Quel pomeriggio Jack stava parlando a Jessica delle antiche scoperte dei primi Acchiappafantasmi della storia, custodite nel vecchio manuale tramandato per generazioni.
- Quindi mi stai dicendo che gli antichi Acchiappafantasmi sapevano come eliminare gli spettri definitivamente? - chiese sorpresa Jessica.
- Beh, sì - rispose Jack. - Non è un rituale difficile, ma è contrario ai precetti che ci sono stati tramandati. La smaterializzazione di uno spettro bandisce temporaneamente la sua esistenza sul nostro piano e questo è consentito per mantenere l'equilibrio. Procedere all'eliminazione definitiva di un ectoplasma equivarrebbe ad un omicidio.
- Non capisco. In fin dei conti stiamo parlando di gente che è già morta da secoli. Come si può uccidere chi è già morto?
- È questo il punto: non potendo ucciderlo una seconda volta, il fantasma verrebbe completamente disintegrato.
- Ma se eliminaste Malefix in questo modo, tanti problemi sarebbero risolti.
- Sì, ma al prezzo della nostra etica professionale! Secondo gli insegnamenti degli antichi Acchiappafantasmi, la distruzione totale di un fantasma equivale alla cessazione di una vita umana che non può ascendere a nessuna esistenza! Sarebbe un vero e proprio omicidio dietro pagamento!
- Certo che è veramente incredibile! Ci sarebbe materiale per scrivere un articolo coi fiocchi!
- No Jessica, non questa volta. Si tratta di un'informazione estremamente confidenziale. La gente comune potrebbe non condividere le nostre ragioni e arrivare ad odiarci quanto i fantasmi.
- Capisco, ma...
- Niente ma, Jessica. Mi dispiace, ma devi promettermi che non scriverai niente sul tuo giornale. Ti ho detto tutto solo perché so che posso fidarmi di te.
- Va bene, Jack - disse lei chiudendo il taccuino. - Anche se si tratta di un grandissimo scoop , farò come dici per rispetto della nostra amicizia.
- Sapevo che avresti capito - sorrise lui.
Si salutarono e Jessica tornò in redazione.
- Allora Jessica, è pronto il tuo pezzo sugli Acchiappafantasmi?! - le urlò contro il suo capo, il signor Stern.
- Non ancora, signore.
Ma lui le strappò di mano il taccuino, scorse velocemente gli appunti e disse: - E con una notizia del genere vorresti farmi credere che non hai il pezzo?! Questa è roba da prima pagina!
- No capo, non può farlo! - protestò Jessica.
- Certo che posso! - tagliò corto lui. - Tranquilla, finirà nell'edizione del mattino con la tua firma!
Purtroppo Jessica non riuscì a fermare Stern e il giorno dopo l'articolo venne pubblicato.

Come immaginava Jack, il pubblico non reagì bene alla notizia.
I mass media montarono una vera e propria inchiesta diffamatoria nei confronti di Jack e Eddie, indicandoli addirittura come complici dei fantasmi.
Gli sponsor ritirarono il loro marchio pubblicitario dalle vendite e un giudice intentò una causa contro di loro, condannandoli a pagare 5000000$ a testa e a sospendere l'attività.
La polizia mise dei sigilli al loro quartier generale e catene e lucchetti sulla povera Fanta-Buggy.
Nessuno si fidava più di loro e qualcuno arrivò addirittura a lanciare pomodori e uova marce alle loro finestre.
Jessica arrivò lì trafelata e cercò senza successo di calmare la folla inferocita, poi vide Jack e Eddie a terra con i vestiti sporchi e le facce piene di lividi.
Cercò di aiutarli a rialzarsi, ma loro la respinsero e la guardarono con occhi pieni di disprezzo.
- Avevi promesso di non dire niente! - strillò Jack con voce tagliente. - Hai tradito la nostra fiducia!
- No Jack, io...
- Non vogliamo ascoltarti! - disse Eddie con tono ferito. - Adesso ci odiano tutti per colpa tua!

Dato che l'attività era stata chiusa, Malefix e i suoi potevano terrorizzare la popolazione senza paura di essere fermati.
Jessica tornò dagli Acchiappafantasmi ogni giorno e telefonò in continuazione per cercare di spiegare che era stata colpa del suo capo, ma loro non volevano ascoltarla.
Cercò allora di sistemare le cose con i mass media, ma veniva subito messa a tacere dai grandi giornali o ignorata dalla comunità.
- Adesso basta, Jessica! - le urlò un giorno Stern. - Devi smetterla di difendere quegli idioti!
- No capo, non lo farò! Loro sono miei amici e non hanno fatto niente di male per meritarsi tutto questo!
- Quell'articolo è stato la nostra miniera d'oro, quindi smettila o ti licenzio!
A quel punto Jessica perse la pazienza: sbatté il suo tesserino da giornalista sulla scrivania di Stern, gli diede un sonoro ceffone e andò via sbattendo la porta.
Girò senza meta per qualche ora, poi si diresse a casa degli Acchiappafantasmi per cercare di nuovo di parlare con loro.
Quando arrivò vide Grunt che aiutava i ragazzi a caricare pesanti scatoloni su un camion: avevano ricevuto l'avviso di sfratto dal tribunale, perciò erano costretti ad andarsene e a non tornare mai più.
- Ciao...
- Che cosa ci fai qui?! - disse Eddie arrabbiato.
- Ragazzi, vi assicuro che non è stata colpa mia! Mi conoscete, non farei mai nulla per ferirvi!
- Lasciaci in pace! Ti credevamo un'amica, invece sei una vipera che pensa soltanto alla carriera! - aggiunse Jack.
Grunt annuì per dire che era d'accordo.
Prima che Jessica potesse dire altro, arrivò un pazzo armato di pistola e la puntò contro Jack.
- BASTARDO TRADITORE DELL'UMANITÀ! MUORI!
Senza pensarci, Jessica si buttò davanti a Jack per proteggerlo e il proiettile la ferì alla spalla.
Il pazzo gettò a terra la pistola e scappò via.
Jack prese subito Jessica tra le braccia.
- Jessica, tu... - mormorò accarezzandole una guancia.
- Oh Jack, mi dispiace tanto! - disse lei per poi perdere i sensi.

Dimenticando l'astio nei suoi confronti, Jack, Eddie e Grunt portarono Jessica all'ospedale più vicino.
Per fortuna il proiettile venne rimosso facilmente e la ferita non era grave.
Quando entrarono nella sua stanza, Jack le fu subito accanto e chiese: - Jessica, come stai?
- Bene. I medici mi hanno detto che guarirò con qualche settimana di riposo - rispose lei. - Ragazzi, io non ho scritto quell'articolo su di voi: il mio capo, il signor Stern, ha preso il mio taccuino e ha pubblicato tutto con il mio nome!
- Quindi stavi dicendo la verità! - esclamò Eddie.
- Oh Jessica, ci dispiace di non averti ascoltata! - disse Jack.
- Non vi preoccupate! Anch'io ho sbagliato, avrei dovuto sbarazzarmi subito di quegli appunti invece di portarli al giornale!
- Stern ci ha rovinato la vita! Dobbiamo fargliela pagare! - esclamò Jack arrabbiato. - E io so già come!

Quando Jessica fu dimessa dall'ospedale, misero in atto il piano di Jack.
Ormai i fantasmi erano ovunque in città, così trovarono Ghigno, Apparitia e Fangster proprio davanti alla sede del giornale di Jessica.
- Ecco qui gli aiutanti più incapaci di Malefix! - disse Jack.
- Come osi, moccioso?! - disse Apparitia.
- Scommetto che non sareste capaci nemmeno di infestare quel giornale!
- Ah, davvero?! - disse Ghigno. - Forza, dimostriamogli con chi hanno a che fare!
I tre spettri si catapultarono nell'edificio e fecero scappare tutti tranne Stern, che si buttò dalla finestra del terzo piano e rimase appeso all'asta della bandiera.
- AIUTO! AIUTATEMI!
- Perché dovremmo dopo quello che ci ha fatto? - disse Jack.
- VI PREGO! - gridò Stern piangendo.
- Ok, ma lei prima dovrà dire di aver scritto quell'articolo sugli Acchiappafantasmi e che era completamente inventato! - disse Jessica.
- SÌ, SÌ!
Così, con Grunt che reggeva la videocamera e Jessica il microfono, Stern ammise tutto e lo tirarono giù.

Dopo quella dichiarazione in diretta TV, Stern venne licenziato dal giornale e tutte le accuse agli Acchiappafantasmi furono sciolte.
Il quartier generale e Fanta-Buggy vennero liberati, i ragazzi ebbero un cospicuo risarcimento e ricevettero moltissime lettere di scuse.
Jack aprì una bottiglia di champagne, lo versò a tutti e disse: - Brindiamo alla ripresa della nostra attività!
- E alla promozione di Jessica a capo del giornale! - aggiunse Eddie.
- E soprattutto alla nostra amicizia! - disse Jessica.