(Non) abbastanza
Lontano da Cokeworth, attraversando una piazza gremita di gente, per la prima volta lo pensi. Prendi un respiro profondo mentre cammini – l’aria sa di smog e di nebbia.
Io sono abbastanza.
Londra è una giungla, un ecosistema in cui trovi il tuo senso: un’occupazione rispettabile e per cui vieni apprezzata. E se il giorno del colloquio eri arrivata alla Grunnings stringendo la ventiquattrore di pelle con la mano sudata, già il mese successivo, rispondendo al telefono, ti scopri con la voce ferma e il mento alzato.
Io sono abbastanza.
Lontano da tutto ciò che è strambo, anormale; in una villetta a schiera al numero quattro di Privet Drive, per l’ultima volta lo pensi. Prendi un respiro profondo mentre culli tuo figlio – la cameretta profuma di latte e di talco.
Io sono abbastanza.
*
Un fagotto lasciato davanti alla porta d’ingresso. Una lettera – stessa busta, stessa carta, stesso mittente – che ti riporta indietro nel tempo.
Sono abbastanza?