Questa
storia partecipa alla Corsa
delle 24 ore – Speciale X Edizione
indetta sul forum Torre di Carta.
Prompt
#080.
Un barattolo che viene aperto.
Echi
e fragranze
Pervinca
non si aspettava che la nostalgia la colpisse come un pugno nello
stomaco. Vaniglia era di turno al Museo, Grisam l’aspettava
di
sotto per uscire a studiare insieme il crepuscolo, e Felì
non era al
suo fianco a ricordarle che era in ritardo e che doveva sbrigarsi
perché stava facendo aspettare quel povero ragazzo fuori al
freddo.
D’istinto cercò il suo barattolo con lo sguardo.
Stava
lì, sulla scrivania, vuoto e freddo e spento della luce
delicata
della sua fatina. Pervinca se lo rigirò tra le mani. Senza
riflettere ne svitò il tappo. E allora inspirò
con forza,
ricordando il profumo di pane che inebriava tutte le loro mattine,
quando sua madre sfornava il lettino di mollica per Felì.
«Vì,
ci sei?»
«Arrivo,
arrivo!»
[125 parole]
nda.
Buonasera!
Inaugurare questo nuovo profilo proprio nella sezione della saga che
per prima, ormai una decina di anni fa, mi ha ispirata a scrivere ha
decisamente qualcosa di dolce e romantico. Pur non essendomi mai
rivista più di tanto in Pervinca (anzi,
dal primo momento ho sentito una fortissima affinità con
Vaniglia) per qualche motivo sentivo che questo
prompt parlava
proprio di lei, la ruvida Vì con il cuore grande
così, la stessa Vì
che da piccola si divertiva a rinchiudere Felì nel suo
barattolo e
che ora lo riapre per tornare con la memoria a quei giorni…
Credo
che scrivere di Vaniglia, in quanto la “preferita”
di Felì,
sarebbe stato troppo scontato; mi piace immaginare che sia proprio
Pervinca a fare un po’ più fatica tra le due ad
accettare l’idea
che la fatina non faccia più parte della loro vita
quotidiana. Uff,
piccine! Le amo così tanto.
Ora
mi dileguo, corro a scrivere gli altri prompt della Corsa. A presto!
Bisous,
la vostra amichevole Vale di quartiere