La porta della camera si apre.
Toshinori si scuote dalla lettura, posa il libro sulla scrivania e si gira.
Il suo sguardo, attento, si posa sull’imponente figura di Enji Todoroki, che riempie il vano della porta. Non riesce mai a saziarsi della sua bellezza scolpita e virile.
Le iridi cerulee di Todoroki si riflettono in quelle simili dell’altro, simili a frammenti di cielo in uno specchio d’acqua. Sa quello che succederà.
Lui, Enji Todoroki, è Il Rinnegato e, pur essendo dotato di un quirk potente, ha scelto la strada del vigilantismo.
Yagi Toshinori, invece, è All Might ed è il campione degli eroi.
Un mezzo sorriso solleva le sue labbra e il fuoco circonda il suo viso, illuminando la sua pelle d’un riflesso dorato. Gli ideali, come un muro, si frappongono tra di loro.
Eppure, una strana attrazione, come una catena, li unisce.
Toshinori, a passo rapido, si avvicina all’uomo e lo scalpiccio dei suoi passi riverbera nella sua stanza, come un’eco.
Poi, con un gesto deciso, posa le proprie mani sulle sue spalle e lo attira nella sua camera. In quel giorno, nessuno oserà disturbarli.
Calmo, accosta le labbra all’orecchio dell’altro uomo e soffia.
Un lungo brivido sfiora la schiena del Vigilante, che, d’istinto, stringe le mani attorno alle spalle dell’eroe. Che cosa lo spinge a continuare tali incontri furtivi?
Ne è ben cosciente, quella loro attrazione è sbagliata, ma non riesce a resistere.
− Non ti tiri mai indietro. − afferma Toshinori, un sorriso compiaciuto sulle labbra sottili. Adora la fermezza di Enji, che riverbera nel suo sguardo ceruleo.
Tale dote, unita alle sue grandi capacità, farebbe di lui un valido eroe.
Gli bacia il collo, poi la sua bocca si avventa sulle labbra dell’altro in un bacio ardente, mentre le sue mani si insinuano oltre il suo costume. Lo sente fremere sotto le sue dita.
La sua pelle ribolle del calore del suo potente quirk, a stento controllato.
Può sentire, a poca distanza, il rimbombo vigoroso del suo cuore quasi sincronizzato al proprio.
Allontana il viso da quello dell’altro e, per alcuni istanti, entrambi restano immobili, mentre il flusso dei loro respiri si mescola.
La mano di Toshinori, leggera, si alza e le sue dita, leggere, si posano sulla mascella di Enji.
Quest’ultimo, fiero, fissa i suoi occhi cerulei, lucidi di passione, nelle iridi dell’eroe e un sorriso arcua le sue labbra. Quando sono insieme, All Might, come lui, non riesce a essere fedele ai suoi ideali.
Il suo corpo racconta d’un desiderio vigoroso, a lungo trattenuto, poi esploso.
Sorride. Forse, questo li rende simili.
Entrambi si ammantano d’una forza che non possiedono e mentono ai loro seguaci.
− Te ne prego, almeno quando sei con me… Dimentica. Mostrami il tuo cuore, oltre la tua maschera di condottiero. – mormora Toshinori, la voce arrochita dalla passione. Enji non ha mai resistito alla sua passione, ma questo non gli basta.
Un’ombra copre il suo cuore e gli impedisce di godere di quei momenti in pienezza.
Il vigilante sorride e le sue mani, lente, implacabili, abbassano il costume dell’eroe. Il suo amante ha un cuore limpido, ma l’ideale eroico gli rende difficoltosa una completa visione della realtà.
Ma non tutto è perduto.
− Io non mi sono mai nascosto. Sta a te scoprire quello che sento. – risponde.
All Might resta immobile, poi, d’impeto, lo piega sul letto.
Sotto il peso dei loro corpi, il materasso cigola, quasi sofferente.
L’eroe non se ne cura e continua a spogliare e baciare il nerboruto corpo del vigilante. Enji ha ragione.
Può vedere il cuore nascosto del suo compagno.
Sospira ancora e gli bacia il petto nudo, sfrangiato di cicatrici. Perché si perde in simili, vuote riflessioni?
Ora è il tempo di godere della bellezza di questi incontri proibiti.
In quegli attimi si concretizza l’incanto di un istante.