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Autore: tre 88    13/05/2023    0 recensioni
RIPUBBLICATA
In questa storia Rouge è viva e ha la possibilità di crescere suo figlio, è una storia che racconta la vita di Ace dall'inizio fino alla fine, che racconta le sue avventure e i suoi incontri.
TRATTO DAL 6° CAPITOLO:
...Ormai l’isola di Dawn dove aveva vissuto al sicuro non si vedeva più, Ace aveva lasciato dietro di se sua madre, i suoi fratelli e quella strana famiglia con cui era cresciuto, ora davanti a se c’era un mare d’avventure e lì da qualche parte c’erano coloro che un giorno sarebbero stati i suoi compagni...
TRATTO DALL'ULTIMO CAPITOLO:
...L’oceano aveva chiamato all’avventura l’uomo che amava e loro figlio, era stato la loro casa e ora Roger ed Ace avrebbero continuato a vivere nella memoria delle sue acque...
E' sotto spoiler per chi segue il manga e l'anime in italiano ^^
In questa storia ci saranno un pò di personaggi
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: ASL, Monkey D. Garp, Portuguese D. Ace, Portuguese D. Rouge
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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25° CAPITOLO:

LA SCOMPARSA DI ACE E BARBABIANCA

 


La guerra a Marineford era iniziata da qualche ora, i pirati erano determinati a salvare il loro compagno mentre i marines non avevano nessuna intenzione di permettere ai nemici di vincere.

Dopo che le onde scatenate dai poteri di Barbabianca furono congelate dall’Ammiraglio Aokiji, i pirati avevano sfruttato il mare ghiacciato per scendere dalle navi ed iniziare il combattimento, non era facile raggiungere il patibolo ma nessuno aveva intenzione di arrendersi.

Durante la battaglia giunse Odr Jr, la gigantesca creatura sapeva di essere un facile bersaglio ma a lui non importava, era pronto a morire per salvare il suo amico.

Quando ad Odr mancarono pochi passi per raggiungere Ace fu colpito dall’ombra di Gekko Moria che voleva trasformarlo in uno dei suoi zombie; Odr Jr cadde davanti all’amico che gridò il suo nome.

 
*
 

Ace si sentiva impotente lì incatenato sul patibolo mentre i suoi compagni rischiavano la vita, quando aveva visto arrivare Odr gli aveva gridato di andarsene ma lui non lo aveva ascoltato e alla fine era caduto davanti ai suoi occhi.
 

 
*
 

In mezzo al caos della guerra l’Ammiraglio Akainu aveva ingannato uno degli alleati di Barbabianca spingendolo ad agire contro di lui.

Sguardo era salito a bordo della nave e aveva trafitto l’Imperatore Bianco ma il vecchio pirata dopo averlo abbracciato lo aveva perdonato, Barbabianca aveva capito che l’uomo era stato ingannato e che si era subito pentito delle sue azioni.

Il vecchio Imperatore decise che era giunto il momento di scendere in battaglia ed ignorando la ferita iniziò a combattere anche lui.
 

 
*
 

Durante la guerra i marines cercavano non solo di impedire ai pirati di liberare il loro compagno ma cercarono anche di togliere a loro ogni possibilità di fuga.

La “Moby Dick” fu colpita dalle cannonate e mentre era avvolta dalle fiamme iniziò ad affondare.

I pirati di Barbabianca rimasero shoccati, quella nave era stata la loro casa dove erano stati felici ed uniti proprio come una vera famiglia e ora stava sprofondando nelle profondità marine.
 

 
*
 

Ace osservò la “Moby Dick” che stava lentamente affondando, per lui quella nave era stata una casa ed era piena di ricordi.

A bordo di quella nave aveva conosciuto l’uomo che era diventato suo padre e dei nuovi compagni, aveva vissuto grandi avventure divertendosi con tutti loro.

Ma soprattutto Ace sapeva che senza la “Moby Dick”, Barbabianca non aveva più nessuna possibilità di lasciare Marineford e capì che suo padre era giunto lì con la consapevolezza che non sarebbe più andato via vivo; ammirava il vecchio pirata ed era grato per averlo accolto nella sua famiglia e anche se avrebbe preferito che non venisse rischiando la sua vita, rispettava la sua decisione perché Ace avrebbe fatto lo stesso se al suo posto ci fosse stato qualcuno a cui teneva.
 

 
*
 

Quando i pirati pensarono che non ce l’avrebbero fatta ecco che dal cielo cadde una nave della marina ed insieme a lei c’era Rufy insieme agli strampalati evasi di Impel Down che si era alleati a lui.

“Cappello di Paglia” alla fine ce l’aveva fatta ad arrivare in tempo ed era pronto a tutto pur di salvare suo fratello.

Con il loro arrivo i pirati si trovarono in vantaggio numerico e ritrovarono la speranza di potercela fare.
 

 
*
 

Rufy con l’aiuto di molti arrivò fino al patibolo, Inazuma creò un ponte che permise al ragazzo di gomma di raggiungere Ace.

Garp gli bloccò la strada ma alla fine si lasciò colpire nella speranza che il nipote riuscisse a salvare il fratello.

Finalmente Rufy era accanto ad Ace ma in quel momento le cannonate distrussero il patibolo facendo precipitare i due pirati tra il fumo dell’esplosione.

Sembrava che ormai non c’era più nulla da fare ma sul patibolo c’era anche Mr. Three che con i suoi poteri aveva ricreato la chiave che era andata distrutta, “Cappello di Paglia” prese al volo la chiave di cera e finalmente riuscì a liberare il fratello dalle manette.
 

 
*
 

“Pugno di Fuoco” una volta libero afferrò il fratellino e creando un tunnel di fuoco portò entrambi in salvo.

I pirati vedendo l’amico libero gridarono di gioia e si fecero più agguerriti, pronti a tutto per ritornare a casa.

Ace e Rufy erano fianco a fianco pronti a farsi strada per andarsene via di lì, “Pugno di Fuoco” ringraziò il fratellino per averlo liberato poi i due fratelli presero a combattere dimostrando di saper fare un perfetto gioco di squadra.
 

 
*
 

Barbabianca vedendo il figlio libero prese la sua decisione, sarebbe morto in quella guerra ma prima avrebbe fatto in modo che i suoi figli se ne andassero via di lì:

-L’ordine che vi sto per darvi, è il mio ultimo ordine come vostro Capitano. Quindi aprite bene le orecchie, pirati di Barbabianca!!!-

i pirati a quelle parole capirono che dovevano dire addio a loro padre, molti facevano fatica a trattenere le lacrime ma altri avevano intuito che sarebbe finita in quel modo:

-Le nostre strade si dividono qui!!! Figli miei, sopravvivete a tutti i costi e tornate nel Nuovo Mondo sani e salvi!!!-

come padre quello era l’unico ordine che voleva dare perché non c’era nulla al mondo per lui più importante della sua famiglia, aveva preso il mare proprio per averne una e dal momento in cui aveva formato la sua ciurma aveva vissuto per proteggere i suoi amati figli.

Barbabianca nonostante le ferite si preparò a dare ai suoi uomini una via di fuga:

-Sono un sopravvissuto di quest’epoca che sta per giungere al suo termine, nell’era che sta per iniziare, non c’è nave su cui io mi possa imbarcare!!!-

la sua epoca era giunta alla fine ma confidava nelle nuove generazioni sapendo che la voglia di libertà e di inseguire i propri sogni non si sarebbe mai estinta:

-Andate miei uomini!!!-

in quel momento gli ritornò alla mente i momenti passati ed era orgoglioso della vita che aveva vissuto e dei suoi figli.
 

 
*
 

I pirati erano disperati ma alla fine dopo che Barbabianca pronunciò un’altra volta il suo ultimo ordine, si decisero ad ascoltarlo.

Ace con il suo fuoco si fece strada fino a raggiungere il vecchio pirata e si inginocchiò, aveva così tanto da dirgli, voleva ringraziarlo per averlo accolto nella sua famiglia e soprattutto voleva scusarsi per non averlo ascoltato ma Edward Newgate sapeva già cosa suo figlio voleva dirgli:

-Non devi dirmi niente ma dimmi solo questo, Ace. Sono stato un buon padre?-

“Pugno di Fuoco” tratteneva a fatica le lacrime, era stato il padre che non aveva mai avuto, con lui era stato felice e aveva imparto l’importanza di avere un papà:

-Certo che lo sei stato!-

Barbabianca rise di cuore, sapeva che il giovane aveva sempre desiderato avere un padre anche se non lo aveva mai detto e lo rendeva felice sapere di essere riuscito ad essere per lui il genitore che cercava.

Ace si alzò e raggiunse suo fratello ma mentre stavano correndo via le parole dell’Ammiraglio Akainu lo fecero fermare:

-Non appena Ace è salvo fuggite con la coda tra le gambe? Che branco di piccoli codardi, pirati di Barbabianca. Ma con un uomo come quello per Capitano forse è inevitabile, dopotutto Barbabianca è solo il perdente di un’era passata!-

“Pugno di Fuoco” a quelle parole si arrabbiò e non sentì i tentativi degli altri di convincerlo ad andarsene, urlò all’Ammiraglio di ritirare ciò che aveva detto ma il marine non aveva nessuna intenzione di ascoltarlo:

-Grazie alle gesta del tuo vero padre, Barbabianca non è mai stato capace di raggiungere il grado di “Re”. E’ un eterno fallito, osi negarlo? Sfilare in giro per l’oceano con una banda di malviventi che lo chiamano padre…-

Ace urlò interrompendolo non poteva accettare quelle parole, l’Imperatore Bianco non era diventato il Re dei pirati perché non gli interessava e soprattutto non poteva accettare che insultasse così la sua famiglia.

Akainu proseguì con il suo discorso ignorando le urla del giovane pirata e infine urlò:

-Barbabianca morirà come un perdente e un fallito!!! Una morte adatta per il Comandante di un ammasso di rifiuti come voi!!!-

il ragazzo di fuoco ormai non ci vedeva più dalla rabbia, non poteva sopportare che quell’Ammiraglio insultasse suo padre:

-Barbabianca è il grande pirata che ha costruito questa stessa era!!!-

si preparò a colpire il marine:

-Questa era si chiama Barbabianca!-

attaccò Akainu che fermò il pugno infuocato con facilità ferendo Ace che per la prima volta da quando aveva mangiato il frutto del diavolo, provò dolore dovuto ad una bruciatura.

Mentre Ace cercava di rimettersi in piedi l’Ammiraglio spostò la sua attenzione su Rufy che era crollato a terra mentre tentava di recuperare la vivre card del fratello, partì all’attacco con l’intenzione di eliminare “Cappello di Paglia”.
 

 
*
 

Rufy vide l’Ammiraglio arrivare ma in quel momento, sfruttando i propri poteri, Ace si sposto in mezzo ai due venendo trafitto da un pugno di lava.

“Cappello di Paglia” era sotto shock mentre il fratello gli cadeva tra le braccia, i pirati erano paralizzati dal terrore di perdere il loro compagno.

Marco si liberò dalle manette ed insieme a Vista partì all’attacco per impedire ad Akainu di colpire di nuovo.

Anche Garp stava per intervenire ma il Grand Ammiraglio lo fermò:

-Farai meglio a tenermi qui a forza Sengoku! Perché se non lo farai, puoi starne sicuro che ucciderei quel Sakazuki!!!-

Sengoku sapeva che Garp lo avrebbe fatto e non poteva permettergli di fare una cosa del genere.
 

 
*
 

Rufy non riusciva a capacitarsi di ciò che era successo, suo fratello era tra le proprie braccia e stava perdendo moltissimo sangue:

-Mi spiace, Rufy.-

il fratellino iniziò a chiamare aiuto ma i pirati erano troppo occupati a tenere alla larga l’Ammiraglio e gli altri marines:

-Mi spiace di non averti dato la possibilità di salvarmi! Perdonami!-

Rufy non voleva sentire le sue scuse, voleva credere che si sarebbe salvato:

-Ma di che parli?! Non dirle neanche queste cose!!!-

“Cappello di Paglia” continuò a gridare aiuto e finalmente qualcuno arrivò, erano Deuce e Matabei, i due erano con Ace fin dai tempi dei pirati di “Picche” ed entrambi una volta raggiunti i due fratelli capirono che non c’era più nulla da fare.

Matabei che era un medico sapeva che nemmeno un miracolo poteva salvare l’amico, Ace lo vide e debolmente sorrise ai suoi compagni, soprattutto gli fece piacere rivedere Deuce prima di morire, l’amico era con lui fin dall’inizio del suo viaggio e trovava giusto ora che il suo viaggio era giunto alla fine che lui fosse lì; poi cercò le forze di far accettare la realtà al suo fratellino:

-E’ inutile, posso capire quando è arrivata la mia ora! Mi ha bruciato dall’interno, non mi riprenderò da tutto questo! Quindi ascoltami bene, Rufy!-

“Cappello di Paglia” non voleva ascoltarlo, era il suo fratellone c’era sempre stato per lui e Sabo, fin da bambini li aveva sempre difesi dai pericoli in cui si cacciavano.

Rufy ricordava ancora l’incubo avuto da bambino e aveva avuto il terrore di perdere i suoi fratelli ma loro gli avevano promesso che non lo avrebbero lasciato solo:

-Ace, mi avevi promesso che non saresti mai morto! Te lo ricordi?!-

come poteva “Pugno di Fuoco” aver dimenticato quella promessa, la ricordava molto bene ma purtroppo non dipendeva da lui:

-Sai sono davvero grato ad aver avuto dei fratelli come te e Sabo, mi ha reso davvero felice avervi avuto nella mia vita.-

ormai la sua voce era diventata un sussurro e solo suo fratello riusciva a sentirlo:

-Se riesci di addio da parte mia a Sabo e al nonno e se ti capita di rivedere mia madre e Dadan salutami anche loro, soprattutto di a mia madre che gli sono grato per tutto quello che ha fatto per me!-

Ace sentiva le forze abbandonarlo ma tenne duro, aveva ancora delle cose da dire:

-Io ho solo un rimpianto, non potrò vedere il tuo sogno realizzarsi ma ti conosco, ce la farai di sicuro. Se mio fratello, dopotutto!-

Rufy ormai aveva capito che era la fine per suo fratello e non riusciva ad accettarlo:

-Proprio come… abbiamo promesso allora… non ho rimpianti… su come ho vissuto la mia vita!!!-

Ace dalla vita aveva avuto ciò che voleva, non era la fama o la ricchezza ma solo avere accanto delle persone che lo accettavano per chi era e ne aveva avute molte, questo per lui era tutto ciò che desiderava e ora che la sua vita era giunta al termine non aveva nessun rimpianto.

“Pugno di Fuoco” sapeva che ormai non aveva più tempo, raccolse le ultime forze rimaste per lasciare un messaggio alle persone a lui care:

-Sto perdendo la voce. Rufy, voglio che tu ascolti quello che ho da dire… e che più tardi… tu lo dica agli altri…-

Ace ripensò a tutte le persone che aveva conosciuto e a tutto quello che aveva condiviso con loro:

-Vecchio!!!... Tutti voi, ragazzi!!!... E tu, Rufy… anche se sono stato un buono a nulla per tutta la vita… anche se in me scorre il sangue di Roger!-

“Pugno di Fuoco” a causa delle lacrime ormai vedeva tutto sfuocato ma voleva finire di dire quello che aveva nel cuore:

-Voi mi avete amato ugualmente… grazie di cuore!-

sorrise per l’ultima volta e chiudendo gli occhi cadde a terra, proprio come anni fa Roger era andato incontro alla morte sorridendo, Ace aveva fatto lo stesso e ora avrebbe raggiunto il suo vero padre potendolo finalmente conoscere.

Rufy gridò il nome del fratello mentre ciò che rimaneva della vivre card si ridusse in cenere, Deuce non trattenne le lacrime vedendo il suo migliore amico privo di vita.

Tutti i pirati piansero per la fine del loro compagno e anche Garp non nascose le lacrime disperato per la morte del nipote, ognuno di loro ricordava quando “Pugno di Fuoco” era entrato nelle loro vite stravolgendole e i momenti felici passati insieme.

Il Vice Ammiraglio si sentiva in colpa, non aveva mantenuto la promessa fatta a Roger e non sapeva come affrontare Rouge.
 

 
*
 

Jimbe prese Rufy ormai svenuto e cercò di portarlo in salvo con l’aiuto dei pirati, Barbabianca si asciugò le lacrime che aveva versato alla morte del figlio e ordinò a tutti di fuggire.

L’Imperatore Bianco spaccò in due l’isola separando i pirati dai marines, in quel momento fece il suo arrivo Barbanera con la sua nuova ciurma.

Edward Newgate scatenò i suoi poteri mettendo al tappeto il traditore, usò il proprio corpo per fare da scudo ai suoi uomini, venne ferito in volto ma continuò a restare in piedi senza vacillare.

Barbabianca sapeva che ormai era giunta la sua fine, aveva vissuto una lunga vita, aveva visto nascere l’era di Roger che lui aveva portato avanti e ora con la sua morte si sarebbe conclusa.

Sapeva che ci sarebbero state persone che avrebbero ereditato non solo la volontà del Re dei pirati ma anche quella di Ace e sapeva che fino a quando c’erano quelle persone, la loro fiamma non si sarebbe mai estinta.

Edward Newgate ripensò all’ultima volta che aveva visto Roger e sorrise a quel lontano ricordo e con le forze rimaste pronunciò le sue ultime parole che avrebbero aperto le porte per una nuova era:

-One Piece, esiste davvero!!!-

con quelle parole Barbabianca esalò il suo ultimo respiro, era morto restando in piedi perché nemmeno davanti alla morte l’Imperatore Bianco era caduto, durante la battaglia aveva subito numerose ferite e come testamento del suo orgoglio, sulla sua schiena anzi sulla sua intera vita da pirata non aveva subito nessun segno di ritirata.

Il tatuaggio sulla sua schiena era immacolato, mai in tutta la vita aveva voltato le spalle al nemico.

Edward Newgate era una leggenda vivente e ora che la sua vita era giunta alla fine facendo calare il sipario sulla vecchia era, una nuova era sarebbe nata dalle ceneri di quella passata.
 

 
Continua…
 
 

 

Ciao,

ho riavuto il portatile e dato che il vicino mi ha detto che non sa per quanto funzionerà ancora, dato che è vecchio, ho deciso di pubblicare sta sera gli ultimi due capitoli.

Ecco il penultimo capitolo, spero che vi sia piaciuto.

Non è stato facile scrivere questo capitolo, ho cercato di riassumere l’intera guerra per non rendere troppo lunga questa storia, ho preferito soffermarmi sulla morte di Ace e Barbabianca; mi sono basata sui capitoli del manga, dal 552 al 576.

Le parole di Ace le ho un po’ modificate per adattarle a questa storia.

Ora andrò a sistemare e pubblicare il prossimo capitolo che sarà l’ultimo e dove si concluderà la guerra, si vedranno sia Rouge che Sabo.

A dopo
  
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