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Autore: SaraPet87    11/04/2023    0 recensioni
Questa è la storia di Sam. Ed è anche un po’ la mia storia. E forse anche un po’ la vostra. Sam è una mamma single, una psicoterapeuta in formazione, un’amica, una figlia. Nella vita ha sofferto molto. Riusciranno la psicoterapia e l’amore a farle ritrovare se stessa?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lisa e Marylu sono entrambe appoggiate al bancone della cucina di casa mia. Stanno sorseggiando un analcolico alla frutta mentre io mangio un mix di nocciole, uvetta disidratata e anacardi pescandoli direttamente dalla confezione di plastica. Mi sento sempre affamata dopo la terapia. Come se non solo la mia mente ma anche il mio corpo si svuotasse e sentissi il bisogno di riempirlo di nuovo. Deve essere l’effetto del mettersi a nudo di fronte a qualcuno senza togliersi i vestiti. In salotto, Mattia e Giulio - il figlio di Marylu - sono buttati sul tappeto impegnati a lanciare le macchinine sulla pista della Hot wheels. Li sento bisticciare ogni tanto per la macchinina che deve lanciare ognuno, ma la situazione è tutto sommato sotto controllo. Giulio è uno dei pochi bambini con cui Mattia riesce a rimanere tranquillo. “Stasera andiamo al sushi?” Marylu interrompe il flusso dei miei pensieri “Prendiamo la formula All You Can Eat e ci sfondiamo di sashimi e onigiri!” “Ho promesso a Luca una cenetta romantica. Giulio è dai nonni stasera….” risponde Lisa rigirando la cannuccia nel bicchiere. Marylu sbuffa e fa una faccia fintamente esasperata: “uuuuuh, i soliti piccioncini!” “La tua è tutta invidia!” la canzona Lisa. “Puoi giurarci!” Marylu ride e noi con lei. Io e Lisa sappiamo che la sua risate nasconde un velo di tristezza. Ho conosciuto Lisa durante gli anni universitari, mentre io stavo seguendo la specialistica in Neuropsicologia e lei studiava Lettere in una facoltà poco lontana dalla mia. Ci incontravamo tutte le mattine allo stesso bar dove facevamo colazione. Alla fine, mettersi a parlare è stato spontaneo. Così come lo è stato il suo ingresso nel duo, fino ad allora privatissimo, composto da me e Lisa. Ai tempi, Marylu era felicemente fidanzata con la prima cotta del liceo. La loro sembrava una favola da commedia romantica, una di quelle storie che sarebbero durate per sempre dove si finisce col diventare vecchi insieme e camminare lungo le vie della città mano nella mano. Poi lui aveva avuto un incidente in moto e si era lesionato le vertebre toraciche e quelle lombari, finendo su una sedia a rotelle da cui, secondo i medici, non si sarebbe mai più alzato. E così aveva deciso di lasciarla, nonostante Marylu non si fosse fatta abbattere e si prendesse cura di lui con una devozione e un amore senza confini. Ti sto solo rovinando la vita, meriti la libertà di vivere una relazione che non ti costringa a fare la badante. Per lui probabilmente era stato un gesto d’amore. Per Marylu uno di puro egoismo. Come spesso accade quando capitano le cose brutte, la sua esperienza ci aveva avvicinate ancora di più. Dopotutto, avevo sperimentato sulla mia pelle cosa significasse perdere qualcuno con cui avevi progettato di passare la vita insieme: il mio ex si era dileguato due anni prima, quando gli avevo detto di essere incinta. Reagiamo alle esperienze negative in maniera intima e personale, ma spesso c’è un filo invisibile che lega le persone colpite da certi tipi di dolore. Le persone che hanno sofferto si riconoscono a vicenda. Io avevo reagito chiudendomi in me stessa, riversando tutte le mie energie su Mattia e annullando la mia essenza di individuo con bisogni e desideri. Marylu si era buttata a capofitto nel lavoro ed era diventata insegnate di ruolo. Ostentava serenità e aveva imparato ad usare l’umorismo come meccanismo di difesa. Ma si era anche tinta una ciocca di capelli blu, il colore della moto dell’ex. Quella ciocca blu era come i fiori posati sulla tomba di una persona amata e persa. Marylu aveva vissuto un lutto e quella ciocca blu diceva: “tu non ci sei più, ma io ti porterò sempre con me.” “Ooooooooh” Marylu richiama la mia attenzione “tu che mi dici per stasera?” “Cosa?” domando cadendo dalle nuvole. “Eccola là! Sei di nuovo partita per la tangente con le tue riflessioni da psicoterapeuta?” mi sfotte Lisa. “Taci!!” le faccio la linguaccia. “Allora ci vieni al sushi o no?” Lancio un’occhiata a Mattia. L’idea di lasciarlo provoca in me un vortice di sensi di colpa. Anche se so che il problema è più mio che suo e che, anzi, lui sarà più che felice di spararsi una puntata di Booba dietro l’altra insieme a Laura, la ragazza che chiamo in caso di necessità. E, in fin dei conti, una serata con un’amica non può che farmi bene. “Chiamo Laura e le chiedo se può venire a dare un’occhiata a Mattia. E basta che non facciamo troppo tardi: domani mattina ho appuntamento con Marco prima del lavoro.” Lisa e Marylu si lanciano un’occhiata densa di significati. “In effetti sarebbe imperdonabile che tu facessi tardi con Mr. Carta Da Parati!” mi ammonisce la prima, puntandomi l’indice contro. “Smettetela!!! Tutte e due! Sapete che non c’è niente tra noi.” “Noi lo sappiamo. Ma lui?” Le zittisco con uno “shhh” mentre prendo il cellulare dalla tasca della tuta e digito la chiamata rapida per Laura. È disponibile: sarà qui per le 19. Comunico la notizia a Marylu. Lei mi si avvicina e mi butta le braccia al collo. “Sushiiiiiiiii!!!”
   
 
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