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Autore: pampa98    28/06/2023    4 recensioni
[Storia partecipante alla "To Be Writing Challenge 2023" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce la Penna.]
What-if? Ultimo incontro tra Sansa e Brienne prima che lei e Jaime vadano a Tarth.
«Non… Non ho fatto niente di eccezionale, mia lad- maestà.»
«Sansa» la redarguì lei, rivolgendole un sorriso d’incoraggiamento.
«Io ti ho trovata solo alla fine del tuo percorso… Sansa» riprese Brienne, arrossendo mentre assecondava quella semplice richiesta. «Ormai, il peggio lo avevi affrontato, con le tue sole forze. Ho fallito. Lady Catelyn…»
«Sarebbe stata molto fiera di te.»
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brienne di Tarth, Sansa Stark
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un’amicizia nata d’inverno

 



 

Sansa si sedette sul bordo del letto, lasciandosi sfuggire un lungo sospiro.

Il suono dei festeggiamenti riecheggiava attraverso le pareti del castello, riempiendo l’aria con la musica e le risate dei suoi abitanti. Grande Inverno non provava una tale gioia da molti anni ormai – nemmeno la vittoria contro il Re della Notte aveva portato tanta vita, forse perché era stata oscurata dall’ennesima guerra che avrebbero dovuto affrontare al Sud.

Adesso, finalmente liberi, era davvero tempo di tornare a vivere.

Sansa non intendeva fingere che le loro sofferenze fossero finite: ci sarebbero sempre state nuove sfide, nuove minacce da affrontare. E, quando quel giorno fosse giunto, le avrebbe contrastate a testa alta, al fianco della sua gente – non come un uccellino afono in gabbia, ma come un lupo che protegge il suo branco

Sentì due colpi alla porta, che la riscossero dai suoi pensieri. 

«Avanti» disse.

Un sorriso le illuminò il volto quando vide Brienne entrare nella stanza. Non era sorpresa che l’avesse seguita, certa che si fosse attardata tanto nella Sala Grande solo perché lo aveva fatto anche lei.

Brienne sorrise di rimando, prima di chiudersi la porta alle spalle e fare un passo in avanti. 

«Spero che la festa sia stata di tuo gradimento» disse Sansa.

«Naturalmente, mia… maestà» si corresse, rivolgendole un inchino impacciato.

«Non servono queste formalità tra di noi.» 

Posò la mano sul materasso alla sua sinistra, invitandola a sedersi. Brienne sembrò tentennare, ma alla fine accettò il suo invito. 

Rimasero per qualche momento in silenzio, con il fuoco scoppiettante del camino come unico suono nella stanza. 

«È stata una cerimonia splendida.» Fu Brienne a rompere il silenzio. «Tu eri… perfetta, e sono certa che sarai un’ottima regina.»

«Ti ringrazio, Brienne.» Sansa si voltò, prendendole una mano tra le sue. Si conoscevano da tempo ormai, ma non si erano mai scambiate gesti d’affetto, nemmeno così semplici. «Se oggi sono arrivata qui, se sono riuscita a riunire il Nord ed essere scelta per guidarlo in futuro, lo devo solo a te. Io non sarei viva, se non ci fossi stata tu a proteggermi.»

Brienne abbassò lo sguardo. Le fiamme creavano un gioco di luci e ombre sul suo viso spigoloso, andando a evidenziare ulteriormente il suo rossore.

«Non… Non ho fatto niente di eccezionale, mia lad- maestà.»

«Sansa» la redarguì lei, rivolgendole un sorriso d’incoraggiamento. 

«Io ti ho trovata solo alla fine del tuo percorso… Sansa» riprese Brienne, arrossendo mentre assecondava quella semplice richiesta. «Ormai, il peggio lo avevi affrontato, con le tue sole forze. Ho fallito. Lady Catelyn…»

«Sarebbe stata molto fiera di te.»

Brienne sollevò i suoi grandi occhi blu su di lei. Credeva davvero di aver deluso sua madre, ma si sbagliava

«Averti al mio fianco è stata fonte di nuova energia, per me» le disse, cercando di trasformare in parole ciò che provava e che non era mai riuscita a esprimere. Non lo faceva solo per rassicurarla: aveva la sensazione che non ci sarebbe stata un’altra occasione per farlo. «Sapere che non ero più sola, che c’era qualcuno su cui potevo contare… Sapere di avere un’amica, Brienne, è stata la cosa migliore che potesse capitarmi.»

Brienne tirò su col naso. Aveva gli occhi lucidi e Sansa si rese conto che anche i suoi erano diventati acquosi. Non erano due donne facili alla commozione – lei, per un tempo, si era anche creduta incapace di qualunque sentimento – e le venne quasi da ridere per quella situazione. 

Fu Brienne la prima a lasciarsi sfuggire uno sbuffo divertito, mentre le stringeva le mani. 

«Io… Io non so davvero cosa dire. Sono onorata che tu mi consideri un’amica, Sansa, e… In realtà, sei la prima amica che ho. Anche per questo mi sento così in colpa» aggiunse, distogliendo lo sguardo.

«Perché te ne andrai?» disse Sansa, sopprimendo un sorrisetto. 

Era certa che Jaime Lannister sarebbe corso indietro da sua sorella al primo richiamo, ma lui l’aveva sorpresa, dimostrandole che i suoi sentimenti erano più forti e sinceri di quanto avrebbe creduto. E, quando lo aveva visto restare, era stato chiaro per lei che, terminata la guerra, il soggiorno dei due cavalieri a Grande Inverno non si sarebbe protratto ancora a lungo.

Ed era giusto così. 

«Era… Sì, ecco, io e… ser Jaime stavamo riflettendo sulla possibilità di andare a Tarth… insieme.»

«La trovo un’ottima idea.»

«Ne sei sicura?» le chiese, sollevando lo sguardo verso di lei. «Il fatto che tu mi abbia sciolta dai miei doveri nei tuoi confronti, non significa che non possa restare. Come amica o come cavaliere, o in qualunque ruolo tu mi voglia.»

Sansa scosse la testa, mentre un sorriso triste fece capolino sul suo volto.
Alla fine di tutto, avrebbe solo voluto un cane

«Sono sicura, Brienne. Hai già fatto tanto per me, non posso costringerti a sacrificare ancora il tuo futuro.»

«Non sarebbe un sacrificio.»

«Davvero?» domandò, inarcando un sopracciglio. «Ti piace la neve, il freddo pungente? Non ti manca la tua isola? E tuo padre. Se io lo avessi ancora, farei in modo di stargli accanto il più possibile.» 

Come non ho voluto fare quando ne avevo l’occasione, pensò con amarezza, ma preferì non rovinare quel momento con i suoi rimorsi.

Brienne abbassò lo sguardo. 

«Certo che desidero rivederlo. Ormai sono anni che sono lontana da casa, che lo faccio preoccupare per la mia incolumità e non è giusto. Ma non trovo giusto nemmeno abbandonare te.» Sospirò, scuotendo la testa. «Scusami. Mi rendo conto di essere troppo insistente, ma…»

«Nessun ma» la fermò Sansa. Si alzò in piedi e Brienne fece lo stesso, tenendo ancora le mani intrecciate l’una all’altra. «Non mi stai abbandonando, Brienne. Sei stata in visita qui per molto tempo e adesso è giunto il momento che tu torni a casa. Ovviamente, questo non deve essere un addio» aggiunse, temendo che l’altra potesse interpretarlo come tale. «Ti scriverò e spero che tu vorrai fare altrettanto. Inoltre, sarei molto felice di averti ancora come mia ospite in futuro.»

Il volto di Brienne si illuminò. Le sorrise – non era più così raro vedere quell’espressione sul suo volto, ma l’abitudine non l’aveva reso meno bello. 

«Ti ringrazio, Sansa. Desidererei davvero poter vedere Grande Inverno al suo massimo splendore. E…» aggiunse, facendosi più impacciata, «mi… mi piacerebbe poterti mostrare Tarth, un giorno.» 

«Piacerebbe anche a me. Penso che non sarà difficile: nessuno potrà biasimarmi se mi prenderò una breve vacanza per incontrare una vecchia amica.» 

Brienne sorrise, ogni ombra di incertezza ormai svanita dal suo volto. Le strinse un’ultima volta le mani, prima di lasciarle andare.

«Ti ringrazio, Sansa. Grazie davvero per tutto.»

«Io ringrazio te, Brienne. E ringrazio mia madre per averci fatte incontrare.»

Brienne le rivolse un sorriso affettuoso. 

«Sarebbe stata orgogliosa di te, Sansa.»

Lei annuì. Non osò parlare, temendo che la commozione le avrebbe spezzato la voce. 

«Partirai domattina?» le chiese, dopo qualche istante.

«Penso di sì. Né io né Jaime abbiamo molti averi, dovremmo riuscire ad avere tutto pronto di buon’ora.»

«Capisco. Cercate però di non affrettarvi troppo: devo salutare a dovere te e scambiare un paio di paroline con lui» disse, alzando il mento con fierezza. Non si sentiva in debito con il gemello di Cersei – per lei era Brienne, solo Brienne, la persona che l’aveva riportata a casa – tuttavia aveva dimostrato di avere più onore di quanto credesse e per questo era disposta a considerarlo un buon partito per la sua amica. Era però intenzionata a ricordargli che il Nord non dimentica e che l’inverno sarebbe arrivato anche per lui se avesse osato farla soffrire. 

«Non ce ne andremo prima di colazione» le assicurò Brienne. «Anche se saremo comunque i primi a svegliarci, credo. Di sotto c’era parecchio alcol.» 

Sansa si lasciò sfuggire una lieve risata. 

«Va bene così. Anche per loro questi ultimi anni sono stati difficili, è giusto che si rilassino.»

«Sì. Sarai davvero un’ottima regina, Sansa.»

Questa volta fu il suo turno di arrossire. 

«Farò del mio meglio» dichiarò, guardandola dritta negli occhi – e sentì che, promettendolo a lei, aveva rafforzato l’impegno preso quella mattina con tutti i suoi sudditi. 

«Allora, ti lascio riposare» disse Brienne. «Buonanotte, Sansa.»

«Buonanotte, Brienne. Ci vediamo domattina.»

La donna annuì e lasciò la stanza. Sansa si avvicinò alla porta ormai chiusa, posandovi sopra una mano come se potesse ancora toccare lei. 

Sarebbe stato strano non averla più accanto a sé, ma sapeva che era giusto così. Avevano condiviso una parte della loro vita ed era tempo che entrambe proseguissero per la propria strada. Sarebbero state sole, ma consapevoli che da qualche parte, in quel mondo crudele, c’era un’amica sincera sulla quale avrebbero sempre potuto contare.

 

 

 
Note: Grazie a chiunque si sia fermato a leggere questa storia, che ho scritto abbastanza di getto durante una serata di scrittura, ma soprattutto grazie a BlueBell che mi ha dato molti consigli su come migliorare il testo ❤
   
 
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