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Autore: Marlena_Libby    04/04/2023    1 recensioni
Mentre sistemano l'orto di Coll, Taran e Eilonwy si scambiano dolci promesse d'amore
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornati a Caer Dallben, Taran si rese conto delle condizioni in cui versavano i terreni circostanti e soprattutto l'orticello di Coll, dove le erbacce stavano vincendo.
Sarebbe stato il suo primo compito come sovrano di Prydain: non una guerra, una battaglia o un'impresa eroica, ma risanare un campo abbandonato.
- Non è di certo un’impresa da re - commentò Eilonwy sorridendo.
- L'avevo promesso a Coll - rispose Taran. - Lui amava questo campo più di sé stesso. Ne parlava in continuazione e ne descriveva i prodotti con tanto amore che i gioielli, al confronto, sembravano semplici sassi.
- Si vede che Coll era un uomo molto saggio.
- Lo era - disse Taran con un sorriso malinconico.
- Beh, suppongo che ci sia da rimboccarsi le maniche e togliere le erbacce.
Così i due si misero di buona lena a ripulire il vecchio campo di Coll dalle erbacce che crescevano senza controllo e che costituivano solo l'inizio del lavoro: si trattava anche di separare le piante sane da quelle marce, isolarle, medicarle e ricostruire i sostegni per i tralci di vite ancora giovani e bisognosi di cure.
Eilonwy ascoltava le istruzioni di Taran scrupolosamente, senza ribattere e dimostrandosi un valido aiuto per il giovane.
Lui era ormai più che abituato al lavoro manuale e di certo lei non era spaventata dall'idea di sporcarsi un po' le mani.
- Lo sai, Taran? Dicono che la vita dei contadini sia noiosa, ma personalmente con tutto il lavoro che c'è da fare non penso che ci sia modo di annoiarsi.
- Sì, lo penso anch'io - rispose il giovane mentre assicurava una pianticella col fusto troppo debole al paletto di sostegno.
Andarono avanti per diverse ore finché non giunse il momento di mangiare.
La vecchia casa di Dallben era ormai un cumulo di macerie, quindi dovettero accontentarsi di sistemare il vecchio pentolone di rame sopra un fuocherello di sterpi all'aria aperta dove cuocere la zuppa.
Era un pasto molto semplice, ma sia Taran che Eilonwy lo trovarono delizioso.
- La regina di Mona lo riterrebbe sconveniente! - disse Eilonwy.
- Dovremmo proprio invitarla a pranzo qualche volta! - scherzò Taran.
Entrambi scoppiarono a ridere.
Mentre mangiavano, Eilonwy osservò attentamente Taran rendendosi conto di quanto fosse cambiato, e non solo fisicamente. Il suo sguardo, la sua espressione e il timido sorriso appena accennato delineavano il profilo di un uomo: una persona che conosceva l'importanza del lavoro e della fatica, il dolore e la sofferenza, il valore della gioia, della lealtà e degli affetti più cari. Questo era ciò che le piaceva di Taran, quello che sentiva di amare di lui ed era felice di constatare quanti miglioramenti avessero comportato in lui le esperienze raccolte lungo la strada.
Taran si rese conto improvvisamente dello sguardo di Eilonwy su di sé: era la prima volta che la ragazza sembrava osservarlo con la stessa ammirazione con cui la osservava lui e incredibilmente non si sentiva in imbarazzo a sostenere il suo sguardo.
- Bene, rimettiamoci al lavoro - disse Eilonwy quando ebbero finito di mangiare.
- Aspetta, prima vieni con me.
Taran la portò dove una volta c'era il vivaio dei fiori di Coll, che ormai non esisteva più se non per un cumulo di lunghi fili d'erba che spuntavano tra le pietre rotte.
Strappò alcuni di quei fili d'erba e li intrecciò, un po' come aveva fatto al telaio della Tessitrice, per farne un piccolo anello.
- Non è proprio l'anello che si addice a una principessa, ma è tutto quello che posso offrirti in questo momento - disse mettendo l'anello al dito della ragazza.
- Oh, prometto che non me lo toglierò mai! - disse Eilonwy dandogli un bacio sulla guancia.
Quell'anello era senza dubbio l'oggetto più prezioso di tutta Prydain, perché dentro c'era tutto l'amore di Taran.
E mentre i due giovani si abbracciavano e si scambiavano baci appassionati all'ombra del grande albero del giardino, piccole gemme di fiori sui rami si preparavano a germogliare di nuova vita.
   
 
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