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Autore: Nao Yoshikawa    09/05/2023    4 recensioni
Fred, Hermione, tre bambini a cui badare e un momento molto speciale.
«Beh? Io e George abbiamo imparato prima ad andare su una scopa che a camminare e guarda come siamo cresciuti bene» sorrise e poi fece una smorfia. «Emh, d’accordo, meglio lasciar perdere.»
«Io voglio andare in spiaggia» suggerì Victoire.
«Giusto, bella idea. Possiamo fare il bagno e vedere chi resiste di più in apnea»
«MA FRED!» esclamò Hermione. Aveva l’impressione che il suo compagno non la stesse ascoltando.
«E va bene, niente prova di resistenza in apnea, solo il bagno» le concesse, alzando gli occhi al cielo.
Oh, povera lei. Sembrava che Fred avesse un’età compresa tra i sei e i venticinque anni, ma pensava ciò nell’accezione più positiva possibile.

Storia partecipante alla challenge "Tanti piccoli semi per far fiorire nuove storie" indetto sul gruppo L'angolo di Madama Rosmerta.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Fred Weasley, Hermione Granger, Louis Weasley, Victorie Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Il giorno in cui Fred Weasley colse l'attimo


Quando a Hermione e Fred era stato chiesto di badare per una giornata ai piccoli Victoire, Louis e Dominique, non avevano potuto dire di no. Adoravano i loro nipoti e, inoltre, Fleur e Bill avevano offerto loro ospitalità a Villa Conchiglia, in modo che non dovessero preoccuparsi di spostarsi. E così erano andati fino in Cornovaglia – viaggio reso istantaneo grazie al comodo uso di una Passaporta – ed erano stati accolti da tre chiassosi bambini dai capelli simili a fili d’oro.
Bill si era scusato per il poco preavviso, ma lui e Fleur avevano un impegno irrevocabile e Molly e Arthur si trovavano momentaneamente in Romania,
«…E visto che sei l’unico senza bambini al seguito e senza impegni, ho pensato di chiedere a te.»
«D’accordo, ho capito, non c’è bisogno di spiegazioni! Io adoro i bambini. E anche Hermione. Certo, tre tutti insieme è la prima volta, ma cosa vuoi che succeda?»
Bill aveva inarcato un sopracciglio.
«Posso fidarmi?»
«Avanti, Bill. Sto scherzando! Non stare in pensiero» lo aveva infine rassicurato suo fratello. E così Bill e Fleur avevano lasciato i loro tre bambini alle amorevoli cure degli zii. Victoire, la più grande, portava una giunchiglia tra i boccoli biondi e fissava indispettita Fred.
«Io mi annoio» borbottò.
«E pure io» piagnucolò la sorellina più piccola. Loius invece, ancora non molto bravo a parlare, gorgogliò qualcosa in braccio a Hermione.
Fred si inginocchiò, in modo da essere alla stessa altezza della bambina.
«Posso insegnarvi a giocare a Quidditch. Non sono bravo quanto vostra zia Ginny, ma anche io so il fatto mio.»
«Oh, Fred» sussurrò Hermione. «Non so se è il caso, sono tutti così piccoli. Rischiano di farsi male.
«Beh? Io e George abbiamo imparato prima ad andare su una scopa che a camminare e guarda come siamo cresciuti bene» sorrise e poi fece una smorfia. «Emh, d’accordo, meglio lasciar perdere.»
«Io voglio andare in spiaggia» suggerì Victoire.
«Giusto, bella idea. Possiamo fare il bagno e vedere chi resiste di più in apnea»
«MA FRED!» esclamò Hermione. Aveva l’impressione che il suo compagno non la stesse ascoltando.
«E va bene, niente prova di resistenza in apnea, solo il bagno» le concesse, alzando gli occhi al cielo.
Oh, povera lei. Sembrava che Fred avesse un’età compresa tra i sei e i venticinque anni, ma pensava ciò nell’accezione più positiva possibile.
«Temo faccia un po’ troppo freddo per un bagno. Ma possiamo fare una passeggiata in spiaggia, raccogliere conchiglie…»
Gli occhi di Victoire si illuminarono.
«Sì, mi piace. Raccogliamo conchiglie!»
«Gliamo cchiglie!» ripeté Dominique.
 
Hermione aveva avuto una buona idea. In realtà aveva sempre delle buone idee, era lei il genio della coppia. E quella più responsabile. Fred si occupava del lato più divertente delle cose, facendo appello al suo lato da fanciullo che non se n’era mai andato. E la cosa più bella, era che spesso Hermione si faceva trascinare, ridendo con gli occhi luminosa. Quelli erano i momenti in cui si ricordava di quanto l’amasse.
Quello era uno di quei momenti. Dominique e Victoire camminavano a pochi passi da loro senza difficoltà, fermandosi di tanto in tanto a raccogliere qualche conchiglia che aveva attirato la loro attenzione. Louis camminava tra loro, tenendoli per mano, sulle sue instabili gambette. Ad una certa si era stancato e Fred se l’era caricato sulle spalle, con somma gioia del bambino. Poi Hermione aveva suggerito di stendere il telo che si era portata provvidenzialmente dietro. Con Louis al sicuro disteso accanto a loro e le bambine che giocavano a riva – sempre sotto il loro occhio attento – i due poterono tirare un sospiro di sollievo.
«Accidenti, danno un gran da fare, eh?» domandò Fred.
«Beh, sono bambini, è normale che sia così. Ma è davvero affascinante parlare con loro, capiscono molto più di quanto noi adulti pensiamo» disse Hermione piena di ammirazione. Fred la guardò con la coda dell’occhio. Era sicuro che un giorno sarebbe stata una madre eccellente. Anzi, come genitori non sarebbero stati affatto male visto il modo in cui si equilibravano. Fred non aveva mai fatto segreto di sognare una famiglia. E nemmeno Hermione. Solo, non era ancora arrivato il momento giusto. O forse il momento giusto andava colto, un po’ come le sue nipoti stavano raccogliendo conchiglie sulla riva.
«Hermione, sai? Tu mi piaci» disse Fred ad un tratto. Hermione arrossì e poi sorrise.
«Sono felice di sentirmelo dire, considerato che stiamo insieme da sei anni. Mi piaci tanto anche tu.»
«Ma tu mi piaci di più» insistette lui, voleva sempre avere l’ultima parola. «Mi piace la tua intelligenza, il fatto che tu sappia sempre cosa fare. E poi sei dolce, materna, affettuosa. Sei come me, ma sei anche diversa.»
Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma non lo fece perché intuì che Fred non aveva ancora finito. Il suo compagno di vita era in grato di sorprenderla facilmente, senza essere mai banale. Fred guardò vero il cielo, pensieroso.
«È lecito inventare verbi nuovi? Voglio regalartene uno io.»
«Cosa…?» domandò Hermione.
«Io ti cielo, così che le mie ali possano distendersi smisuratamente per amarti senza confini.»
E dicendo ciò allargò le braccia come se stesse cercando di stringere l’aria intorno a sé e si voltò a guardarla, con due occhi innamoratissimi. Ad un’occhiata superficiale, sarebbe potuto sembrare tutto uno scherzo. Ma Hermione, che conosceva bene Fred, sapeva quanto fosse serio e quanto le stesse parlando con il cuore in mano.
«Fred» gemette commossa, con gli occhi lucidi. «Ti sei messo in testa di farmi piangere, vero?»
«Oh, no. Non piangere. Non sono certo impazzito. Io sarò anche quello meno intelligente dei due, ma ho i miei guizzi di genio» la stuzzicò. Hermione stava per rispondergli che, per lei, lui era non solo il più intelligente fra tutti, ma anche il più bello e la persona migliore con cui potesse stare. Ma Victoire corse loro incontro tutta trafelata, tenendo qualcosa in mano.
«Zia Hermione, guarda che strana conchiglia ho trovato!»
Hermione osservò la strana conchiglia di un bianco perlato.
«Ma questa non è una vera conchiglia, sembra…ecco… finta…»
«Ottimo spirito di osservazione, mia cara» disse Fred, divertito. «Permetti?»
Prese la conchiglia dalle sue mani e l’aprì. Hermione poteva anche essere intelligente e sveglia, ma quella volta non era stata capace di leggere tra le righe e Fred gliel’aveva proprio fatta sotto il naso. La conchiglia celava un anello luccicante.
«Ma cosa… come… quando…?» domandò, guardandolo.
«Se te lo stessi chiedendo, ho improvvisato. Avevo piani diversi, sono giorni che me lo porto dietro sperando di cogliere il momento giusto. Ma poi siamo venuti qui e si è creata un’atmosfera particolare e… beh» tossì, improvvisamente nervoso. «Volevo chiederti, se non hai nulla da fare per il resto della tua vita, ti va di sposarmi?»
Victoire esultò.
«Zia Hermione, dì di sì!»
«Dì di sì!» fece eco Domique. Perfino Louis si era svegliato e si era messo seduto, battendo le manine interessato. La tifoseria non mancava di certo. Sapeva che Fred avrebbe voluto sposarla un giorno, ma non immaginava volesse chiederglielo proprio in quel momento. E il fatto che avesse scelto un momento così normale lo rendeva speciale.
«Sì, Fred. Ma certo che mi va, lo voglio assolutamente!» esclamò, porgendogli la mano tremante. Fred le infilò l’anello al dito, soddisfatto. Aveva scelto proprio bene.
«Auguri, auguriii!» gridò Victoire saltandole in braccio. «Noi sapevamo tutto. E ho aiutato.»
«E io non avevo intuito proprio un bel niente» Hermione rise di cuore. «Me l’hai fatta questa volta, Fred.»
«Ho solo colto l’attimo giusto. Però sì, si può anche dire che questo sarà il giorno in cui Fred Weasley ha fregato Hermione Granger.»
«Oh, ora non montarti la testa!»
Hermione portò una mano tra i suoi capelli rossi e lo baciò, mentre Victoire si portò una mano davanti la bocca, divertita e imbarazzata al contempo.


N.D.A
Io molto felice di aver scritto questa storia, essendo la Fremione una delle mie OTP ed essendo che era tantissimo che non dedicavo loro una storia. Per questa volta ho optato per qualcosa di dolce e felice, generalmente loro m'ispirano tanto angst. NON questa volta. Il pacchetto che ho usato per la storia è il seguente: Prompt: passeggiata in spiaggia, Citazione: "È lecito inventare verbi nuovi? Voglio regalartene uno: Io ti cielo, cosi che le mie ali possano distendersi smisuratamente, per amarti senza confini" Situazione: A e B si ritrovano costretti a fare da baby-sitter a dei bambini Bonus: Un personaggio ha un fiore tra i capelli Spero tanto che la lettura vi aggradi, vi abbraccio e - spero - a presto!
   
 
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