Una impalpabile frescura cade su di noi e attenua il calore delle fiamme di Touya.
Giro la testa, turbato. Chi può avere scelto di raggiungerci qui?
− Rei? − esclamo, confuso. I miei occhi, nonostante le fiamme, riescono a distinguere i tuoi lineamenti.
I tuoi occhi grigi, fermi, fissano ora me, ora Touya.
Perché sei qui?
− Touya! − gridi. La tua voce, di solito così pacata, rimbomba come un tuono in questo inferno di fiamme.
− Rei, che cosa stai… − mormoro.
La domanda, ben presto, si spegne nella mia gola arsa. Come ho fatto a non capirlo?
Tu vuoi fermare le fiamme di nostro figlio col tuo quirk.
Il tuo ghiaccio ti ha permesso di avanzare senza gravi lesioni.
No, non posso permetterti di restare qui!, penso, angosciato. La potenza di un simile fuoco sta danneggiando il mio pur resistente corpo.
Rei, il tuo quirk non basterà a proteggerti ancora.
− Non funzionerà! Vattene via, morirai bruciata!− grido. Rei, tutto questo ricade su di me.
Tu non puoi soffrire ancora a causa mia.
Devi ricostruirti una vita, lontana da me!
Non devi morire!
Natsuo, Shoto e Fuyumi non devono perdere ancora la loro mamma.
− Lo stesso vale per te e per Touya, giusto? − replichi, malinconica, ma ferma.
Quelle parole, inesorabili, colpiscono la mia mente, come un pugno.
Pensavo volessi salvare solo nostro figlio, come me.
Il tuo cuore nobile mi ha sorpreso ancora una volta.
Tu vuoi salvare anche me?
Vuoi strappare alla morte anche l’uomo che ti ha rovinato la vita?
Perché non mi lasci al mio destino?
Per un istante, un singhiozzo mi soffoca. Piangerei, se i miei occhi non fossero bruciati.
Ho sposato una donna splendida e non l’ho compreso.
Scuoto la testa. No, non posso cedere al mio egoistico rimorso.
Devo affrontare il peso dei miei errori.
So cosa devo fare e il pensiero si rafforza in me.
Nessuno perirà o soffrirà per colpa mia, anche se il mio corpo perirà tra le fiamme.