese la radio.

-Hai ragione: la musica aiuta- disse lui.
 
 
Alcuni giorni dopo, mentre era in ufficio, Zenigata ricevette una telefonata che lo fece sobbalzare sulla sedia. Era una segnalazione che Lupin era stato visto in città. Eccolo che si sentì nuovamente preso dalla sua ossessione di inseguire Lupin. Proprio nel giorno in cui aveva deciso di rivedere sua figlia e di parlare di come riapprocciare la ex moglie.
Imprecò, poi fece il gesto di tapparsi le orecchie con le mani.

“Lupin non esiste, Lupin non esiste…” mormorava tra sé e sé.

Decise, poi, di sollevare la cornetta del telefono per uno scopo ben preciso: chiamare Didieux, uno dei suoi migliori colleghi, per affidargli il compito di trovare e arrestare Lupin o, per lo meno, provarci.

“Tanto, non lo prenderanno nemmeno stavolta” continuò nei suoi pensieri.

Il telefono squillò di nuovo, direttamente nell’ufficio di Zenigata: era sua moglie, che gli chiedeva di incontrarsi per parlare.

-Tua figlia mi ha detto tutto, ma io avevo già tentato di parlarti, la settimana scorsa, solo che tu non hai voluto- disse la donna, al telefono.

-No, ero solo stanco, esaurito…è quel maledetto Lupin, ormai lo sai-

Zenigata era eccitato e ansioso e faticava a sentirsi calmo, durante quella telefonata, ma sapeva che aveva bisogno di essere onesto con se stesso e con la sua ex moglie.

Non perse tempo: la incontrò proprio il giorno successivo, deciso a chiederle scusa per il modo in cui aveva agito nel passato e per aver trascurato la loro relazione. La sua ex moglie lo ascoltò attentamente, ma non sembrò molto convinta. Alla fine, gli disse che avrebbe dovuto dimostrare di essere cambiato e di essere disposto a fare il lavoro necessario per riparare la loro relazione. Zenigata capì che non sarebbe stato facile, ma sapeva che era disposto a fare qualsiasi cosa per far tornare sua moglie da lui. Decise di non mollare e di impegnarsi per dimostrare a lei e a se stesso che poteva fare la differenza. Anche se la cattura di Lupin rimaneva una priorità per lui, sapeva che il suo cuore era con la sua famiglia e con la sua ex moglie. Con pazienza e perseveranza, sentiva il bisogno di ricostruire la loro relazione e di ritrovare quell'amore che, un tempo, avevano condiviso.

O almeno ci provò.
 
 
Note dell'autrice: era davvero da tanto che non scrivevo una fanfiction su Lupin. Colpa della mancanza di tempo, degli stimoli e...boh...comunque colpa mia.
Ringrazio Marlena Libby per avermi chiesto più volte di tornare a scrivere. Daje.
o messo l'avviso "OOC" a questa storia, perché Zenigata col cavolo che molla Lupin...invece qui decide di far uno strappo alla regola. Ho scelto, inoltre, deliberatamente di non inserire dialoghi nell'incontro di persona tra Zenigata e la sua ex moglie. Uhm, sono cose loro, mica dobbiamo impicciarci! Ahahahaah.

Sempre con la leggerezza che mi contraddistingue nel mio personale approccio al mondo delle fanfiction, che è puro divertimento. Nulla più. Mi preme sempre ribadirlo, non si sa mai.

 
 
 
   
 
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