Quello era un giorno molto importante a Valle Spinosa, perché si sarebbe tenuto il matrimonio di Giustino e Mary.
La loro relazione era andata a gonfie vele, così lei e i suoi figli si erano trasferiti con lui a Valle Spinosa e alla fine lui le aveva chiesto di sposarlo.
Come da tradizione i due avevano deciso di non vedersi la settimana prima del matrimonio, così Mary e i bambini erano andati a stare da zia Bisbetica.
- Tesoro, sei davvero un incanto! - disse zia Bisbetica quando vide Mary con l'abito da sposa.
- Grazie!
- Anch'io voglio un vestito così bello quando mi sposerò! - disse Teresa.
- Se penso che devo rimanere tutto il giorno conciato così...! - si lamentò Martin.
- Allora, ripassiamo i vostri compiti: Martin accompagnerà Mary all'altare, Teresa reggerà il velo, Cynthia sarà la damigella dei fiori e Timmy porterà gli anelli. È tutto chiaro? - chiese zia Bisbetica.
- Sì! - risposero in coro i bambini.
- Bene, allora andiamo! - disse zia Bisbetica.
- Aspettate, prima dobbiamo prendere una cosa! - disse Teresa.
Così i bambini andarono a prendere il loro regalo di nozze: un disegno di loro, Mary e Giustino che avevano fatto insieme.
La sera prima lo avevano incorniciato e incartato.
- Dite che alla mamma piacerà? - chiese Cynthia.
- Sicuramente! - rispose Timmy.
Teresa mise il pacchetto nella sua borsa, poi raggiunsero la madre e zia Bisbetica in giardino, dove c'era Geremia che li avrebbe riportati a Valle Spinosa.
- Signora, ecco la vostra carrozza nuziale! - disse il corvo.
- Grazie, Geremia! - disse Mary mentre lei e gli altri gli salivano in groppa. - Mi raccomando, cerca di volare piano, dobbiamo restare in ordine!
- Stia tranquilla! - disse il corvo.
Come promesso, Geremia fu molto attento durante il viaggio e dopo un po' arrivarono sul luogo della cerimonia.
Tutti gli invitati avevano già preso posto e Giustino era in piedi davanti all'altare, visibilmente emozionato.
Quando seppero che la sposa era arrivata, un ratto iniziò a suonare la marcia nuziale e gli invitati si alzarono.
Cynthia e Timmy avanzarono lungo la navata con lei che spargeva i petali di fiori, poi fu il turno di Mary accompagnata da Martin.
- Oh Mary, sembri una principessa! - disse Giustino quando lei gli fu accanto.
- E tu sei il mio principe!
Il matrimonio sarebbe stato celebrato dal vice di Giustino.
- Oggi siamo qui riuniti oggi per unire questi due innamorati nel sacro vincolo del matrimonio. Giustino, vuoi tu prendere Mary come tua legittima sposa?
- Lo voglio.
- E tu Mary, vuoi prendere Giustino come tuo legittimo sposo?
- Lo voglio.
- Ora ditevi le vostre promesse.
- Mary, per me è un onore sposare una donna coraggiosa e altruista come te! Spero di riuscire a renderti felice!
- Credevo che non sarei mai riuscita a innamorarmi di nuovo, ma sono felice di essermi sbagliata e di aver trovato un uomo straordinario come te, Giustino!
- Scambiatevi gli anelli.
Timmy consegnò gli anelli agli sposi, che se li scambiarono.
- Con il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.
Mary e Giustino si baciarono e gli invitati applaudirono.
Gustarono tutti insieme un delizioso banchetto, poi si diede il via alle danze.
Ma mentre tutti si divertivano, Martin se ne stava seduto in disparte con aria triste.
I suoi fratelli se ne accorsero, così gli si avvicinarono e Teresa gli chiese: - Martin, che succede?
- Sto bene, è solo che, anche se adesso Giustino mi piace e sono felice che si sposi con la mamma, il loro matrimonio mi sembra l'ennesimo promemoria che papà non c'è più!
- Ti capiamo Martin, anche a noi manca tanto papà - disse Timmy.
- Ma ricorda cosa dice la mamma: lui è sempre qui - disse Cynthia indicandosi il cuore.
- Già, avete ragione! - disse Martin ritrovando il sorriso.
- Che ne dite di dare alla mamma e a Giustino il nostro regalo? - propose Teresa.
Gli altri accettarono e andarono dagli sposi.
- Mamma, Giustino, questo è per voi. Lo abbiamo fatto insieme - disse Teresa dando loro il pacchetto.
I due lo scartarono e videro il disegno.
- Grazie bambini, è bellissimo! - disse Mary commossa.
E tutti e cinque si abbracciarono.