Confessioni

"È che è sparita, capisci? È sparita per mesi e poi è tornata come se nulla fosse, come se non fosse passato neanche un secondo -".

Clara non dice che magari è così, che il Dottore salta da una parte all'altra del tempo e le volte in cui non sbaglia i calcoli sono tanto rare che si contano su una mano.

" - e adesso siamo solo noi e lei è silenziosa, sai, e non risponde mai alle mie domande. Non lo faceva neanche prima, ma prima non mi aveva ancora lasciata per dieci mesi.", e sottolinea le ultime parole buttando giù un altro bicchiere, gli occhi accesi di rabbia e preoccupazione.

"Che cosa può aver fatto in dieci mesi?", continua, pensierosa, triste, e Clara non dice che il Dottore, in dieci mesi, può distruggere centinaia di universi e rimetterli insieme di nuovo, che può aver salvato migliaia di persone e averne condannate altrettante - le dita corrono, in un gesto che è ormai abitudine e tic nervoso, al polso piatto e Clara ingoia la bile che le brucia la gola quando realizza che ha scordato la sensazione e il suono di un cuore che batte.

"E io l'ho aspettata. No! Io l'ho cercata e lei- Lei è tornata e non mi risponde.", e quando mai lo fa, il Dottore? Anche quando è al limite con le spalle al muro si tiene stretti i segreti e i fantasmi e la paura. "Dieci mesi e sono rimasta io. Gli altri mi dicevano di mollare, che si sarebbe fatta viva lei, anche se non ci credevano seriamente, e io ho passato dieci mesi a-".

Perché è questo il punto: dieci mesi di silenzio e nessuna spiegazione, e Clara ascolta lo sfogo annacquandolo di un alcol dolce come miele e stordente come vino che viene da bacche rosso sangue.

"Dieci mesi, eh? Mia madre ha aspettato dodici anni.".

Lo sa, Clara. Se l'è fatta raccontare con pazienza la storia di Amy (che era nel diner con Rory, Amy che a volte gli mancava, Amy che è stata il primo e l'ultimo viso) e di Rory (occhi più antichi di quelli del Dottore, gesta che sono leggende, un'attesa di duemila anni), e come si illumina River Song ogni volta che li nomina!

"Ed è sempre silenziosa, svia sempre il discorso, mette su quel sorriso che è brillante e falso, perché non è tutto oro ciò che luccica, e sparisce comunque, sai? Quando pensa che dormo ci porta chissà dove e quando la raggiungo c'è sabbia tra gli ingranaggi del TARDIS, e-"

E forse Clara ha esagerato con i drink, ma River, appollaiata su uno sgabello, la guancia poggiata sul palmo della mano, ride e scuote la testa. "Meglio fuori che dentro.", le dice e Clara sospira e versa per un altro giro.

"O come adesso, sai? Mi ha lasciata qui ed è sparita chissà dove. Lo faceva anche prima, non da sempre, ma a un certo punto ha incominciato a mandarci da soli a esplorare pianeti -", ma Clara si perde il resto del racconto e incontra, preoccupata, gli occhi di River Song, dritta come fuso, tesa, pronta a scattare - per andare da nessuna parte, perché è solo un gioco di luci e numeri, River Song, una mente senza corpo nell'ennesima prigione che non l'ha avuta mai del tutto - perché questo è pericoloso, questo è irresponsabile, questo è il modo in cui si muore.

"Yaz!", grida Clara. Interrompe il monologo e prega di non averla fatta ubriacare troppo.

"L'effetto passa in un quarto d'ora, cara.", la tranquillizza River, occhi da gatta illuminati di malizia (e Clara si chiede quante espressioni abbia River Song e come possa cambiarle tutte come si cambiano gli abiti).

"Yaz, mi devi ascoltare!", e per maggior effetto le prende i polsi. Si ritraggono entrambe, scottate: Clara è sangue freddo e cuore morto, Yasmin è battito assordante e carne bollente.

Clara, che s'è dimenticata la pulsazione d'un cuore vivo, è assalita da vertigini e terrore - aveva detto, una volta, di non credere nei fantasmi, ma come si fa a non credere a ciò che si è? (E il Dottore l'aveva capito da tempo, il Dottore per cui lei era la Ragazza Morta Due Volte).

"Yaz, mi devi ascoltare.", ripete, anche se la voce è meno salda e il terreno sembra vorticare sotto ai piedi. "Non puoi farlo. Non puoi farlo più."

"Non posso più fare cosa?".

Clara lancia un'occhiata all'orologio, quello che lei ha insistito per avere nonostante le proteste di Me, e vede che un quarto d'ora è passato da che ha riempito il bicchiere.

"Continuare così. Non puoi farlo. Non è sicuro-"

"-È il Dottore. Non mi accadrà nulla-"

"-Ti accadrà di tutto, invece, e quello non è il Dottore. Il Dottore mente e non risponde alle domande, ma non abbandona i compagni, non li lascia soli su pianeti sconosciuti. La gente muore, per questo!", e il Dottore non lo sa accettare e distruggerebbe l'universo per tornare indietro.

"Non credo che tu sappia di cosa stai parlando."

"Lo so fin troppo bene, invece. Mi chiamo Clara e una volta ero come te. Una volta viaggiavo nel TARDIS e una volta amavo il Dottore."

"Tu viaggiavi- C'è stato qualcuno prima-"

"Ce ne sono stati tanti, Yaz. In tanti abbiamo viaggiato, abbiamo combattuto e corso. In tanti abbiamo amato il Dottore, un Dottore diverso ogni volta, ma sempre lo stesso nei cuori e nelle paure." - le parole le ha rubate a River Song, che le ha usate per spiegarle la rigenerazione.

"Quanti?"

"Troppi."

"Ma lei non -"

"Non ne parla mai. Non gli piace ricordare ciò che ha perso, gli errori, le mancanze. Ha paura che, se lo facesse, scapperemmo e rimarrebbe solo. Non deve mai stare solo, Yaz."

"Perché mai dovremmo scappare? Lei è fantastica, ci mostra l'universo, è folle e divertente e - e perché parli di lei al maschile?"

"Il Dottore si rigenera, cambia viso, gusti, personalità. È un modo dei Signori del Tempo per ingannare la morte. Anche di questo parla poco, spesso mai, se può evitarlo."

"Perché dovremmo scappare?", torna alla prima domanda. "Perché dovremmo voler smettere di fare del bene e salvare l'universo? Ci porta tra le stelle, rende le nostre vite più grandi di quanto sarebbero mai potute essere - Tu perché hai smesso?".

Clara trema e sorride e scaccia le lacrime."Oh, Yaz, fosse dipeso da me, non avrei smesso mai, ma tutto deve finire, prima o poi, perché, e ascolta questo se non vuoi ascoltare altro, ricorda questo, almeno, che amare il Dottore è la cosa più pericolosa che si possa fare ed essere amati da lui la più certa delle condanne. ", e con lentezza, con dita fredde prende la sua mano, scura, calda, e la porta al suo polso morto, e Yaz sussulta ed emette un gemito strozzato.

"Ero morta, ma lui mi amava come si ama la propria umanità, la propria anima gemella,", e River Song inclina il capo e Clara le dona un sorriso triste, "e mi ha riportata indietro, congelata tra un battito e l'ultimo".

Perché amare il Dottore spinge ad essere folli ed essere amati da lui ad essere eterni.

"Tu-"

"Non sono la prima. Non sono stata l'ultima. Alcuni destini sono stati migliori del mio, altri no, ma non farlo, Yaz. Non farlo più."

"Io- tu avresti smesso? Se te lo avessero chiesto?"

"No, ed è per questo che non lo farai neanche tu. Perché la ami."

"Io-"

"Va tutto bene. Non sei la prima. L'ho amato anche io. L'abbiamo amato tutti, come si ama un amante o come si ama la famiglia o come si ama un amico. Alcuni come tutte e tre insieme. E lui ci ama, Yaz, ma non in quel modo. Non può."

"Perché?", e c'è un cuore che si spezza dentro quegli occhi scuri e Clara guarda River Song alla ricerca di un permesso.

"Perché siamo umani e moriremo, mentre lui andrà avanti. Perché siamo umani e umani dobbiamo restare, per ancorarlo al Dottore, al nome, alla promessa." - ma nemmeno questo, Yaz sa che cosa sia - "Perché non si chiede al sole di ricambiare l'amore della natura che nutre e le stelle possono essere guardate solo a distanza, altrimenti ci si brucia.", e Clara lo sa di essere crudele, ma non può guardare mentre un'altra commette i suoi stessi errori.

"E il Dottore brucia tanto intensamente da abbagliare l'universo." - e per questo quando sceglie di non brillare affatto, l'universo si colora di buio e di sangue -, le detta River Song e Clara ripete, alunna diligente, lasciando che i loro sguardi restino legati. (Le sue mani in quelle di Yaz, i suoi occhi in quelli di River: la non-morta che collega la viva al fantasma).

"Chi stai guardando?".

Aspetta il permesso prima della risposta. "Si chiama River Song, un po' più di un'amica del Dottore, una volta. Un altro dei suoi segreti e delle sue promesse, il fantasma che ha abitato il TARDIS, per un po'."

"Un po' più di un'amica? Hai appena detto-"

"-Non è la mia storia.", la interrompe Clara. Le lascia le mani, mentre da fuori arriva il ronzio tanto caro e familiare.

"Sempre con i freni!"

"La vuoi salutare?".

Clara scuote la testa. "Non è il mio Dottore.", che non spiega nulla. "Pensa a quello che ti ho detto, Yasmin. Non morire per lei."

"Se non mi rispondesse mai? Se rimanesse in silenzio per sempre?"

"Dille di correre e di essere un Dottore."

"Falle raccontare storie. Gli piacciono le storie.".

Clara ripete e Yaz aggrotta la fronte. "Quali storie?".

River scrolla le spalle e Clara ride. "Visto che ho passato quasi un'ora a sentirti ripetere di come ci ha messo dieci mesi a tornare, chiedile di partire con un'attesa più lunga. Chiedile la storia della Ragazza Che Ha Aspettato e del disastro che ha lasciato nel suo giardino e nella sua cucina.".