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Autore: asia20    12/05/2023    0 recensioni
Siamo arrivati alla conclusione della prima "stagione", si dia il via alla seconda.
Continuazione di Lord of the Rings: Darkness Returns
Genere: Angst, Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sauron
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 2: Una fievole luce

Minas Tirith, 4 ABY, 1404 Quarta Era


 

 

Sauron: *da pochi mesi sono riuscito a riprendere una forma abbastanza stabile da permettermi di visitare la magnifica capitale di Gondor, Minas Tirith. Sono qui per ingraziarmi il Re...dicono sia burbero, rozzo...insomma, una caricatura di ciò che era Aragorn ai suoi tempi. La sua dinastia sta decadendo, come accade a tutte quelle degli Uomini.

Purtroppo, o per fortuna, non sono riuscito a riprendere sembianze elfiche...ma solo quel misero Uomo del sud...Halbrand. Ma sto cercando di tirare fuori un accento Gondoriano...spero mi venga bene. Mi incammino verso il palazzo reale...passando alcuni posti di blocco di soldati imperiali che controllano, ormai, tutta Arda..."spero non mi riconoscano..". Mi avvicino di soppiatto al portone di ingresso, battendo tre volte.*

 

   Throin: Nella sala del trono, Re Throin contempla pensiero gli ultimi avvenimenti della Galassia.

Al momento, la presa dell’Impero sul sistema solare sta pian piano diminuendo, indebolita dai continui sforzi della Ribellione di allentare la ferrea presa con cui l’Imperatore Palpatine e Darth Vader sono riusciti a prenderne il controllo anni orsono, affermandosi come una delle più gravi minacce mai affrontate dalla Terra di Mezzo.

Fortunatamente, giungono notizie di nuovi, impavidi avversari che sono riusciti a minare il potere dei due tiranni, qualcosa che sino a poco tempo fa sembrava un concetto a dir poco impossibile.

Tuttavia, fino a quando quei due rimarranno in vita… la minaccia dell’Impero rimarrà, come una ghigliottina sul punto di troncare la testa di questo mondo.

Lui non può fare altro che restare a guardare e fare del suo meglio per proteggere la sua famiglia, anche a costo di servire chiunque ne uscirà vittorioso.

All’improvviso, sente qualcuno bussare alle grandi porte d’ingresso e fa cenno alle guardie di aprirle.*

Chi chiede udienza al re? *domanda con voce imponente e autoritaria*

 

   

 

Daena: *sono seduta accanto a mio marito, Re Throin....i capelli platino raccolti in una coda di cavallo, gli occhi viola che perlustrano la sala, toccando ogni suo particolare, ogni persona presente. Non mi sfugge nulla. Indosso un abito blu che fa risaltare la mia carnagione pallida. Non so di queste terre e molti nobili non vedono di buon occhio il fatto che il loro re sia sia unito con una straniera di Westeros....ma il nostro amore non potrebbe essere più puro e nostra figlia, Inmwe, lo dimostra. Lei...l'unione di due stirpi potenti di Arda. La osservo, mentre gioca con la dama olografica che le ha regalato il padre...Sento bussare al portone, lo sguardo si posa subito sulla grande porta in Mithril forgiata dai Nani all'inizio della Quarta Era...quasi sentissi qualcosa di particolarmente pericoloso* Inmwe, piccola...abbiamo ospiti *Conosce la mia lingua, oltre al Westron, Basic, e Quenya.*

 

    

Inmwe: *Seduta comodamente su un morbido tappeto, cerca di trovare un abbigliamento per la sua dama giocattolo che non siano quelle noiose crinoline e gonnelline ..vuole vestirla da guerriera, sbuffa spazientita mentre scorre invano gli accessori sullo schermo.

Alla voce della madre solleva la testa, le trecce fatte pazientemente dalla cameriera questa mattina sono già mezze sciolte, macchie sospette di marmellata di mirtilli sul suo vestito, uno strano rigonfiamento nelle tasche dove riposano in un piccolo cofanetto di legno i vermetti e gli insetti che ha raccolto per la cena di Priscilla, la sua ranocchia di cui né la madre né il padre né la servitù si è per fortuna ancora accorta.

La casetta che le ha costruito nella sua stanza è ben celata.

Si alza guardando un'ultima volta con stizza la dama vestita con un abito nero, la cosa più simile ad un'armatura che ha trovato e si avvia verso i troni dei genitori, cercando di ricomporre il più possibile senza riuscire i capelli*

Mi avete chiamato madre?

 

    

Sauron: *Vedo il portone aprirsi...e mi guardo intorno..."davvero un ottimo lavoro, qui", il portone in Mithril è davvero di ottima fattura, deve essere opera dei Nani....solo loro potrebbero creare qualcosa di così pregiato ed elegante. Resto un po' spaesato, non ero mai stato nel palazzo di Minas Tirith...per un momento, sembra di tornare a Numenor...mi aspetto quasi di trovare Miriel ad attendermi, invece no....ma scorgo una bellissima donna di Westeros, sembra una dea da quanto risplende.* Vostre altezze.,...*mi inchino, quasi toccando terra....e lancio un veloce sguardo verso la piccola Inmwe. Sono qui per lei, per chiedere la sua mano...e apporre qualche cambiamento a questo posto....*

 

    Throin: *Throin inarca un pallido sopracciglio e scruta attentamente lo sconosciuto.

Ha un aspetto piuttosto ordinario, certamente non adatto ad un nobile a qualcuno degno di importanza... tuttavia, il sovrano ha vissuto abbastanza a lungo da saper guardare oltre le apparenze.

E per qualche ragione, la presenza dell'uomo sembra quasi... imponente, nonostante le sue sembianze non siano poi così dissimili da quelle di un ramingo o di un vagabondo.

Ha bisogno di più informazioni per comprendere la natura di questo mistero. *

Dichiara il tuo nome *ordina imperiosamente* e la natura della tua presenza qui.

 

   

 

Daena: *ho notato l'occhiata che lo straniero ha lanciato alla mia piccola....Le stringo la mano, quasi a proteggerla dall'uomo che è entrato...Sempre che quello sia un Uomo. Ha qualcosa negli occhi...sembra molto vecchio, nonostante l'aspetto giovane. Qualcosa non quadra. Resto in silenzio, osservando ogni sua mossa*

 

   

Inmwe: *Osserva curiosa lo straniero entrato. Le piace come è vestito, i suoi abiti sono come quelli che vede spesso negli stranieri misteriosi che ogni tanto, durante le passeggiate, vede attraversare la città diretti provenienti da chissà dove e diretti chissà dove...forse ha vissuto molte avventure anche lui, chissà se gli piacciono le rane? Si domanda squadrandolo.

Vorrebbe quasi andare a chiederglielo ma la madre le tiene la mano, e non può far altro che stare lì ferma*

 

    

Sauron: *devo ricordarmi come mi chiamavano a metà della Seconda Era....non posso certo svelarmi proprio ora. Il Re avrà tempo di capire la mia natura e restarne ammaliato al punto da...ammantare di nero il palazzo. Non vedo l'ora di influenzarlo ed eliminare l'ostacolo, la Valeriana....quel popolo mi affascina e mi spaventa allo stesso tempo* Halbrand, *oddio...ed ora...da dove provengo...Da Mordor, no di certo...sospetterebbero qualcosa* Principe del Dorwinion, per servirvi. Sono qui in visita nella vostra meravigliosa capitale. Permettetemi di restare in questo magnifico palazzo per qualche giorno, buon Re.

 

   

 

Throin: *Gli occhi di Throin si illuminano appena alla rivelazione dello sconosciuto, pur senza nascondere un certo sospetto. Dopotutto, la Terra di Mezzo è vasta, e di certo non può rammentare i nomi di tutti i regni esistenti, o di coloro che li possiedono.

Tuttavia, non può nemmeno credere a priori alla parola di chiunque affermi di essere un principe, specie se si presenta in un modo tanto anonimo.*

Non ci aspettavamo una vostra visita, Principe Halbrand *dice con tono apparentemente cordiale, decidendo di tastare le acque* Per quale motivo siete giunto nel nostro regno senza alcun annuncio?

 

    Daena: *il mio sesto senso Targaryen mi dice che questo ragazzo sta mentendo. Le sue parole sembrano aver incantato mio marito....spero che non lo accetti in casa nostra. Non lo voglio qui....non lo voglio sotto lo stesso tetto di nostra figlia. Sussurro a Throin* quell'uomo...ha qualcosa che non quadra. Tienilo d'occhio....non lasciare che ammali le guardie, fallo seguire....

 

    

Margherita (la tata): *Seduta su uno sgabello in disparte sorveglia la principessina cercando di sembrare distratta dal lavoro di ricamo. Tiene anche le orecchie ben aperte per captare la conversazione in corso.

L'occhiata che il principe straniero lancia alla sua bambina le causa un fremito di disagio lungo la schiena.

Eppure con un sospiro ricorda a sé stessa che non è raro che le principesse vengano promesse da bambine a uomini molto più grandi*

Vieni Inmwe è ora di ritirarci

*Credo che la regina sarà contenta se riporto la piccola nella sua stanza

 

    

Inmwe: *Lancia un' occhiata alla tata, le vuole bene ma adesso proprio non ha voglia di seguirla

Non ha alcuna intenzione di andarsene proprio ora che può vedere da vicino uno straniero, quando la portano a fare passeggiate la tengono sempre più lontana possibile da ogni cosa interessante in città

Adesso le piacerebbe molto stare lì e ascoltare i racconti che il viaggiatore farà, ha già detto che è un principe e questa cosa lo ammanta di storia misteriosa ed interessantissima

Stringe la mano della madre guardandola teneramente*

Madre posso rimanere ancora un po'? Vi prego farò la brava promesso

*Dice portando le dita incrociate alle labbra e stampandovi su un bacino

Poi si gira verso il padre prendendo anche la sua mano*

Padre posso restare ancora un po'? Vi prego, in camera mi annoio tanto

 

    

Sauron: *mi inchino leggermente...giusto per dare orgoglio al Re....un principe che si inchina e riconosce il rispetto verso un altro sovrano, è sempre visto bene...almeno, spero lo sia ancora* Sono in viaggio da molti mesi e sto visitando la vostra splendida città. Sono curioso di visitare il vostro palazzo e...magari...darvi qualche consiglio su come renderlo magnifico. Non che non sia perfetto così...ma, vedete...nel mio regno sono conosciuto anche per le doti creative. *e...quell'albero bianco là fuori, mi intriga molto..* oltre a questo, vorrei mi accompagnaste alla visita del meraviglioso albero bianco di Gondor. Dalle nostre parti, non se ne vede uno da secoli

 

    Throin: *Throin comincia a massaggiarsi il mento, pensieroso.

Non riesce a scorgere alcun segno di inganno o menzogna nelle parole dello sconosciuto, quindi le sue affermazioni potrebbero essere sincere... o il frutto di un'elaborata macchinazione perpetrata da qualcuno molto bravo a mentire.

Tuttavia, non può certo lasciare che la paranoia abbia la meglio sulla sua capacità di governare, e così decide di dare all'uomo una possibilità.*

Un principe e un consigliere, ordunque? Che insolita quanto curiosa combinazione... di certo ben accetta, se le vostre parole hanno qualche fondo di verità. Molto bene, vi permetterò di accompagnarmi nella mia prossima visita in città. E chi lo sa? Forse riusciremo a stringere un qualche tipo di accordo.

*Sorride sottilmente*

Dopotutto, il mio regno è sempre aperto alla possibilità di instaurare nuove vie commerciali per la Terra di Mezzo.

*Detto questo, si rivolge alla figlia*

Mi dispiace, cara, ma ciò di cui stiamo per discutere sono argomenti che non si confanno ad una principessa di così giovane età. Temo che per oggi dovrai dare retta alla tua badante e tornartene nelle tue stanze.

 

 

Daena: tuo padre ha ragione, piccola...*le passo una mano fra i capelli e le do un bacio in fronte* ora, va...*non voglio che resti qui, sento pericolo nelle parole dello straniero...e ...perchè è interessato all'albero bianco? C'è qualcosa nei suoi occhi che non mi piace*

 

  

Margherita (la tata): *Si alza e rivolge una riverenza aggraziata alle loro maestà poi si avvicina alla principessina e la prende per mano stringendo leggermente, lieve da non fare male ma abbastanza da ammonirla a obbedire al padre senza capricci.

Re Throin è un buon padre ma non sopporta di non essere obbedito immediatamente quando ci sono altre persone.

E non desidera dover punire la piccina, meglio prevenire che dover obbedire a ordini spiacevoli*

Andiamo Inmwe, ho un nuovo gioco da farti vedere

*E senza voltarsi indietro esce portando la bambina al sicuro nelle sue stanze.*

 

    

Sauron: *vie commerciali...eh....sarebbe fantastico avere commerci fra Mordor e Gondor....soprattutto per i prodotti della terra...* gradirei iniziare subito la visita al vostro palazzo...così da poter discutere di affari importanti, lontani da occhi indiscreti *non mi fido della presenza di sua moglie, qui..* nel frattempo, se le vostre guardie fossero così gentili da portare le mie proprietà nelle stanze a me assegnate...ve ne sarei riconoscente, buon Re

 

    Throin: *Throin non ha bisogno di rifletterci molto. Dopotutto, ha imparato che pochi luoghi al mondo sono davvero sicuri dalla presenza di spie e orecchie indiscrete, e il suo palazzo non fa certo eccezioni. Se vuole davvero creare un rapporto commerciale con il regno di questo presunto principe, meglio discuterne in un luogo all'aperto, senza potenziali testimoni.*

Molto bene *acconsente, per poi fargli cenno di seguirlo* ci recheremo subito nei miei giardini, di cui solo pochi eletti hanno l'accesso. Nel frattempo...

*si rivolge alle guardie*

Portate i bagagli di quest'uomo in una delle camere per gli ospiti. Mi raccomando, che siano trattati con riguardo.

Orodruin, Mordor, 1440 ABY, anno attuale


Tahenys: *appena infilo l'Anello divento consapevole di ogni Incarnato presente in Arda...e due di loro attirano la mia attenzione. L'Anello vibra...non so dire se fisicamente o solo mentalmente...ma lo sento chiaramente....come un cagnolino che scodinzola felice di aver trovato una preda....c'è qualcosa che attira il suo potere, sta puntando....E stranamente, so esattamente dove sono. Senza pensare, mi volto verso Vader* figlio mio, ho un compito per te. Partirai appena pronto. Devi raggiungere i Monti di Ferro, là...troverai una hobbit ed un Nano. Hanno qualcosa di molto potente, forse un antico Anello del Potere....L'Unico lo ha avvertito, quindi è ancora attivo. Trovalo...e portalo qui. Se oppongono resistenza, sai cosa fare.

 

    

Vader: *Vader rimugina contemplativo sulle parole della madre.

Nelle ultime ore ha visionato diversi testi per comprendere al meglio la natura di questo pianeta, così come le razze che ne fanno parte, nonché la storia più recente... in particolare, la cosiddetta "guerra dell'anello" che secondo i testi fornitigli dalla Vala ha influenzato molti degli eventi successivi all'ascesa del Signore Oscuro Sauron... così come la sua caduta.

E a quanto pare, proprio il controllo degli anelli fu un tassello fondamentale per lo sviluppo del conflitto.*

Molto bene *afferma con la sua voce bassa e baritonale* Basandomi su ciò che mi ha raccontato su queste razze, non dovrebbe essermi difficile completare un simile compito. Tuttavia, avrò bisogno di qualcuno capace di guidarmi in questo luogo.

*Dopotutto, conosce ancora molto poco riguardo ai territori del pianeta.*

 

    

Tahenys: *con un sorrisetto che non promette nulla di buono, mi volto verso Emrys....* verrà Emrys con te...qui sarebbe di intralcio per il mio insediamento a Barad-Dur. Non voglio una guerra fra Maiar. Ora, partite....Marion sta arrivando, lo accoglierò a braccia aperte....*sempre che voglia inchinarsi a me....

 

    Emrys: *Il Maia si avvicina cautamente a Vader. La sua sola esistenza è sufficiente a metterlo a disagio, come solo poche altre entità sono riuscite a fare nel corso della sua lunga vita.

Per un momento, gli sembra quasi di essere alla presenza dello stesso Sauron, quando era ancora nella sua forma più oscura e contorta. Vorrebbe allontanarsi... ma non rifiuterebbe mai un ordine della sua signora, e così si inchina profondamente a lei.*

Naturalmente, mia signora *dice, prima di rivolgersi a Vader* Vi condurrò dove richiesto.

 

    Sauron: *lo speeder corre veloce attraverso la piana di Gorgoroth, siamo quasi arrivati...e sento crescere il potere di Tahenys....o meglio...Measse. Sembra quasi....no, impossibile, non può aver trovato il materiale per riforgiarlo, è impossibile. Ho usato una lega che è difficile da trovare in un giorno* Inmwe, tieniti....ci sono parecchie colline di cenere, qui...e sotto di noi, c'è una colata fresca. Tieni su i piedi. *controllo Adar con la cosa dell'occhio, sperando che Mirelyn ed Alcare non gli stiano facendo perdere la pazienza, poi accendo il comlink per parlare con lui* tu resterai giù con Inmwe. Andrò da solo, è una Valie...potrebbe friggerti con lo sguardo. E tu.....mi servi vivo. *con un leggero ghigno in viso*

 

   Inmwe: *Si tiene forte mentre lo speeder sobbalza sulle collinette sollevando sbuffi di cenere.

È contenta di essersi messa il casco, la visiera protegge dai vapori che sembrano niente affatto piacevoli da respirare.

Finalmente si arrestano in una piana semibruciata e ricoperta di fuliggine, terra spaccata e riarsa.

Non è sicuramente un bel luogo per restare ad aspettare ma non rimpiange di averlo seguito.

Sente che lui avrà bisogno di lei vicino

Smonta dal mezzo, aspettando gli altri*

 

 

Myrelyn: *Il viaggio è stato divertente, Alcare stava guardando fuori estraniandosi, Adar alla guida non poteva sfuggirmi.

Gli ho fatto il terzo grado e quando cercava di rispondere a monosillabi gli picchiettavo l'indice nel fianco nel modo che so essere più fastidioso di una lucertola sotto la tunica.

Appena lo Speeder è fermo corre da Inmwe, non vede l'ora di raccontarle cosa ha scoperto.*

"Che schifo di posto, cenere e puzza di bruciato"

*Si guarda attorno, nota una nicchia che potrebbe essere un ingresso, non vede l'ora di esplorare. *

Inmwe che dici, se è sicuro potremo fare un giro? Se ci danno il permesso?

*Chiede saltellando come sperando che Inmwe cerchi di ammorbidire il marito. Ha promesso di fare la brava, e lo sarà... bè, però dovrebbe seguire Inmwe...*

 

   

Adar: *Durante tutto il viaggio, Adar è riuscito a trattenersi quel tanto che basta per non tagliare la testa dell'elfa in numerose occasioni... o meglio, ogni qualvolta la ragazza aveva cercato di infastidirlo con il suo eccessivo socializzare.

Una volta terminato il viaggio, non può fare a meno di ringraziare qualsiasi Valar esistente per la sua infinita pazienza, altrimenti avrebbe potuto davvero rischiare di ucciderla e suscitare l'ira della nuova spasimante di Sauron, cosa che inevitabilmente potrebbe portare alla furia dell'Oscuro Signore in persona.*

Non allontanatevi troppo *avverte con tono apparentemente calmo, sebbene mentalmente stia ribollendo* Non sappiamo quali minacce potrebbero nascondersi in questo luogo dimenticato dai Valar.

*Poi si rivolge a Sauron, trattenendo un cipiglio scontento*

Farò come ordinate... mio signore.

 

    Alcare: *come spesso accadeva, Alcare si era estraneità completamente da ciò che accadeva accanto a lei anche se il panorama era piuttosto oscuro e monotono , una volta fermati scende lentamente dal mezzo.

Adar ha ragione, inoltre non crediate ci sia qualcosa di particolarmente divertente o interessante da esplorare qui attorno:solo lava e fuoco, fuoco e lava *dice calma rivolgendosi ad inmwe e Myrelyn *

 

   

Sauron: *arrivati, do un bacio sulla fronte a Inmwe e sorrido alle due Elfe con lei....Parcheggio lo speeder in un luogo appartato, dietro un'enorme collina di lava ormai pietrificata....non voglio che qualunque guardia ci sia qui in giro, veda i mezzi* nascondetevi bene, ed attente a lava, geyser...insomma...attente al vulcano. Seguite Adar, lui sa dove andare. *per fortuna, qualcuno qui conosce queste terre quanto me. Mi avvio verso la mia vecchia fucina, a piedi....sapevo che fosse una salita ripida, ma non così tanto,....deve essere cambiato molto da quando sono tornato*

 

   

Inmwe: *Guarda pensierosa Mairon incamminarsi da solo sulla salita, fino a che scompare dietro una curva.

Ha sempre più la sensazione di un qualcosa che lo sta affliggendo, qualcosa a cui non sa dare né nome né forma.

Poi si gira verso Myrelyn sorridendole*

Ho visto quella nicchia, non saprei dirti se possa essere un rischio o meno entrarci, forse lo sa Adar?

*Domanda rivolgendosi all'Uruk che le guarda col suo solito sguardo impassibile e distaccato*

Io sinceramente nel dubbio preferirei restare qui, non mi ispira molto addentrarmi al...chiuso, ma magari se non c'è nulla di pericoloso si può anche andare volendo

 

    Myrelyn: *La risposta di Inmwe è molto diplomatica, si vede che è concentrata su Mairon che si sta allontanando da solo.

E naturalmente rimettere ad Adar la decisione non promette bene per le sue mire esplorative.

È consapevole che tutte le domande che gli ha fatto a mitraglia l'hanno infastidito...a dire poco*

Certo Inmwe, solo se si può

*Ha promesso e non vuole rischiare di fare arrabbiare sul serio il Re, è stato molto chiaro sul pretendere che restassero con Adar.

Si rivolge quindi all'uruk con gli occhioni azzurri speranzosi.*

Solo se ritieni che non sia pericoloso. Prometto che non ti faccio più nessuna domanda

*Gli si rivolge con un sorriso birichino, una mano a incrociare le dita dietro la schiena. Ma solo per quello che riguarda il non fargli domande...*

"Eddai! Magari prima o poi un sorriso dovrà pure farlo anche lui!"

 

   Adar: *Adar trattiene una smorfia, mantenendo uno sguardo impassibile. Per certi versi, al momento niente lo renderebbe più felice del dare il suo consenso alla proposta dell'Elfa, con la speranza che la sua esplorazione termini in un pozzo di lava... ma sa anche che non può permettersi che muoia sotto la sua diretta supervisione, quindi si morde la lingua per restare in silenzio.

Tuttavia, non può nemmeno rischiare che - in un tentativo maldestro di ribellione - decida di allontanarsi a sua insaputa per addentrarsi nelle zone inesplorate del vulcano. Con quel pensiero in mente, prende un lungo respiro calmante.*

Se davvero sei così curiosa riguardo a questo posto, sarò più che felice di offrirvi una visita guidata io stesso... purchè facciate ESATTAMENTE come dico io, senza se e senza ma.

*Si rivolge al resto del gruppo*

Mi fido che sarete più che in grado di seguire poche, semplici regole... e che mi aiuterete a tenere d'occhio la vostra amica dall'animo fin troppo esuberante *aggiunge a bassa voce, più a se stesso*

 

   

Alcare: Quel luogo tetro di certo è molto attraente per Myrelyn ma se si facesse male sarebbero guai e non solo per adar: prima che prendesse servizio come dama di compagnia di Inmwe, Legolas aveva preso da parte Alcare e le aveva fatto promettere di prendersi cura della nipote tenendola d'occhio con discrezione vista la sua indole esuberante. Non osava pensare alla sua reazione se fosse successo qualcosa quanto alla sua di reazione beh... lasciamo perdere.

"Certamente messer Adar non manchero' "

*risponde in tono pacato*

 

 

Tahenys: *Osservo Emrys e Vader volare via....Per fortuna, il mio Maia può prendere forma di Aquila...sarà un viaggio breve per entrambi. Faccio in tempo a voltarmi verso la persona che sta risalendo le pendici del vulcano....Dietro di me, una fontana di lava preannuncia il mio stato d'animo* Mairon....ti stavo aspettando....lieta di vederti qui....*l'Unico Anello risalta sulle mie dita candide*

 

  

Sauron: che cosa hai fatto? *il mio sguardo cade sull'Anello che porta al dito. Lo riconosco perfettamente. Ancora si vedono le incisioni prodotte dal potere insito nella frase che sancisce il legame fra l'Ainur e l'Unico Anello. Non doveva farlo...Devo trovare il modo per farle capire che sta sbagliando.* ti rendi conto che ci stai condannando tutti? il tuo potere è legato a quell'Anello....stai condannando l'intero Universo....

 

   Inmwe: Beh allora direi di iniziare ad avviarci verso l'esplorazione misteriosa!

*Il brivido dell'ignoto e dell'inaspettato la percorre, anche se magari non ci sarà nulla lì dentro che pietre e rottami lavici, andare a curiosare di colpo torna ad essere un'idea molto allettante*

Myrelyn, mi raccomando mi fido di te che starai vicino ad Adar. Anzi, direi che è proprio il caso che cammini affianco a lui

*Si rivolge sorridendo ma in tono serio alla giovane elfa e guarda contenta il volto antico e scuro dell'uruk, certa che lui apprezzerà moltissimo la sua prudenza e avendo Myrelyn al suo fianco sarà molto più sereno*

Seguiremo le tue regole, non ti preoccupare.

*Si inizia ad avviare verso l'apertura nella roccia, cercando di fare attenzione a non mettere i piedi su braci ancora semi ardenti*

 

   

Myrelyn: "Pestifera, impertinente, esuberante e anche una bella spina nel fianco modestamente sì, stupida no, grazie tante" *pensa la piccola elfa, trattenendosi appena dal mettere il broncio, a commento personale delle ammonizioni di Adar e Inmwe.

D'altronde se lui è stato così tassativo probabilmente un motivo c'è. Sembra scolpito nella roccia tanto è impassibile solitamente, e pure se ancora è del tutto intenzionata a smuoverlo sperando che Inmwe gli proibisca eventualmente di farle del male, è certa che non faccia esagerazioni.*

"Stargli accanto? Sarà contentissimo... Mitica Inmwe!! *Pensa impertinente la peste irrecuperabile mentre sfoggia un sorriso smagliante ma gli occhioni azzurri brillano di divertimento e malizia mentre si volta verso l'uruk con una faccetta angelica e gli tende una manina delicata come farebbe una bimba con un adulto*

Andiamo? Starò così vicino a te che sarà quasi come avermi in braccio!

*Ovviamente è voltata in modo che la principessa e Alcare non vedano che gli rivolge anche una linguaccia*

Prometto di essere buonissima

*Continua la ragazzina elfa avvicinandosi di un passo fino quasi a sfiorarlo*

 

  Adar: *Adar emette un lungo sospiro, ma si trattiene dall'allontanare la piccola Elfa.

Se questo riuscirà quantomeno a tenerla impegnata con qualcosa che non sia il girovagare per i cunicoli del vulcano senza supervisione, cercherà di mantenere un atteggiamento cordiale e di non allontanarla... anche se questo gli comporterà uno sforzo davvero ENORME.

è così che si sentivano i suoi genitori, quando decideva di allontanarsi in cerca di avventure? Inviò alle loro anime una scusa silenziosa e cominciò ad inoltrarsi nell'apertura più vicina.*

Molto bene *dice con voce calma e atona* seguitemi e non toccate niente. Molti dei condotti vulcanici sono stati ostruiti dalla lava solidificatasi nel corso dei secoli, ma quel tipo di minerale è molto più debole di quanto sembri.

Un solo passo falso potrebbe provocare una colata che finirebbe con l'ucciderci tutti.

 

  Alcare: Cammina lentamente accanto ad Inmwe guardandosi attorno per evitare la lava incandescente e le braci fumanti "confido nella sua prudenza principessa, onestamente temo che Myrelyn potrebbe anche annoiarsi. Qui al massimo troveremo un po' di ossidiana se siamo fortunati

*dice cercando di non respirare troppo profondamente, teme di inalare la cenere e l'idea non le piace affatto come d'altronde non ama il fuoco da cui sono ora circondati, la sua essenza di elfa è intimamente connessa con la natura e anche se il fuoco ne fa parte lei preferisce essere circondata dal verde magari in un fitto bosco... e subito il suo pensiero va' all'amata Valinor dove ha trascorso la sua infanzia...meglio non pensarci ora e badare alla sicurezza della principessa. E anche di Myrelyn, Adar non sembra troppo felice di averla vicino *

 

 Tahenys:  *gli giro intorno, squadrandolo....senza levargli gli occhi di dosso. Sono concentrata nei suoi occhi azzurri....nel suo potere che si sta incrementando anche ora, di fronte al luogo a cui è connesso nello spirito. Il risveglio dell'Orodruin, dopo secoli di inattività, gli ha dato modo di tornare....sarà la sua fine, quando avrò terminato con lui* cosa ci fai qui? non eri a crogiolarti con la tua nuova famiglia? *mi avvicino a lui, intonando un canto di lupi, buio e catene...* dimmi, Gorthaur....come intendi fermarmi?

 

    Sauron: *continuo a seguire il suo sguardo, finché non sento il suo respiro su di me. Un respiro freddo, gelido...la poca rugiada attorno a noi si trasforma in piccoli cristalli di ghiaccio, che sfrigolano sulla mia pelle bollente. La guardo negli occhi, lanciandole uno sguardo di odio profondo. Odio per ciò che sta tentando di fare, per aver rubato la mia ricerca...* intendo fermarti, perchè ciò che stai facendo va al di là della malvagità di Melkor, al di là del Canto Universale. E' stato scritto che nessun Ainur può dominare o farsi adorare dai Figli. *vorrei sputare in terra, ma il canto intonato sta tradendo le mie intenzioni...e mi sta bloccando come se avessi catene ai piedi* tu vuoi Mordor, vero? Non l'avrai, senza combattere....Measse.

 

    

Inmwe: *Si addentrano cautamente nell'imboccatura stretta, da cui proviene un tanfo di chiuso e polveri secolari, oltre ad un odore sottile e quasi celato che al momento non riesce ben a catalogare.

Gli occhi si abituano ben presto all'oscurità ed inizia a distinguere le pareti ed il soffitto.

Il passaggio sembra inoltrarsi sotto una specie di volta naturale delle rocce, cammina lenta facendo attenzione a posare il piede solo dopo aver saggiato il terreno dinanzi a sé, ricordando le indicazioni di Adar*

Non so voi ma a parte rocce e pietre vulcaniche io per ora non vedo nulla ..

*Stranamente non le da fastidio respirare l'aria su cui aleggia la cenere, è come se il suo corpo si stesse adattando al luogo..*

 

   

Myrelyn: *Seguo Adar passo per passo, tenendomi più vicino possibile, tanto che in certi passaggi più stretti o scoscesi invece che saltare mostrando la mia agilità come farei di solito in un ambiente più sicuro mi afferro alla sua cintura, lo sento irrigidirsi ogni volta ma non importa penso con un impeto di ribellione." O così o mi dà la mano. Uruk scostante come un cactus."

*Di tanto in tanto gli indico qualcosa, una roccia dalla forma buffa o qualche riflesso strano causato dalla solidificazione della lava*

Adar! Hai visto, sembra un nazgul quella roccia lassù!* Cinguetto eccitata e ridacchiando tenendomi ben ancorata alla sua cintura. "Sfidare la sorte è il mio pane...e non credo mi butterà di sotto"

*Continuo a camminare ma uno strano riflesso arancione che ogni tanto sembra comparire tra le ombre mi inquieta.

La mia manina si stringe all'uruk*

 

    

** due occhi rossi fissano Adar e le donne sta proteggendo....due occhi rossi affamati di sangue. Sono pronti a balzare in avanti ed attaccare, all'ordine della loro creatrice...Tahenys. Sono diversi dai lupi mannari di Melkor e Sauron. Sono molto più grossi, le loro zanne sono di acciaio ed il pelo, irto di spine...gocciola un potente veleno **

 

  

Adar: *Adar si ferma all'improvviso, le orecchie tese e gli occhi che scrutano nell'oscurità dei cunicoli.

L'aria del vulcano sembra farsi più pesante, come pervasa da un velo fantasma... un aroma di carne marcia e putrefazione, indistinguibile al puzzo della morte a cui è tanto abituato. Ha vissuto abbastanza a lungo da saperlo riconoscere all'istante, e questo lo ha subito messo in allerta.

Comincia ad esplorare i suoi dintorni, una mano alzato per segnalare anche al resto del gruppo di fermarsi.*

Non siamo soli * sussurra* C'è qualcosa in questi cunicoli... assieme a noi.

 

  

Alcare: *istintivamente prende arco e freccia tenendoli puntati davanti a sé: quell'odore non le piace per niente e la prudenza non è mai troppa*

Ha ragione Adar , anche io sento qualcosa *non sa dire esattamente cosa ma è meglio tenersi pronti*

 

   Tahenys: ah, no? *i miei occhi si fondono nei suoi, lo tengo in pugno...* l'ultima volta che ho controllato....avevi sposato una splendida principessa di Gondor....il malvagio e sprezzante Sauron...si è rammollito. Cosa ti è successo, Mairon? *i miei mannari faranno coriandoli con Adar e le due Elfe....ma ho ordinato loro di portarmi Inmwe viva. So che le ha dato uno dei 9...l'ho avvertito. Sfilo l'Anello...* lo vuoi? dovrai passare su di me...e dopo ciò che hai cercato di fare a Emrys e me....non sarà semplice. *vedrà dai miei occhi, sentirà dalle mie orecchie...come Hurin quando venne appeso sul Thangorodrim*

 

    

 

Sauron: *distolgo lo sguardo per un secondo, nessuno...nemmeno Melkor può dirmi che sono rammollito....ho sempre secondi fini* lascia perdere Inmwe....è solo un pretesto per arrivare ad ottenere Gondor ed Arnor. Non crederai che mi sia innamorato....sai perfettamente che non ne sono in grado. Come il tuo caro Melkor....*so che Adar è in grado di proteggerle...e conto sul potere di un'Elfa di Valinor. Sicuramente ne usciranno vivi senza il mio aiuto, là sotto* tienitelo....mi accecherebbe....e devo mantenere la concentrazione. *non voglio quell'Anello, so perchè me lo sta offrendo...è una sfida. Ma...so perfettamente che è legato a lei, a lei soltanto* nessuno potrebbe controllare un Anello del Potere creato da un Valar, nemmeno tu....buona fortuna. *vorrei scendere ad aiutare Inmwe...ma non posso. Sono bloccato qui....ma vedo e sento ogni cosa...Non poterle aiutare, mi sta facendo soffrire*

 

    Inmwe: *Arrestandosi di colpo, i nervi allerta e il sangue che improvvisamente le si gela nelle vene, muove lentamente la mano sguainando la spada che Mairon le ha regalato.

Può sentire il pericolo, come se le respirasse addosso.

Ci ha messo un po' ad abituarsi a maneggiarla, è più pesante di quelle a cui era abituata.

La lama lucente e molto affilata ha motivi che sembrano un linguaggio misterioso lungo il filo, delicati e lievi come disegni arcani

Quando gli chiese se significassero qualcosa in particolare lui le rispose sorridendo nel suo modo*

Sono solo segni... portafortuna diciamo

*La solleva orizzontale innanzi a se, pronta a far partire un colpo di taglio al bisogno

Mentre in attesa tende le orecchie al minimo rumore le sembra di sentire dentro la testa strane parole in una lingua che non conosce, ma che dentro la mente sembrano avere senso ed essere come un aggancio tra lei e la spada che impugna.

Fantasie sue ovviamente ma se servono a darle coraggio ben vengano...*

 

   

** I due mannari escono dall'ombra, ringhiando e sbavando. Uno di loro balza in avanti contro Adar. L'altro prende di mira Mirelyn ed Alcare, cercando di separare il gruppo. Su tutti cala un'ombra che quasi li nasconde alla natura circostante**

 

Myrelyn: *Dall'ombra sbucano due creature degne degli incubi più spaventosi.

La piccola elfa fa qualche passo indietro portandosi dietro la schiena di Adar, con una mano afferra la piccola spada trovata nelle gallerie e si tiene pronta a combattere.*

"Mostri ne abbiamo?"

*Pensa la ragazzina con un brivido di paura lungo la schiena.

Poi fa un profondo respiro e comincia a cantare la canzone che sua madre le ha insegnato quando era ancora piccina. La melodia è dolcezza disarmante, l'armonia è ipnotica, le parole hanno un tono sognante, che accarezza e tranquillizza.

"Se anche Alcare cantasse forse farebbe più effetto" * spera la ragazzina infondendo tutto il potere che ha nella voce argentina che risuona e riecheggia tra le pareti del cunicolo venendo amplificata e miracolosamente non distorta.

Cercando di capire quale effetto stia sortendo si avvicina ad Adar posando una manina sulla schiena dell'uruk come a cercare conforto e coraggio prima di sbirciare sporgendosi dal suo fianco.*

 

   Adar: *Con i riflessi prontamente addestrati da secoli di battaglie, Adar estrae subito la sua fidata lama e la posiziona tra lui e l'attacco imminente.

Sarebbe in grado di conoscere i versi raglianti del suo assalitore anche ad occhi chiusi: si tratta sicuramente di un Mannaro, la più depravata creazione dell'Oscuro Signore Sauron, partorita dal Maia quando era ancora il più fidato luogotenente di Morgoth.

Nell'istante in cui i denti della mostruosità colpiscono il duro acciaio della spada, il cunicolo viene illuminato da una pioggia di scintille cadenti miste a sangue. Eppure, nonostante la ferita aperta nella fauci della creatura, questa continua ad avanzare e schioccare, costringendolo a retrocedere.*

Allontanatevi! *Grida con tutto il fiato che ha in corpo* Io cercherò di tenerli impegnati!

*Dopotutto, il suo compito è ancora quello di proteggere la consorte di Sauron... ne vale la vita di sua moglie e suo figlio, così come quella di tutti i suoi figli. Ma prima che possa menare un affondo, ecco che la grotta viene pervasa da una voce dolce e... calmante, come quella che aveva udito molte volte tra la sua gente, prima che Morgoth lo deturpasse, trasformandolo in un abominio.

I mannari cominciano a indietreggiare, come se feriti fisicamente da quella voce fin troppo pura per le loro orecchie contorte, sbattendo la testa sul terreno e sbavando come bestie impazzite.

Lentamente, si rivolge alla piccola elfa accanto a lui.*

Davvero impressionante, giovanotta. Forse vi ho... sottovalutata.

 

 

Alcare: *tiene la freccia puntata contro le ignobili creature e sorride al dolce canto di Myrelyn: se indietreggiano in quel modo non dovrà neanche sprecare una delle sue preziose frecce*

 

    

Tahenys: ti piace ciò che vedi, Mairon...? *i due lupi attaccano Adar e Mirelyn...ma si innnalza un canto di pace, calma...Mirelyn mi sarebbe utile....chissà chi è la madre. Sembra avere doti da Maia nel canto.* la dama della tua consorte....è alquanto brava nel canto. L'hai scelta bene...vedo *Ordino ai lupi di portarmi Inmwe e la sua dama, vive...gli altri possono sbranarli*

 

   

 

Sauron: smettila! Fermati! Tu sei la Luce....*dovrebbe essere più lucente di Varda....una luce che porta speranza, pace...non questo. Questo è troppo anche per Melkor...Cerco di prendere la mia lama, quella che Adar mi ha consegnato e che abbiamo preso alla Hobbit....con quello potrei fermarla. Renderla inerme quel tanto che mi basta per scappare* ho capito cosa vuoi.....ma non avrai Mordor senza combattere e senza una guerra.

 

   

Inmwe: *I mannari si scagliano contro i suoi compagni senza neanche sfiorarla, forse complice la sua posizione protetta da Adar e Myrelyn davanti ed Alcare al suo fianco.

Quando il canto di Myrelyn sembra riempire la grotta di pace e calma, riverberando sui muri in onde placide che sembrano cantare di pace e armonia, vede i mannari ritrarsi quasi e contorcersi come se trafitti da improvviso dolore.

La spada che impugna ad un tratto diventa come un tutt'uno con lei stessa, come fosse un prolungamento del suo braccio.

Avverte dentro come un desiderio di vendetta e sangue. Fa un passo a lato e si abbassa, facendo partire un fendente rapido, il taglio della lama con un colpo netto verso i tendini degli arti posteriori della belva che sembra il capobranco, là dove la pelliccia è quasi rada ed inesistente e si vedono le articolazioni piegarsi, approfittando del momentaneo torpore del mannaro, la forza del suo braccio sembra essere come per magia aumentata...*

 

   

 

** uno dei Mannari giace piagnuccolante a terra, la zampa che zampilla sangue nero. La bestia lancia un ringhio minaccioso, poi prende a leccarsi le ferite, segno che c'è qualcosa di animalesco in quelle bestie...non sono esseri corrotti da Melkor. Gli altri due, puntano nuovamente Adar, anche se il canto di Mirelyn li ha quasi ammansiti **

 

   

Myrelyn: *Quello ferito sembra momentaneamente inoffensivo, ma i superstiti nonostante continuino a subire gli effetti del mio canto sembrano ancora capaci di attaccare.*

"Non lo posso permettere, senza Adar siamo morte, se il Re non arriva per miracolo in soccorso"

*Saggiamente torna a nascondersi dietro la schiena dell'uruk confidando nel suo valore di combattere, e ricomincia il canto con nuova sicurezza.

La sua voce argentina risuona ora più chiara, aver già cantato ha riportato tutta la melodia alla sua mente e ora lo ripete infondendo più florilegi aumentando il potere calmante delle parole.*

"Poi se gentilmente qualcuno usasse le armi che ha"

*Pensa al volo saettando attorno lo sguardo a vedere la posizione di Alcare e Inmwe.*

 

   

Adar: *Rapido, Adar muove la spada e intercetta ancora una volta l'assalto del Mannaro, aprendogli una ferita nel muso. La terra ai suoi piedi si macchia di sangue, a cui segue un ruggito furioso e dolorante in egual misura.

Il verso è tanto grottesco da far indietreggiare l'Uruk... ma non abbastanza da farlo desistere. Infatti riparte alla carica, fendente dopo fendente, e ogni colpo di lama risuona come una canzone di morte nelle profondità della caverna, creando una tela rossa al suolo.

Il Mannaro ruggisce rabbioso e prova a colpirlo con la zampa, ma ecco che Adar evita l'assalto con grande maestria, portandosi accanto al canide e tirando indietro la spada, infilzandogli il fianco.

Il mostro guaisce a si accascia a terra, morente.*


Alcare: Senza farselo ripetere due volte tira la freccia spinta dal suo senso del dovere nonché dall'affetto che prova pur senza dimostrarlo apertamente nei confronti di Inmwe.

La freccia centra in piena fronte la creatura che crolla di fianco a Myrelyn che pare leggermente spossata mentre l'altro mannaro crolla sotto la spada di Adar.

Bel colpo Adar *dice pacata voltandosi verso l'uruk *

 

    Tahenys: *sento la morte dei miei tre Mannari, come se fossero parti di me....è una sensazione stranissima....ma la pagheranno cara.* Sauron....i tuoi lecchini sono riusciti a salvarsi..ma per quanto ancora? Tu sai con chi hai a che fare....sai che combattere ora, porterebbe alla distruzione di questo luogo come lo conosciamo....*spero ricordi bene, il Beleriand....* Non vorrai ridurlo come Angbdand, vero?....ti consiglio di rivedere i tuoi progetti...e lasciare queste terre prima che io decida di muovere la scacchiera....*lo lascio andare...d'altronde, sa bene che non può nulla contro una Valie....*

 

   Sauron: *incrocio il suo sguardo...pieno di odio e di orgoglio....queste terre sono mie e lo saranno fino alla fine dei giorni* non ho bisogno di combattere, Measse...queste terre sono mie....e non intendo cederla. *sposto lo sguardo verso quella che era Barad Dur, ora in costruzione per lei....* il signore di Mordor è solo uno....e non divide il Potere. Vedrai la potenza di Mairon l'Ammirevole, discepolo di Aule e Melkor, Signore di Mordor e delle Terre del Sud. *mi giro, per andarmene e tornare da Inmwe*....oh...ti pentirai di avermi sfidato....ti pentirai amaramente.

 

    

 

Inmwe: *L'energia e la forza che sentiva scorrere nel braccio mentre colpiva la belva, sembrano adesso scemare di colpo osservando le bestie morte di fronte a loro.

Si gira verso i compagni, vede Myrelyn che sembra pallida e debole*

Myrelyn, come stai? Adar aiutala, sorreggila per favore

*Dice ansiosa mentre ripone la pesante spada nel fodero*

E direi di uscire da qui quanto prima ... potrebbero essercene altri più avanti e per oggi abbiamo decisamente avuto abbastanza avventure

*Si affianca a Myrelyn posandole una mano sul viso... è tiepida per fortuna, forse solo lo sforzo del canto che l'ha indebolita*

Bel centro Alcare eh

*Le sorride stancamente ma in fondo sollevata*

 

   Myrelyn: *La ragazzina elfa cessa il canto non appena i compagni si liberano dei mannari in via definitiva.

Vacilla come un giunco nel vento presa da un'improvvisa sensazione di debolezza, probabilmente anche il calo di energia dovuto allo scampato pericolo.*

Sto bene Inmwe, sono solo stanca

*Si sforza di rispondere alla principessa che la guarda preoccupata ma la voce è flebile come un sussurro.*

"Come torno indietro adesso?"

*Alla proposta di Inmwe un piccolo sorriso divertito le trema sulle labbra, un guizzo monello negli occhioni azzurri mentre di nuovo si volge verso l'uruk tendendogli le manine come a farsi prendere in braccio.*

Sono così stanca...

*Sussurra con vocina sottile, muovendosi come ondeggiando e accentuando la situazione; birichina come sempre non perde certo l'occasione per infastidire Adar *

 

  Adar: *Adar offre ad Alcare un cenno grato e rispettoso al tempo stesso*

Anche tu hai fatto un ottimo lavoro. In verità...

*Si rivolge al resto del gruppo*

Direi che vi siete comportate tutte in modo esemplare, come si addice ad una situazione di combattimento. Credo di avervi sottovalutate... un'errore che cercherò di non rifare in futuro, ve lo garantisco.

*I suoi occhi dorati spaziano verso la consorte di Sauron.*

Sì, direi che questa è un'ottima idea. Non vorrei che queste bestie fossero solo l'assaggio di un gruppo di gran lunga più numeroso. Di solito, dove ce ne sono pochi, il branco non è mai troppo lontano.

*Fa per compiere un passo... ed è allora che la giovane Elfa comincia a mostrare segni di stanchezza, facendolo irrigidire. Subito, il sollievo della vittoria lascia il posto a rinnovata irritazione. è abbastanza sicuro che stia solo cercando di prenderlo in giro, ma vista la situazione non possono correre rischi.

Con quel pensiero in mente, la prende in braccio e se la posiziona sulle spalle, rilasciando un lungo sospiro.*

Questo accordo peggiora di minuto in minuto *borbotta, mentre riprende a camminare.*

 

 

Sauron: * stavo per estrarre la spada, ma non avrebbe senso. So benissimo che noi Ainur non possiamo essere uccisi....non come gli Incarnati, almeno. Ho percepito che i lupi mannari di Tahenys sono stati sconfitti....e saprei già chi premiare per questa prima vittoria. Tutti abbiamo sentito il canto di Mirelyn, anche Tahenys....per un istante, la pace era tornata in questa Terra di Mezzo, in questo continente martoriato da guerre senza fine, corrotto da Melkor, come tutto il resto del Pianeta. Perso nei miei pensieri, non mi rendo conto che le figure che sto vedendo di fronte a me, sono Adar con Mirelyn in braccio, Inmwe ed Alcare...* Inmwe, amore....abbiamo un regno da conquistare....ed un esercito da addestrare. Tuo padre sarà felice di rivedere sua figlia ....intera. *suo padre non sarà felice di rivedere me....ho in serbo un bel dono per lui....il dono di Eru...*

Miniere dei Colli Ferrosi, anno attuale


 

Hellabor: *Man mano che la fatidica montagna si avvicina le tocca aumentare costantemente la velocità perché il suo compagno sembra aver messo le ali ai piedi*

Ehiii Borin ..ho capito che non vedi l'ora di essere lì ma ormai manca poco eh, potremmo anche rallentare...puff ..pant...un attimo magari e fare uno spuntino che ti ricordi abbiamo saltato quello pomeridiano? Il secondo pomeridiano intendo, il primo l'abbiamo fatto quasi al volo ..

*La sua mano in tasca giocherella con l'anello, ormai non si accorge più neanche di quanto spesso ne cerchi il contatto*

 

    Borin: *La voglia della mezzhobbit di fermarsi di continuo a mangiare lo snerva. Hanno una missione da compiere, possibile che non si renda conto che è necessario fare in fretta e non perdere tempo a fare pic-nic*

Dobbiamo arrivare entro sera o chiuderanno le porte e non potremo entrare.

*Ribatte scontroso continuando a marciare a passo marziale nello sferragliare dell'armatura che lo copre*

Muovi quei piedi ragazza! E vedrai stasera a cena l'ospitalità dei nani

"Che se anche resta senza cena non succede nulla per una sera. " *Pensa il khaza senza il minimo rimorso.

Il desiderio di riunirsi alla sua gente è troppo forte.*

 

  Hellabor: *Vorrebbe fare le sue rimostranze al compagno ma è occupata a cercare di regolare il respiro per affrontare l'ultima parte della salita che sembra interminabile, ripida e afosamente assolata, mentre tutto attorno a loro un paesaggio desertico da mettere i brividi*

"Brrr ..ci credo che preferiscono stare sotto la montagna, e chi vivrebbe qui fuori?"

*Finalmente giungono ad un'alta parete liscia, non vede nulla lì...neanche una porta*

Ehm ..Borin? Sei sicuro che sia questa ehm ...l'entrata?

 

  

Borin: *Eccoci giunti, la mezz hobbit si guarda attorno e non è ovviamente capace di vedere la porta. Solo chi sa dove e come guardare può capire che la parete cela una porta.

Inciso in codice in lingua khaza c'è un indovinello: solo chi conosce la risposta, e il codice, può toccare i giusti glifi incisi sulla pietra.*

"La luna, il martello, la foglia"

*Pensa e tocca con un dito reverente quelle che a chiunque altro parrebbero graffi nella roccia.

Ed ecco, la porta scorre con mirabile silenzio su meccanismi così perfetti da lasciare la mezz hobbit a bocca aperta.*

Andiamo! Muoviti o si chiuderà di nuovo.

*Incalza avanzando a testa alta e impettito. Sa che le guardie non tarderanno a mostrarsi*


Brilrielle, Nano: *come sempre rimane di guardia alla porta armata di ascia ma d'un tratto sente dei passi venire verso di lei e al vedere la strana combriccola stringe l'arma tuttavia vedendo Borin si rasserena leggermente *

Chi siete e cosa volete?

*chiede in tono minaccioso e rivolge uno sguardo sospettoso alla mezzhobbit*

 

  

 

Kofer: *seduto sul trono, aspetto notizie da Erebor...e dai territori circostanti. Ancora nessuna notizia, inizio a preoccuparmi, non abbiamo buone nuove, da circa una settimana. E...le nubi nere...stanno invadendo tutta la Terra di Mezzo. Questa...sembra opera del nemico...Sento le porte aprirsi...e balzo in piedi, forse....le mie speranze non sono vane*

 

   Hellabor: *Con un misto di ansia e curiosità segue esitante la guardia che li conduce per lunghi corridoi illuminati da molteplici torce, ai cui lati si aprono archi e volute che si affacciano su gole profonde di montagna, scintillanti di bagliori freddi e caldi nell'oscurità: fuoco e gemme.

Nell'aria un buon profumo di cibo , seppur in lontananza non le sfugge.

Arrivano ad una sala immensa e altissima, incredibile che sia stato ricavato tanto spazio e maestosità e perfezione sotto una montagna.

Con il viso in alto a cercare di osservare tutto non si accorge quasi che il suo compagno la sta sgomitando nervoso*

Che c'è?

 

    

Borin: *Hellabor cammina a testa in sù, probabilmente sta seguendo il suo naso verso le cucine.

La chiamo sottovoce e nemmeno mi sente, quindi le do un bel colpo con il gomito.*

Da questa parte. Segui la guardia o sarai nei guai. E io sono ospite qui.

"Sciocca ragazzina!"

*Pensa con stizza.*

Sono Borin, e ho necessità di parlare con il Re. Abbiamo una cosa da mostrare e notizie da dare

*Comunica alla guardia con voce ferma, cercando di trasmettere la sua sincerità e buona fede*

 

  

Thain, Nano minatore: Prego seguitemi

*dice in tono asciutto accompagnandoli

Attraverso sale magnifiche ricche di decorazioni tali da lasciare tutti a bocca aperta. Nota che la mezzelfa annusa l'aria sicuramente attratta dal profumo che viene dalle cucine e non può darle torto.

Dopo circa dieci minuti arrivano alla sala del trono dove il Re li attende gia in piedi, doveva essere piuttosto agitato.

Vostra Maestà queste persone desiderano conferire con voi

*dice con un inchino*

 

   

Kofer: *squadro il Khaza di fronte a me...da come cammina, sembra originario di Khazad Dum, anche le vesti tradiscono la sua provenienza....e...la sua compagna sembra essere di razza mista...Ha, certamente, i tratti da Hobbit...forse della Contea, ma la sua altezza e le orecchie leggermente più lunghe...sembrano appartenere al popolo degli Efi...anche i suoi occhi, sono Elfici....* benvenuto, immagino portiate notizie da Erebor....Perchè altrimenti, non avete nulla da fare qui.

 

  

Hellabor: *Non appena giunta di fronte al trono esegue un compitissimo hobbitinchino pensando nel frattempo a come appellare un Re dei nani*

"Altezza ..uhm credo di no. Maestà? Si maestà ci può stare credo..."

Maestà vi ringrazio della gentile ospitalità e sono Hellabor Tuc dalle Selve per servirvi.

Il mio compagno di viaggio potrà darvi tutti i ragguagli sull'Erebor

*Si rialza indietreggiando leggermente per lasciare spazio a Borin*

 

   

Borin: *Fa un lieve inchino al Re per mostrare rispetto e gratitudine per l'accoglienza*

Sono Borin mio Re, vengo da Khazad Dum.

Porto notizie, so che nella mia montagna sono arrivati a chiedere ospitalità e accoglienza sfollati da erebor.

*Il khaza si rialza con atteggiamento marziale poi inizia a frugare nelle tasche nascoste sotto l' armatura e ne estrae un anello d'argento con una pietra in malachite incastonata. È una fascia spessa e magnificamente lavorata con incise rune arcaiche, rune in una lingua che non è stato in grado di leggere. *

Maestà! Guardate questo anello, è molto simile a un anello che mostra avere uno strano potere.

Credo sia meglio siate voi a custodirlo.

*Con queste parole porge al re il gioiello che gli ha pesato in tasca per tutto il viaggio*


Kofer: *riconosco quell'anello....era uno degli antichi anelli dei Nani....e...non si vedevano da tempo. Non può essere originale, quegli anelli sono andati tutti perduti dopo la Guerra dell'Anello* Messer Borin....come fai tu ad essere entrato in possesso di quel raro dono? *tendo la mano per prenderlo.....so che ormai è solo un semplice anello, ha perso il suo potere da tempo*

 

    Vader: *Ma prima che il nano possa rispondere alla domanda, una cupa ombra pare calare su tutta la sala. Le fiaccole e le lanterne presenti tremolano di un vento selvaggio e improvviso, mentre una presenza pesante e invisibile agli occhi sembra abbattersi su tutti i partecipanti all'incontro, facendoli rabbrividire.

Una nebbia pallida come le ossa di uno scheletro comincia a penetrare attraverso gli spiragli dell'enorme portone d'ingresso, prima che i cardini si spalanchino con tanta forza da far indietreggiare le guardie che si trovavano nelle vicinanze.

Nella sala cala un silenzio di tomba, carico di fremente anticipazione... e poi, si ode un respiro di morte, come quello di una bestia ansimante e desiderosa di uccidere. A quel suono lento, marcato e sibilante si unisce il riecheggiare di passi pesanti, e presto una nera figura comincia a prendere forma in mezzo alla nebbia.

La sagoma assume l'aspetto di un alto uomo in armatura d'ebano, con una maschera dal volto indemoniato e scheletrico. Ottiche rosso sangue spaziano su tutti i presenti, poi si soffermano su Borin... e sull'anello che porta.

Darth Vader, l'Oscuro Signore dei Sith e nuovo sovrano dell'Impero Galattico... è arrivato.*

Miei signori... *proclama con la sua voce profonda e tonante*... credo che abbiate qualcosa che mi appartiene.

*E, pronunciate tali parole, indica con un dito guantato l'anello di Borin*

 

  Thain, Nano minatore: *osserva la sagoma scura entrare nella stanza e si sente pervadere da una sensazione d'angoscia: ha sentito parlare di quell'individuo, sovrano dell'impero e gli è stato descritto come individuo temibile. Tuttavia è suo dovere proteggere il suo re

Chi siete e cosa volete? Nessuno vi ha insegnato che ci si deve annunciare prima di presentarsi ad un re?

*dice con voce tonante mentre altri nani si frappongono davanti al gruppo ed al trono pronti a combattere in caso di necessità *

 

   

Vader: *Lo sguardo di Vader scatta sul nano, così rapido da inviargli un brivido lungo la spina dorsale. Il minatore si ritrova a fissare il proprio volto riflesso nelle ottiche vermiglie della maschera, eppure l’Oscuro Signore non muove un muscolo, limitandosi a scrutare i suoi dintorni con apparente indifferenza.

Poi, dopo quello che sembra un tempo interminabile, la sua voce tonante riecheggia ancora una volta nelle profondità della sala.*

Le mie scuse *dice, freddamente* è passato molto tempo dall’ultimo volta in cui ho dovuto rammentare a una corte la mia identità. Permettetemi di presentarmi.

*Allunga una mano, e il mantello alle sue spalle viene mosso da una lieve brezza, mentre la nebbia ai suoi piedi comincia a dissiparsi, rivelando la sua enorme figura anche agli occhi degli spettatori più lontani.*

Io sono Darth Vader, Signore dei Sith… Leader Supremo del nuovo Impero. E oggi, sono venuto in queste sale per reclamare gli anelli che appartengono di diritto ad una mia alleata. Quindi vi chiedo cordialmente di consegnarmeli.

*Compie un passo avanti*

Fatelo… e vi prometto che me ne andrò da queste sale senza recarvi alcun danno. Rendetemi le cose difficili…

*Lascia in sospeso la frase, conscio che tutti loro possano comprendere l’implicita minaccia.*

 

  Hellabor: *Nel momento in cui sull'enorme sala si abbatte il velo di oscurità e nebbia, un brivido freddo percorre tutto il suo corpo, facendole vibrare le orecchie ed imperlandola di sudore gelido.

Si volta lentamente, sgranando gli occhi allibita all'imponente figura che si staglia sulla porta distrutta*

"Vuole l'anello di Borin ..il che può voler dire solo una cosa, è un emissario di Sauron. E questo vuol dire che cerca anche il mio..."

Nella sala incombe un cupo silenzio di attesa, carico di elettricità e paura, come la quiete prima del temporale.

Lentamente, come muovendosi in un sogno ma forse meglio dire un incubo, inizia ad indietreggiare verso le colonne ai lati della sala, senza staccare gli occhi dalla scura figura come ad essere sicura che non la segua.

Quando riesce a raggiungere la grande colonna di marmo istoriato e a nascondervisi dietro, sembra un attimo risvegliarsi*

Borin

*Sussurra quasi senza voce, cercando di attirare l'attenzione del suo amico agitando convulsamente una mano*

Borin svelto ..vieni qui, muoviti mannaggia sti maledetti anelli e chi li ha inventati!

*Ma dentro di sé sa già che il suo appello resterà vano... conosce bene il suo compagno e vede malissimo la situazione.

Solo che quello che è arrivato sembra molto peggio di qualsiasi troll da affrontare...*

 

    

Borin: *La figura oscura si svela lentamente. È molto alto, possente e minaccioso.

Il tono con cui parla, la calma, rendono evidente l'assoluta sicurezza di chi non vede avversari davanti ma solo deboli creature innocue.*

"Per tutte le rocce di queste montagne vediamo di fargli cambiare idea! Siamo khaza non cuccioletti!"

*Pensa Borin con l'orgoglio infiammato di un khaza sottovalutato.*

Non abbiamo nessuna intenzione di consegnarvi proprio niente!

*Afferma con forza impugnando il massiccio martello da guerra e assumendo una posizione di combattimento.

Nota Hellabor che gli fa gesti da dietro una colonna, ma non intende certo nascondersi come la mezz hobbit.

Si interpone tra lo straniero e il Re e lo fissa attendendo la sua mossa*

 

    

 

Vader: *Vader rimane in silenzio, limitandosi ad osservarli, accompagnato solo dal suo respiro lento e sibilante.

Per quasi un minuto buono, questo è l’unico suono udibile nella sala, mentre ogni singolo nano, elfo o uruk presente si prepara a quella che ormai è diventata una battaglia inevitabile. Poi…*

Allora morirete… più coraggiosi di altri.

*L’Oscuro Signore allunga nuovamente una mano.

Dapprima, i nani scorgono solo un lieve spostamento della polvere ai loro piedi… ma pochi istanti dopo, si sentono sbalzare da una forza invisibile, tanto potente da scaraventarli tutti a terra. Segue un boato assordante, mentre la stanza comincia a tremare e il soffitto crepa sotto il contraccolpo dell’ondata telecinetica.

A quel punto, Vader estrae un cilindro argentato da sotto il mantello.*

Vi ho dato la possibilità di concludere questo incontro pacificamente, ma voi avete scelto la via del dolore. Tuttavia, nello spirito dell’ospitalità, condividerò un dono con tutti voi… uno di cui farete parte… o meglio, che vi farà in tante parti…

*Attiva la spada laser, liberando una lama del colore del sangue appena sgorgato*

E questa caverna diventerà la vostra tomba!

 

    Kofer: come osate!? come osate, voi....straniero....venire qui e minacciare il mio popolo di morte? *mi alzo dal trono, indicando i molti Khaza armati che sono arrivati a proteggere me ed i miei ospiti. Attorno a me...molti di loro sono già morti per uno dei suoi strani trucchi. Conosciamo i Jedi, ci abbiamo a che fare....ma nessuno di noi crede in quella strana cosa chiamata Forza*

 

    

 

*Nel momento in cui il re si alza dal trono, un nano nascosto dietro i drappeggi aziona una leva.

I nani sopravvissuti si affrettano verso i lati della sala riconoscendone il segnale.

Dal soffitto si staccano enormi macigni di forma ovale, cadendo uno dopo l'altro e abbattendosi al suolo, iniziando a rotolare verso Darth Vader*

 

Thain, Nano minatore: *si porta al lato sinistro della sala evitando i macigni rotolanti e brandendo la sua ascia urla inferocito

"Coraggio signori! Facciamo vedere al nostro ospite chi comanda qui!"

*urlando punta l'ascia verso vader*

 

    Vader: *Il mondo attorno a Vader sembra rallentare.

Alzando appena lo sguardo allo scricchiolare della roccia sovrastante, osserva impassibile la caduta dei massi, mentre questi rotolano a tutta velocità verso di lui.

La forza vibra in avvertimento all’assalto, eppure l’Oscuro Signore rimane completamente immobile, un monolito nero in mezzo alla bolgia. Il suo respiro rimane lento e costante, a testimonianza della sua calma inflessibile. Poi… muove la mano destra.

La prima roccia sbanda di lato, spinta dalla stessa forza invisibile che poco prima ha colpito i nani. Una seconda ondata telecinetica allontana il prossimo masso, spedendolo addosso ad un gruppo di minatori.

Questi hanno giusto il tempo di urlare, prima che i loro corpi vengano travolti dalla roccia. Nella sala riecheggia il suono inconfondibile di ossa scricchiolanti e carne maciullata, di grida strozzate e invocazioni pietose.

Il masso li supera, lasciandosi dietro semplici macchie scarlatte sul pavimento della caverna: questo è tutto ciò che resta del gruppo.

A quel punto, Vader mena un fendete con la spada laser per intercettare il colpo di Thain. Entrambe le armi cozzano l’una con l’altra, sprigionando scintille.

Se la lama del nano non fosse fatta di mithril, l’Oscuro Signore non avrebbe avuto alcun problema a fonderla come se fosse burro. Eppure, grazie all’incredibile abilità dei nani nel forgiare il metallo, l’ascia resiste allo stallo.

Purtroppo per il nano… *

Notevole… ma non abbastanza * sussurra freddamente Vader, mentre allunga la mano destra ancora una volta. Subito, il minatore si sente tirare da una forza invisibile, dritto nel palmo aperto del Sith. Questi lo afferra per la testa… e comincia a stringere.

Dapprima lentamente, poi con forza sempre maggiore, fino a ridurre il cranio del nano ad una poltiglia sanguinolenta.

Mentre si libera della carcassa, lo sguardo di Vader torna sul resto dei combattenti presenti.*

Chi è il prossimo?

 

    

Borin: *I massi rotolanti ci si rivolgono contro spinti dall'oscura magia che queste strane genti chiamano Forza. La strage dei mie fratelli è immediata e inesorabile.

La fine del coraggioso Thain raccapricciante.

Borin stesso sente un brivido gelido attraversarlo, ma anche un'improvvisa e violenta ondata di odio e rabbia.

L'altro nano non ha avuto scampo ma lui non intende fare la stessa fine, di vittima al macello*

Combattete come un uomo vero! senza magia! O avete paura di affrontare un nemico ad armi pari?

*Incalza il giovane khaza preso dal fuoco del furore. Sa che la disparità fisica è tutta a suo sfavore ma ritiene che un colpo fortunato potrebbe ribaltare la situazione.

Affida l'anello al Re e si fa avanti con l'ascia alzata, la lama di mithril che brilla*

 

   Vader: *Vader inclina leggermente la testa di lato, scrutando il suo nuovo avversario con curiosità velata. Naturalmente lo riconosce subito: è il portatore di uno degli anelli, quindi uno dei suoi bersagli primari.

Comincia ad avanzare verso di lui, la spada vibrante di energia vermiglia.*

Armi pari? *ripete con tono impassibile* Ah... capisco. Credi che se non usassi i miei poteri saresti in grado di avere una possibilità contro di me. Una speranza flebile... e mal riposta.

*Le ombre sembrano allargarsi attorno al Signore dei Sith, gonfiandosi e ritraendosi come se fossero vive.*

Credo che tu non abbia ancora capito con chi hai a che fare. Io... sono Darth Vader. Ho affrontato la piaga dei Jedi quando erano al loro apice, portandoli all'estinzione. Ho combattuto contro esseri capaci di distruggere intere città!

*Pronunciate quelle parole, scatta in avanti, menando un fendente tanto forte da crepare il terreno sotto i piedi del nano. Lo spostamento d'aria risultante solleva una nube di polvere, eppure nessuno dei due combattenti prova a disperderla.

I loro occhi sono interamente concentrati l'uno sull'altro, due guerrieri temprati dal fuoco e dal sangue, spinti dal solo desiderio di abbattere l'altro. Tra loro c'è grande animosità... ma anche rispetto, poichè riconoscono la reciproca forza.

Dopo un breve stallo, Vader riprende a mulinare la spada laser, e presto Borin lo segue a ruota, dando vita ad una canzone di schiocchi e scintille, illuminando la caverna.*

Io sono il Signore dei Sith tra tutti i Signori dei Sith! *continua Vader, mentre Borin cerca disperatamente di tenere il passo con la rapidità dei suoi colpi* Io sono la MORTE! Il distruttore di mondi! Io sono...

*La spada laser compie un arco... e taglia la mano dell'avversario, facendogli perdere la presa sull'ascia*

la tua fine.

*Borin cade in ginocchio, tenendosi l'arto mozzato, eppure il suo sguardo non abbandona quello del Sith. Questi gli punta la spada laser in volto, indugiandola minacciosa a pochi centimetri dal naso.*

Ti sei battuto bene, nano, tanto da guadagnare il mio rispetto. Quindi ti offrirò un'ultima possibilità di aver salva la vita. Consegnami l'anello... o condanna te stesso e la tua gente ad una morte senza luce. Non ci sarà una terza opzione!

 

    

Borin: *Cado in ginocchio tenendo stretto l'avambraccio. Il colpo che mi ha mozzato la mano ha allo stesso tempo cauterizzato la ferita.

Attonito e scioccato, sconvolto dal capire che i primi scambi sono stati un regalo dell'uomo che ora gli incombe ancora più davanti. Poi quei tre lampi della spada laser che che hanno puntualizzato ogni affermazione. E lo hanno ridotto a quello che è: un bambino che affronta un adulto in un gioco impossibile e senza pietà.*

"Non posso arrendermi. Quest'anello deve avere un potere immenso per scomodare un essere come lui"

*Fissando la maschera nera allungo la mano che mi resta a recuperare l'ascia, con fatica mi alzo lentamente in piedi senza dare importanza alla lama rosso sangue che segue il mio movimento senza allontanarsi di un solo millimetro*

Fatevi dare una ascia, se questo deve essere il giorno in cui devo morire che sia un'arma nanica a privarmi della vita.

*Lo sfido ancora una volta. Consapevolezza e rassegnazione mi poggiano gravemente sul cuore.

Non tornerò a casa, non rivedrò mai Khazad Dum e la mia famiglia.*

 

    

 

Vader: *Ancora una volta, Vader rimane in silenzio, scrutando il volto del nano alla ricerca del minimo accenno di paura o disperazione... eppure, sorprendentemente, non ne trova. Su quel viso segnato dal combattimento scorge solo un'espressione calma e risoluta, quella di un uomo... no... un nano pronto ad affrontare la morte a testa alta, senza ripensamenti.

Questo è il viso di qualcuno degno del suo rispetto, ecco perchè non avrà problemi a soddisfare la tua richiesta.*

Molto bene *borbotta, mentre disattiva la spada laser e richiama con la forza una delle numerose asce distese sul pavimento.

A quel punto, si rivolge a Borin... e posiziona la lama all'altezza del collo.*

Nella mia vita ho combattuto molti guerrieri, mastro nano. Alcuni sono morti fuggendo, altri nella disperazione, altri ancora pieni di rimpianti. Pochi tra loro si sono guadagnati il diritto di essere ricordati.

*Solleva l'ascia*

Ma sappi questo... tu sarai sicuramente tra loro. Che la forza sia con te.

*La lama cala, attraversando carne, muscoli e ossa con un unico, rapido movimento. La testa di Borin rotola a terra con un tonfo, presto seguita dal corpo.

Borin, colui che più di qualsiasi altro nano ha cercato di proteggere il suo popolo dalla furia di Darth Vader in persona... ha esalato il suo ultimo respiro.

A quel punto, l'Oscuro Signore si rivolge al sovrano dei colli ferrosi.*

Purtroppo per lui... temo che sarà morto invano, poichè presto seguirete il suo destino.

 

    

 

Kofer: *ormai, il mio spirito è spezzato. Molti, troppi, sono morti per me. Rivolgo la mia ultima preghiera al nostro creatore, Aule, il possente fabbro dei Valar. Colui che ci ha dato la vita e che ci abbraccerà nell'ora della morte. L'anello in mano, la sua pietra verde, luccica con un bagliore sinistro. Guardo il mostro di fronte a me con celata paura. Si, ho paura...sto tremando...ma non per la morte, quella non mi spaventa. Piuttosto...per ciò che ho visto quest'oggi. Il mio popolo è distrutto....quanti ancora dovranno morire per salvare questa nostra terra....?* prendetelo....questo anello ha portato già troppo dolore, qui. Non ne voglio altro. Prendetelo e portate via anche la piccola hobbit....lei non si toglierà dagli occhi ciò che ha visto qui. Lasciatemi morire con il mio popolo....in pace. Aule ci perdonerà....nell'ultima grande battaglia.

 

    Hellabor: *Nascosta da dietro la colonna ha assistito a qualcosa che, ne è sicura, si ripresenterà nei suoi incubi peggiori per tutta la vita.

Il corpo trema, il viso sbiancato mentre lacrime silenziose le rigano le guance*

"Borin...amico mio... perché testardo fino alla fine, perché?"

*Nella sua mente risuona un canto funebre, come volesse accompagnarlo nel viaggio verso la casa de suoi Padri.

C'è ancora un briciolo di lucidità però nell'orrore che la attanaglia, mentre colui che si chiama Vader avanza verso il Re ella indietreggia ancora, trovando una porta alle sue spalle.

Svelta la apre senza far rumore e si intrufola dentro.

Forse si sta mettendo in trappola con le sue mani, ma non c'è altra via. E forse è inutile ma la speranza permane ancora ostinatamente attaccata al suo istinto di sopravvivenza.

Si guarda intorno nella stanza illuminata da una luce fioca.

Sembra una cantina o una dispensa, vecchie ed enormi botti allineate al muro e scansie ricolme di grossi recipienti e cibi secchi e stagionati vari, file e file di frutta e salumi appesi

Non ha mai avuto meno fame come adesso in tutta la sua vita, ma non si può mai dire cosa le accadrà.

Svelta infila nella bisaccia quello che potrebbe servirle se riesce a scappare in quelle terre desolate, poi si nasconde dietro un enorme sacco di farina e chiude gli occhi, coprendosi il volto con le mani come a voler scacciare via tutto quanto...*

 

    Vader: Ottimo *dice Vader, attirando a sé l'anello con la forza. Una volta nel suo palmo, comincia a rigirarselo tra le dita, avvertendo il potere di cui è permeo.

Soddisfatto, alza la mano... e la ruota, spezzando il collo del sovrano con una semplice presa telecinetica.*

Vi avevo detto che non ci sarebbe stata una terza opzione *sussurra freddamente* Sapevate cosa sarebbe successo, se non mi aveste obbedito... e ora, la vostra testardaggine condannerà il resto di questo regno.

*Chiude gli occhi, concentrandosi sulle forme di vita ancora presenti nella caverna. Dopo quasi un minuto buono passato a contemplarle una ad una, riesce finalmente a scorgere quella della mezz'hobbit, più splendente rispetto a tutte le altre a causa dell'anello in suo possesso.

Comincia a ripercorrere i suoi passi, fino ad arrivare al suo nascondino.*

So che sei qui. Esci fuori, e ti prometto che sarò misericordioso. Rimani nascosta... e il tuo destino seguirà quello del tuo amico.

 

    

 

Hellabor: *La voce che per lei è ormai sinonimo di incubo e terrore, le fa scappare un gemito singhiozzante

Svelta si tappa la bocca, ma ormai che è tardi, deve averla udita o percepita, chissà quali altri poteri nascosti ha l'emissario di Sauron

E forse la avrebbe trovata comunque...

Cerca sicuramente l'anello, non lei, cosa può farsene di una mezzhobbit?

Tremante si alza in piedi meditando su che significato possa dare alla parola misericordia un essere simile, ma è sicura che avrà modo di accertarlo da sé ben presto...

Vale la pena fidarsi della sua parola? Non ci sono alternative.

Ed è comunque stanca e spaventata, dai suoi ricordi sembra essere sparito ogni dettaglio della sua amata Contea che in ogni momento cupo le ha portato conforto

Forse è finita davvero per lei... meglio arrendersi e sperare in una morte indolore

Eccomi

*Dice con voce fioca avanzando verso la voce*

Vi prego solo di non farmi soffrire.

*Sussurra con gli ultimi brandelli di raziocinio che le sono rimasti*

 

   

Vader: *Vader osserva la piccola creatura. Può percepire la sua paura... la sua disperazione, ma non per ciò che potrebbe capitarle, bensì per la morte del suo amico nano.

All'improvviso, la mente del Sith ritorna ad uno dei momenti più significativi della sua vita... quando anni prima aveva ucciso tutti i bambini del tempio Jedi e rapito i restanti per costringerli a diventare inquisitori al suo servizio.

Questa mezza hobbit glieli ricorda... e ciò è sufficiente per farlo vacillare, abbastanza da fargli disattivare la spada laser.*

Non intendo prolungare il tuo dolore... a patto che mi consegni quell'anello *dichiara con voce più morbida* Il mio accordo precedente valeva solo per i nani. Ma tu hai ancora la possibilità di salvarti.

 

   

Hellabor: *Resta a bocca aperta dallo stupore, mentre fissa quella maschera terrificante e la vede spegnere quella lama luminosa che ha falciato così tante vite in poco secondi, incluso il suo amico ..al pensiero sente di nuovo le lacrime salirle agli occhi ma con forza le ricaccia dentro, non è il momento adesso

Adesso deve salvarsi

Possibilità di salvarsi...salvarsi e fuggire da lì e tornare alla sua amata Contea.

Senza pensarci un attimo con la mano che ancora trema tira fuori l'anello dalla tasca e lo allunga verso l'oscura figura*

Eccolo, prendetelo

E grazie per risparmiarmi la vita...

*Non può fare a meno di ringraziare, l'educazione per gli hobbit è tutto, come le hanno sempre insegnato.

E se la lascia davvero vivere e tornare libera allora merita i ringraziamenti*

 

    

 

Vader: *Vader avanza verso di lei minaccioso, allunga una mano... e si limita ad afferrare l'anello, per poi osservarlo con attenzione. Dopo essersi assicurato che sia effettivamente l'artefatto che stava cercando, annuisce soddisfatto e lancia un'occhiata laterale alla Hobbit.*

Allora torna pure dalla tua contea, giovane Hobbit. Vivi a lungo e dimentica che le nostre strade si siano incrociate. Non è un lusso che in molti possono permettersi.

*Detto questo, le da le spalle e solleva una mano in direzione del soffitto. Pochi istanti dopo, la montagna comincia a scricchiolare e tremolare, spinta da una forza invisibile e maligna.*

Ma ti consiglio di uscire da questo posto il più in fretta possibile *continua il Sith, mentre riprende a camminare* tra poco la situazione si farà ancora più movimentata.

*Perchè di questo luogo non sarebbero rimaste altre che macerie.*

 

    

Hellabor: *Resta un attimo allibita come un uccello in gabbia a cui improvvisamente spalancano lo sportello e sembra non riuscire a muoversi per volare via.

Poi si riprende scuotendo la testa e osservando il soffitto che inizia a scricchiolare si incammina di corsa verso la porta*

Addio allora e grazie ancora Messer Vader!

*Rumori come di tuoni in lontananza provengono dalla montagna, uscendo in quella che una volta era la maestosa sala dei nani adesso solo cadaveri, macerie...non riesce a non fermarsi davanti al corpo di Borin, mentre le lacrime ricominciano a scendere sulle guance

Si inginocchia accanto al suo corpo spezzato e con una mano gli chiude gli occhi*

Addio amico ..e perdonami se puoi. È solo colpa mia se ora sei.. colpa mia e di averti trascinato in questo viaggio assurdo, tu che cercavi solo gloria e la tua strada

*Si rialza poi e voltandosi inizia a correre verso l'uscita, saltando agilmente massi e macerie, cercando di non pensare a cosa lascia indietro*
   
 
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