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Autore: squiddditentacolo    19/04/2023    0 recensioni
charlotte whitbley non ha mai sopportato tom delonge, ma per qualche strano motivo, il destino ha intenzione di unire le loro vite.
Genere: Romantico, Satirico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Scott Raynor, Sorpresa, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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ho sempre odiato tom delonge. 

 

da quando lo conosco non ho mai tollerato la sua esistenza. perché era nato il mio stesso giorno? perché le nostre madri hanno fatto amicizia? che ho fatto di male per meritarmi questo emerito stronzo che pensa solo a portarsi a letto ogni cosa che respira?

 

col tempo avevo cercato di farci l'abitudine, di evitarlo, insomma le solite cose, ma ero come una calamita per lui. dov'ero io c'era anche tom a rendermi l'esistenza impossibile.

 

questa situazione si ripeteva praticamente da sempre e non mi andava per niente bene. il peggio era arrivato durante l'adolescenza. una cosa allucinante! mi chiedevo spesso quali diavolo di problemi lo affliggessero, ma poi appena realizzavo che stavo pensando sul serio a lui avevo questo strano impulso di sbattere la testa contro il muro. faceva proprio uno strano effetto.

 

tralasciando tom per il resto andava tutto alla grande. avevo degli amici, discreti voti e tempo libero. cosa chiedere di più? mi mancava solo una famiglia più unita ed una macchina. ma avrei preferito un auto, l'altra cosa non era per niente realizzabile.

 

dopo questi stranissimi pensieri pre-sveglia, mi alzai finalmente dal letto e mi diressi immediatamente in bagno, il mio luogo di contemplazione preferito. e per fortuna che ne avevo uno tutto mio!

 

come ogni santo giorno presi i primi vestiti che mi capitavano in mano e raccattai qualche libro da mettere nello zaino. misi le cuffie nelle orecchie e dopo aver fatto colazione, con i litigi dei miei genitori soffocati dalle canzoni dei sex pistols, sfrecciai con il mio skateboard verso la scuola.

 

avevo un certo rapporto amore-odio con quel posto direttamente uscito dall'inferno. odiavo studiare ed odiavo i professori, ma mi piaceva stare lì con i miei amici ed adocchiare bei ragazzi, solitamente gli spezza cuori dell'ultimo anno, che solo a pensare che qualche mese dopo se ne sarebbero andati ti veniva da piangere. che bei momenti!

 

feci lo slalom tra i ragazzi sul marciapiede e mi sedetti sul muretto vicino all'entrata, aspettando che qualche faccia conosciuta e possibilmente simpatica mi raggiungesse.

 

la prima a farsi viva fu daphne, una delle mie più care amiche, che aveva una cotta assurda per mio fratello maggiore luke. esatto, proprio lui, l'idiota maledetto che non vuole accompagnarmi a scuola per non rovinarsi la reputazione da atleta, che a dirla tutta gioco meglio io a baseball rispetto a lui, un metro e ottanta di puro egocentrismo.

 

"ehi charlie!"

 

esclamò la bionda posizionandosi di fronte a me.

 

"luke ti ha detto qualcosa su di me?"

 

"non gliel'ho nemmeno chiesto, sai che appena gli parlo mi lancia qualcosa addosso"

 

"é davvero forte"

 

"é solo abituato a lavorare di braccio"

 

"charlotte!"

 

disse con aria sconcertata.

 

"potevi trarre due diverse conclusioni ed hai scelto proprio quella a cui pensavo"

 

"smettila di dire queste cose!"

 

bigotta come i suoi genitori.

 

"e tu finiscila di parlarmi di mio fratello, é imbarazzante"

 

"scusa"

 

rispose chinando il capo.

 

"charlie, che hai combinato?"

 

domandò janey, la nuova arrivata del gruppo.

 

"sai che non sopporto chi dice che luke é una brava persona"

 

dissi saltando giù dal muretto e dirigendomi verso l'ingresso, seguita dalle mie amiche.

 

"guarda chi c'è lì che ci guarda?"

 

chiese retoricamente janey, indicando un esemplare di tom delonge con la bava alla bocca per la quantità di ragazze non alla sua portata che gli sculettavano davanti senza alcun ritegno.

 

"avete proprio dei gusti di merda voi due, eh. una l'idiota per eccellenza, l'altra il puttaniere. voi siete proprio fuori"

 

"lo dici solo perché non ti sei mai innamorata"

 

"questo non potete saperlo"

 

"si vede e basta"

 

"adesso non tiriamo fuori questi discorsi che altrimenti mi viene l'istinto omicida"

 

le ragazze annuirono e subito dopo ci separammo. per nostra sfortuna avevamo pochi corsi in comune e il guaio più grande era che io li avevo quasi tutti con delonge, che prese la stupida decisione di seguirmi.

 

"che vuoi delonge?"

 

chiesi continuando a camminare.

 

"non ho detto ancora niente"

 

"ma scommetto che il tuo stupido cervello vuole rischiarsela a tal punto di sparare qualche cazzata super mega galattica"

 

"ehi!"

 

esclamò prendendomi il braccio.

 

mi girai con la faccia nera dalla rabbia.

 

"la smetti di parlarmi così?"

 

"solo se eviti di comparirmi davanti ogni singolo secondo della mia vita"

 

"non é colpa mia"

 

"potresti almeno evitarmi, ma scommetto che ti piace un sacco darmi fastidio"

 

"hai proprio ragione!"

 

disse ridendo.

 

"ho proprio un pugno in partenza verso la tua faccia, vuoi prenderlo in pieno o preferisci schivarlo, almeno per ora?"

 

il ragazzo mollò la presa, ma fece il grave errore di controbattere.

 

"ti sei svegliata male o hai solo le tue cose?"

 

ed ecco qua, il mio 90% di dna da attaccabrighe prevalse sul restante 10%. se non avesse detto l'ultimo pezzo di frase, forse lo avrei risparmiato. ma era come se la mia mano si muovesse da sola.

 

all'improvviso mi ritrovai le nocche sporche di sangue, del lurido sangue di delonge.

 

"ahio!"

 

esclamò portandosi le mani al naso ed imprecando in cinquemila lingue diverse.

 

"whibley, delonge! che state combinando?! venite immediatamente in presidenza!"

 

e fu così che mi ritrovai, per la prima volta dell'anno, nell'ufficio del preside.

 

me ne stavo seduta in sala d'aspetto insieme ai miei genitori, uno più nero dell'altro.

 

"come ti è saltato in mente di picchiare tom?"

 

chiese mio padre con tono duro.

 

"mi stava dando fastidio ed ho reagito!"

 

parli del diavolo e spunta tom delonge. sorrisi, fiera di come gli avevo conciato la faccia. aveva il naso viola per la botta, ma sicuramente non era rotto, non avevo usato completamente la mia forza. sua madre lo accompagnò nell'ufficio e dopo una mezz'ora abbondante uscirono, fermandosi a parlare con mia madre, che continuava a scusarsi per il mio comportamento, patetica!

 

quando fu il mio turno, mi vennero chieste per la mia milionesima volta le mie motivazioni. il preside mi risparmio una bella sospensione grazie alla bugia di tom. nonostante tutto mi aveva coperto. forse per via della severità di mio padre o perché voleva qualcosa in cambio. 

 

fatto sta che venni messa in punizione insieme al ragazzo, poteva andarmi decisamente peggio!

 

 

SPAZIO AUTRICE

grazie per essere arrivati alla fine di questo capitolo. gli inizi sono sempre i peggiori, la relazione tra la nostra charlie ed il nostro bellissimissimo tom sono un ottimo esempio.

fatemi sapere cosa ne pensate!

 

kisskiss🤙

   
 
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