Capitolo 1 - Quando la lettera arrivò (e alla famiglia di una ragazzina undicenne venne un infarto per l’emozione)

- PERCHÉ DEVI SEMPRE GUARDARE QUELLO CHE FACCIO?! SCENDI SUBITO DAL MIO LETTO!!!

- Uffa, non posso nemmeno guardare...

- NON QUELLO CHE FACCIO IO!

Io, Sofia Sistri, nella mia casetta a Torino, stavo per avere una crisi isterica. Come sempre, la mia “adorabile” sorellina, che in quel momento doveva fare la quinta elementare (io e lei siamo anticipatarie... dobbiamo fare un anno di medie prima di Hogwarts! Nd Autrice), mi stava facendo saltare i nervi.

- Sofi, credo che Livia ti abbia risposto. Andresti a controllare la posta?

- Tecnicamente è il mio compleanno, ma lo farò lo stesso...

Scesi le scale fino alla cassetta delle lettere. ‘Wow, quanta posta!’ pensai. La gran parte erano bollette e roba che c’entrava coi soldi, poi c’era il regalo di due cugine e altre due lettere. Una era quella di Livia (è la mia amica di penna, vive a Mantova). E l’altra... beh, l’altra mi fece impazzire (compivo 11 anni... Nd Autrice).

Salii le scale saltando i gradini a due a due (forse qualche volta ne salivo anche tre), fino ad arrivare davanti alla porta del mio appartamento.

- L’HO RICEVUTAAAA!!! - esclamai entrando come un tornado.

- Che cosa... SEI UNA STREGAAAA!!! COMPLIMENTONI!

Io e mia sorella ci mettemmo a ballare di gioia.

- Andrò a Hogwarts! Ah, quanto ho aspettato questo giorno... ma aspettate, dovremmo fare un viaggio a Londra...

- Ehi, una delle lettere è un buono di... NON CI CREDO! Sono esattamente 10.000 €!

- Abbastanza per fare due viaggi andata e ritorno per Londra! Partiremo a fine agosto, così arriveremo appena in tempo e potrò prendere il treno...

E intanto blateravo e blateravo su chi avrei incontrato e ripetevo tutto ciò che sapevo sul mondo di Harry Potter (modestamente, ne so tantissimo!).

Quattro mesi dopo...

- Si parteee!

Era la prima volta che volavo ed ero eccitatissima, tipo così: (☆▽☆)

Partimmo. Qualche ora dopo, atterrammo a Londra. Cercammo un giorno intero ‘Il Paiolo Magico’ e lo trovammo solo a sera.

- Prendiamo nota della via e del numero civico, così non dobbiamo ripetere l’esperienza - suggerii.

- Ottima idea... si trova in Charing Cross Road...

- Ok, torniamo all’albergo.

Prendemmo un taxi che ci portò proprio davanti all’albergo. Andammo a dormire presto, ma non prima di una sostanziosa cena.

Appena dopo essere andati a Diagon Alley, corremmo fino alla stazione di King’s Cross, dove attraversammo la barriera magica e dove mia sorella ebbe la (s)fortuna di andare a sbattere contro una giovane strega, tredicenne forse, il cui padre assomigliava in modo stupefacente a... momento momento momento. Quello era davvero... soffocai un gridolino. Era davvero lui! Il mio mito! L’uomo il cui nome è... Harry James Potter (allora non era sfortuna, quella di mia sorella! Ma perché è sempre lei quella fortunata!?)! Mi trattenni a malapena dal dire tutto quello che sapevo su di lui e sulla sua famiglia. La giovane strega (l’avete capito, era Lily Luna Potter!!!) si girò verso di noi e sorrise. Poi si avvicinò a me.

- Hai tutta l’aria di sapere un sacco di cose, eh?! - mi disse.

- Uh... ah... ehm... sì... credo...

- Lei chi è? - chiese Lily Luna, indicando Irene.

- Mia sorella, è merito suo se ti sei accor... cioè, se ci hai visti.

- Irene, tesoro, vieni, dobbiamo andare! - disse mia madre, che si stava già avviando verso la barriera magica. Irene mi fece un’ultima raccomandazione:

- Prendimi una penna prendiappunti!!!

La salutai con un gesto della mano e mi girai verso Lily.

- Bene - disse lei - come ti chiami?

- Io sono Sofia Sistri, 11 anni, nazionalità italiana e...

- Bene, non mi serve la tua carta d'identità, quindi possiamo procedere. Io sono Lily Luna Potter.

- Lo so… molto piacere.

- Ok, ora che ci conosciamo un minimo ti presento mio padre! Papà, vieni qui, c’è una ragazzina undicenne che ti vuole conoscere!

L’uomo si fece avanti. Con un sorriso a duecentonovantaquattro (no, aspetta, i denti erano... vabbé, lasciamo duecentonovantaquattro) denti gli strinsi la mano.

- Credo che tu mi conosca già, non è vero?

Annuii. Non riuscivo a spiccicare parola dall’emozione.

- Be’, non mi stupisce. Buon viaggio, e Lily, bada a tuo fratello, ok?

- Ci puoi contare, pa’!

Salimmo sul treno e lei si avviò immediatamente ad uno scomparto che, a quanto pareva, ospitava tutte le sue amiche. Io iniziai a cercare uno scompartimento vuoto e ne trovai uno poco dopo. Entrai e cominciai a guardare fuori dal finestrino. Le famiglie salutavano i loro figli e c’era qualche giovane madre che piangeva dall’emozione. Poi un fischio e il treno iniziò a prendere velocità. Dopo una curva la stazione sparì e avvertii un fastidioso senso di vertigine. La mia avventura nel mondo dei maghi era appena iniziata.