“Negli occhi hanno dei consigli
E tanta voglia di avventure
E se han fatto molti sbagli sono piene di paure.
…
Donne
Pianeti dispersi
Per tutti gli uomini così diversi”
 
(Donne – Zucchero)

La sua casa le sembra enorme, in assenza di suo padre e dei suoi fratelli. Per questo quando Carmine le ha proposto di ospitare Filippo e Naditza, per festeggiare, Rosa non ha trovato scuse plausibili per rifiutare. Il vuoto pesa, quando sei sola, e ci sono dozzine di stanze per ospitare persone.
Sa bene che suo padre non approverebbe, ma dopo quello che è successo negli ultimi mesi la cieca obbedienza a Salvatore Ricci è un optional anche per lei.
Tutti hanno un motivo per festeggiare, questa sera, perché lei e Carmine sono finalmente fuori dall’IPM, ed Edoardo si è ristabilito completamente dalle ferite.
Quando ha pensato di organizzare quella serata, non aveva messo in conto di invitare anche o’ Chiattillo e la sua uagliuncella, a dire il vero, ma ormai, ha lasciato carta bianca a Carmine da un pezzo. E non le importa più che suo padre avrebbe disapprovato. Lo ha assecondato per troppo tempo, e l’unica volta che lei lo ha supplicato di non portare avanti i suoi propositi, Don Salvatore l’ha messa di fronte alla scelta più atroce.
Ci sta ancora male, e non vuole più farsi condizionare.
E poi, essere libera di interagire con qualcuno senza doversi preoccupare di essere pugnalata alle spalle, o senza dover stare attenta alla più piccola cosa che dice, le piace. Non credeva fosse possibile.
Così alla fine, in casa Ricci, quella sera si sono riuniti proprio tutti. Carmine, Carmela, Edoardo, Filippo, Naditza.
Un attimo di esitazione ce l’hanno avuto un po’ tutti a dire il vero. E c’hann ragione… nu’ gruppo chiù for de chist nun ce poteva sta’…
Lei e Carmine hanno saputo essere molto convincenti, però.
Rosa tira fuori le bibite dal frigorifero. Stanno aspettando che Tonino porti loro le pizze. Carmine le ha pretese per principio. Non ha voluto saperne né di piadine né di tramezzini.
«Ja, ci sarà Chiattillo e e' altri dimane staranne n’ata vota a’ rint. Quando ci' ricapita?»
La verità è che hanno tutti scontato la loro pena, ormai, ma Rosa comprende alla perfezione i timori di Carmine. Quando sì stat’ arret e’ sbarre, vivi cu l’incubo di turnà rint… pur si sì innocente…
Così, si è data da fare.
Deve ammettere che è andata meglio di quanto pensasse. Nessuno ha davvero voglia di litigare, stasera.
Ha soltanto fatto un paio di raccomandazioni ad Edoardo, tanto per andare sul sicuro. «Oh, mi raccomann’, non fa’ la solita cap’ d’ cazz…»
È bastato poco, a dire il vero. Dopo quello che ha fatto suo padre, Edo non sembra aver più voglia di alimentare litigi, quindi la serata sta procedendo molto tranquilla.
Ha appoggiato la bottiglia sul bancone, per cercare il cavatappi nel cassetto, quando si accorge che Naditza si è avvicinata. «Pozz’ ave’ nu’ poc’ d’acqua?» le domanda.
Rosa alza appena lo sguardo, prima di prendere il bicchiere dallo scolapiatti. «La preferisc’ frisc?» le domanda, tirando fuori dal frigorifero la bottiglia dell’acqua.
Nad annuisce.
 
È strano. Quando Filippo le ha detto chi fosse Rosa Ricci, Naditza si era aspettata di trovarsi di fronte chissà quale arpia. Si aspettava di provare la stessa sensazione sgradevole che provava interagendo con i suoi genitori, oppure con la madre di Carmine. Invece, quando ha visto Rosa, non ha provato nessuna sensazione di repulsione. Tutto il contrario.
Rosa ha l’aria di una ragazza cazzuta, sì, ma non cattiva. Viola era molto peggio.
Carmine ha raccontato a Filippo tutta la storia, e alla fine è venuta a saperla anche lei. Naditza sa che Rosa ha salvato Futura, quando Viola l’aveva appesa nel vuoto, sul terrazzo dell’IPM. E una donna che salva una bambina non può essere cattiva. «E Futura dove sta? Lo sai?»
«Carmine l’ha lassat cu sua madre.»
«È tutt’ una schifezz...» commenta l’altra. «Tu sapiv’ che su’ mujer si è buttata sott’a macchina, appena for a chiesa, quando se so’ spusat’? Puntav’ a Carmine, o sapiv?»
«Te l’ha ritt iss?» le domanda Rosa. Non si è mai abituata del tutto al fatto che Carmine desse tanta confidenza a Filippo e Naditza, anche se sono passati diversi anni, ormai.
«È stato Fil. Era co’ iss quel giorno. Era il suo testimone di nozze.»
E poi Carmine si è fatto in quattro ppe convincermi a credere int'a' nostra storia… «Te pozz’ dì, ‘na cosa, Ro’?» le chiede, alla fine.
L’altra le fa un cenno affermativo con il mento.
«È stato iss’ a convincerme ca' Filippo faciv sul serio cu’ me, o’ sai? Lui merita d'essere felice chiu' e' tutte quante nuje. Statt’accort’ co’ iss…»
«Gli vuo’ bene?»
Nad sorride. «Pienz’ ca sì impossibile nun farlo… Pur quando o’ toje’ uaglione te mette ra parte pe’ lui… Aggiu pienzat anch’io che Fil non mi voliss’ abbastanza bene, o’ sai?»
Addirittura?
Proprio in quel momento, le raggiunge Carmela, e alzando lo sguardo, Naditza trova nel suo campo visivo anche Carmine e Filippo. Stanno ridendo a crepapelle per chissà quale sciocchezza che Edoardo ha tirato fuori. Ma guarda chilli…
«Tu’ marito ha tirato fuori un’altra delle sue solite perle?» domanda all’ultima arrivata.
La giovane moglie di Edoardo annuisce. «Tu ca dici? Edoà sa essere simpatico, quando vuole. Je piace pazzià.»
«A me fa strano verè ca pazzeano accuss’, o sapit?» insiste Nad, incrociando le braccia. «Secondo voi è ‘a vota bona?»
E chi ‘o sa… ce o’ dirà o’ tiemp…