Riparto con il sequel che mi frullava già in testa mentre terminavo la mia precedente storia, “Come la pioggia all’improvviso”.

Mi sono affezionata a questi personaggi, mi sembra di intraprendere una sorta di cammino con loro.

Grazie a chi vorrà leggere, grazie a chi vorrà lasciarmi un parere.

Buona lettura!

Francy

Due anni dopo 

Il treno era fermo al binario, pronto per partire all’orario stabilito. 

Patty prese il suo bagaglio in mano intenta a salire per sistemarsi.

Guardò per l’ultima volta verso l’entrata della stazione.

-Intanto andiamo a trovare posto – la esortò Evelyne mettendosi in spalla lo zainetto.

-Abbiamo trovato chi ti batte in ritardi! – esclamò Susie che fremeva impaziente, da settimane attendeva quel viaggio.

-Non sarà stato facile per Chris preparare tutto – affermò allora Patty giustificando l’amica che ancora non era lì con loro – noi abbiamo soltanto le nostre valigie ma lei non viene da sola.

Fu assalita da un senso di ansia, preoccupata per quel ritardo prolungato. 

 Erano ormai pronte a salire quando si sentirono chiamare.

-Ecco Chris! – gridò Patty voltandosi, sapeva sarebbe arrivata.

Le corsero incontro, Evy subito volle aiutarla afferrando il borsone e Susie il trolley.

Patty invece si gettò sulla piccolina praticamente strappandola dalle braccia della mamma.

-Ed ecco la nostra mascotte! – scandì bene sollevando la bambina quasi come fosse un trofeo.

-Ragazze perdonatemi per il ritardo – si scusò Chris trafelata – ma organizzare la partenza per me e Maya è stata un’impresa.

-Adesso sei qui – le disse Evy sorridente – questa è la cosa più importante!

-Allora – sentenziò Susie con solennità – che abbia inizio la nostra avventura europea! 

Il viaggio in treno verso l’aeroporto trascorse tranquillamente.

Durante il tragitto Patty illustrò nei dettagli il programma per quei quindici giorni che avrebbero trascorso in Germania, destinazione Amburgo.

-Questo è il depliant con tutti gli appuntamenti e gli orari delle partite – spiegò alle amiche – si inizia domenica con la gara inaugurale.

-Ma sabato – la interruppe Susie dando uno sguardo al foglietto – ci sarà una sorta di cena di apertura del torneo.

Patty annuì proseguendo:

-Certamente, parteciperemo anche a quella. Sabato inaugurazione con cena di gala e domenica prima partita Germania Inghilterra.

-Bene, bene – continuò Susie – questo quadrangolare mi affascina. 

-Germania, Inghilterra, Francia, Giappone – elencò Evy – sono tutte Nazionali decisamente interessanti.

-Soprattutto i loro giocatori – esplicitò Susie suscitando l’ilarità generale – sapete  che ho un debole per Benji ma vi confesso che quel francese, Pierre, mi affascina.

Risero ancora di più, Susie aggiunse:

-Ma indovinate chi mi attrae terribilmente, come una calamita?

Fece una pausa e con gravità annunciò:

-L’imperatore. Karl Heinz Schneider! 

Tutte commentarono sghignazzando tranne Chris che, guardando fuori al finestrino, accarezzava teneramente la testa della sua bambina accoccolata in braccio a lei.

In realtà quel nome, Karl Heinz, l’aveva fatta destare ma apparteneva a un passato che appariva ormai remoto.

-Chris – la chiamò sottovoce Patty coinvolgendola nella discussione – sei pronta a farci da guida e da interprete? 

-Oh certo – rispose l’altra pacatamente – conosco bene la città e poi, da casa di Benji, potremo muoverci con più facilità.

-E’ stato proprio gentile tuo fratello – specificò Evy – a prestarci il suo appartamento.

-L’idea di dormire a casa sua – disse Susie con spavalderia – mi stuzzica!

Risero tutte.

-Mi ha detto – spiegò allora Chris – che lo ha fatto per Maya. 

-Vedete come è dolce! – replicò Susie sbattendo le palpebre.

-Ti verranno gli occhi a cuore! – la canzonò Evy ridendo ancora più forte.

-Comunque sia – aggiunse Patty – mentre i ragazzi si sottoporranno a duri allenamenti noi ce la spasseremo diventando turiste itineranti!

-Ben detto! – risposero Evy e Susie quasi in coro.

-Ed io – concluse di nuovo Patty – inizierò ad abituarmi alla vita in Europa. Amburgo non è Barcellona ma settembre si avvicina e la data del mio trasferimento è imminente.

-Hai risolto con l’università? – chiese Susie all’amica.

-Sì, ho risolto – rispose l’altra – ho ottenuto la convalida degli esami e il passaggio alla facoltà di Barcellona.

-Perfetto – decretò Susie – poi mi racconterai se i corsi in Spagna sono più difficili dei nostri!

-Tu non avresti problemi! – s’intromise Evy – Stai andando come un treno, superi esami su esami senza tentennamenti. Sei proprio in gamba!

Susie arrossì chinando il capo, era molto determinata nello studio, aveva un’ottima media ed era in regola con tutti gli esami.

-Io sono un po’indietro – aggiunse Evy – ma felicissima di aver abbandonato la vecchia facoltà per intraprendere il nuovo percorso. 

-Ti vedo veramente bene a fare la maestra d’asilo – le disse Patty – secondo me è stata una scelta perfetta la tua!

Evy annuì e spiegò:

-Da quando ho iniziato il tirocinio poi, ho capito di aver intrapreso la strada giusta. Mi piace lavorare con i bambini, giocare e rapportarmi con loro.

-Lo credo – la schernì Susie – sei abituata a stare con Bruce!

-Devi sempre prenderlo in giro! – urlò Evy diventando rossa come un peperone tra le risate di Patty e gli sguardi di alcuni passeggeri che si erano voltati richiamati dal chiasso e dal gran vociare delle tre amiche.

Soltanto Chris era silenziosa e assorta. 

Guardava fuori il paesaggio che repentino cambiava. 

Continuava ad accarezzare la piccola Maya. 

Era tutto ciò che aveva d’importante.