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Autore: Alice95    13/09/2009    1 recensioni
Se un giorno dovessi rimanere da sola, cosa faresti?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prefazione>

Se un giorno ti ritrovassi da sola senza gli ultimi tre anni della tua vita ,cosa faresti?

Capitolo 1°
Erano le 4:30 quando mi svegliai per la prima volta ,dopo di che fu
uno svegliarsi continuo, alle 5:00, alle 6:18 e alle 7:00 l’ora di
andare a scuola. Quando mi alzai avevo mal di gola e non
respiravo bene, rimpiangevo il calduccio che c’era sotto le coperte,
sebbene fosse Aprile.
Feci colazione a fatica e di questo mia madre se ne accorse, rimanevo
a casa da scuola davvero poche volte all’anno 2 o massimo 3 giorni,
e questo era uno di quei giorni ,mi facevano male le ossa e a fatica mi mettevo
i vestiti e alla fine crollai sul materasso dietro di me…
Quando mi svegliai mi sentivo un po’ meglio ,la febbre doveva essere
passata e così anche il dolore alle ossa. Qualcuno doveva
avermi rimesso a letto ,perché i vestiti (jeans e maglietta)
erano stati sostituiti dal pigiama e le coperte mi
arrivavano al mento,girai appena la testa verso il comodino dove si
trovava la mia radio-sveglia ed erano le 4:32 ,la scuola doveva essere già finita.
Mi sedetti sul letto, avevo un brutto presagio, sentito delle voci che
arrivavano dalla cucina e per paura che qualcuno che non
fossero i miei genitori, ma qualche altro parente mi vestii in
fretta e furia, per quello che mi permetteva il poco mal di testa
che avevo e il freddo che avevo ai piedi, mi misi una
sciarpona che mi aveva regalato la mia migliore amica per il
compleanno e andai verso le voci, non erano allegre e ad un certo
punto fui tentata di tornarmene in camera e chiudere a chiave, il
presagio aumentava e così anche il peso allo stomaco, quella
sensazione non mi piaceva.
Quando varcai la porta della cucina i miei genitori si zittirono
all’istante e mi guardavano colpevoli ,come se quello che successe
dopo fosse tutta colpa loro.
In poco tempo la mia vita mi cadde dosso, non poteva essere era
impossibile… un incendio, così aveva detto papà, un incendio si era
portato via tre anni della mia vita, si era portato via ¾ del
mio cuore, mi sentito svenire, ma il peso al cuore non me lo
permetteva era impossibile, caddi sulle ginocchia e l’ultima
cosa che ricordai fu l’urlo di mia madre nel vedermi
svenire… già svenire.

Mi svegliai che era notte fonda, ero ancora vestita, la gola mi bruciava
e il cuore mi faceva male, in pochi secondi ricordai
tutto, i miei amici, i miei compagni ,la mia migliore amica… il mio
ragazzo ….erano morti… in un incendio.
Le lacrime spingevano per uscire, mi alzai velocemente ignorando il
forte giramento di testa e iniziai a correre, uscii fuori nell’ aria
fresca della notte, la gola bruciava come il fuoco che si era
portato via i miei amici, correvo e correvo e alla fine arrivai in
un tempo che non potrei classificare, forse un ora o forse due
minuti non avrei potuto dirlo, c’erano ancora alcuni
pompieri, ma il fuoco era stato spento, attraversai velocemente la
strada e guardai ormai la mia ex-scuola.
Macerie dappertutto, fumo a valanghe e persone chiassose, volevo
dirli di fare silenzio, di portare almeno un po’ di rispetto
per i miei amici, ma l’unica cosa che riuscii a fare fu
inginocchiarmi e gridare no a quella vita che mi aveva tolto tutto
quello che avevo, lasciandomi sola.

Lo so che è triste ,ma spero che vi sia piaciuta lo stesso. Ringrazio in
anticipo che recensirà e chi leggerà soltanto. Recensite.
  
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