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Autore: Bombay    17/06/2023    1 recensioni
Dal testo: - Odiava stare male, odiava essere bloccato a letto, odiava tutti: il dottore e quella dannata lombo sciatalgia che gli impediva di allenarsi e probabilmente non avrebbe nemmeno potuto scendere in campo nel fine settimana e lui odiava mancare alle partite. -
Challenge: “Me la scrivi?” - organizzata dal gruppo Facebook “Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - Gruppo nuovo”
Genere: Comico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Atsumu Miya, Osamu Miya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Secchio e iniezione

Challenge: “Me la scrivi?” - organizzata dal gruppo Facebook “Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - Gruppo nuovo”

 

Genere: hurt/comfort, comico

Tipo: one shot

Personaggi: Osamu e Atsumu Miya

Rating: PG, verde

Avvertimenti: fluff, culofic

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Secchio e iniezione

 

Odiava stare male, odiava essere bloccato a letto, odiava tutti: il dottore e quella dannata lombo sciatalgia che gli impediva di allenarsi e probabilmente non avrebbe nemmeno potuto scendere in campo nel fine settimana e lui odiava mancare alle partite.

Aveva dormito poco e male era arrabbiato, stanco e affamato.

Kiyoomi era uscito presto lasciandogli la colazione pronta, ma non riusciva nemmeno ad alzarsi dal letto, l’effetto dell’antiinfiammatorio che gli aveva iniettato il medico, aveva esaurito la sua efficacia, sospirò tentando di cambiare posizione, ma imprecò a denti stetti nell’avvertire una fitta violenta.

Sospirò affranto, quando sentì la porta dell’appartamento aprirsi e chiudersi, che Sakusa fosse già rincasato? Lanciò una occhiata all’orologio: era troppo presto.

 

Osamu entrò nella camera approssimandosi al letto preoccupato, il fratello lo aveva chiamato la sera prima dal pronto soccorso e al mattino Kiyoomi gli aveva chiesto di passare.

“Come stai?”

“Di merda” rispose brusco “Non posso alzarmi nemmeno per andare a pisciare” sbuffò ora che ci pensava gli scappava davvero un sacco.

Osamu uscì dalla stanza e tornò dopo poco con un secchio.

“Non esiste”

“Fattela addosso allora, ma non ti cambio e non pulisco” gli disse incrociando le braccia sul petto.

“Va bene, ma vattene” sussurrò aveva ancora una dignità, tentando nuovamente di alzarsi.

“Falla finita, ti ho visto nudo una infinità di volte”

“Non è questo e che…”

“Tsumu è una emergenza, ficcatelo in testa, si fa quello che serve, sono tuo fratello, non mi scandalizzo per una cosa del genere e, se le parti fossero invertite, faresti lo stesso” brontolò mentre Atsumu abbassava i pantaloni del pigiama, come lui aveva l’abitudine di non indossare i boxer sotto.

“Guarda quello che fai che non mi pisci sulle mani, coglione!” lo rimproverò e quando finì gli diede una salvietta per pulirsi.

“Grazie” mormorò mentre il gemello spariva in bagno.

“Sakusa mi ha detto che devi fare una iniezione di antinfiammatorio” iniziò aveva recuperato l’occorrente nel bagno.

“Dove avresti imparato a fare le punture?” chiese dubbioso.

“Ho visto mamma farle a papà”

“Chiama mamma allora” tentò, odiava le iniezioni sul sedere, non sapeva bene perché, ma potevano fargliele ovunque, ma non sul culo.

“Voglio la mamma” piagnucolò con la lacrima sul ciglio.

“Per l’amore del cielo Tsumu, hai ventisei anni, finiscila di frignare” sbottò infastidito.

“Nessuno tocca il mio culo a parte Omi” protestò tentando di farsi indietro, ma il dolore era davvero intenso.

“Tsumu… mi stai stancando, devi fare queste iniezioni per i prossimi giorni per due volte al giorno, non farai questo teatrino ogni santa volta?”

L’alzatore nascose il viso nel cuscino.

“Vedi di fare uscirà l’aria che non mi fai venite un embolo” bofonchiò la voce attutita.

“È la volta buona che divento figlio unico!” esclamò roteando gli occhi al cielo preparando con cura la siringa.

Atsumu sgranò gli occhi sollevando il capo “Sei cattivo”

Il moro scosse il capo abbassando i pantaloni del pigiama scoprendogli il gluteo, passò il batuffolo di cotone sulla pelle chiara.

“Rilassati” lo invitò “Sei pronto?”

“No…” aveva fatto una fatica tremenda anche con il medico al pronto soccorso, ma aveva cercato di mantenere un contegno.

“Contiamo insieme fino a tre” propose suo fratello che con la mano libera gli accarezzava la schiena.

“Va bene… Uno… due… tre… ahia!”

“Fermo!” lo ammonì spingendo lo stantuffo ed estraendo l’ago, premendo il cotone sulla pelle.

Atsumu aveva trattenuto il fiato per un lungo momento e lo esalò piano rilassandosi.

Suo fratello gli accarezzava piano i capelli “Passerà anche questa Atsumu, tornerai presto in forma” tentò di rassicurarlo.

L’alzatore voltò la testa verso di lui, lo sguardo infinitamente triste, ma annuì piano.

“Ti porto la colazione” aggiunse sparendo nella stanza accanto.

Atsumu ascoltò i rumori che il gemello produceva nella stanza attigua, non poteva farci nulla, doveva avere solo pazienza.

Avere Osamu e Kiyoomi al suo fianco gli dava sicurezza e serenità, tutto sarebbe presto passato.

   
 
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