Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: Theodore Daisuke    11/05/2023    0 recensioni
La mia altra storia, che ripubblico ;). Ho letto molte storie (inglesi più che altro) dove qualche volta capitava che Clopin avesse a che fare con personaggi gay, e spesso lui si è mostrato spesso aperto e contrario alla discriminazione, solo una volta l'ho visto decisamente contro, il che mi è sembrato pure logico visti i tempi in cui viveva e dove i rapporti tra persone dello stesso sesso era bandite. Ecco cosa accadrebbe se Clopin avesse a che fare con un suo suddito che presenta interessi molto diversi da quelli comunemente accettati.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clopin, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Una falsa amicizia Quando l'aveva raggiunto dicendogli che doveva parlargli urgentemente, lui non aveva nemmeno lontanamente immaginato che cosa Andromeda avesse intenzione di riferirgli. Al massimo quel giorno si era svegliato con la sensazione che sarebbe successo qualcosa, la sentiva nell'aria. Ormai ne aveva viste più che abbastanza per "sentire" quando qualcosa si preparava a manifestarsi ma non se ne era preoccupato più di tanto. Si stava per recare al lavoro ,come al suo solito, già pregustando il momento in cui i bambini l'avrebbero raggiunto e fatto a gara tra loro per imporre la propria storia preferita quando la nuova arrivata l'aveva fermato sulle scale "Clopin, aspetta per favore" lo aveva chiamato raggiungendolo a passo di corsa. Lui al richiamo si era fermato e voltandosi aveva regalato un sorriso a 32 denti alla ragazza dai capelli neri e gli occhi blu che chiedeva la sua attenzione prima di salutarla "Buongiorno Andromeda. Che cosa succede?" lei non fece attendere la risposta "Potresti dedicarmi qualche minuto, per favore? Ho bisogno di parlarti in privato" lui senza abbandonare il sorriso ma inarcando un sopracciglio per esprimere il suo stupore e curiosità replicò "Naturale. Vieni" e detto questo la portò nella sua tenda, domandandosi che cosa potesse esserci di tanto serio da richiedere un colloquio privato ma poi si rese conto che trattandosi di Andromeda, tutto era possibile e niente certo. Era una rom italiana fuggita da Roma per motivi che non aveva mai rivelato e Clopin sulle prime notando che la ragazza portava i capelli neri talmente corti da poter essere quasi scambiata per un maschio aveva avuto la netta sensazione che la ragazza fosse stata stuprata, avesse ucciso l'assalitore e la città l'avesse condannata. Tra sè aveva pensato che quello di Andromeda fosse il suo modo ,sebbene un pò bizzarro, di affrontare il trauma pertanto quando molti gli avevano fatto notare l'acconciatura della ragazza manifestando perplessità aveva placato gli animi. In seguito nel tentativo di aiutarla ulteriormente ,sebbene non fosse sicuro della sua supposizione e non avesse il coraggio di chiederlo alla diretta interessata, aveva chiesto alla persone a lui più vicine di essere molto gentili con lei e anche lui aveva dato il suo contributo ma poi il suo comportamento aveva in un certo qual modo messo in dubbio le sue idee riguardo le motivazione della fuga della donna. Infatti da subito aveva manifestato interesse nel fare amicizia praticamente solo con i maschi, donando tuttavia un comportamento cortese e sempre disponibile verso le creature del suo sesso rendendo comunque evidente che non fosse disposta ad avere lo stesso tipo di confidenza con quella che donava agli uomini. Anche lui non era stato risparmiato in questo e naturalmente  aveva finito non solo lui ma anche tutti gli altri pensato che la nuova arrivata fosse alla fine solo una ragazza ,come dire, "eccessivamente disponibile" (non che a lui e agli altri la cosa dispiacesse visto che la ragazza era piuttosto appetibile) ma poi....col cavolo! Quando un uomo ,piuttosto conosciuto alla corte per la sua volgarità ed era anche l'unico con il quale Andromeda non aveva voluto avere niente a che fare, provò ad avvicinarsi a lei utilizzando le stesse frasi che usava per attirare le prostitute (e che avevano grande successo con queste) Andromeda aveva risposto sferrandogli un cazzotto che poco ci mancò che non gli staccasse la mascella per poi invitarlo ad andare a sfogare i suoi istinti con qualcun'altra per poi aggiungere ,a voce volutamente alta perchè sentissero tutti e tutti capissero di aver male interpretato il suo interesse verso i maschi, che lei non era una prostituta e che il sesso non era nei suoi obiettivi. Da allora nessuno più la molestò e Andromeda potè continuare la sua vita, sebbene i suoi gusti riguardo le amicizie lasciava comunque perplessi. L' unico cambiamento degno di nota fu quando fece amicizia con la bella Esmeralda, una persona che aveva una grande confidenza con Clopin e quest'ultimo la proteggeva come se fosse la sua sorella minore. Mentre si sedevano e lei si sistemava la gonna color rosso notò che le gambe invece di essere nude avevano qualcosa di nero ma poichè si trattò di una visione di pochi secondi non potè essere sicuro di niente nè fare alcuna congettura pertanto si preparò ad ascoltare quanto la ragazza volesse riferirgli. Notò che Andromeda aveva qualcosa di strano negli occhi: gli brillavano. A questo si accorse che si torceva le mani ed aveva un sorriso contento in faccia e da lì capì che gli voleva confidare qualcosa che le era successo e tale pensiero gli attraversò il cervello mentre un sorriso si allargava sempre più "Si è innamorata". Mettendosi più comodo con quel sorriso amichevole in faccia le disse "Avanti dimmi, chi è?" e lei nervosa e un pò rossa "Oh, è così palese?" "Si, disse lui con lo stesso sorriso che un padre avrebbe riservato alla figlia et similia, chi è?" e lei guardando in aria "Mi sono tanto innamorata. Una creatura molto bella, gentile e coraggiosa" e lui sempre con quel sorriso mentre si lisciava il pizzetto "Congratulazioni. Gliel'hai detto?" e intanto pensava "Finalmente ha superato il trauma" "No ,rispose lei, perchè non so come avrebbe reagito. Volevo per questo chiedere a te, visto che hai grande confidenza con questa persona" "Ma è a conoscenza dei sentimenti che provi per lui? Avete mai avuto dei momenti di intimità, anche cose semplici come baci o altro?" domandò lui adesso un pò preoccupato pensando ad un eventuale rifiuto di questa persona sconosciuta mentre in contemporanea si chiedeva chi fosse il fortunato e lei con una strana ma breve occhiata "Nono, non sa niente e non so nemmeno se mi ricambia. Pertanto io non ho preso alcuna iniziativa in quel senso" "Tombola ,pensò lui, speriamo che fili tutto liscio" mentre la bocca lasciò uscire tale frase "Tu dici che lo conosco? Se posso aiutarti, ben volentieri ma devi dirmi chi è" e qui notò che lei cominciava a guardarlo stranita e perplessa e a quel punto fu lui ancora a parlare "Cosa c'è, perchè mi guardi così?" e nel tentativo di scherzare le domandò "Sono forse io?" e lei ,con un'espressione adesso non più tanto sicura, rispose piano "No" "Peccato ,rispose un pò serio e un pò sempre scherzando, se fossi stato io ti avrei detto subito si. Comunque se non sono io, allora chi è il fortunato?" qui calò il silenzio prima che Andromeda gli domandasse piano "Senti, Clopin, noi siamo amici, vero?" "Si" rispose lui perplesso "Se io mi rivelassi diversa, mi faresti del male? Intendo, mi uccideresti?" qui passarono diversi secondi prima che Clopin quasi ridendo ma senza alcuna punta di divertimento replicasse "Andromeda, si può sapere che cosa mi devi rivelare? Mi stai ponendo una serie di domande che a parte il fatto che non le capisco mi stanno cominciando anche a confondere. Sei venuta da me tutta felice  e ora sembri sull'orlo dell'abisso. Che cosa è successo?" e lei ,dopo essersi grattata la testa, rispose "Risponderò alla tua domanda ma mi devi giurare che rimarrà tra noi e che non mi caccerai dalla corte o quantomeno non mi denuncerai a nessuno" "D'accordo ,replicò lui serio, ma adesso parla" e lei dopo un profondo respiro "Io mi sono innamorata ma non di un uomo" e qui gli occhi del suo ascoltatore si spalancarono "Andromeda, non è divertente" si limitò a dire "Non è di un uomo che mi sono innamorata" si sentì ripetere e qui senza accorgersene la mano cominciava ad avvicinarsi al coltello legato al fianco mentre gli occhi si stringevano "L'oggetto del tuo amore ,disse quest'ultima parola con un tono grondante ora disgusto, è per caso un bambino?" ma si rilassò un pò vedendo gli occhi sgranati della ragazza che rispose subito "NONO!! Che dici?" ma a quel punto la risposta fu chiara e Clopin rendendosi conto della verità spalancò gli occhi e la bocca al massimo prima di balbettare con voce bassa "Mi stai dicendo che si tratta di una donna!?" non ci fu risposta ma ormai non ce ne era alcun bisogno. Andromeda rimase a testa bassa mentre l'uomo rifletteva velocemente prima di dire con voce gentile ma anche decisa "Senti Andromeda. Io sono un uomo e posso solo immaginare quanto sia dolorosa l'esperienza che hai avuto tu ma devi reagire. Capisco che per quello che hai subito tu possa anche provare il desiderio di non essere più una donna e cerchi di comportarti da uomo ma è il sesso femminile al quale appartieni e devi accettarlo. Non potrai mai diventare un uomo" "Clopin ma che stai dicendo? Non capisco" e lui paziente "Ho capito che sei stata stuprata nella tua città di origine. Si ,insistette di fronte all'espressione sorpresa della ragazza, e capisco che hai cercato e cerchi di reagire a quanto ti è stato fatto comportandoti rifiutando la tua vera natura ma in questo modo finirai solo con il rovinarti il resto della vita. Non ti devi vergognare per quel che è successo" "Clopin ma guarda che io non sono mai stata stuprata" "Eh?" "Io casomai ho dovuto lasciare Roma perchè nemmeno li accettavano i miei gusti sessuali e la mia vera natura. Io ho sempre avuto interesse per le donne" spiegò la donna con calma ma anche guardandolo preoccupata e difronte a tale spiegazione fu la volta dell'uomo di rimanere basito mentre sentiva la propria pelle cambiare colore "Sei...sei..stai cercando di dire che sei....?" "Si". Rimasero in silenzio dove Clopin continuava a guardare la persona di fronte a lui senza parole prima che un presentimento riguardo la persona di cui Andromeda si era innamorata gli si affacciò alla mente. Un dubbio che doveva fugare subito. "Chi è?" domandò mentre cominciava a guardare come se la vedesse per la prima volta la persona che credeva di conoscere. Si allontanò pure un pò da lei. "La persona che amo, dici? ,replicò Andromeda adesso fredda notando il cambiamento di atmosfera ed atteggiamento, la conosci. Si tratta di Esmeralda" il poco di colore che gli era rimasto svanì mentre qualcosa di simile alla rabbia cominciò a rodergli i visceri. Intuendo che se fosse rimasto ancora in sua compagnia avrebbe potuto fare qualcosa di avventato e letale si alzò di scatto e si impose di uscire dalla tenda per andare a lavorare e così fece, non prima di sentire le parole leggermente acide di Andromeda "Credevo che qui fosse diverso ma a quanto pare mi sono sbagliata" lui non esitò a replicare con il tono della voce sempre udibile solo a lei anche se questo non fece perdere affatto la ferocia nè del tono nè dello sguardo "Come ti ho giurato, non ti denuncerò nè ti caccerò ma da adesso in poi ti terrò d'occhio. Prova solo a toccare Esmeralda e anche se io non ho mai alzato un dito su una donna non avrò alcuna esitazione ad ucciderti, ti avverto. Questo tipo di desideri sono sporchi e contro natura. Tu sei una donna e lei è una donna, non potete amarvi ,o meglio, tu non puoi amarla. E comunque sappi che Esmeralda non ricambierà mai i tuoi sentimenti ,quest'ultime parole le disse come se fossero stati dei bocconi amari, perchè lei al contrario di te è di sani principi morali. Non è deviata" e con questo chiuse il colloquio.
Dopo quel giorno apparentemente sembrò non essere cambiato niente ma tutti finirono prima col notare che
la nuova arrivata non frequentava più nessuno, passando molto tempo nella sua tenda per poi rendersi conto che i suoi rapporti con Clopin ed Esmeralda si erano parecchio raffreddati. Nessuno riuscì a spiegarsi la cosa nè ottenne alcun tipo di risposta da nessuno dei tre. Quest'ultimi a chi li interrogava ,chi in un modo chi in un altro, liquidavano la questione con poche parole con il risultato non di placare la curiosità ma di accentuarla fino al punto da rendere la situazione davvero insopportabile finchè non divenne palese la soluzione: o Andromeda se ne andava oppure erano costretti a rivelare la verità. La causa di tutto questo scelse la prima. Nessuno seppe mai dove fosse andata nè si seppe più niente di lei. In compenso Clopin non riferì mai a nessuno quello che lei gli aveva detto, nemmeno ad Esmeralda. Si limitò a dirle, quando la solita domanda fu posta con più decisione e soprattutto ruppe la sua pazienza lui si limitò a rispondere che non aveva fatto altro quello che era il meglio per tutti. 









  
   
 
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