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Autore: TatianaCovino    16/06/2023    1 recensioni
Neville, per la prima volta, è alle prese con l'amore. Vorrebbe chiedere a Luna di uscire, ma non sa come fare. Come si chiede ad una ragazza di uscire? E soprattutto, come si chiede a una ragazza come Luna di uscire?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Luna Lovegood, Neville Paciock, Ron Weasley | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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PRIMO APPUNTAMENTO
No, non poteva farlo. Assolutamente no. Non avrebbe mai potuto chiedere a Luna Lovegood di uscire. Lui, Neville Paciok, che a stento aveva parlato con tre ragazze nella sua vita, se si escludevano sua nonna, sua zia e le sue insegnanti. Non poteva farlo.
«Hei Neville, che stai facendo?», gli chiese Harry.
«Eh?»
«Sembra che tu abbia preso “non la fai più” di Fred e George! Cos’è quella faccia?», chiese Ron.
«Oh io…» Neville era in imbarazzo, ma se voleva davvero uscire con Luna doveva chiedere consiglio a qualcuno, e chi meglio dei suoi due amici? «Posso chiedervi una cosa? Un consiglio?»
«Spara», disse Ron masticando una gomma bollente.
«Ecco, io volevo… si, insomma, come…»
«Neville! Devi formulare una frase se vuoi che ti aiutiamo!»
«Come si fa a chiedere ad una ragazza di uscire?», disse il ragazzo tutto d’un fiato.
Ron e Harry guardarono prima Neville, poi si scambiarono uno sguardo imbarazzato.
«Beh, si insomma…» disse Ron. In realtà in ragazzo non sapeva cosa dire: cosa ne sapeva di come si chiedesse ad una ragazza di uscire? Non lo aveva mai fatto. Erano anni che voleva chiederlo a Hermione, ma non ci era mai riuscito.
Neville li guardò speranzoso.
«Beh, Neville, come prima cosa scandisci bene quello che dici…», disse Harry ripensando a quando, sulla guferia, aveva chiesto a Cho di accompagnarlo al ballo. «E poi… spera che lei dica di si.»
«Si ma… come faccio a chiederglielo?»
«Con le parole Neville!», esclamò Ron.
«Tu come hai fatto con Lavanda?»
Ron diventò tutto rosso. «Io… che ne so, me la sono ritrovata appiccicata addosso dopo la vittoria di Quidditch. Non le ho mai chiesto di uscire, non mi piaceva neanche Lavanda…»
Neville sospirò. Sarebbe stato un fiasco, se lo sentiva.
«Cosa state confabulando voi lì? E cosa sono quelle facce appese?», chiese Hermione avvicinandosi.
«Stavamo dando dei consigli a Neville sulle ragazze», disse Harry.
«Voi due?», esclamò Hermione trattenendo una risata.
«Ti ricordo che io ho una fidanzata!», sbottò Ron.
Ma Hermione lo ignorò. «Ascolta Neville, non c’è un modo giusto o sbagliato per chiedere a una ragazza di uscire, devi solo essere te stesso.»
«E tu cosa ne sai?», disse Ron.
Hermione continuò a ignorarlo. «Quando Victor mi chiese di uscire… Beh, all’inizio era molto fastidioso, perché continuava a seguirmi in biblioteca, ma quando mi chiese di andare al ballo con lui fu molto spontaneo.»
«E se dice di si?», chiese Neville.
«Allora organizza qualcosa, ma qualcosa di semplice. Tipo un picnic nel prato, o un’uscita a Hogsmead. Niente di troppo complicato. Alle ragazze piacciono le cose semplici.»
«Si certo, come no…», disse Ron, il volto rabbuiato.
«Mi hai convinto Hermione, farò così», disse Neville alzandosi.
«Hei aspetta!», disse Harry. «Chi è lei?»
«Oh beh.. non voglio dirvelo!», disse Neville prima di scappare via.
 
Neville era fermo davanti alla porta dell’aula di trasfigurazione, aspettando che la lezione terminasse. Quando la vide uscire insieme a Ginny prese tutto il suo coraggio e le si avvicinò.
«Hei Luna.»
«Oh, ciao Neville» rispose la ragazza con aria sognante, gli orecchini a rapanello che le pendevano sulle spalle.
 Neville aspettò che tutti i ragazzi si fossero allontanati. «Volevo chiederti se… se ti andasse di uscire con me.»
«Un appuntamento?»
«Beh, si…»
«Oh, mi piacciono gli appuntamenti. Nessuno mi ha mai chiesto un appuntamento. Quando?»
«Il prossimo fine settimana c’è la gita a Hogsmeade, possiamo andarci insieme.»
«Si, sarei molto felice di venire ad Hogsmeade con te.»
«Bene, allora ciao.»
Non poteva crederci. Aveva detto di si. Lui, Neville Paciock, aveva un appuntamento.
 
I tre manici di scopa era pieno quel giorno, ma Neville e Luna erano riusciti a trovare un tavolo appartato dove potevano avere un po’ di privacy.
«Come stanno andando le lezioni?», chiese Neville imbarazzato. Non aveva pensato che, se lei avesse detto di si, avrebbe poi dovuto parlarle. Lui non aveva nulla di interessante da dire.
«Oh, molto bene. La professoressa McGranitt mi ha detto che sono molto migliorata. Anche se Jason continua a prendermi in giro», disse la ragazza succhiando la sua penna d’oca zucchero.
Neville non sapeva cosa dirle, così bevve un altro sorso di burrobirra.
«Le persone mi prendono sempre in giro e pensano che io non me ne renda conto. Ma lo capisco quando lo fanno, e questo mi ferisce. Tu puoi capirmi perché prendono in giro anche te.»
«Già. Si, è vero», disse Neville abbassando lo sguardo.
«Sai cosa diceva sempre la mia mamma? Diceva che, quando sei un po’ strambo, le persone ti prendono in giro, ma soltanto perché loro sono noiose e normali e non riescono a vedere la tua bellezza.»
«Tu sei molto bella, Luna. E a me piace il fatto che sei un po’ stramba. Ti rende unica», disse Neville.
«Oh, come sei dolce!», rispose Luna. «Torniamo al castello?»
Neville e Luna percorsero tutta la strada del ritorno tenendosi per mano. Le persone continuavano a guardarli, ma a Neville non importava. Che guardassero pure, lui era felice!
«Sono stata molto bene, grazie!»
«Anche io… spero di poterlo rifare.»
«Anche io! Oh, adesso devo andare a spedire delle lettere. Ciao Neville!», disse Luna stampandogli un bacio sulla guancia.
  
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